Umbria: cinghiale, proposte di modifica

Alberto 69

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Umbria: Cinghiale, i cacciatori propongono modifiche al nuovo calendario
Il testo inviato a Regione ed Enti

PERUGIA – Cacciatori al cinghiale già al lavoro per dare il loro contributo all’organizzazione della prossima stagione venatoria. Le loro proposte sono contenute in un documento inviato dal Coordinamento regionale delle squadre per la caccia al cinghiale regionale all’assessore alla Caccia, Fernanda Cecchini, al presidente della terza commissione consiliare, Massimo Buconi, ai presidenti delle Provincie e alle altre associazioni venatorie e agricole.

Al fine di evitare le polemiche della stagione passata, che hanno visto una forte contrapposizione tra i cacciatori di cinghiale e le Istituzioni in merito al Calendario venatorio, ponendosi, tra gli altri, l’obiettivo di mantenere la piena compatibilità fra le varie forme di caccia, il Coordinamento propone che l’inizio dell’attività venatoria per la specie cinghiale, non inizi prima del 29 settembre 2013 (chiusura il 29 dicembre) o in alternativa ipotizzano che l’apertura venga spostata al 13 ottobre 2013 con chiusura il 12 gennaio 2014. «Questa seconda possibilità – spiegano – consentirebbe più spazio alle altre forme di caccia, lasciando la possibilità alle Provincie di adeguarsi in base agli accordi con quelle confinanti». Il Coordinamento propone, inoltre, che «la caccia al cinghiale, sia in battuta che in forma singola, venga consentita esclusivamente nelle stesse giornate del calendario venatorio, vale a dire giovedì, sabato e domenica per tutti». La proposta riguarda la cancellazione della lettera H dal tesserino venatorio, in particolare per quanto riguarda la non possibilità di esercitare altre forme di caccia nella medesima giornata in cui viene effettuata la caccia al cinghiale in forma collettiva.
Per finire i cacciatori di cinghiale umbri propongono «il controllo della specie fuori dal calendario venatorio solo in settori e distretti dove la presenza dell’animale risultasse ancora troppo elevata con il coinvolgimento delle squadre del territorio interessato.
Il Coordinamento, nel documento inviato alle Istituzioni, affronta anche il capitolo sicurezza. In proposito ribadisce che «affrontare l’argomento con serietà significa piena applicazione delle norme già esistenti sia per la caccia al cinghiale in battuta che in forma singola, con particolare riferimento agli aspetti che riguardano la tracciabilità delle carni, e la comunicazione agli organi competenti per i cacciatori che effettuano l’attività venatoria in forma singola». «Prevedere – viene sottolineato – che la caccia al cinghiale in forma singola sia consentita solo ed esclusivamente negli stessi giorni in cui è consentita la caccia in battuta, contribuisce a diminuire la quantità delle persone dedite a tale attività e quindi a diminuire il rischio incidenti valutando la possibilità di inserire l’obbligatorietà di indossare il giacchetto ad alta visibilità». Si chiede inoltre «maggiore sensibilità nei controlli da parte degli organi preposti». Sempre sul capitolo sicurezza il Coordinamento ritiene che sarebbe auspicabile «organizzare giornate formative con cadenza annuale».
 
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