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ci vuole un cambiamento radicale anche di dirigenti, gente giovane e preparata,che anticipi le mosse dei Nostri nemici senza aspettare di essere chiamati in causa a cose fatte .,Sparvoli come tanti come lui hanno fatto il loro tempo,li anticaccia sono persone preparate e Noi non possiamo essere al di meno,il referendum l'hanno perso loro non certo vinto Noi sarà il momento di muoverci perché se lo rifaranno le Associazioni quelle top voglio vedere come finisce
saluti Mygra
 

mauretto62

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Paolo Sparvoli, presidente Associazione nazionale libera caccia: «Questo referendum ha dimostrato che gli italiani non sono ostili alla caccia, altrimenti avrebbero raccolto 5 milioni di firme, non 350.000. La 157/92 non va modificata, ma riscritta».
 
Scampato pericolo, si', ma mi domando se non si debba ringraziare il COVID. Gli italiani di preoccupazioni ne hanno tante, piu' o meno direttamente legate al COVID, che se ne sono fregati di andare a firmare la petizione, anche per evitare contatti con altri. Percio' non dormite sugli allori, ma datevi da fare per ricostruire una buona immagine della caccia e dei cacciatori. Vi ci vuole un'ottima organizzazione di Public Relations, e soldi per fare propaganda positiva alla caccia in tutti i modi possibili, dalle stazioni televisive e radio private, manifesti, convegni, lettere ai direttori dei giornali, beneficenza, ecc. La prossima volta gli organizzatori del referendum potrebbero essere piu' preparati, piu' agguerriti, e le circostanze socioeconomiche potrebero essere diverse. Se continuate cosi' come se niente fosse rischierete forte. Non sottovalutate il nemico, e soprattutto il numero dei buonisti che se un referendum del genere riuscisse ad arrivare alle urne ed essere propinato al popolino in concomitanza con un'elezione politica alla qualepartecipano tantissimi votanti, voterebbero per chiudere la caccia e disarmarvi.
Si', lo so, sono un pessimista, ma se il bicchiere e' mezzo vuoto, qualcuno s'e' fregato anche la bottiglia!
 
Su tutti il resto Giovanni hai pienamente ragione, ma da costituzione un referendum può essere accorpato solo ad altri referendum che già non è poco, ma sempre un gradino meno preoccupante che alle politiche. Proprio in virtù di ciò, non si possono raccogliere le firme nell anno prima delle politiche e per i sei mesi successivi.
 
Su tutti il resto Giovanni hai pienamente ragione, ma da costituzione un referendum può essere accorpato solo ad altri referendum che già non è poco, ma sempre un gradino meno preoccupante che alle politiche. Proprio in virtù di ciò, non si possono raccogliere le firme nell anno prima delle politiche e per i sei mesi successivi.

Grazie della spiegazione. E' tanto che manco dall'Italia, e questi dettagli o non li ricordo, o non li ho mai saputi. Eppure presi un 30 in Diritto Costituzionale quando facevo Scienze Politiche a Roma... mezzo secolo fa, o anche piu'...
 
"se non si debba ringraziare il COVID"........ Giovanni parecchi hanno firmato on line che sarà la futura modalità raccolta firme, ora si deve lavorare per evitare tutti quei ricorsi dell'ultimo minuto che ci hanno rovinato a chi più e a chi meno la stagione, oltre la tortora e le varie limitazioni ad esempio in lombardia ora cacciavo in vagante anche il fagiano fino al 31-01, non tanto per il selvatico che poco mi interessa ma vagante alla migratoria ancora un mese era tanta roba almeno per me che terminavo la stagione praticando la mia caccia preferita su tutto il territorio dell'atc, speriamo che riescano a ricomporre il tutto il tempo ci sarebbe.............in bocca al cocker!!!!!!!!!!!!
 
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Le associazioni devono lavorare per valorizzare la figura del cacciatore come il vero guardiano della natura, ma anche il coinvolgimento sociale e non meno l'importanza economica di tutta la filiera
 
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