Caccia alla Volpe: Prato, la Provincia autorizza il contenimento ma non in tana

Cioè? Spiegati meglio!

Se una Provincia decide di attuare un piano contenimento nei confronti di una qualsiasi specie durante il periodo primavera/estate,quindi durante il periodo riproduttivo,significa che quella specie costituisce un PROBLEMA.
Detto questo l'iter x poter attivare detti piani...nel ns caso nei confronti della volpe..è simile a quello x l'emissione dei calendari venatori.
Occorrono dati....quantificazione dei capi da abbattere....e parere OBBLIGATORIO E VINCOLANTE dell'ISPRA.
Se a Prato il piano è partito significa che l'iter è stato completato in toto.
Come già scritto mesi fà in altro thread l'ISPRA consiglia l'uso dei cani da tana in queste operazioni xchè..giustamente...sono lo strumento più EFFICACE x raggiungere il risultato prefissato.
A Prato non so da quanti anni facciano contenimenti estivi sulla volpe....qui a Bologna si fanno da sempre e dati alla mano l'80% delle volpi prelevate si è fatto con l'uso dei cani da tana,il rimanente 20% all'aspetto notturno o durante le sfalciature di coltura come sorgo e mais.
Pensare di attuare e completare un piano del genere senza l'uso dei cani è TOTALE E PURA IPOCRISIA.
La realtà..purtroppo...è che la Provincia di Prato ha agito sull'onda emotiva di cio' che è successo a Siena.
 

Alberto 69

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Caccia alla Volpe: Prato, la Provincia autorizza il contenimento con l’abbattimento di 100 animali ma senza le modalità della caccia in tana e senza l’utilizzo dei cani. Polemiche animate; per Coldiretti necessario agire.
caccia%20alla%20volpe.jpg


Le volpi verranno cacciate. Così si è espresso l'assessore provinciale Antonio Napolitano alla fine del primo punto della consulta della caccia. Sul tavolo c'era la scottante vicenda della determina dirigenziale che prevedeva la caccia alla volpe in tana, poi sospesa dallo stesso assessore. La settimana prossima verrà promulgata una delibera di giunta o una nuova determina, che annullerà la precedente. Quindi SI all'uccisione di circa cento esemplari di volpi nel territorio pratese ma senza l'utilizzo dei cani. Sarà, dunque, un metodo sperimentale. Una consulta dove gli animi erano caldi. Da una parte chi era favorevole a ridurre il numero dei mammiferi in questione, dall'altra chi sosteneva che non è necessario l'abbattimento. “La determina era del tutto legittima – ha tenuto a precisare Napolitano – ma vogliamo trovare un metodo meno traumatico per abbattere i capi”. C'è chi ha contestato il modo di operare della Provincia che, alla prima levata di scudi da parte di alcuni personaggi più o meno noti, ha sospeso la determina, mentre c'è necessità di un intervento efficace, secondo il parere della Coldiretti. Per Francesco Bini di Federcaccia non esiste una volontà di collaborare quando è il momento. “Viene criticato il modo con cui vengono fatti i censimenti - dice -. Chi lo fa potrebbe partecipare attivamente a questa operazione, così capirebbe in che modo viene attuata”.
Bini, così come gli altri presenti, ha sottolineato, ancora una volta, come la caccia in tana non sia mai stata praticata a Prato. L'assemblea è stata particolarmente animata e, se è stato criticato il modo cruento della caccia in tana, c'è chi era del parere che tutte le uccisioni sono raccapriccianti a secondo dei punti di vista. Camilla Lattanzi della trasmissione “Restiamo animali” di Controradio è intervenuta sostenendo, come fatto fin dall'inizio di questa vicenda, che non è necessario uccidere le volpi. “Ci sono metodi alternativi – spiega -. E uno di questi è la cattura delle giovani femmine e la loro successiva sterilizzazione”.
La patata bollente è passata in mano all'assessore Napolitano. Che, visto il numero in eccesso di volpi, è a favore della riduzione dei capi. Da capire se con cane al seguito del cacciatore o meno. Alla fine la spunta la seconda ipotesi. Con buona pace di tutti. O quasi.
 
Caccia alla Volpe: Prato, la Provincia autorizza il contenimento con l’abbattimento di 100 animali ma senza le modalità della caccia in tana e senza l’utilizzo dei cani. Polemiche animate; per Coldiretti necessario agire.
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Le volpi verranno cacciate. Così si è espresso l'assessore provinciale Antonio Napolitano alla fine del primo punto della consulta della caccia. Sul tavolo c'era la scottante vicenda della determina dirigenziale che prevedeva la caccia alla volpe in tana, poi sospesa dallo stesso assessore. La settimana prossima verrà promulgata una delibera di giunta o una nuova determina, che annullerà la precedente. Quindi SI all'uccisione di circa cento esemplari di volpi nel territorio pratese ma senza l'utilizzo dei cani. Sarà, dunque, un metodo sperimentale. Una consulta dove gli animi erano caldi. Da una parte chi era favorevole a ridurre il numero dei mammiferi in questione, dall'altra chi sosteneva che non è necessario l'abbattimento. “La determina era del tutto legittima – ha tenuto a precisare Napolitano – ma vogliamo trovare un metodo meno traumatico per abbattere i capi”. C'è chi ha contestato il modo di operare della Provincia che, alla prima levata di scudi da parte di alcuni personaggi più o meno noti, ha sospeso la determina, mentre c'è necessità di un intervento efficace, secondo il parere della Coldiretti. Per Francesco Bini di Federcaccia non esiste una volontà di collaborare quando è il momento. “Viene criticato il modo con cui vengono fatti i censimenti - dice -. Chi lo fa potrebbe partecipare attivamente a questa operazione, così capirebbe in che modo viene attuata”.
Bini, così come gli altri presenti, ha sottolineato, ancora una volta, come la caccia in tana non sia mai stata praticata a Prato. L'assemblea è stata particolarmente animata e, se è stato criticato il modo cruento della caccia in tana, c'è chi era del parere che tutte le uccisioni sono raccapriccianti a secondo dei punti di vista. Camilla Lattanzi della trasmissione “Restiamo animali” di Controradio è intervenuta sostenendo, come fatto fin dall'inizio di questa vicenda, che non è necessario uccidere le volpi. “Ci sono metodi alternativi – spiega -. E uno di questi è la cattura delle giovani femmine e la loro successiva sterilizzazione”.
La patata bollente è passata in mano all'assessore Napolitano. Che, visto il numero in eccesso di volpi, è a favore della riduzione dei capi. Da capire se con cane al seguito del cacciatore o meno. Alla fine la spunta la seconda ipotesi. Con buona pace di tutti. O quasi.
Sterilizzazione delle volpi?.....siamo proprio alla pazia
 
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