Caccia in deroga in Veneto .........linee guida......

Re: Caccia in deroga in Veneto .........linee guida......

ricordate che la lega in lombardia ha fatto poco o nulla per le deroghe in lombardi e quind sarebbero coerenti a non farle anche in veneto..se la linea politica che seguono è unica...detto questo quindi non aspettatevi nulla dal vostro assessore..quanto alla fidc..non si prospettava una unione con l'anuu?poi allora quale sarà la linea d'azione?mah?

non la vedo bene l'unione, e l'ho gia' detto in passato.Non credo proprio che fidc cambiera'.Spero di sbagliarmi,ma nulla fa presagire altro in proposito.
 
Re: Caccia in deroga in Veneto .........linee guida......

Io dico:
VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA,
a questi amministratori che stanno distruggendo la caccia e a chi li sostiene, perchè, per fare questo, vuol dire che dietro c'è sicuramente qualcuno che ne trae profitto... Io spero che le cose cambino, ma finche in regione ci sarà Stival, Lega, Federcaccia (a cui adesso, se non ricordo male, è unita con l'ANUU) ho idea che spero a vuoto...
Ho idea che questo sia il requiem della caccia in veneto, a officiare il funerale c'è Don Stival attorniato dai vari consiglieri Lega e dirigenti FIDC che adesso hanno proprio rotto definitivamente... Hanno deciso che andremo tutti in riserve pagando e ringraziando... Ricordiamocene alle prossime elezioni, nessun voto, nessun voto. Questi sono peggio dei verdi.
 
Re: Caccia in deroga in Veneto .........linee guida......

....se va avanti così libero tutti i usei in gabbia...che schifo...
 
Re: Caccia in deroga in Veneto .........linee guida......

Io dico:
VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA,
a questi amministratori che stanno distruggendo la caccia e a chi li sostiene, perchè, per fare questo, vuol dire che dietro c'è sicuramente qualcuno che ne trae profitto... Io spero che le cose cambino, ma finche in regione ci sarà Stival, Lega, Federcaccia (a cui adesso, se non ricordo male, è unita con l'ANUU) ho idea che spero a vuoto...
Ho idea che questo sia il requiem della caccia in veneto, a officiare il funerale c'è Don Stival attorniato dai vari consiglieri Lega e dirigenti FIDC che adesso hanno proprio rotto definitivamente... Hanno deciso che andremo tutti in riserve pagando e ringraziando... Ricordiamocene alle prossime elezioni, nessun voto, nessun voto. Questi sono peggio dei verdi.
sicuramente alle elezioni ce ne ricorderemo ma a tutti i federcacciatori ricordatevene anche quando è ora di rinnovare la tessera dietro stival c'è la fidc questa è la sua politica anche perchè il povero stival per chi non la ancora capito capisce di caccia come io capisco l'arabo cioè un *****
 
Re: Caccia in deroga in Veneto .........linee guida......

il can can c'e' sui documenti fidc perche' adesso in veneto con la federlega comandano loro e quindi discutiamo su quello che fanno loro.Io son il primo a criticare pure acv quando sbaglia e quindi non parlo a sproposito, e me ne devi dare atto.
Veniamo a un paio di punti.Il documento di cui parlavi tu della anlc Umbra (se non sbaglio lo aveva scritto Luca) era una bozza per un'eventuale prelievo in deroga con atto amministrativo in una Regione dove le deroghe son quasi mai state fatte.Per questo (ne avevo parlato pure io con Luca) era stao fatto in maniera radicale e in maniera tale da far da apripista in quella regione, una specie di prelievo simbolico, per creare un precedente amministrativo su cui appoggiarsi.
Ora veniamo a noi.Tutte le risposte e i documenti forniti dall'UE in merito alle richieste venete di prelievo di quest'anno sono state inviate da semplici funzionari, o sono state espresse come pareri personali.Nulla di tutto cio' e' stato presentato come commisione ambiente UE.Le delibere e le leggi regionali degli anni passati son sempre state tartassate da tutti i punti di vista ma han sempre passato i gradi di giudizio_Ora l'ue ha sempre minacciato, ma mai (tranne il 2005 dove c'era un vizio di fondo per un prelievo pluriennale)ha avviato procedure di infrazione contro le nostre leggi o delibere.I ricorsi alla corte di giustizia son sempre stati fatti da associazioni ambientaliste.Ripeto dal punto di vista giuridico e di applicazione della direttiva e' sensata una riduzione dei tempi. Puo' essere tollerata l'annotazione del capo abbattuto (ricordo che siamo l'unica o una delle poche regioni italiane che deve annotare immediatamente la migratoria), ma la limitazione del numero dei cacciatori non la capisco e non ha senso.Abbiamo un tetto di abbattimenti stagionale, quello deve essere rispettato, poi che quel tetto lo raggiungiamo in 2 o 200'000 non fa nessuna differenza.
Ripeto questo e' un'atto politico di FEDERLEGA contro i migratoristi, da parte di un'associazione venatoria che della migratoria evidentemente(E' INDIFENDIBILE) non gliene frega una cippa.Son contento per utti coloro che ora piangeranno SE, e ripeto SE, la delibera verra' fatta cosi' e che per comodita' o amicizia continuano a fidarsi di certe aavv.Questo e' quello che costoro meriteranno.Non serve che vi ricordi qualche sparata dell'ex presidente, o il documento del tavolo degli steckholders o quest'ultimo delirante sulle deroghe.

Come già scritto non sono ferrato in materia e quindi mi fido ciecamente di te su tutta la linea...
Sul documento dell'ANLC umbra però devi convenire con me che è tremendamente simile...se non uguale...a quello fidc....
Sarà stato anche un esperimento ma se è da bocciare l'uno lo è anche l'altro a prescindere dalla Regione in cui lo si vorrebbe applicare...
Io credo che in tutta Italia stia venendo meno la volontà politica di fare delibere a noi favorevoli....il putiferio mediatico che è stato scatenato in questi mesi si sta vedendo...
 
Re: Caccia in deroga in Veneto .........linee guida......

Io dico:
VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA,
a questi amministratori che stanno distruggendo la caccia e a chi li sostiene, perchè, per fare questo, vuol dire che dietro c'è sicuramente qualcuno che ne trae profitto... Io spero che le cose cambino, ma finche in regione ci sarà Stival, Lega, Federcaccia (a cui adesso, se non ricordo male, è unita con l'ANUU) ho idea che spero a vuoto...
Ho idea che questo sia il requiem della caccia in veneto, a officiare il funerale c'è Don Stival attorniato dai vari consiglieri Lega e dirigenti FIDC che adesso hanno proprio rotto definitivamente... Hanno deciso che andremo tutti in riserve pagando e ringraziando... Ricordiamocene alle prossime elezioni, nessun voto, nessun voto. Questi sono peggio dei verdi.

ti sbagli, federcaccia, lega, stival.......ultima ruota del carro.

- - - Aggiornato - - -

Questo è documento della FIDC citato nel comunicato...no comment...

Federazione Italiana della Caccia
Ufficio Avifauna Migratoria
Chiarimenti sul documento
“Linee Guida per l’applicazione del regime di deroga
secondo articolo 9 comma 1 lettera c della Direttiva comunitaria 2009/147/CE”
Si chiariscono di seguito i punti presenti nel documento Linee Guida ai fini di una migliore comprensione operativa di quanto proposto da questo Ufficio.
1) Identificazione dei cacciatori fruitori del regime di deroga: è noto che nelle regioni in cui sono state applicate le deroghe solo una parte dei cacciatori regionali ha in realtà usufruito della caccia in deroga, ovvero ha ritirato o riconsegnato presso le Province i moduli da utilizzare o utilizzati per il rendiconto degli abbattimenti effettuati. La caccia in deroga sarebbe dunque data in questi casi come potenzialmente esercitata da tutti i cacciatori regionali, e questo tipo di regolamenti non sono corrispondenti ai principi della Direttiva e della Guida Interpretativa. Sarebbe quindi sufficiente instaurare un sistema di richiesta con domande preventive presso le Province che successivamente rilasceranno un’autorizzazione nominale per la caccia in deroga, senza un numero chiuso e senza scale di preferenza. In questo modo sarà possibile presentare all’Unione Europea la caccia in deroga come viene intesa dalla Direttiva e nella Guida Interpretativa, ovvero “una eccezione” alla caccia normalmente esercitata sulle specie cacciabili, fruibile solo da alcuni cacciatori regolarmente autorizzati e identificati. Secondo questo schema inoltre, il totale dei capi abbattibili a livello regionale verrà suddiviso per un numero di cacciatori inferiore rispetto al totale regionale, consentendo ai cacciatori fruitori della caccia in deroga di abbattere un numero superiore di capi per ogni singola specie.
2) Identificazione precisa dei luoghi di caccia: la Guida Interpretativa chiarisce che, ai fini di un più efficace controllo, siano identificabili chiaramente e velocemente i luoghi in cui si esercita la caccia in deroga. Nella realtà italiana le specie oggetto delle deroghe sono i piccoli passeriformi migratori che vengono cacciati dagli appostamenti fissi specializzati, da appostamenti temporanei e solo in parte in caccia vagante. Nel quadro di una caccia in deroga presentabile all’Unione Europea si dovrebbero privilegiare le forme di caccia specialistiche localizzabili facilmente, quindi gli appostamenti fissi dei quali è nota alle Province la precisa ubicazione. Per venire incontro alla facilità di controllo delle Province anche gli appostamenti temporanei dovrebbero essere situati in porzioni di territorio non troppo ampie in modo che le azioni di controllo possano avvenire facilmente. Allo stesso modo per la caccia vagante dovrebbero essere determinati con buona precisione i luoghi dove viene esercitata la caccia. Quindi per appostamenti temporanei e caccia
vagante potrebbe valere l’identificazione dell’ATC, tuttavia, nei casi questi siano di dimensioni molto ampie, sarebbe utile che il cacciatore fornisse ulteriori precisazioni sull’area in cui eserciterà la caccia in deroga (per esempio potrebbe indicare tre o quattro comuni ad ogni uscita). In questo modo sarebbe soddisfatta la condizione, prescritta dalla Guida Interpretativa, della localizzazione e dell’identificazione precisa dei siti in cui si esercita la caccia in deroga.
3) Metodi di controllo dei carnieri: in tutte le forme di caccia sottoposte ad una precisa regolamentazione e limitazione stagionale di capi è possibile fornire al cacciatore contrassegni da utilizzare per la marcatura dei capi abbattuti. Quindi, sempre ai fini di una presentazione credibile e inattaccabile della caccia in deroga italiana all’Unione Europea, si rende necessario attuare un sistema di controllo dei carnieri più raffinato e più rigoroso rispetto a quello della normale attività venatoria sulle specie consentite. In altri termini le regioni Italiane e di riflesso lo Stato italiano devono dimostrare all’Unione Europea che le condizioni in cui si esercita la caccia in deroga sono tali da ridurre al minimo i rischi di elusione dei regolamenti stabiliti ovvero che siano messe in atto metodologie affidabili di controllo dei capi abbattuti. Da notare che attraverso il sistema di autorizzazioni nominali proposto al punto 1, il numero dei capi abbattibili per cacciatore autorizzato alla caccia in deroga sarà superiore a quanto finora applicato oggi. Ad esempio la caccia alla tortora in primavera autorizzata a Malta prevedeva che il cacciatore dovesse inviare un sms al Dipartimento statale ogni qualvolta abbatteva una tortora. Nel nostro Paese, a tale proposito , per le specie oggetto di caccia in deroga si è pensato di utilizzare dei contenitori specificatamente predisposti per contenere i capi abbattuti, che il cacciatore dovrà conservare nella giornata di caccia e renderli visibili agli agenti di controllo, in alternativa, si possono applicare dei piccoli contrassegni sui singoli capi al momento della raccolta. Ovviamente il mancato rispetto del regolamento di caccia in deroga dovrebbe prevedere sanzioni adeguate e efficaci, come ad esempio la sospensione del permesso di caccia in deroga per uno o più anni.
4) Stagioni di caccia: Sempre al fine di una presentazione credibile del regime di caccia in deroga italiana, si ritiene che debba risultare evidente che la stagione per queste specie sia fortemente ridotta rispetto alle stagioni previste per le specie normalmente cacciabili. Inoltre ai fini di un carniere pro capite annuale soddisfacente e credibile, è preferibile concentrare il prelievo in deroga nel periodo della migrazione delle singole specie in cui l’Italia è attraversata dai contingenti più numerosi, e quindi su questi contingenti si può eseguire un calcolo delle piccole quantità più rispondente alle esigenze dei cacciatori interessati. Questa scelta porta ad un carniere autorizzato per cacciatore più elevato.
5) Rendicontazione precisa all’Unione Europea, da parte delle regioni o province, delle verifiche effettuate sulla stagione di caccia in deroga, ovvero numero di capi prelevati, numero di cacciatori autorizzati, distribuzione stagionale dei prelievi, controlli effettuati e infrazioni rilevate, tipo di sanzioni applicate, valutazioni sulle presenze delle specie cacciabili in deroga.
6) Piccole quantità: alla pagina 89 della Guida Interpretativa della direttiva (versione in inglese) è riportato un esempio per il calcolo delle piccole quantità per la specie porciglione. A partire dai dati
disponibili (in questo caso quelli dell’European Atlas of Breeding Birds EBCC), integrati con i tassi di mortalità presenti in letteratura, si arriva ad una determinazione delle piccole quantità a livello del “continente Europa”. Si dimostra quindi che è possibile un calcolo a partire dai dati disponibili. Per applicare le piccole quantità alle regioni italiane sarebbe ovviamente necessario conoscere l’entità delle popolazioni in transito e svernanti in ogni singola regione. Essendo questa valutazione sicuramente difficoltosa, in attesa di studi particolari su ogni regione, è tuttavia possibile a nostro parere un calcolo a livello nazionale, a partire dalle stime di popolazione totale fornite da vari enti, ad esempio BirdLifeInternational. Successivamente è possibile una separazione del quantitativo nazionale fra le diverse regioni interessate alla caccia in deroga. Un’alternativa potrebbe essere una gestione statale centralizzata della caccia in deroga con uffici competenti ed efficienti. In merito ai pareri ISPRA degli ultimi anni, nei quali si afferma che non vi sono le conoscenze sufficienti per determinare le piccole quantità, facciamo notare che le stime di popolazione di BirdLifeInternational, per loro natura approssimative, e le valutazione dello stesso ente sulle tendenze delle specie e sulla stato di conservazione, sono sempre tenute in considerazione dall’ISPRA nella predisposizione di pareri e relazioni scientifiche. Ora delle due l’una, o le stime non sono affidabili allora anche le definizioni di declino e stato di conservazione sono speculazioni, oppure sono attendibili e quindi, con ovvio grado di approssimazione, è possibile un calcolo affidabile delle piccole quantità, almeno a livello nazionale.

I punti sopra esposti a nostro parere recepiscono quanto disposto dalla direttiva per l’applicazione del regime di deroga secondo lettera c) e possono consentire di affrontare le valutazioni dell’Unione Europea con maggior sicurezza rispetto a quanto oggi messo in atto dalle Regioni italiane. Si ricorda infatti che per la direttiva e per la Guida Interpretativa le deroghe rappresentano un’eccezione e che non possono essere quindi intese come “integrazioni” regolari alla normale attività di caccia consentita sulle specie cacciabili. Per una maggiore coerenza dello Stato Italiano sarebbe inoltre necessario che venisse inoltrata domanda all’UE per la modifica dell’allegato 2/2, chiedendo l’inserimento delle specie oggetto di deroga, ovvero, oltre allo storno, anche fringuello, peppola e frosone, tutte specie oggi giudicate in favorevole stato di conservazione. In questo modo si capisce che l’Italia intende cacciare queste specie, e che, in attesa delle modifiche degli allegati, si procede al regime di deroga, attuato però con tutte le necessarie regolamentazioni. Le delibere o leggi regionali che sono state applicate da varie Regioni italiane hanno negli ultimi anni migliorato l’aderenza alle prescrizioni della direttiva, tuttavia, secondo questo Ufficio, devono essere fatti ancora alcuni passi per evitare le procedure d’infrazione e le seguenti condanne da parte della Corte Europea. I punti sopra esposti vanno in questa direzione.
Ufficio Avifauna Migratoria
Lorenzo Carnacina
Michele Sorrenti

ma adesso le leggi alla regione veneto le fa la federcaccia? ma almeno la finissero di sparare contro i migratoristi, si facessero le leggi per loro, cioè i pollaioli cacciatori di polli colorati che ancora chiamano "il selvatico" giusto perchè sono una persona educata, andate a quel paese, smettela state distruggendo la caccia, fra non molto andate abraccetto della "rossa".
 
Re: Caccia in deroga in Veneto .........linee guida......

sono schifato ma tutt'altro che sorpreso la federcaccia ha sempre cercato di affondare la caccia alla migratoria...sono ancora sconcertato per documenti della fidc degli anni 80/90 che ho letto e che in sostanza chiedevano la chiusura totale della caccia alla migratoria minuta...nella mia testa da sempre fidc = pollo colorato...preferibilmente in riserva dove sei ben controllabile e gestibile,perchè questo hanno sempre perseguito e ancora perseguono i dirigenti fidc...mi stupivo di come molti cacciatori migratoristi potessero essere iscritti a una tale associazione e ancora me ne meraviglio però si sa che ognuno è libero di far ciò che vuole...l'ho chiesto ad alcuni della sezione del mio paese il motivo per cui stavano con fidc e la risposta secca è stata perchè quando loro fanno il lancio di fine anno(lancio non autorizzato e pertanto completamente illecito)mi portano a casa un fagiano tutto per me anche se io non faccio quella caccia...e da li ho capito tutto e cioè che molti di noi si svendono per due lire e per questo tali AA.VV palesemente assurde prosperano nonostante un operato pessimo.
ovvio che non tutte le sezioni fidc operano cosi però nella mia realtà questo accade e vi dirò che mi fa parecchio schifo anche perchè gli stessi scemi che si godono il loro bel fagiano all'antibiotico oggi piagnucolano per le deroghe incolpando tutti tranne i veri colpevoli e pensatevela pure come volete ma stival è solo una marionetta manovrata dalla fidc che ancora una volta mostra le sue vere intenzioni ma che nonostante tutto continuerà ad avere il suo bel drappello di seguaci...
 
Re: Caccia in deroga in Veneto .........linee guida......

Se queste sono le linee di massima della FIDC....Sono usciti fuori di testa...Oppure lo fanno per imporre nuove gabelle...Vuoi le deroghe..Pagare 10 cammelli...Tanto in questa repubblica delle banane...Chissa che vada anche in regione veneto la GDF..E faccia un buon lavoro....PORCI SCHIFOSI AVETE ROTTO IL C@@@O....
OOOHHHHHH VENETI!!!!!SVEGLIA!!!!!!
 
Re: Caccia in deroga in Veneto .........linee guida......

COMPLIMENTI A STIVAL E ALLA fidc CHE PEZZI DI ****
 
Re: Caccia in deroga in Veneto .........linee guida......

Una cosa mi vien spontanea ma chi potrà cacciare in deroga? I biondi, i belli o i buoni?non scommetto mai ma mi sa che i federcacciatori ci andranno tutti,è una mia impressione ma mi sa che non sbaglio di molto.Son poprio curioso di veder che minchiata ne uscirà
 
Re: Caccia in deroga in Veneto .........linee guida......

Io son convinto che tale decisione sia tata presa per 1 motivo :

1) Per far smettere di andare a Caccia a molti cacciatori specialmente nel vicentino feudo di ACV ,cosi' facendo indebolire ACV per poi spazzarla via....
Federcaccia l'ha a Morte con ACV e Berlato,sarebbero pronti ad annientare la caccia pur di fargli dispetto.
Una derogha cosi' come l'hanno pensata è da seghe mentali,come si fa a pensare a sacchettini come contenitori per un controllo maggiore degli abbattimenti.......chi scieglie i cacciatori che andranno a cacciare le deroghe con che criterio?????.....come fai a dar indicazione di dove andrai a cacciare ste derghe....
Dai è palese che non le vogliono dare e stan facendo di tutto per creare casini su casini.....
 
Re: Caccia in deroga in Veneto .........linee guida......

Me vien el vomito.......
Cosa devo fare un corso di 120 ore per tirare a un fringuello????????????????
Devo mettere i contrassegni inamovibili a ogni soggetto catturato ???
Ma questi fuma ****!!!!!!!!!!!!
 
Re: Caccia in deroga in Veneto .........linee guida......

sono schifato ma tutt'altro che sorpreso la federcaccia ha sempre cercato di affondare la caccia alla migratoria...sono ancora sconcertato per documenti della fidc degli anni 80/90 che ho letto e che in sostanza chiedevano la chiusura totale della caccia alla migratoria minuta...nella mia testa da sempre fidc = pollo colorato...preferibilmente in riserva dove sei ben controllabile e gestibile,perchè questo hanno sempre perseguito e ancora perseguono i dirigenti fidc...mi stupivo di come molti cacciatori migratoristi potessero essere iscritti a una tale associazione e ancora me ne meraviglio però si sa che ognuno è libero di far ciò che vuole...l'ho chiesto ad alcuni della sezione del mio paese il motivo per cui stavano con fidc e la risposta secca è stata perchè quando loro fanno il lancio di fine anno(lancio non autorizzato e pertanto completamente illecito)mi portano a casa un fagiano tutto per me anche se io non faccio quella caccia...e da li ho capito tutto e cioè che molti di noi si svendono per due lire e per questo tali AA.VV palesemente assurde prosperano nonostante un operato pessimo.
ovvio che non tutte le sezioni fidc operano cosi però nella mia realtà questo accade e vi dirò che mi fa parecchio schifo anche perchè gli stessi scemi che si godono il loro bel fagiano all'antibiotico oggi piagnucolano per le deroghe incolpando tutti tranne i veri colpevoli e pensatevela pure come volete ma stival è solo una marionetta manovrata dalla fidc che ancora una volta mostra le sue vere intenzioni ma che nonostante tutto continuerà ad avere il suo bel drappello di seguaci...

Sono perfettamente d'accordo con te e su tutta la tua analisi, con particolare riferimento alla politica della Federazione Nazionale della caccia. Ho solo una piccola osservazione da fare. La prima lettera della Fidc contro i migratoristi risale al 1972. Conservo una Fotocopia di quella lettera intestata C O N I Fidc e indirizzata al Ministero dell'Agricoltura con delega alla caccia, in cui chiedeva di vietare la caccia a tutti gli uccelli di grandezza inferiore al tordo con eccezzione dello storno e dell'allodola.
In altri termini mentre noi migratoristi cacciavamo da Agosto a Marzo, la Fidc ci pugnaalava alle spalle. Questa è la realtà.
 
Re: Caccia in deroga in Veneto .........linee guida......

Questo è documento della FIDC citato nel comunicato...no comment...

Federazione Italiana della Caccia
Ufficio Avifauna Migratoria
Chiarimenti sul documento
“Linee Guida per l’applicazione del regime di deroga
secondo articolo 9 comma 1 lettera c della Direttiva comunitaria 2009/147/CE”
Si chiariscono di seguito i punti presenti nel documento Linee Guida ai fini di una migliore comprensione operativa di quanto proposto da questo Ufficio.
1) Identificazione dei cacciatori fruitori del regime di deroga: è noto che nelle regioni in cui sono state applicate le deroghe solo una parte dei cacciatori regionali ha in realtà usufruito della caccia in deroga, ovvero ha ritirato o riconsegnato presso le Province i moduli da utilizzare o utilizzati per il rendiconto degli abbattimenti effettuati. La caccia in deroga sarebbe dunque data in questi casi come potenzialmente esercitata da tutti i cacciatori regionali, e questo tipo di regolamenti non sono corrispondenti ai principi della Direttiva e della Guida Interpretativa. Sarebbe quindi sufficiente instaurare un sistema di richiesta con domande preventive presso le Province che successivamente rilasceranno un’autorizzazione nominale per la caccia in deroga, senza un numero chiuso e senza scale di preferenza. In questo modo sarà possibile presentare all’Unione Europea la caccia in deroga come viene intesa dalla Direttiva e nella Guida Interpretativa, ovvero “una eccezione” alla caccia normalmente esercitata sulle specie cacciabili, fruibile solo da alcuni cacciatori regolarmente autorizzati e identificati. Secondo questo schema inoltre, il totale dei capi abbattibili a livello regionale verrà suddiviso per un numero di cacciatori inferiore rispetto al totale regionale, consentendo ai cacciatori fruitori della caccia in deroga di abbattere un numero superiore di capi per ogni singola specie.
2) Identificazione precisa dei luoghi di caccia: la Guida Interpretativa chiarisce che, ai fini di un più efficace controllo, siano identificabili chiaramente e velocemente i luoghi in cui si esercita la caccia in deroga. Nella realtà italiana le specie oggetto delle deroghe sono i piccoli passeriformi migratori che vengono cacciati dagli appostamenti fissi specializzati, da appostamenti temporanei e solo in parte in caccia vagante. Nel quadro di una caccia in deroga presentabile all’Unione Europea si dovrebbero privilegiare le forme di caccia specialistiche localizzabili facilmente, quindi gli appostamenti fissi dei quali è nota alle Province la precisa ubicazione. Per venire incontro alla facilità di controllo delle Province anche gli appostamenti temporanei dovrebbero essere situati in porzioni di territorio non troppo ampie in modo che le azioni di controllo possano avvenire facilmente. Allo stesso modo per la caccia vagante dovrebbero essere determinati con buona precisione i luoghi dove viene esercitata la caccia. Quindi per appostamenti temporanei e caccia
vagante potrebbe valere l’identificazione dell’ATC, tuttavia, nei casi questi siano di dimensioni molto ampie, sarebbe utile che il cacciatore fornisse ulteriori precisazioni sull’area in cui eserciterà la caccia in deroga (per esempio potrebbe indicare tre o quattro comuni ad ogni uscita). In questo modo sarebbe soddisfatta la condizione, prescritta dalla Guida Interpretativa, della localizzazione e dell’identificazione precisa dei siti in cui si esercita la caccia in deroga.
3) Metodi di controllo dei carnieri: in tutte le forme di caccia sottoposte ad una precisa regolamentazione e limitazione stagionale di capi è possibile fornire al cacciatore contrassegni da utilizzare per la marcatura dei capi abbattuti. Quindi, sempre ai fini di una presentazione credibile e inattaccabile della caccia in deroga italiana all’Unione Europea, si rende necessario attuare un sistema di controllo dei carnieri più raffinato e più rigoroso rispetto a quello della normale attività venatoria sulle specie consentite. In altri termini le regioni Italiane e di riflesso lo Stato italiano devono dimostrare all’Unione Europea che le condizioni in cui si esercita la caccia in deroga sono tali da ridurre al minimo i rischi di elusione dei regolamenti stabiliti ovvero che siano messe in atto metodologie affidabili di controllo dei capi abbattuti. Da notare che attraverso il sistema di autorizzazioni nominali proposto al punto 1, il numero dei capi abbattibili per cacciatore autorizzato alla caccia in deroga sarà superiore a quanto finora applicato oggi. Ad esempio la caccia alla tortora in primavera autorizzata a Malta prevedeva che il cacciatore dovesse inviare un sms al Dipartimento statale ogni qualvolta abbatteva una tortora. Nel nostro Paese, a tale proposito , per le specie oggetto di caccia in deroga si è pensato di utilizzare dei contenitori specificatamente predisposti per contenere i capi abbattuti, che il cacciatore dovrà conservare nella giornata di caccia e renderli visibili agli agenti di controllo, in alternativa, si possono applicare dei piccoli contrassegni sui singoli capi al momento della raccolta. Ovviamente il mancato rispetto del regolamento di caccia in deroga dovrebbe prevedere sanzioni adeguate e efficaci, come ad esempio la sospensione del permesso di caccia in deroga per uno o più anni.
4) Stagioni di caccia: Sempre al fine di una presentazione credibile del regime di caccia in deroga italiana, si ritiene che debba risultare evidente che la stagione per queste specie sia fortemente ridotta rispetto alle stagioni previste per le specie normalmente cacciabili. Inoltre ai fini di un carniere pro capite annuale soddisfacente e credibile, è preferibile concentrare il prelievo in deroga nel periodo della migrazione delle singole specie in cui l’Italia è attraversata dai contingenti più numerosi, e quindi su questi contingenti si può eseguire un calcolo delle piccole quantità più rispondente alle esigenze dei cacciatori interessati. Questa scelta porta ad un carniere autorizzato per cacciatore più elevato.
5) Rendicontazione precisa all’Unione Europea, da parte delle regioni o province, delle verifiche effettuate sulla stagione di caccia in deroga, ovvero numero di capi prelevati, numero di cacciatori autorizzati, distribuzione stagionale dei prelievi, controlli effettuati e infrazioni rilevate, tipo di sanzioni applicate, valutazioni sulle presenze delle specie cacciabili in deroga.
6) Piccole quantità: alla pagina 89 della Guida Interpretativa della direttiva (versione in inglese) è riportato un esempio per il calcolo delle piccole quantità per la specie porciglione. A partire dai dati
disponibili (in questo caso quelli dell’European Atlas of Breeding Birds EBCC), integrati con i tassi di mortalità presenti in letteratura, si arriva ad una determinazione delle piccole quantità a livello del “continente Europa”. Si dimostra quindi che è possibile un calcolo a partire dai dati disponibili. Per applicare le piccole quantità alle regioni italiane sarebbe ovviamente necessario conoscere l’entità delle popolazioni in transito e svernanti in ogni singola regione. Essendo questa valutazione sicuramente difficoltosa, in attesa di studi particolari su ogni regione, è tuttavia possibile a nostro parere un calcolo a livello nazionale, a partire dalle stime di popolazione totale fornite da vari enti, ad esempio BirdLifeInternational. Successivamente è possibile una separazione del quantitativo nazionale fra le diverse regioni interessate alla caccia in deroga. Un’alternativa potrebbe essere una gestione statale centralizzata della caccia in deroga con uffici competenti ed efficienti. In merito ai pareri ISPRA degli ultimi anni, nei quali si afferma che non vi sono le conoscenze sufficienti per determinare le piccole quantità, facciamo notare che le stime di popolazione di BirdLifeInternational, per loro natura approssimative, e le valutazione dello stesso ente sulle tendenze delle specie e sulla stato di conservazione, sono sempre tenute in considerazione dall’ISPRA nella predisposizione di pareri e relazioni scientifiche. Ora delle due l’una, o le stime non sono affidabili allora anche le definizioni di declino e stato di conservazione sono speculazioni, oppure sono attendibili e quindi, con ovvio grado di approssimazione, è possibile un calcolo affidabile delle piccole quantità, almeno a livello nazionale.

I punti sopra esposti a nostro parere recepiscono quanto disposto dalla direttiva per l’applicazione del regime di deroga secondo lettera c) e possono consentire di affrontare le valutazioni dell’Unione Europea con maggior sicurezza rispetto a quanto oggi messo in atto dalle Regioni italiane. Si ricorda infatti che per la direttiva e per la Guida Interpretativa le deroghe rappresentano un’eccezione e che non possono essere quindi intese come “integrazioni” regolari alla normale attività di caccia consentita sulle specie cacciabili. Per una maggiore coerenza dello Stato Italiano sarebbe inoltre necessario che venisse inoltrata domanda all’UE per la modifica dell’allegato 2/2, chiedendo l’inserimento delle specie oggetto di deroga, ovvero, oltre allo storno, anche fringuello, peppola e frosone, tutte specie oggi giudicate in favorevole stato di conservazione. In questo modo si capisce che l’Italia intende cacciare queste specie, e che, in attesa delle modifiche degli allegati, si procede al regime di deroga, attuato però con tutte le necessarie regolamentazioni. Le delibere o leggi regionali che sono state applicate da varie Regioni italiane hanno negli ultimi anni migliorato l’aderenza alle prescrizioni della direttiva, tuttavia, secondo questo Ufficio, devono essere fatti ancora alcuni passi per evitare le procedure d’infrazione e le seguenti condanne da parte della Corte Europea. I punti sopra esposti vanno in questa direzione.
Ufficio Avifauna Migratoria
Lorenzo Carnacina
Michele Sorrenti
 
Re: Caccia in deroga in Veneto .........linee guida......

Sono perfettamente d'accordo con te e su tutta la tua analisi, con particolare riferimento alla politica della Federazione Nazionale della caccia. Ho solo una piccola osservazione da fare. La prima lettera della Fidc contro i migratoristi risale al 1972. Conservo una Fotocopia di quella lettera intestata C O N I Fidc e indirizzata al Ministero dell'Agricoltura con delega alla caccia, in cui chiedeva di vietare la caccia a tutti gli uccelli di grandezza inferiore al tordo con eccezzione dello storno e dell'allodola.
In altri termini mentre noi migratoristi cacciavamo da Agosto a Marzo, la Fidc ci pugnaalava alle spalle. Questa è la realtà.


C'è la possibilità di avere questi documenti?
 
Re: Caccia in deroga in Veneto .........linee guida......

Sono perfettamente d'accordo con te e su tutta la tua analisi, con particolare riferimento alla politica della Federazione Nazionale della caccia. Ho solo una piccola osservazione da fare. La prima lettera della Fidc contro i migratoristi risale al 1972. Conservo una Fotocopia di quella lettera intestata C O N I Fidc e indirizzata al Ministero dell'Agricoltura con delega alla caccia, in cui chiedeva di vietare la caccia a tutti gli uccelli di grandezza inferiore al tordo con eccezzione dello storno e dell'allodola.
In altri termini mentre noi migratoristi cacciavamo da Agosto a Marzo, la Fidc ci pugnaalava alle spalle. Questa è la realtà.

grazie della precisazione...non ricordavo bene l anno delle lettere ma nn pensavo fossero così già dai primi anni settanta!!
 
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