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Re: Brescia: Nuovo Assessore alla Caccia
[h=2]Broletto, Pasini si dimette
Il nuovo assessore è Guarneri[/h]BUFERA IN PROVINCIA. Dopo l'avviso della conclusione delle indagini per i presunti rimborsi spese gonfiati. Il responsabile alla Caccia lascia a soli venti giorni dalla nomina: «Doveroso, ma sono sereno: proverò la mia estraneità ai fatti» 27/06/2012
Ermano Pasini
Brescia. A soli venti giorni dall'insediamento, l'assessore alla Caccia della Provincia, il pidiellino Ermano Pasini, si è dimesso dopo che lunedì sera avevano iniziato a circolare con insistenza le voci un su avviso di conclusione delle indagini preliminari a suo carico notificato dai carabinieri di Sabbio Chiese per la vicenda dei presunti rimborsi chilometrici gonfiati a danno della comunità montana di Valle Sabbia. Un atto di cui in prima battuta l'ormai ex assessore aveva dichiarato di non essere a conoscenza, ma che ieri l'ha spinto a decidere di lasciare l'incarico. La scelta è arrivata in seguito ad un incontro con alcuni consiglieri del Pdl e con il capogruppo Diego Invernici. «Sono rispettoso delle istituzioni - ha spiegato Pasini nel motivare la sua decisione -. Era un atto doveroso rispetto alla fiducia che il presidente Daniele Molgora aveva riposto nei miei confronti. Il partito e la Provincia non c'entrano con questa vicenda sulla quale comunque sono assolutamente sereno». L'AVVISO DI CHIUSURA indagini è un atto informativo per la difesa, che ha 20 giorni di tempo per presentare memorie o chiedere l'interrogatorio, dopodiché il pubblico ministero alla luce degli elementi addotti può decidere per l'archiviazione o il rinvio a giudizio. «Su duemila viaggi effettuati per conto della Comunità Montana che presiedevo ce ne contestano quattro. Si tratta di soli 600 euro e sono sicuro di poter provare la mia estraneità ai fatti», dichiara Pasini. L'assessorato alla Caccia non è comunque rimasto vacante a lungo: in serata si è infatti appreso che l'incarico di Pasini è stato affidato ad Aurelio Guarneri, 63 anni, pensionato, consulente ed ex segretario di Federcaccia: «Non ho esperienza politica - le sue prime parole da assessore - Ma conosco bene il settore». Prima della scelta di Pasini e del blitz serale che ha portato alla scelta di Guarneri, la nomina del successore di Alessandro Sala fin da subito era stata una bella gatta da pelare. Sala aveva lasciato l'assessorato alla Caccia il 21 ottobre dell'anno scorso, e fino ai primi di giugno il suo posto era rimasto vacante. La scelta di Pasini è costata a Molgora uno scontro con i vertici leghisti e ha creato non poche tensioni anche all'interno dello stesso Pdl. Non propendevano per questa soluzione, per esempio, i gelminiani di cui fa parte anche il coordinatore provinciale Alessandro Mattinzoli. Quest'ultimo ricorda che la nomina è stata suggerita a Molgora dopo una sollecitazione con un documento siglato all'unanimità dal gruppo consiliare perché «oltre ad essere il più preferenziato, aveva le carte in regola per le sue capacità». Il coordinatore ha comunque apprezzato il «gesto di responsabilità di Pasini nel non mettere in difficoltà il partito. È un fattore precauzionale, la questione morale è prioritaria». E lo stesso Invernici ritiene quello di Pasini «un gesto di grande responsabilità nei confronti del partito e della Provincia» e si augura che la magistratura verifichi in tempi celeri se ci sono o meno responsabilità.
Natalia Danesi
Bresciaoggi.it
Olè, dalla padella alla brace..........
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Il nuovo assessore è Guarneri[/h]BUFERA IN PROVINCIA. Dopo l'avviso della conclusione delle indagini per i presunti rimborsi spese gonfiati. Il responsabile alla Caccia lascia a soli venti giorni dalla nomina: «Doveroso, ma sono sereno: proverò la mia estraneità ai fatti» 27/06/2012
Ermano Pasini
Brescia. A soli venti giorni dall'insediamento, l'assessore alla Caccia della Provincia, il pidiellino Ermano Pasini, si è dimesso dopo che lunedì sera avevano iniziato a circolare con insistenza le voci un su avviso di conclusione delle indagini preliminari a suo carico notificato dai carabinieri di Sabbio Chiese per la vicenda dei presunti rimborsi chilometrici gonfiati a danno della comunità montana di Valle Sabbia. Un atto di cui in prima battuta l'ormai ex assessore aveva dichiarato di non essere a conoscenza, ma che ieri l'ha spinto a decidere di lasciare l'incarico. La scelta è arrivata in seguito ad un incontro con alcuni consiglieri del Pdl e con il capogruppo Diego Invernici. «Sono rispettoso delle istituzioni - ha spiegato Pasini nel motivare la sua decisione -. Era un atto doveroso rispetto alla fiducia che il presidente Daniele Molgora aveva riposto nei miei confronti. Il partito e la Provincia non c'entrano con questa vicenda sulla quale comunque sono assolutamente sereno». L'AVVISO DI CHIUSURA indagini è un atto informativo per la difesa, che ha 20 giorni di tempo per presentare memorie o chiedere l'interrogatorio, dopodiché il pubblico ministero alla luce degli elementi addotti può decidere per l'archiviazione o il rinvio a giudizio. «Su duemila viaggi effettuati per conto della Comunità Montana che presiedevo ce ne contestano quattro. Si tratta di soli 600 euro e sono sicuro di poter provare la mia estraneità ai fatti», dichiara Pasini. L'assessorato alla Caccia non è comunque rimasto vacante a lungo: in serata si è infatti appreso che l'incarico di Pasini è stato affidato ad Aurelio Guarneri, 63 anni, pensionato, consulente ed ex segretario di Federcaccia: «Non ho esperienza politica - le sue prime parole da assessore - Ma conosco bene il settore». Prima della scelta di Pasini e del blitz serale che ha portato alla scelta di Guarneri, la nomina del successore di Alessandro Sala fin da subito era stata una bella gatta da pelare. Sala aveva lasciato l'assessorato alla Caccia il 21 ottobre dell'anno scorso, e fino ai primi di giugno il suo posto era rimasto vacante. La scelta di Pasini è costata a Molgora uno scontro con i vertici leghisti e ha creato non poche tensioni anche all'interno dello stesso Pdl. Non propendevano per questa soluzione, per esempio, i gelminiani di cui fa parte anche il coordinatore provinciale Alessandro Mattinzoli. Quest'ultimo ricorda che la nomina è stata suggerita a Molgora dopo una sollecitazione con un documento siglato all'unanimità dal gruppo consiliare perché «oltre ad essere il più preferenziato, aveva le carte in regola per le sue capacità». Il coordinatore ha comunque apprezzato il «gesto di responsabilità di Pasini nel non mettere in difficoltà il partito. È un fattore precauzionale, la questione morale è prioritaria». E lo stesso Invernici ritiene quello di Pasini «un gesto di grande responsabilità nei confronti del partito e della Provincia» e si augura che la magistratura verifichi in tempi celeri se ci sono o meno responsabilità.
Natalia Danesi
Bresciaoggi.it
Olè, dalla padella alla brace..........