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Re: Caccia: Corte Costituzionale, illegittimi i calendari venatori per legge
Questa è la nuova strada che intende percorrere la Regione Veneto...
Dal Giornale di Vicenza:
Caccia: «Le Regioni facciano solo delibere»
LA SENTENZA. «Ma il Veneto è già in regola»
14/02/2012
La Corte costituzionale boccia le leggi sulla caccia di 5 Regioni e due Province autonome, ma non il Veneto. Con una sentenza pubblicata sul caso dell'Abruzzo, l'Alta Corte ha stabilito che le Regioni non possono procedere ad approvare il calendario venatorio con “legge regionale”, ma si devono limitare ad approvarlo con una delibera di Giunta, proprio perché non è altro che un atto amministrativo che rende operativa la legge dello Stato. La sentenza, festeggiata dal mondo ambientalistico (Animalisti italiani, Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu-Birdlife Italia, Vas e Wwf Italia), non riguarda appunto la nostra regione. «Noi abbiamo approvato il calendario venatorio lo scorso luglio con delibera di Giunta», sottolinea l'assessore regionale Daniele Stival. La sentenza ricorda peraltro che «la Corte ha già avuto modo di affermare» che anche la caccia in deroga «non può venire introdotta dalla Regione con una legge-provvedimento»: ora appunto viene affermato in maniera chiara che «non è solo lo speciale regime derogatorio, ma l'intero corpo provvedimentale su cui esso opera, quanto al calendario venatorio, che non tollera di venire irridigito nella forma della legge». Una sentenza, va detto, che dà ragione a Stival, attaccato molto duramente nei mesi scorsi da Confavi per non aver approvato la caccia in deroga con una legge regionale. «Io ho continuato a ripeterlo, che la Corte costituzionale si era espressa in questo modo. Certo, si può comunque decidere di fare una legge, ma poi incorri negli strali dell'Ue e dello Stato e finisci col dover subire pesanti sanzioni. Come ho ricordato ai miei interlocutori anche recentemente per il caso del Piano faunistico venatorio decaduto e ora prorogato per un anno dal Consiglio regionale - conclude Stival - la caccia è di competenza dello Stato, e noi come Regione possiamo solo cercare di muoverci negli spazi che ci competono». La Corte boccia di fatto anche l'idea che una Regione si possa dotare di un suo Ispra (Istituto nazionale fauna selvatica) per avere il parere tecnico sui suoi atti.
Questa è la nuova strada che intende percorrere la Regione Veneto...
Dal Giornale di Vicenza:
Caccia: «Le Regioni facciano solo delibere»
LA SENTENZA. «Ma il Veneto è già in regola»
14/02/2012
La Corte costituzionale boccia le leggi sulla caccia di 5 Regioni e due Province autonome, ma non il Veneto. Con una sentenza pubblicata sul caso dell'Abruzzo, l'Alta Corte ha stabilito che le Regioni non possono procedere ad approvare il calendario venatorio con “legge regionale”, ma si devono limitare ad approvarlo con una delibera di Giunta, proprio perché non è altro che un atto amministrativo che rende operativa la legge dello Stato. La sentenza, festeggiata dal mondo ambientalistico (Animalisti italiani, Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu-Birdlife Italia, Vas e Wwf Italia), non riguarda appunto la nostra regione. «Noi abbiamo approvato il calendario venatorio lo scorso luglio con delibera di Giunta», sottolinea l'assessore regionale Daniele Stival. La sentenza ricorda peraltro che «la Corte ha già avuto modo di affermare» che anche la caccia in deroga «non può venire introdotta dalla Regione con una legge-provvedimento»: ora appunto viene affermato in maniera chiara che «non è solo lo speciale regime derogatorio, ma l'intero corpo provvedimentale su cui esso opera, quanto al calendario venatorio, che non tollera di venire irridigito nella forma della legge». Una sentenza, va detto, che dà ragione a Stival, attaccato molto duramente nei mesi scorsi da Confavi per non aver approvato la caccia in deroga con una legge regionale. «Io ho continuato a ripeterlo, che la Corte costituzionale si era espressa in questo modo. Certo, si può comunque decidere di fare una legge, ma poi incorri negli strali dell'Ue e dello Stato e finisci col dover subire pesanti sanzioni. Come ho ricordato ai miei interlocutori anche recentemente per il caso del Piano faunistico venatorio decaduto e ora prorogato per un anno dal Consiglio regionale - conclude Stival - la caccia è di competenza dello Stato, e noi come Regione possiamo solo cercare di muoverci negli spazi che ci competono». La Corte boccia di fatto anche l'idea che una Regione si possa dotare di un suo Ispra (Istituto nazionale fauna selvatica) per avere il parere tecnico sui suoi atti.