Bergamo, approvazione piano faunistico venatorio rinviata.

Il tribunale prende tempo sul piano faunistico venatorio della Provincia di Bergamo. I giudici hanno scelto di non decidere sull’ammissibilità del documento approvato settimana scorsa dal Consiglio provinciale.



Caccia, il Tar prende tempo
Il WWF si prepara
alla guerra dei ricorsi











Il tribunale prende tempo sul piano faunistico venatorio della Provincia di Bergamo. I giudici hanno scelto di non decidere sull’ammissibilità del documento approvato settimana scorsa dal Consiglio provinciale. La questione è stata semplicemente spostata di qualche settimana, quindi per i cacciatori è ancora presto prima di tirare un sospiro di sollievo. Anzi, il dibattito è destinato ad accendersi di nuovo perché il WWF non starà a guardare. L’associazione ambientalista ha presentato una richiesta di integrazione del ricorso depositato contro il piano. L’obbiettivo è affossare in toto la caccia orobica con sospensiva che farebbe ricominciare tutto da capo. A quel punto i giudici dovranno esprimersi anche sul nuovo piano, valutando se le modifiche apportate dal Consiglio siano legittime. Il rischio, come preannunciato dal presidente della Provincia Ettore Pirovano, è che il documento venga annullato come successo in passato e che tutto il lavoro sia stato vano.



Peggio di quello che pensavo...
 
purtroppo nel nostro paese vogliono distruggere la cultura,a 360,perche fa paura a molti.......ignoranti....per quanto ci riguarda che,SAN UBERTO ci salvi da questi poveri idioti......
 
[h=1]Piano faunistico, quarto round
In Provincia rischio terremoti[/h]


  • 10 luglio 2013



[h=3]Un cacciatore in azione (Foto by colleoni K13)[/h]

La caccia rischia di lasciare sul campo qualche «vittima». La maggioranza, in Provincia, si è impantanata tra valichi e capanni, col fiato sul collo dei cacciatori e pure del Tar. E con chance di uscirne che sono tutte da verificare.

I risultati si vedranno mercoledì quando il consiglio provinciale è riconvocato – per la quarta volta – per cercare di approvare il documento sul piano faunistico.

I «rumors», vista la situazione, davano fortemente in bilico la delega dell'assessore Alessandro Cottini, ma la notizia di dimissioni è stata smentita da Via Tasso (da cui era assente per impegni il presidente Pirovano).

Ciò non esclude il rischio terremoto: il coordinatore provinciale del Pdl Angelo Capelli non nasconde «molte perplessità e riserve su chi, in Giunta, aveva la responsabilità di gestire questo percorso e di predisporre le condizioni politiche per portarlo a termine. Questo sarà oggetto di verifica politica». Insomma: vediamo come va il piano, ma poi la questione assessore è sul tavolo.
 
ANUU: Bergamo, caccia da capanno tradizione penalizzata

ANUU: Bergamo, caccia da capanno tradizione penalizzata

Caccia da capanno tradizione penalizzata PROVINCIA DI BERGAMO: NUOVI LIMITI COL «P.F.V.»

Il nuovo P.F.V. (Piano Faunistico Venatorio) che dovrebbe entrare in vigore attuerà la grande penalizzazione delle nostre radicate tradizioni venatorie. Una di queste è la caccia da capanno, che rischia di vedere la soppressione immediata di oltre 60 appostamenti fissi e una agonia per altri 30/40 situati sui Colli di Bergamo e nel raggio di 1000 metri dal S.I.C. “Valpredina”, in quanto questi ultimi, con il mancato rinnovo da parte del titolare, che avvenga per motivi di salute, vecchiaia o altro, non si potranno più mantenere, per cui non si potrà nemmeno intestarli ai figli, a parenti o ad altri.
Inoltre, le nuove regole che imporranno di sottoporre a V.I.A. (Valutazione di Incidenza Ambientale) il rinnovo e il cambio di titolarità degli appostamenti fissi localizzati entro i Siti della Rete Natura 2000 e in un raggio di 1000 metri dal confine degli stessi, creeranno non pochi problemi e costi per ottenerne le autorizzazioni. Lo stesso varrà per la richiesta di nuove autorizzazioni. Altra tegola sarà la trasformazione delle “Rotte di Migrazione” in “Oasi di Protezione”, e anche per quelle di nuova istituzione e/o ampliate, che potrà comportare la revoca delle autorizzazioni di quegli appostamenti fissi che ricadono in queste zone, ma anche il divieto di impiantarne di nuovi a distanza inferiore ai 400 metri dai loro confini.
Dulcis in fundo, il divieto, nel raggio di 100 metri dagli appostamenti fissi presenti su tutto il territorio provinciale, di porre in atto qualsiasi forma di pasturazione artificiale e impiantare e/o mantenere in essere specie vegetali alloctone, quali ad esempio: fitolacca (Phytolacca spp.), piracanta (Pyracantha spp.), piracanta coccigea, ciliegio tardivo (Prunus serotina), ecc. ecc. Si badi bene: solo entro i citati 100 metri, al di là chiunque potrà continuare a impiantare le suddette specie vegetali alloctone produttrici di bacche! L’importante è che si trovino fuori portata dagli appostamenti: una chiarissima volontà non di limitare la diffusione di specie “sgradite” (in realtà già diffusissime in tutta la Lombardia), bensì di colpire la caccia da capanno. Probabilmente si è persa la ragione! Si vuol vietare tutto e di più per demotivare questa forma di caccia, senza conoscere (ma son più che convinto che le cose si conoscano ma siano i pregiudizi che prevalgono) cosa stia dietro alla storia di un capanno di caccia.
L’ appostamento fisso non è un numero come qualcuno ha detto o scritto. Dietro ci sono innumerevoli storie di persone che, per generazioni, si tramandano la titolarità con non pochi sacrifici fatti di: – fisici; nell’impegno nel mantenere in ordine quel proprio fazzoletto di terra che il cacciatore si sceglie e che cura tutto l’anno come una specie di giardino, il quale diventa sosta per i gitanti, in quanto trovano quell’area pulita e attirante per un pic-nic e/o un momento di relax; – privazioni; si conoscono storie di alcune di queste persone che, per dedicarsi alla cura del proprio capanno, non sono mai andate in vacanza (il mare l’hanno visto solo in cartolina o alla TV) con sacrifici familiari; – economico-finanziari; la maggior parte dei titolari di autorizzazione dell’appostamento fisso, sono anche proprietari dell’area, avendola acquistata con sacrifici economici, facendo mutui, investendo la propria liquidazione e tutto o parte dei loro risparmi pensando poi di goderne i benefici, nel trascorrere alcune ore nella natura, ascoltando i canti dei propri uccelli da richiamo e della propria passione. Questo P.F.V.P., a quelle persone che loro malgrado sono coinvolte, molto probabilmente rovinerà l’esistenza! E questo sarebbe tener fede allo slogan politico sempre ostentato: vicinanza alla gente, al territorio, alle tradizioni, eccetera.
Perché invece non premiare i capanni di caccia presenti in provincia di Bergamo, veri monumenti, cattedrali verdi di secolare passione?
Perché non dare lustro ai tanti sacrifici per migliorare l’ambiente con questi manufatti che testimoniano la nostra storia e mettono in risalto il sito rigenerato dalla mano dell’uomo? Tutte queste indicazioni sono state disattese nella stesura del P.F.V.P. e il risultato è che, con la revoca dell’autorizzazione, ci sarà l’abbandono e quei monumenti arborei, creati da generazioni, diverranno delle selve piene di rovi e incuria. Se è questo che si vuole, ossia la cancellazione delle nostre tradizioni e l’abbandono del territorio, lo si poteva dire subito.
Noi comunque faremo tutto quanto ci è possibile per non perdere questo patrimonio e per tutelarlo in ogni sede, provinciale, regionale, nazionale e internazionale che sia. Auspichiamo che, da parte dell’Amministrazione a ogni livello, politici e uffici, il buon senso abbia il sopravvento.
Sarebbe sufficiente tornare al P.F.V.P. presentato in V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica) nel giugno del 2012 che è ottemperante alla sentenza del TAR di Brescia e che consentirebbe di conservare tutti i capanni e di non perdere troppi ettari di territorio (conteggiati in più nell’attuale, solo a garanzia, qualora non ne vengano considerati alcuni. Ci si fascia la testa prima di averne il male a scapito dei cacciatori) e non ci sarebbero le istituende Oasi di Protezione sulle Rotte di Migrazione che creeranno tutti quei problemi sopra citati.

Il presidente provinciale dell’Anuu Migratoristi

Carlo Luigi Piffari


http://www.bresciaoggi.it
 
[h=1]Ok sofferto al piano faunistico
Ed è bufera nel centrodestra[/h]

  • 11 luglio 2013


http://www.migratoria.it/forum/#commenti


[h=3]Il Consiglio provinciale ha dato il via libera al piano faunistico al quarto tentativo[/h]



http://www.migratoria.it/stories/Cronaca/877215/


Alla fine il sì arriva, a larga maggioranza: il piano faunistico venatorio della Provincia, dopo quattro sedute e lunghi giorni di confronti e tensioni, è approvato. A votare contro è solo il Pd, per il resto l'aula è tutta una luce verde. Tutto liscio, dunque?

Proprio no. Perché il documento passa solo dopo alcune modifiche (su cui peraltro c'era il no dei tecnici) che creano grattacapi di vario genere. Politici, perché la maggioranza va in ordine sparso, oltretutto con Giunta e consiglieri visibilmente in contrapposizione.

Ma anche operativi, come da lettura finale del presidente Ettore Pirovano, secondo il quale il piano è stato «stravolto» mettendone a serio rischio la tenuta di fronte a eventuali ricorsi. Insomma, le fratture sull'argomento sono tutt'altro che ricomposte.

Lo dimostra l'intervento durissimo di Matteo Oriani, che a nome del Pdl conferma la fiducia al capogruppo Giuseppe Bettera (che aveva messo sul piatto le dimissioni in seguito alla confusione sul maxi-emendamento di lunedì), e poi spara a zero: «Il percorso è stato segnato da molti errori, politici e tecnici – dice –. Il Pdl non volterà pagina facilmente, facendo finta di nulla. Chi è responsabile di quello che è successo negli ultimi dieci giorni può fare solo una cosa: assumersene la responsabilità». Insomma, non proprio pace fatta.

Ma torniamo al piano: nel balletto, che durava ormai da quattro sedute, su emendamenti proposti, ritirati, modificati, alla fine ne restano quattro, di cui tre nuovi di zecca. Il primo, per ridurre l'oasi di protezione di Brumano, viene illustrato dal leghista Matteo Malighetti e bocciato.

Ma già da questo voto si intuisce il formarsi di un più corposo asse trasversale pro-caccia, che include parte di Lega e Pdl e parte delle minoranze, che porterà agli esiti successivi. Che si vedono su altri due emendamenti, presentati sempre da Malighetti, sulle rotte di migrazione: per alcune si chiede di vietare solo di sparare agli uccelli migratori, consentendo le altre forme di caccia. Per altre, di rivedere i confini.

Due modifiche che, va detto, sono la riproposizione - con qualche stralcio - di emendamenti simili presentati (e bocciati) nelle scorse sedute. E infatti i funzionari confermano il no. Ma qualcosa in aula è cambiato: Oriani mette sul tavolo i pareri (positivi) chiesti a due legali esperti di questi argomenti.

Il Pd si sfila: «Ci aspettavamo che, dopo il dibattito di questi giorni, all'inizio della seduta ci venisse presentata una linea chiara. Così non è», dice Matteo Rossi, annunciando che il gruppo non parteciperà al voto. Finisce così con la vittoria delle modifiche, grazie a un fronte trasversale che vede però il centrodestra spaccarsi completamente tra favorevoli, contrari (Pirovano incluso) e astenuti.

Un terzo emendamento, versione riveduta e corretta di quello «maxi» che lunedì aveva mandato in tilt la maggioranza, passa invece con voto unanime (Pd sempre fuori dai giochi), con anche un giudizio complessivamente favorevole dei tecnici. Tocca al piano che, ormai è chiaro, passerà.
 
Mha!Secondo me il problema è che sulla poltrona e tutt'intorno c'è gente che di caccia,fauna,natura e tradizioni non ci capisce una beata mazza,gente valida c'era e c'è ancora ma è stata messa in disparte e adesso i risultati si vedono...Bisognerebbe azzerare tutto dalla provincia all'esecutivo degli atc dato che anche lì tanti bla bla bla e poi...Oggi si dovrebbe sapere qualcosa in più ma la vedo grigia (nelle migliori delle ipotesi)...

Oggi alle 9 e' ripreso il dibattito in provincia per il pfv, cito una affermazione del leghista Belotti di stamattina comparsa su l'eco: ne parlero' con tutti ,ma non ne faccio una questione di vita o di morte:la lega non andra' in crisi su una cosa del genere, in un momento in cui la gente sta facendo la fame................anche i rappresentanti dei cacciatori dovranno assumersi le loro rersponsabilita':in caso di forzature c'e' il rischio che la caccia venga sospesa tout court....

Se le premesse son queste..............concordo con Giu e Frosone. ha ragione Diego abbiamo dei dilettanti allo sbaraglio qui, e l'unica e' azzerare il tutto e ripartire con persone competenti in materia.
 
E' castrante rimanere sempre aggrappati a cosa "che non si sà" e che invece basterebbe poco per far bene, sia per noi che per la controparte; invece trovano giocoforza a farci fare a noi gli "zimbelli" e chi lo tira se la ride vedendoci soffrire.
 
Adesso nel piano che hanno approvato c'é ancora il divieto di alcune pasture e la chiusura di alcuni capanni?
 
Spero di avere presto il testo approvato per leggerlo attentamente....certo che se è come mi hanno riferito, cari amici Bergamaschi, quest'anno rischiate veramente (anzi è quasi una certezza) di trovarvi ai primi di ottobre (perchè quello sarà il periodo del quasi certo ricorso al TAR) con la stagione sospesa.
In quanto all'Assessore dovrebbe avere il coraggio (o la dignità) di dimettersi immediatamente...ha fallito sotto ogni punto di vista.
 
Spero di avere presto il testo approvato per leggerlo attentamente....certo che se è come mi hanno riferito, cari amici Bergamaschi, quest'anno rischiate veramente (anzi è quasi una certezza) di trovarvi ai primi di ottobre (perchè quello sarà il periodo del quasi certo ricorso al TAR) con la stagione sospesa.
In quanto all'Assessore dovrebbe avere il coraggio (o la dignità) di dimettersi immediatamente...ha fallito sotto ogni punto di vista.
ora vediamo cosa dice i TAR di brescia,nemico storico della caccia e dei cacciatori,comunque in periodo di magra i soldi delle licenze servono,vedrete che si accomoda tutto
 
E' un piano faunistico traballante già in partenza....prepariamoci ai ricorsi dei malefici che ci voglion male...E' possibile che da anni che non si riesce a fare un piano faunistico senza se e senza ma limpido dove nessuna forza avversa riesca ad impugnarlo???Bho francamente non la vedo partire col piede giusto questa stagione....Vedremo
 
Adesso nel piano che hanno approvato c'é ancora il divieto di alcune pasture e la chiusura di alcuni capanni?

Bisogna leggere il testo Gianlu, al momento non saprei dirti........

- - - Aggiornato - - -

ora vediamo cosa dice i TAR di brescia,nemico storico della caccia e dei cacciatori,comunque in periodo di magra i soldi delle licenze servono,vedrete che si accomoda tutto


Spero Entra che Diego sbagli, ma la penso come lui, la Brambilla wwf Bergamo e' gia pronta dalle dichiarazioni che rilascia...........
 

prete

Utente Registrato
Messaggi
16,791
Punteggio reazioni
329
Punti
83
[h=1]Piano faunistico sotto tiro
E in Provincia la scelta slitta[/h]
2 luglio 2013

[h=3]Il presidio dei cacciatori (Foto by Bedolis Foto)[/h]

Ore di seduta, consulti, pause e strane alleanze incrociate, per poi decidere che il piatto forte va rinviato. A mercoledì 3 luglio, per la precisione. Il pomeriggio di fuoco, in Via Tasso, parte anche prima della seduta del Consiglio che dovrebbe, tra le altre cose, approvare il sospirato e discusso piano faunistico venatorio.

Fuori dalla sede dell'ente c'è un gruppo di cacciatori che protesta, a tutti i consiglieri è stata fatta pervenire una lettera delle doppiette che chiede di sostenere eventuali emendamenti, e in casa Lega la riunione tra il presidente Ettore Pirovano, l'assessore Alessandro Cottini e i consiglieri (presente pure il neo segretario provinciale Daniele Belotti) non ammorbidisce alcune posizioni critiche già emerse nelle scorse settimane: i lumbard presenteranno in aula 14 emendamenti al piano della «loro» Giunta, firmati anche dal capogruppo del Pdl Giuseppe Bettera.

Insomma, gli ingredienti per un pomeriggio denso ci sono tutti. E infatti. Parte l'assessore Cottini, ribadendo che nella stesura si è «lavorato a tutela dei cacciatori», e chiedendo, diciamo così, di puntare al bersaglio grosso, lasciando perdere il resto: «La trasformazione dell'Atc Prealpino in zona Alpi è un mutamento profondo, richiesto e favorevole al mondo venatorio: si risparmiano ottomila ettari di territorio cacciabile e 300 capanni. Ma - avverte - non dobbiamo darlo per scontato: è una scelta che andrà giustificata anche davanti al giudice. Pensiamo a questo, e non aggiungiamo altre criticità al piano».

Il riferimento è al Tar di Brescia, che il 17 luglio aspetta un piano approvato e ottemperante alle sentenze precedenti, in una vicenda giudiziaria che si trascina ormai da anni. «È necessario, anche per questo, non intaccare nel documento gli elementi di equilibrio ambientale e tutela della fauna selvatica», aggiunge l'assessore.

Ma di emendamenti ne arrivano, eccome: 63 in tutto. Molti però sono su temi tra loro analoghi, così scatta la pausa (oltre un'ora) per fare una selezione e chiedere il parere dei tecnici. Che arriva a mo' di mannaia: dei 16 emendamenti sottoposti alla verifica, solo tre sono ammissibili. Dopo la verifica sui cavilli tecnici, si arriva quindi alla votazione: a maggioranza passa il rinvio a mercoledì mattina alle 9.
 
Aldo, per quanto riguarda Bergamo persone incompetenti messe al posto sbagliato...........hanno portato a cio' seconde me, poi a livello politico.......non continuo.........:D...intanto ci rimettiamo noi...peccato, poi la parte che controbatte, i ns amici non la vedon nemmeno.
 
Ho potuto assistere solo alla votazione finale online 33 votanti 29 favorevoli 4 contrari il consiglio approva il nuovo piano ,ma riguardo agli emendamenti non so nulla !!!!!!!!!
 
ragazzi sto diventando un pessimista,se siamo in mano a Belotti e Cottini,un ultras nerazzurro invischiato in daspo ed un assessore in comunella col wwf per noi e' la fine
se lunedi non approvano il piano con qualche modifica noi bergamaschi possiamo scordarci la stagione venatoria
 
Dopo due sedute ad alta tensione i consiglieri provinciali si preparano a quella che dovrebbe essere la riunione decisiva per approvare il piano faunistico venatorio che regola le zone di caccia e di tutela del territorio bergamasco.



[h=1]Piano caccia provinciale,
accordo quasi raggiunto
Oggi la sfida in Consiglio[/h]

cacciatore%20migratoria.jpg




Dopo due sedute ad alta tensione i consiglieri provinciali si preparano a quella che dovrebbe essere la riunione decisiva per approvare il piano faunistico venatorio che regola le zone di caccia e di tutela del territorio bergamasco. Sotto il tiro dei cacciatori, presenti in massa lunedì e mercoledì scorso in via Tasso, gli esponenti di maggioranza e opposizione si sono scornati senza trovare una soluzione.
La spaccatura è soprattutto nel gruppo leghista, diviso esattamente a metà. Da una parte ci sono i sette favorevoli ai 16 emendamenti presentati da Matteo Malighetti, esponente del Carroccio, eVittorio Milesi, capogruppo della lista Udc-Lista Bettoni. Dall’altra i sette fedeli alla linea espressa dalla Giunta e dal presidente Ettore Pirovano: modificare il meno possibile il piano per evitare ricorsi al tribunale amministrativo, come avvenuto in passato, e bloccare di nuovo la caccia. Il compromesso interno alla maggioranza sembra essere stato trovato dopo una riunione di venerdì scorso. Dei 16 emendamenti presentati (inizialmente erano 63) dovrebbero passarne sei, a meno di nuovi colpi di scena. La richiesta era più alta, ma era necessario che qualcuno rivedesse la propria posizione per arrivare a un’approvazione già rimandata due volte. Nella riunione in programma alle 14 dovrebbero essere risolte le ultime incertezze in vista della seduta delle 15. Che sarà tutt’altro che una passeggiata. Con la pressione dei cacciatori, sempre presenti in aula, non si possono escludere sorprese.



 
Consiglio provinciale

Ennesima seduta da psicodramma collettivo in Provincia sul piano faunistico venatorio. Dopo il rinvio di lunedì 1 luglio e la convocazione in fretta e furia per mercoledì mattina, è stato votato un ulteriore spostamento della discussione a lunedì 8 luglio.



Piano caccia, in Provincia
maggioranza Lega-Pdl
in crisi di identità




caccia-cacciatore.jpg



Ennesima seduta da psicodramma collettivo in Provincia sul piano faunistico venatorio. Dopo il rinvio di lunedì 1 luglio e la convocazione in fretta e furia per mercoledì mattina, è stato votato un ulteriore spostamento della discussione a lunedì 8 luglio. La maggioranza, in particolare la Lega Nord, vive un momento di profonda crisi. Sul piatto ci sono emendamenti proposti da alcuni consiglieri vicini alle ragioni dei cacciatori: sette consiglieri del Carroccio sono per l’approvazione, gli altri sette invece ritengono che modificare il piano porterebbe a possibili ricorsi. Il Pdl è compatto a favore delle modifiche, mentre il presidente Ettore Pirovano e l’assessore Alessandro Cottini non possono che affidarsi al parere tecnico dell’avvocatura provinciale che ha giudicato negativamente quasi tutti i documenti presentati. Lunedì è intervenuto anche il neo segretario provinciale della Lega Daniele Belotti per cercare di placare gli animi. Il muro contro muro però continua e continuerà presumibilmente fino a lunedì salvo un accordo in extremis tra chi parteggia apertamente per i cacciatori (presenti sempre in aula) e chi invece non vuole sconfessare il piano proposto dagli uffici. “I pareri tecnici valgono se sono interpretati dai tecnici perché si assumono la responsabilità – spiega il presidente Ettore Pirovano -. Dobbiamo fare transitare verso il si o verso il no il piano faunistico provinciale cercando di evitare il più possibile che possa essere impallinato dalle normative”.
L’assessore Cottini tenta, senza grande successo, di far ragionare i cacciatori: “Il mondo venatorio bergamasco ha avuto un grandissimo privilegio di andare a caccia negli ultimi tre anni con il piano più favorevole possibile. È un atto coraggioso di amore profondo e reale per il mondo della caccia”. Molto critico il capogruppo della Lista Bettoni-Udc Vittorio Milesi: “Dobbiamo utilizzare queste sedute per fare quello che la gente di chiede di fare. Queste persone (i dipendenti degli uffici, ndr) che ci hanno proposto tre piani diversi deve andare a casa; per primo l'assessore”. Concorde Matteo Oriani, Pdl: “ Non credo che quello contro dedotto dai tecnici sia completamente corretto. Se avessimo dei tecnici così infallibili forse i piani precedenti non sarebbero stati annullati”.
Il Partito democratico chiede alla maggioranza di risolvere la spaccatura e prendersi la responsabilità del voto: “Siamo interessati affinché questo piano possa concludersi – spiega Matteo Rossi -. Fanno sorridere i capigruppo di maggioranza che ci accollano responsabilità tutte loro: non prendiamo lezioni. Ci aspettiamo la stessa passione sul bilancio di previsione che riguarda tutta la popolazione bergamasca”.




Mercoledì, 3 Luglio, 2013
 
vorrà dire che chiederò il rimborso dell'atc e a caccia ci andrò lo stesso. Oramai hanno rotto le p.lle con ste beghe... per fortuna la Lega è quella che dice difendiamo le vostre tradizioni! E spero che in val predina si infesti di volpi caprioli e cinghiali.
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto