Siena: Arcicaccia, pronto il congelamento dei nostri rappresentanti negli ATC

Alberto 69

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ARCI CACCIA SIENA: OCCORRE UNA SVOLTA DA PARTE DELLA PROVINCIA

La Direzione Provinciale dell’Arci Caccia di Siena, riunitasi il 13 giugno scorso, dopo una approfondita discussione sulle problematiche che attraversano l’attuale fase del territorio provinciale, ed anche dalla mancanza di alcune risposte dalla normativa regionale ha evidenziato il profondo stato di crisi e di conseguente malessere sintetizzabile nei seguenti punti:
1) Ad oggi, con incomprensibile ritardo, la Provincia non ha ancora approvato il PFVP, segnando, in questo modo, il punto più basso dell’esperienza gestionale e “detronizzando” il primato di Siena come “capitale” nazionale della IBAL.
2) La vicenda del ritiro della delibera sul contenimento della volpe ha evidenziato come la politica e le Istituzioni, nonostante l’ineccepibilità tecnico – giuridica dell’atto, abbiano fatto prevalere valutazioni ed interessi che con la buona gestione del territorio nulla avevano a che spartire ma, viceversa, fortemente condizionati dalla difesa di fragili equilibri politici di una città che sta vivendo un momento di forte difficoltà. Questa rinuncia, come da noi già fortemente fatto presente, ha fatto scuola, costituendo un pericoloso precedente ed aprendo la strada ad altre pericolose situazioni (vedi la Provincia di Prato) e rafforzando in maniera esponenziale la cultura animalista, che rappresenta il vero ostacolo da sconfiggere, per giungere invece ad una indispensabile e razionale gestione delle popolazioni selvatiche in nome degli interessi generali.
3) Il problema della gestione degli ungulati e dei relativi danni alle coltivazioni continua a non essere affrontato con la dovuta organicità, bensì con saltuarie, emotive e parziali risposte. Tutto questo sta determinando un crollo di fiducia nei cacciatori che non avvertendo un deciso cambio di passo e l’autorevolezza della guida dei processi, accrescono il proprio senso di disagio e precarietà. Questo clima rischia oggi, partendo da giusti elementi di analisi da parte dei cacciatori, disfociare in una protesta, sebbene imbevuta di alcuni elementi demagogici, ampia e destabilizzante.
4) La proposta di convenzione tra Provincia ed ATC per la gestione delle ZRC, pur consapevoli delle difficoltà finanziarie esistenti, rischia, così come impostata, di essere da un lato una sorta di capestro per gli stessi ATC e, dall’altro, di intralciare ulteriormente la funzionalità di questi importanti istituti.
5) Altra questione di fondamentale importanza che tarda a trovare soluzione è la mancanza di adeguata sicurezza per i responsabili dei comitati di gestione degli ATC. Questi volontari infatti in mancanza di norme più chiare e tutelanti potrebbero essere esposti a responsabilità dirette sia per quello che riguarda la gestione delle risorse ad oggi incerte e inadeguate ma anche in merito alle metodologie di intervento sulla fauna selvatica, seppur legittime e regolamentate.
Stante tutto ciò, a fronte della nostra costante ricerca di un rapporto costruttivo, incentrato sui contenuti e sulla franchezza dei rapporti, dobbiamo purtroppo prendere atto che lo stato di profonda crisi che attanaglia la gestione faunistico – venatoria di Siena non sembra destinato, nonostante i nostri ripetuti richiami, ad imboccare la giusta strada.
Pertanto, la Direzione Provinciale dell’Arci Caccia di Siena ha deliberato all’unanimità che, in assenza di profondi e radicali elementi di discontinuità, che diano seguito per esempio in maniera concreta alla dichiarazione di intenti approvata dalla giunta provinciale nelle settimane scorse, alla approvazione definitiva del PFVP oltre alla tutela operativa dei volontari impegnati nei comitati degli ATC con precise indicazioni da parte dell’Istituzione, dalla fine del mese di luglio verranno congelate le proprie rappresentanze nei Comitati di Gestione degli ATC.

Nella consapevolezza dell’eccezionalità di tale decisione, l’Arci Caccia ne rivendica il profondo senso di responsabilità che deriva dall’attaccamento e dalla cura che in tutti questi anni ha messo a disposizione della buona gestione faunistica in funzione degli interessi collettivi.
 
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