Re: Prelievo dello storno, convegno Fidc Nazionale/Toscana
Federcaccia Toscana Sezione Provinciale Pistoia
Come prendere in giro qualche migliaio di cittadini-cacciatori.
“Sullo storno un passo avanti, si poteva fare di più”.
Così titola il comunicato stampa fatto dalle Associazioni Venatorie con il quale si riconosce che, rispetto alla passata stagione venatoria, un passettino avanti sulla questione Storno è stato fatto. E’ vero, qualcosa in più è stato fatto, ma si poteva fare di più!
La cosa grave di tutta la questione non è che non si è potuto fare ma è che non si è voluto fare di più. Mancanza di coraggio politico da parte del nostro Assessore Regionale Salvadori ? Qualche compromesso con le forze anticaccia o con qualche gruppo politico? Oppure, e credo di non essere tanto lontano dalla realtà, la tracotanza politica di chi è sicuro di non rischiare la poltrona , perché la realtà politica della Toscana è cosa certa e assodata?
Eppure i presupposti per concedere una deroga molto più ampia e più confacente alle esigenze del mondo agricolo e venatorio, c’erano tutti e con un po’, ma molto poco ,coraggio politico , cosa sconosciuta al nostro Assessore Regionale, invece di partorire un pastrocchio come quello che è stato fatto, si poteva fare molto di più e soddisfare le richieste che pervenivano dal mondo agricolo e venatorio..
Ma andiamo per gradi:
- L’ISPRA riconosce ufficialmente con nota del gennaio ultimo scorso che la specie Storno è abbondantissima, in ottimo stato di conservazione e che può essere presa in considerazione la riammissione nell’elenco delle specie cacciabili;
- La Commissione addetta della Comunità Europea, a fronte di specifica richiesta della Regione Toscana, non aveva espresso nessun parere negativo all’uso di richiami artificiali;
- In tutti i convegni che si sono tenuti sino ad oggi, in special modo in quello di S.Rossore, il mondo scientifico internazionale, nel riconfermare che lo storno è cacciabile in quasi la totalità dei paesi della Comunità Europea, non ha espresso nessun parere ostativo alla riammissione della caccia a tale specie anche in Italia.
- Tutte le componenti agricole regionali hanno più volte richiesto con decisione la riammissione dello storno nell’elenco delle specie cacciabili o in alternativa la concessione della caccia in deroga per evitare il perdurare dei gravi danni che questa specie provoca all’agricoltura, affermando che i danni reali prodotti dagli storni in Toscana erano almeno 5/6 volte superiori a quelli realmente denunciati.
E’ vero quindi che “ in tempo di guerra è buono anche il pan di vecce” recita un vecchio e saggio proverbio, ma se pan di vecce si deve per forza mangiare, non è con questo che si debba ringraziare la guerra e pertanto visto che si deve ingollare un boccone amaro e mal fatto come quello partorito a forza dalla Regione Toscana e dall’Assessore regionale Salvatori, non è con questo che si debbano ringraziare ed elogiare per aver abortito un simile provvedimento.
Come Federcaccia Provinciale di Pistoia, ad onor del vero, bisogna riconoscere che se la Regione Toscana fosse stata confortata dal regolamento sull’applicazione delle deroghe che il Governo non ha ancora provveduto ad emanare, la questione sicuramente sarebbe stata più facile.
Si dovrà continuare quindi in tutte le sedi politiche, istituzionali e di categoria a sollecitare il Governo a non nascondersi più dietro scuse inaccettabili ed insostenibili ma a provvedere con la massima urgenza ad emanare il provvedimento per l’attuazione delle deroghe e ad adoperarsi con decisione per accelerare l’iter con la Comunità Europea per la riammissione dello Storno nell’elenco delle specie cacciabili.
E’ giunto il momento che Governo Centrale, Regione e Istituzioni tutte dimostrino davvero e seriamente da che parte stanno, se vogliono l’appoggio dei cacciatori e del mondo venatorio, degli imprenditori del settore e di quanti lavorano intorno al mondo della caccia, oppure se sono a loro contrari. I Cacciatori e tutti gli interessati, sapranno di conseguenza prendere le opportune decisioni.
Quanto più assurdo, irragionevole, insensato è un provvedimento, tanto più sono contenti i nostri politici.
Romano