CHE SCHIFO SIGNORI !!!!!!! spero tanto che questa proposta venga non ripensata ma cestinata.
ma è vergognoso !!!! ma non hanno senso 8 ATC e per fortuna che l'Umbria è un piccolo territorio altrimenti si sarebbero proposti 100 ATC
vedremo prossimamente se verrà approvata (mi auguro di no) quanto costeranno questi ATC.
l'itaglia è proprio UNICA !!!!!!!
 

Alberto 69

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Si, cari amici, in Umbria, non ne bastavano tre di Ambiti Territoriali di Caccia, ora, addirittura, se ne propongono OTTO!!!! E tutto questo salta fuori all'improvviso e, soprattutto, dopo una prima, ragionevole proposta di qualche mese fa, incentrata su una riforma che prevedeva il passaggio dai TRE attuali ad UN UNICO AMBITO REGIONALE, coadiuvato da 5 UNITA' OPERATIVE TERRITORIALI, con compiti meramente esecutivi. Una proposta meritevole di attenzione che aveva registrato un ampio, anche se non unanime, consenso all'interno della Consulta Regionale Fuanistico Venatoria. La stessa Consulta che oggi, inopinatamente, si è trovata ad occuparsi e a dover discutere di una cosa completamente diversa. Infatti non si parla più di UN UNICO ATC REGIONALE, ma di OTTO ATC e di un Comitato di Coordinamento Regionale da definire in sede di regolamento. Francamente non si riesce a capire le ragioni che hanno spinto l'Assessore Regionale a modificare radicalmente la proposta originaria che tendeva, in primo luogo, a ridurre i costi di gestione degli ATC, razionalizzandone i compiti e le funzioni, con una diversa attribuzione delle competenze sul piano della programmazione, dell'indirizzo e del coordinamento da affidare all'ATC Unico Regionale quale organismo rappresentativo delle forze sociali e degli Enti locali e quelle, più propriamente di carattere esecutivo e propositivo, da attribuire alle Unità Operative Territoriali.
Una ipotesi di soluzione organizzativa che avrebbe potuto perseguire l'obiettivo della riduzione dei costi e, soprattutto, non avrebbe ostacolato, ma agevolato ulteriormente la MOBILITA' DEI CACCIATORI nell'ambito della Regione. Una mobilità che invece rischia miseramente di impantanarsi sul piano burocratico e campanilistico, dovendo altresì fare i conti con il versamento delle diverse quote di iscrizione agli OTTO ATC, previste sia per la selvaggina stanziale che per la migratoria.
Conoscendo ed apprezzando la sensibilità e la lungimiranza politica dell'Assessore Regionale Fernanda Cecchini, si ha ragione di ritenere che la proposta avanzata oggi in Consulta Regionale abbia ad essere opportunamente riconsiderata e ricondotta nell'ambito del buon senso e della logica, una sollecitazione peraltro sostenuta e ribadita con forza dal rappresentante della Coldiretti e dalle più importanti Associazioni venatorie.


Diego Baccarelli
 
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