Re: Documento Federcaccia Toscana

Non esprimo giudizi.... tanto le AAVV ormai, come la politica, hanno fallito TUTTE...

Dov'erano e dove sono quando ci stornano i diritti e le amministrazioni delimitano e restringono l'azione della ns. passione?????

C'era una volta..... ma la favola e' finita.
 
Re: Documento Federcaccia Toscana

Non esprimo giudizi.... tanto le AAVV ormai, come la politica, hanno fallito TUTTE...

Dov'erano e dove sono quando ci stornano i diritti e le amministrazioni delimitano e restringono l'azione della ns. passione?????

C'era una volta..... ma la favola e' finita.




Bla bla bla come al solito!!! Campagna per la prox stagione di tesseramento.
 
Re: Documento Federcaccia Toscana

Le cose dobbiamo essere noi a cambiarle dall'interno delle associazioni perchè a differenza della politica qui siamo noi che mettiamo la gente sulla poltrona! Bisogna alzare la voce non in piazza ma nelle riunioni associative!

L'unico modo a mio avviso per cambiare qualcosa a livello nazionale è l'unione. Tutte o quasi le associazioni venatorie unite, tutti i tipi di caccia devono avere a cuore gli altri!! Fatto questo sarebbe molto più facile unirsi con ass agricoltori, ambientalisti moderati e tutto il comparto industriale che gravita attorno alla nosttra passione.

Finiamola di piangerci addosso e tiriamoci su le maniche e vediamo quanto ci interessa della caccia.
 
Re: Documento Federcaccia Toscana

quoto, le aavv hanno fallito perche' noi abbiamo fallito, le associazioni son fatte da cacciatori, non da extraterrestri,
ci siam ritrovati nella cacca perche' la stragrande maggioranza di noi ( me compreso ) ha sempre delegato gli altri aspettando la pappa pronta,
il problema e' che gli altri son stati incapaci e menefreghisti, tutto sta' finendo all' italiana, ma la colpa e' solo nostra.

Lorenzo
Te tu hai ragione,la colpa e`nostra,il male ce lo siamo fatto da noi,ma io delego un"sindacato" perche`mi difenda,perche`porti avanti le mie aspettative e i miei diritti,per questo lo pago.
Se poi quel "sindacato"non rispetta le mie aspettative io quel "sindacato"lo cambio,perche`se quel "sindacato"si e`appiattito su quello che dice la controparte,e`inutile andare nelle assembee e mettersi a urlare.
 
Re: Documento Federcaccia Toscana

Le cose dobbiamo essere noi a cambiarle dall'interno delle associazioni perchè a differenza della politica qui siamo noi che mettiamo la gente sulla poltrona! Bisogna alzare la voce non in piazza ma nelle riunioni associative!

L'unico modo a mio avviso per cambiare qualcosa a livello nazionale è l'unione. Tutte o quasi le associazioni venatorie unite, tutti i tipi di caccia devono avere a cuore gli altri!! Fatto questo sarebbe molto più facile unirsi con ass agricoltori, ambientalisti moderati e tutto il comparto industriale che gravita attorno alla nosttra passione.

Finiamola di piangerci addosso e tiriamoci su le maniche e vediamo quanto ci interessa della caccia.

quoto, le aavv hanno fallito perche' noi abbiamo fallito, le associazioni son fatte da cacciatori, non da extraterrestri,
ci siam ritrovati nella cacca perche' la stragrande maggioranza di noi ( me compreso ) ha sempre delegato gli altri aspettando la pappa pronta,
il problema e' che gli altri son stati incapaci e menefreghisti, tutto sta' finendo all' italiana, ma la colpa e' solo nostra.
 
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DOCUMENTO CONCLUSIVO DEL CONSIGLIO REGIONALE
DI FEDERCACCIA TOSCANA
Qualunque proposito che non tenesse nel debito conto questa complessità e si ponesse in una ottica
esclusivamente di breve periodo e di sole rivendicazioni particolari porterebbe al progressivo
indebolimento della caccia e del movimento venatorio, ai quali servono invece progetti ed iniziative
capaci di coniugare assieme disegno strategico ed obbiettivi più immediati: è la condizione
indispensabile, peraltro, per dare effettiva possibilità di successo a rivendicazioni specifiche, e
sacrosante, come quella di un normale utilizzo delle deroghe.
+ + +
Il “bilancio ” del 2011 segna l' approvazione del Testo unico dei
regolamenti attuativi della nuova legge; l’ormai prossima conclusione dell’iter per l’approvazione del
Piano Faunistico Venatorio; il calendario venatorio confermato come nella stagione precedente, per
primi; ma anche l’adozione di un provvedimento di prelievo in deroga dello storno che – pur parziale
ed insoddisfacente – almeno ha rimosso l’assenza totale di provvedimenti del 2010; e
l’accoglimento da parte della Regione della nostra proposta di chiedere all’Ispra il parere per la
deroga al fringuello ai sensi della lettera c), con risposta negativa dell’Istituto che ha determinato il
ricorso al Tar del Lazio della Regione e di Federcaccia Toscana.
+ + +
Sul piano generale permane una situazione preoccupante, con incertezze, rinvii e mancate decisioni,
la rinuncia di fatto della politica e delle istituzioni – segnatamente nazionali - ad affrontare con
coraggio ed equilibrio il tema di una rivisitazione e di una riforma complessiva delle norme e delle
modalità di governo della materia ambientale-faunistica-venatoria.
Testimoniano in questo senso, fra gli altri: gli ormai definitivi arenamenti in Parlamento dei propositi
di revisione della 157/92; i probabili eguali destini dei disegni di modifica della 394/91 sui parchi e le
aree protette; gli ormai quasi due anni di latitanza nell’emanazione del DPR con le linee guida per
l’esercizio delle deroghe; le inadempienze alle sollecitazioni europee di corretto recepimento formale
e sostanziale delle direttive; la surroga sostanziale, evidentemente tollerata o incoraggiata dalla
politica, esercitata da Ispra che, in luogo di documentazione e dati tecnici frutto della ricerca,
produce pareri giuridici e politici che sarebbero propri delle funzioni di governo; l’appiattimento della
Conferenza delle regioni in un ruolo pressoché notarile con il tentativo di imporre alle Regioni stesse
calendari venatori con drastiche riduzioni nei tempi e nelle specie anziché promuovere un’azione
decisa di complessiva riforma; l’inadempienza inaccettabile dello Stato che da otto anni nega il
trasferimento dovuto alle Regioni del 50% dei proventi delle tasse di concessione governativa.
+ + +
Gli effetti dei rinvii, inadempienze e scelte sbagliate o mancate suddette, infatti, rischiano di incidere
negativamente e pesantemente sia nel breve che nel lungo periodo anche sulla nostra realtà
regionale: sul calendario venatorio, per l’irragionevole e distorta applicazione della Comunitaria, già
di per se norma incoerente e sbagliata; sulle deroghe, per la mancanza di certezze ed il conseguente
continuo contenzioso in Italia e con l’Europa; sulla gestione del territorio, della fauna e della caccia,
per la mancata riforma della 157 che non riconosce piene competenze alle Regioni e per il
permanere, con la vigenza della 394/91, di una separatezza sul territorio fra aree protette e non che
impedisce l’efficace e razionale gestione degli equilibri faunistici; sulla gestione del territorio nel suo
complesso, di cui il comparto faunistico venatorio è parte integrante, per la sottrazione di risorse
dovute e preziose da investire nella tutela, nella qualificazione faunistica ed ambientale, nella
promozione di un ruolo più pregnante degli agricoltori in questa direzione.
+ + +
Resta dunque di assoluta, urgente e determinante attualità la costruzione di uno schieramento il più
ampio possibile, dalle componenti sociali alle istituzioni, che sulla base di un progetto e di obbiettivi
condivisi assuma l’iniziativa per le indispensabili riforme: in Toscana esistono le fondamenta della
costruzione, esiste una piattaforma di obbiettivi diffusamente condivisi, alla Toscana compete
rilanciare l’azione a livello regionale e nazionale.
Le novità che si preannunciano prossime sul terreno dell’architettura istituzionale con i
provvedimenti relativi alle Province sollecitano fra l’altro ulteriormente ad accelerare il riesame del
quadro generale e l’affinamento di proposte di intervento, considerando anche il ruolo che nella
normativa, soprattutto nazionale, alle Province è fino ad oggi assegnato.
+ + +
Su queste linee strategiche Federcaccia Toscana ribadisce pienezza di convinzione e volontà, con
l’impegno a ricercare tutte le possibili convergenze con le Associazioni agricole ed ambientaliste
valorizzando la positiva collaborazione e convergenza sperimentata con Coldiretti, il perseguimento
dell’ unità d’azione con le altre Associazioni venatorie ed a sollecitare l’iniziativa e gli atti della
politica e delle istituzioni a tutti i livelli.
Il Consiglio Regionale di Federcaccia Toscana auspica che le recenti prese di posizione dell’Arcicaccia
Toscana di isolamento rispetto al resto del mondo associativo venatorio, alla ricerca di un “nuovo
racconto della caccia”, evolvano positivamente nel recupero di un impegno comune.
I punti principali:
1. Sviluppare compiutamente l’attuazione della gestione definita dalla nuova normativa
regionale, dai regolamenti, dalla pianificazione;
2. Sviluppare il confronto avviato sul Piano della Biodiversità e sull’evoluzione del sistema dei
Parchi e delle Aree Protette;
3. Riprendere da subito dalla Toscana l’iniziativa per la modifica della 157/92 – ripartendo dalla
proposta promossa nell’aprile 2010 da Federcaccia Toscana ed altre associazioni che raccolse
l’apprezzamento di forze politiche e sociali – con l’obbiettivo di giungere all’intesa fra almeno
cinque Regioni che presentino la proposta di legge in Parlamento;
4. Confermare fin da ora l’impegno a mantenere per la prossima stagione l’attuale calendario
venatorio regionale, in quanto conforme al comma 1 dell’art. 18 della Legge 157/92 che
detta in maniera puntuale i tempi e le specie di caccia in Italia; garantire il rispetto del
calendario regionale da parte delle Province;
5. Rafforzare l’impegno per l’attuazione di provvedimenti per il prelievo in deroga dello storno
ai sensi del comma 1 lett. a) dell’art. 9 della Direttiva, con modalità che risultino adeguate
alla effettiva tutela delle produzioni agricole su tutto il territorio regionale;
6. Confermare la volontà, ed istruire nei tempi prescritti le necessarie procedure, di applicare la
lett. c) comma 1 dell’art. 9 della Direttiva per il prelievo in deroga del fringuello come caccia
tradizionale;
7. Attivare, anche tramite esperimento di preventiva intesa con la Commissione Europea, il
percorso per la riapprovazione di una legge regionale per le catture degli uccelli da richiamo;
8. Promuovere rapidamente il confronto, nel contesto della ridefinizione dell’architettura
istituzionale correlata ai provvedimenti sulle Province, per individuare le soluzioni più idonee
nell’attribuzione delle competenze relative alla gestione ambientale, faunistica, venatoria.
A livello nazionale, sollecitazione dell’iniziativa della FIdC per:
1. Sviluppo dell’iniziativa nei confronti di tutte le forze politiche per la riforma della 157 sulla
base della proposta a suo tempo elaborata dalla Federazione;
2. Rapida emanazione del DPR con le Linee Guida per l’esercizio delle deroghe;
3. Rivendicazione del trasferimento alle Regioni del 50% dei proventi delle tasse di concessione
governativa;
4. Pieno ripristino dei fondi dell’addizionale di cui all’art. 24 della 157 destinati alle Associazioni
venatorie, pesantemente tagliati nel bilancio triennale dello Stato 2011-2013;
5. Revisione dell’elenco delle specie cacciabili, con la rapida reintroduzione dello storno nel
calendario venatorio.
+ + +
Il Consiglio Regionale di Federcaccia Toscana impegna il Consiglio di Presidenza a mettere in atto
tutte le iniziative utili a sostenere in ogni sede le proposte avanzate; impegna le Sezioni Provinciali e
Comunali alla più ampia diffusione delle proposte e delle iniziative di Federcaccia Toscana.​
Calenzano, 30 dicembre 2011
 
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