Il fatto rimane che a briciole a briciole ci stanno privando di tutto, e noi rimaniamo impassibili a guardare...
 
La Regione Resiste ? Fino al prossimo pronunciamento del TAR. Ormai è chiaro, da anni, che le associazioni ambientaliste trovano "sponda" facile dai giudici amministrativi e ... chissà perché a Catania e non a Palermo??
Si vede anche dai dettagli : sono bastati 2 giorni per un decreto monocratico ( peraltro, non impugnabile, adottato sulla base del ricorso e senza alcun contraddittorio con la controparte.... mentre l'udienza di merito è fissata a meta ottobre.... come a dire cosi fino a ottobre ti "attacchi").
il nuovo decreto assessoriale è una "furbata" .... poco furba (se volevano garantire due giorni di caccia potevano emanarlo venerdi, cosi che prima del lunedi ne gli ambientalisti ne il tar potevano fare nulla) e che si presta a nuovo ricorso (elusione del giudicato)!!

Fino a che la Regione non si dota di studi scientifici seri ed attendibili che possano contrastare in modo convincente le caxxate teoriche che scrive ISPRA non abbiamo dove andare.

Intanto, nella migliore delle ipotesi, quest'anno abbiamo già perso il primo giorno di preapertura e abbiamo perso la tortora ...(oltre a un ulteriore 10% del territorio interessato dagli incendi e quindi precluso all'attivita venatoria). e chissa cosa verrà appresso.
poi, se guardiamo agli anni che furono, quando la caccia si apriva l'ultima domenica di agosto e chiudeva il 31 marzo ( e avevamo tra le specie cacciabili lepre, coturnice, storno, passero .....moriglione, marzaiola, pavoncella, ecc. Ecc.... oggi non piu contemplate) le perdite sono drammatiche, anzi è una disfatta!!!

Chi resiste non è la Regione, ma i cacciatori perché la nostra passione è piu forte di tutto e di tutti, ma la passione, da sola, non puo bastare. Servono interventi seri che le associazioni venatorie non sono in grado di proporre e di realizzare.
 
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