Piemonte: presentata la riforma regionale della caccia

Re: Piemonte: presentata la riforma regionale della caccia

PDL....sta bene a casa!!!!!!!


Piemonte: la riforma non piace al Pdl animalista. Sel annuncia ostruzionismo

lunedì 13 dicembre 2010
Continuano i contrasti nel Pdl sulla questione caccia. Questa volta a creare scompiglio è la riforma sulla legge regionale piemontese proposta dall'Assessore all'Agricoltura Claudio Sacchetto (Lega Nord) e dal presidente della terza commissione Gianluca Vignale del Pdl, affatto piaciuta ai deputati pidiellini Manuela Repetti e a Gianni Mancuso, che si dicono basiti per la possibilità di aprire la caccia contenitiva nei parchi.

"Non si capisce - dichiarano i due - come possa la Regione legiferare in un campo che esula dalle proprie competenze". Anche perché, ribattono,"la fauna selvatica appartiene al patrimonio indisponibile dello Stato", cosa che tra l'altro garantisce l'accesso dei cacciatori nei terreni altrui, norma attaccata da altri esponenti dell'area animalista. Altro punto contestato è la modifica che consentirebbe l'afflusso di cacciatori da altre regioni. "Non si capisce - scrivono Repetti e Mancuso - perché il Piemonte possa essere artefice di un percorso normativo caratterizzato da eccessive forzature e senza alcuna possibilità attuativa".

"La riforma non è in contrasto con la legge nazionale - ribattono i due relatori sul quotidiano La Stampa - I cacciatori - spiegano - sono chiamati a collaborare ai piani di selezione programmati". "Il testo - fa sapere l'Assessore Sacchetto - è stato predisposto proprio tenendo in considerazione la legge nazionale».

La proposta di legge, appena presentata in Commissione, sarà oggetto nei prossimi mesi delle opportune consultazioni con l'obiettivo di arrivare in Consiglio Regionale per l'approvazione definitiva entro l'inizio dell'estate prossima. Ma il testo non avrà vita facile. I gruppi di opposizione (Sinistra Ecologia e Libertà in testa) si dichiarano pronti ad ogni mezzo per fermare la riforma, "comprese tutte le forme di ostruzionismo praticabili" ha dichiarato Monica Cerutti, capogruppo di Sel, secondo cui la caccia "è un discutibile passatempo in costante calo di consensi e partecipanti".
 
Re: Piemonte: presentata la riforma regionale della caccia

in piemonte contano solo cinghialisti e lepraioli,che fanno e disfano a loro piacimento i migratoristi continuano a contare zero. inltre spendano meglio i soldi dei tesserini negli atc e lascino fuori i non residenti . noi preferiamo non andare nelle altre regioni e che non venga nessuno da fuori.che lascino la legge che c'è .
ps siamo l'unica regione dove non è permesso l'uso dei richiami vivi,ma questo a lepraioli e cinghialisti non frega niente.
 
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Piemonte: presentata la riforma regionale della caccia

venerdì 10 dicembre 2010
L'Assessore regionale all'Agricoltura e alla Caccia Claudio Sacchetto e il Presidente della III Commissione Gian Luca Vignale hanno presentato la proposta di revisione della legge regionale sulla caccia. "Ponendo al centro il corretto equilibrio tra l’esercizio venatorio, il territorio e le specie faunistiche autoctone”, si legge in un comunicato regionale, il nuovo testo mira a restituire “all’attività venatoria quel rispetto e quella promozione che attendeva da tempo".

Le norme interverranno per semplificare e rendere più funzionali alcuni aspetti logistici e operativi della legge attualmente in vigore in tema di carniere, orari e sanzioni, in conformità alla normativa nazionale. Tra le novità si prevede l'abolizione del divieto di utilizzare la radio, periodi più ampi per l'immissione faunistica e l'inserimento di nuove specie nel calendario venatorio (tornerebbero così ad essere cacciate la gallinella d'acqua e l'allodola). Aumentano i carnieri giornalieri stagionali e sono previsti interventi da parte dei cacciatori anche nelle aree protette per il contenimento delle specie dannose.

La caccia di selezione sarà distribuita potenzialmente lungo tutto l'arco della settimana in modo da incentivare i cacciatori a favorire il completamento dei piani di abbattimento. Si prevede inoltre l'istituzione di recinti da sparo che, secondo gli estensori, oltre a rispondere ad un’esigenza particolarmente sentita dal mondo venatorio e della cinofilia, garantirà ricadute economiche non solo alle aziende agricole che le gestiranno, ma anche all’intero settore turistico-ricettivo.

La proposta apre la porta per l'ammissione di cacciatori residenti in altre regioni, così da coprire i numerosi posti disponibili e poter incrementare le entrate degli Atc e dei Ca e utilizzare tali risorse per coprire i risarcimenti dei danni causati dalla fauna selvatica all'agricoltura.

Ora il testo dovrà essere valutato dalla Commissione, che terrà le consultazioni del caso prima di votarla e di passare la palla la Consiglio regionale.
 
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