Re: Anlc: Comunicato stampa

IL SOLITO “MINESTRONE” ALL’ITALIANA.

In uno Stato “normale” la vicenda trattata si potrebbe definire bizzarra, in una Stato a volte anormale come quello italiano la possiamo inquadrare invece come “normale routine” di confusione. Il tanto atteso incontro tra il Ministro delle Politiche Agricole Catania, che paventava blocchi a raffica dei calendari venatori e gli Assessori Regionali competenti in materia di agricoltura e caccia si è concluso con un nulla di fatto.
Dopo gli accorati proclami dei giorni scorsi del Ministro Catania (…”L’apertura della stagione venatoria dovrebbe essere posticipata”…) assieme al Ministro dell’Ambiente Clini (…”Apertura della caccia anticipata è scelta che non condivido”…) tutto avrebbe fatto pensare ad un possibile slittamento dell’inizio della caccia a data da destinarsi. Dalla riunione è uscito fuori semplicemente ciò che la vigente normativa italiana prevede: la materia dei calendari venatori è facoltà delle Regioni e quindi il MIPAAF non si intrometterà nella materia, come del resto abbiamo potuto leggere dal lancio d’Agenzia dove venivano riportate le dichiarazioni dell’Assessore Veneto Stival.
Questa è l’ennesima dimostrazione di uno Stato nel quale chi deve prendere decisioni lascia che rimangano un qualcosa di “etereo”, è la riprova oramai diventata consuetudine di una Nazione che va dietro alle favole di Bambi e Titti, dove si cerca di far credere che la sterilizzazione del gatto fa bene allo stesso, come dire che madre natura ha sbagliato nel suo disegno universale. L’ultimo intervento del nostro Presidente Paolo Sparvoli ha suscitato nella base qualche segno di preoccupazione per l’utilizzo della parola “impotente”, una definizione forte, ma lungimirante e rispettosa della strana realtà Italiana. Per dimostrare quanto affermiamo sopra basta ragionare sui retroscena dell’apertura anticipata e su ciò che è successo tra il 20 e il 30 agosto. Partiamo con la mission possibile dell’On. Zanoni (IDV) che da Bruxelles parte direzione Ozzano, Emilia, base ISPRA per riportare alla casa madre un bel parere infarcito di “argomentazioni” che dipingono il periodo estivo 2012 come il canto del cigno della fauna selvatica italiana. Ora vorremo sapere se sia usuale da parte dell’ISPRA ricevere chiunque ed elargire pareri; oltretutto sarebbe opportuno conoscere se un Parlamentare Europeo, quindi non facente parte della Pubblica Amministrazione Italiana, con quale diritto e competenza si presenti e ottenga servizi da parte di un Istituto Pubblico italiano, perché l’ISPRA è un Organo di Consulenza, come previsto dalla legge 157/92, tenuto a fornire pareri solamente a Province, Regioni e Stato. Aggiungiamo che si tratta di considerazioni non richieste né dalle Amministrazioni Regionali né tantomeno dal Governo Italiano.

Veniamo ora al caso Lazio che non commenteremo, ma ci limiteremo a un mero racconto dei fatti per lasciare a ognuno di voi le riflessioni del caso.
Come accennato in precedenza L’On Zanoni, il 23 agosto esce dall’ISPRA con un documento che prevede limitazioni all’attività venatoria per la siccita’…e’ estate e’ ovvio che faccia caldo, ci saremmo stupiti se avesse fatto la neve!’. Il giorno 29 agosto il WWF deposita al TAR del Lazio il ricorso contro l’apertura anticipata. L’ Ispra con Prot. n° 0031463, comunica solo il giorno 27 alle Regioni, MIPAAF E MINAMBIENTE il suo “punto di vista”. Il giorno 29 agosto il Giudice emette la sospensiva che annulla l’apertura anticipata nel Lazio. Il giorno 30 avviene il deposito della sospensiva e la relativa notifica all’Amministrazione Regionale.. Riflettiamo su questo concitato e strano iter.
Ritornando all’oggetto della discussione e cioè sulla questione “impotenza” delle AA.VV, è chiaro come alcuni schemi vanno fuori dalla portata delle Associazioni e addirittura dalla politica di competenza regionale, la quale viene costantemente messa in discussione. Il Governo Centrale dovrebbe avere finalmente il coraggio di delegare l’intera materia alle Regioni, concludendo definitivamente queste inutili quanto costose diatribe di competenze.
L’unità del mondo venatorio ha l’obbligo di costruire progetti e raggiungere obiettivi comuni: ricerca scientifica sull’esempio francese, come il prestigioso IMPCF, anche in Italia si dovrebbe pensare alla creazione di un altro Organo Scientifico privato, riconosciuto dallo Stato, che affianchi l’iSPRA nel suo “compito” e che consenta di avere, come in ogni Stato evoluto , un altro punto di vista, l’adozione di un Ufficio Legale forte e presente in tutte le Regioni italiane, una doppia voce nelle Consulte Faunistiche regionali e provinciali. Con queste opere di perfezionamento l’attività venatoria potrà, dal punto di vista scientifico, essere tutelata, laddove servisse e, soprattutto, presentare documenti credibili allo Stato centrale, e non più “pareri” dettati dall’emotivita’ politica e dall’inciucio da 2 soldini!!!

Ufficio Stampa ANLC

Tutte belle e giuste parole ma cosa propongono o cosa fanno per contrastare la situazione? Un ca@@o!!!!
 
Re: Anlc: Comunicato stampa

Va a finire che aveva ragione quel signore del Bunga Bunga, in Italia comandano i Giudici, porco cane sta volta tocca dargli ragione. Dove non arrivano i giudici ci pensano quei personaggi che nel loro vocabolario non trovano la parola "lavoro",ma e' sostituita dalla parola "sanguisughe"...... In questi casi la parola d'ordine rimane NON MOLLARE...... Nicola Micheloni Pres. Anuu Val di Magra

Condivido!!!!!
 
Re: Anlc: Comunicato stampa

Va a finire che aveva ragione quel signore del Bunga Bunga, in Italia comandano i Giudici, porco cane sta volta tocca dargli ragione. Dove non arrivano i giudici ci pensano quei personaggi che nel loro vocabolario non trovano la parola "lavoro",ma e' sostituita dalla parola "sanguisughe"...... In questi casi la parola d'ordine rimane NON MOLLARE...... Nicola Micheloni Pres. Anuu Val di Magra
 
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IL SOLITO “MINESTRONE” ALL’ITALIANA.

In uno Stato “normale” la vicenda trattata si potrebbe definire bizzarra, in una Stato a volte anormale come quello italiano la possiamo inquadrare invece come “normale routine” di confusione. Il tanto atteso incontro tra il Ministro delle Politiche Agricole Catania, che paventava blocchi a raffica dei calendari venatori e gli Assessori Regionali competenti in materia di agricoltura e caccia si è concluso con un nulla di fatto.
Dopo gli accorati proclami dei giorni scorsi del Ministro Catania (…”L’apertura della stagione venatoria dovrebbe essere posticipata”…) assieme al Ministro dell’Ambiente Clini (…”Apertura della caccia anticipata è scelta che non condivido”…) tutto avrebbe fatto pensare ad un possibile slittamento dell’inizio della caccia a data da destinarsi. Dalla riunione è uscito fuori semplicemente ciò che la vigente normativa italiana prevede: la materia dei calendari venatori è facoltà delle Regioni e quindi il MIPAAF non si intrometterà nella materia, come del resto abbiamo potuto leggere dal lancio d’Agenzia dove venivano riportate le dichiarazioni dell’Assessore Veneto Stival.
Questa è l’ennesima dimostrazione di uno Stato nel quale chi deve prendere decisioni lascia che rimangano un qualcosa di “etereo”, è la riprova oramai diventata consuetudine di una Nazione che va dietro alle favole di Bambi e Titti, dove si cerca di far credere che la sterilizzazione del gatto fa bene allo stesso, come dire che madre natura ha sbagliato nel suo disegno universale. L’ultimo intervento del nostro Presidente Paolo Sparvoli ha suscitato nella base qualche segno di preoccupazione per l’utilizzo della parola “impotente”, una definizione forte, ma lungimirante e rispettosa della strana realtà Italiana. Per dimostrare quanto affermiamo sopra basta ragionare sui retroscena dell’apertura anticipata e su ciò che è successo tra il 20 e il 30 agosto. Partiamo con la mission possibile dell’On. Zanoni (IDV) che da Bruxelles parte direzione Ozzano, Emilia, base ISPRA per riportare alla casa madre un bel parere infarcito di “argomentazioni” che dipingono il periodo estivo 2012 come il canto del cigno della fauna selvatica italiana. Ora vorremo sapere se sia usuale da parte dell’ISPRA ricevere chiunque ed elargire pareri; oltretutto sarebbe opportuno conoscere se un Parlamentare Europeo, quindi non facente parte della Pubblica Amministrazione Italiana, con quale diritto e competenza si presenti e ottenga servizi da parte di un Istituto Pubblico italiano, perché l’ISPRA è un Organo di Consulenza, come previsto dalla legge 157/92, tenuto a fornire pareri solamente a Province, Regioni e Stato. Aggiungiamo che si tratta di considerazioni non richieste né dalle Amministrazioni Regionali né tantomeno dal Governo Italiano.

Veniamo ora al caso Lazio che non commenteremo, ma ci limiteremo a un mero racconto dei fatti per lasciare a ognuno di voi le riflessioni del caso.
Come accennato in precedenza L’On Zanoni, il 23 agosto esce dall’ISPRA con un documento che prevede limitazioni all’attività venatoria per la siccita’…e’ estate e’ ovvio che faccia caldo, ci saremmo stupiti se avesse fatto la neve!’. Il giorno 29 agosto il WWF deposita al TAR del Lazio il ricorso contro l’apertura anticipata. L’ Ispra con Prot. n° 0031463, comunica solo il giorno 27 alle Regioni, MIPAAF E MINAMBIENTE il suo “punto di vista”. Il giorno 29 agosto il Giudice emette la sospensiva che annulla l’apertura anticipata nel Lazio. Il giorno 30 avviene il deposito della sospensiva e la relativa notifica all’Amministrazione Regionale.. Riflettiamo su questo concitato e strano iter.
Ritornando all’oggetto della discussione e cioè sulla questione “impotenza” delle AA.VV, è chiaro come alcuni schemi vanno fuori dalla portata delle Associazioni e addirittura dalla politica di competenza regionale, la quale viene costantemente messa in discussione. Il Governo Centrale dovrebbe avere finalmente il coraggio di delegare l’intera materia alle Regioni, concludendo definitivamente queste inutili quanto costose diatribe di competenze.
L’unità del mondo venatorio ha l’obbligo di costruire progetti e raggiungere obiettivi comuni: ricerca scientifica sull’esempio francese, come il prestigioso IMPCF, anche in Italia si dovrebbe pensare alla creazione di un altro Organo Scientifico privato, riconosciuto dallo Stato, che affianchi l’iSPRA nel suo “compito” e che consenta di avere, come in ogni Stato evoluto , un altro punto di vista, l’adozione di un Ufficio Legale forte e presente in tutte le Regioni italiane, una doppia voce nelle Consulte Faunistiche regionali e provinciali. Con queste opere di perfezionamento l’attività venatoria potrà, dal punto di vista scientifico, essere tutelata, laddove servisse e, soprattutto, presentare documenti credibili allo Stato centrale, e non più “pareri” dettati dall’emotivita’ politica e dall’inciucio da 2 soldini!!!

Ufficio Stampa ANLC
 
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