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Re: A tutti i cacciatori della provincia di Lecce
Raf81 non erano solo l'anno scorso di allevamento, ma anche l'anno prima, quando di persona ho assistito al lancio e mi vedo stè lepri che appena uscite dal contenitore si fermano a 7-8 metri da noi e ci guardano, o quando aperto un contenitore ne esce una con la zampa posteriore rotta e ti senti dire dagli addetti ai lavori "contestatela", ma che significa contestatela? Stiamo facendo ripopolamento e il lancio deve essere fatto di selvaggina in grado di vivere autonomamente e proliferare, e non di essere cibo per volpi e quant'altro.
Quando per il passato i ripopolamenti sono stati fatti con animali di cattura, e allora si, che si son visti i risultati in campo anche perchè riproducendosi sono aumentati i capi, mentre è da un pò di tempo che non si assiste più a cose del genere caro Raf, ne ho visti e ne ho pure fatti di lanci di lepri, quando ne trattavo l'acquisto di persona per il mio sodalizio per farne un lancio con i soldi del fondo cassa che si organizzava tra cacciatori stessi.
Per quanto riguarda Brindisi non sono i carciofeti e nemmeno i proprietari che proteggono le lepri, ma bensi l'abbattimento dei nocivi organizzato dallo stesso ATC, e i punti di abbeveraggio e alimentazione organizzati e sovvenzionati ai proprietari dei fondi da parte dello stesso ATC con i soldi che vengono versati dai cacciatori stessi, e poi Raf nessun proprietario ti caccia dal carciofeto da settembre a novembre naturalmente devi stare attento a non arrecare danno e a non entrare quando le piante sono a frutto mi sembra pure giusto no.
Fino a quando ha avuto l'autorizzazione dell'atc di brindisi ho cacciato in quei posti senza essere mai cacciato da nessuno.
Altra cosa da far invidia è l'organizzazione del sito dell'ATC di brindisi, quindi non è questione di scelta di selvaggina o quant'altro, ma bensì dell'interesse da parte di chi amministra.
Si possono notare decenni di lanci di selvaggina con l'indicazione di provenienza della stessa, o addirittura di lanci di starne fatte osservandone il mancato adattamento al territorio, quindi anche lo studio di adattamento al territorio da parte del selvatico.
Nel nostro ATC esiste un'organizzazione per la caccia ai nocivi essendo la volpe, la gazza ecct. in sovranumero e creando un determinato squilibrio per esempio? eppure anche quella è una cosa molto importante per poter fare ripopolamento e che loro fanno, tutto questo è quello che fà la differenza nella gestione di un ATC secondo me.
Nessuno me ne voglia se ho detto qualcosa che abbia potuto toccare la suscettibilità di alcuno, senza parlare poi del disinteressamento delle A.V. nell'ATC. Saluti
Raf81 non erano solo l'anno scorso di allevamento, ma anche l'anno prima, quando di persona ho assistito al lancio e mi vedo stè lepri che appena uscite dal contenitore si fermano a 7-8 metri da noi e ci guardano, o quando aperto un contenitore ne esce una con la zampa posteriore rotta e ti senti dire dagli addetti ai lavori "contestatela", ma che significa contestatela? Stiamo facendo ripopolamento e il lancio deve essere fatto di selvaggina in grado di vivere autonomamente e proliferare, e non di essere cibo per volpi e quant'altro.
Quando per il passato i ripopolamenti sono stati fatti con animali di cattura, e allora si, che si son visti i risultati in campo anche perchè riproducendosi sono aumentati i capi, mentre è da un pò di tempo che non si assiste più a cose del genere caro Raf, ne ho visti e ne ho pure fatti di lanci di lepri, quando ne trattavo l'acquisto di persona per il mio sodalizio per farne un lancio con i soldi del fondo cassa che si organizzava tra cacciatori stessi.
Per quanto riguarda Brindisi non sono i carciofeti e nemmeno i proprietari che proteggono le lepri, ma bensi l'abbattimento dei nocivi organizzato dallo stesso ATC, e i punti di abbeveraggio e alimentazione organizzati e sovvenzionati ai proprietari dei fondi da parte dello stesso ATC con i soldi che vengono versati dai cacciatori stessi, e poi Raf nessun proprietario ti caccia dal carciofeto da settembre a novembre naturalmente devi stare attento a non arrecare danno e a non entrare quando le piante sono a frutto mi sembra pure giusto no.
Fino a quando ha avuto l'autorizzazione dell'atc di brindisi ho cacciato in quei posti senza essere mai cacciato da nessuno.
Altra cosa da far invidia è l'organizzazione del sito dell'ATC di brindisi, quindi non è questione di scelta di selvaggina o quant'altro, ma bensì dell'interesse da parte di chi amministra.
Si possono notare decenni di lanci di selvaggina con l'indicazione di provenienza della stessa, o addirittura di lanci di starne fatte osservandone il mancato adattamento al territorio, quindi anche lo studio di adattamento al territorio da parte del selvatico.
Nel nostro ATC esiste un'organizzazione per la caccia ai nocivi essendo la volpe, la gazza ecct. in sovranumero e creando un determinato squilibrio per esempio? eppure anche quella è una cosa molto importante per poter fare ripopolamento e che loro fanno, tutto questo è quello che fà la differenza nella gestione di un ATC secondo me.
Nessuno me ne voglia se ho detto qualcosa che abbia potuto toccare la suscettibilità di alcuno, senza parlare poi del disinteressamento delle A.V. nell'ATC. Saluti