Re: PER I CACCIATORI VENETO/LOMBARDI
Diego ha scritto:
58beppe ha scritto:
-mentre gli aspetti indicati genericamente come "tradizione" solo in ben poche zone e regioni storiche si può avere qualche speranza come "concessione" di politica regionale, preliminarmente, correndo rischi comunque a carico dei contribuenti tutti ..... , e poi giuridica x dover giustificare agli "occhi e rigori europei simili deroghe".
Beppe gli "occhi e rigori europei" ammettono e permettono l'applicazione delle deroghe per motivi tradizionali, questo sia ben chiaro e sopratutto non dobbiamo mai dimenticarcelo.
Casomai (alla luce anche della recente sentenza della corte di giustizia Ue) è lo Stato che è totalmente inadempiente in quanto non ha ancora completamente recepito nella legislazione nazionale le direttive impartite dall'Ue per la corretta applicazione del regime di deroga. Casomai il nostro problema ha un solo vero nome: l'Ispra. :roll:
Caro e stimato Diego, certo che è così, anche se il discorso non va tanto rivolto a me ..... xchè io sono IRRILEVANTE nelle decisioni ed al limite INDIFFERENTE sostanzialmente al tema in termini di Caccia nazionale e di legislazione erga omnes, pur contento se LOCALMENTE OTTENUTI IN DEROGA, ovvero concessione ottenibile a certe condizioni.
CHI NON SE LO DEVE DIMENTICARE SONO/SAREBBERO PERò NELL'ORDINE:
- POLITICI NAZIONALI E LOCALI, che col voto possono deliberare o meno in modo motivato e documentato una "concessione" ed essere pronti a giustificarlo ad elettori, opinione pubblica via mass media, associazioni e lobby contrarie e pro, e poi Organi di tutela giurisdizonale a vario livello; in altri termin "assunzione di responsabilità politica";
- RAPPRESENTANTI DELLE AAVV NAZIONALI E REGIONALI, che esprimono le maggioranze vere ed autentiche dei Cacciatori e che hanno il diritto-dovere di farsi carico delle istanze della base che rappresentano o di confrontarsi almeno in un dibattito su singoli temi, anche scontrandosi, prima di definire la linea comune (differenza veneto e lombardia docet);
- RAPPRESENTANZE AGRICOLE, che sono una corporazione storicamente FORTE ed ASCOLTATA nei localismi e nelle comunicazioni mediatiche (cari toscani, ma quando mai in tal senso si potrà avere alcunchè in tal senso x i fringillidi ..... siamo realisti);
- L'ISPRA (che da sempre il sottoscritto ha definito uno dei primi 3 obiettivi PRIMARI nazionali che il MONDO VENATORIO ed il PARTITO STESSO dovrebbe a TUTTI I COSTI rimettere in discussione ed equilibrare in senso scientifico e come Organo Statistico-censimento ufficiale dello Stato x eliminare ogni contestazione) xchè OGGI è l'unico Ente che ha i dati storici ed aggiornati, i metodi "parascientifici", la competenza giuridica e la credibilità x supportare comunque ogni decisione dei politici, giusti o sbagliati che siano, permettendo così loro anche (aspetto da non sottovalutare) di scaricare la loro responsabilità politica: l' Ispra è un parafulmine straordinario dei politici ..... da invocare ad "arte";
- GIUDICI ..... xchè spesso sentenziano sulla Caccia a "capocchia", x moda verde, x ignoranza o convenienza mediatica.
POI, detto ciò, però occorre anche che le MINORANZE ed i LOCALISMI VENATORI che chiedono le deroghe NON credano una volta x tutte che:
- la democrazia sia e valga solo x gli altri o peggio che valga solo in politica e x i politici, dato che le AAvv Nazionali sono di fatto CONTRARIE come indirizzo sostanziale alla caccia dei fringillidi;
- che l' ITALIA VENATORIA è ben altro, non finisce, nè finirà, nè si strappa le vesta, nè si danna l'anima, ..... nè coi fringillidi nè con le sagre degli "osei" nè se ha lo "spiedo fresco";
- che il problema delle deroghe sia il problema vero della caccia nel 2010 ..... data altresì la 157/92 che qui pare essere malamente e sistematicamente dimenticata nella sua ESSENZA e STORIA di redazione e mediazione: eppure anche di recente "ha respinto e sbaragliato un dilettantismo politico venatorio di stampo retrò anarchico libertino";
- che il "penale" x chi abbatte fringillidi (1 o 6 che siano x i giudici) NON lo toglie nè toglierà nessuno se NON si interviene con modalità molto diverse di metodo ed approccio alla revisione integrale delle sanzioni xchè INGIUSTE a livello aggregato.
Se poi una persona, tanto più giovane, si vuole "macchiare o rovinare" la fedina penale nel mondo del lavoro organizzato x un fringillide o x una specie in deroga e vuol prendersi una qualche scorciatoia x vedersi togliere in anticipo la licenza con recidive varie ..... x me, ridico x me, certi atti-sparo e nulla più ..... danno senso anche a parole come "****", "pirla", o "patacca" nel mondo dei cacciatori ..... xchè sparare ad un fringillide od ad uno storno a caccia NON è un errore in cui tutti possiamo incorrere d'alba o nella nebbia, non è un errore di identificazione (come può accadere ad es. x una tortora dal collare versus tortora africana in certe circostanze; od una moretta d'alba in zps; ecc.), non è una imprecisione negli orari, non è una distanza stimata all'incirca, non è un segno non fatto su un tesserino x dimenticanza, non è una superficialità di comportamento pur in condizioni di sicurezza x tutti con l'arma scarica, od avere una cartuccia non consentita da norme territoriali, non sono nella sfera del "danno ambientale e mediatico", ecc., ..... ma è "solo la possibile conseguenza ed il logico risultato possibile di chi continua a manifestare con lo sparo una precisa volontà di voler abbattere selvatici vietati e decide di continuare a sfidare la buona sorte contro rischi mostruosamente sproporzionati in termini di sanzioni, mettendo costantemente a repentaglio il proprio futuro venatorio e sociale".
HA FORSE SENSO RAZIONALE UN SIMILE COMPORTAMENTO ??
ESISTONO GIUSTIFICAZIONI PRATICHE, DI ESPERIENZA, LOGICHE che siano riconducibili sotto la dizione "ERRORE VENATORIO CASUALE" O "SUPERFICIALITà DI COMPORTAMENTO" O "ZERO IMPATTO AMBIENTAL-MEDIATICO" ??
Il tema fringillidi è stato veramente trito da anni e x anni dalla stragrande maggioranza dei cacciatori e delle AAvv fin dal 92-93, ricordando che i fringillidi fanno danni economici vicini allo 0, danni ambientali pari a 0, ..... pensate forse che mi faccia "piacere" scrivere una realtà dolorosa come quella passata o che non sappia della antipatia personale che acquisisco/accumulo x dire solamente la cruda realtà ....., ma come lo si deve/dovrebbe dire ??
Quando è invece che si cresce, si cambiano argomenti e si lotta in modo comune x rimettere lo storno tra le specie cacciabili in Italia ad es., separandolo dal resto dei problemi deroghe ??
Quando è che si parlerà del tema deroghe anche riguardo il modo di definire una volta x tutti dei principi chiari e regolamentati univocamente e senza rischi x chi va agli abbattimenti ..... di tortore dal collare e colombi terraioli ??
Quando è che si "riprenderà ad applicare sul tema deroghe" lo "sparo sul nido" (le larsen sono insufficienti) ed una lotta seria veramente a corvidi e volpi che stanno "ripulendo" intere aree nazionali di uova e nidiate sia di stanziale che di passeracei ??
Nutrie, gabbiani e cormorani ..... quanto si deve aspettare ancora x iniziare una pianificazione ambientale degna di questo nome x gli ambienti acquei ??
Noi cacciatori, guardiamo sempre al passato e non vogliamo mai progettare un futuro venatorio od uno scenario con metodo sostenibile x la caccia del 2010 e di chi verrà, pensiamo al ns tornaconto nicroscopico e locale, fregandocene spesso di quello che accade nalla provincia accanto addirittura, o che si preoccupa solo in sezione di sentire se è cambiato qualcosa dall'anno precedente ("in/certezza" del calendario)..... eppure avere obiettivi chiari, potenzialmente raggiungibili, avere proposte concrete risolutive di gestione, mantenere capacità di proposta x chiarire dubbi irrisolti, assicurare lealtà nella gestione degli habitat se coinvolti, progettare una maggiore flessibilità nei calendari e x specie in base a dati numerici e scientifici, dimostrare la ns netta superiorità di partecipazione ambientale a livello sociale, ecc., potrebbero aiutarci a scovare gli ULTIMI SPAZI AUTENTICI DI SOPRAVVIVENZA GENERALISTA IN CHIAVE PROSPETTICA DELLA CATEGORIA COME CACCIA SOCIALE ("in caso di divieto generale, con privatizzazione della caccia cambierebbe ovviamente tutto ..... e la specializzazione a quel punto sarebbe forzata").
Sorry a tutti x "rompere le uova nel paniere di molti sul tema", ..... ma raccontarsela e suonarsela da soli senza alcuna controparte è INUTILE e spesso trascende in illusioni e speranze disattese sistematicamente dalla realtà.
x EFREM:
Con 36anni di licenza, presa a 16anni con firma del padre, ma a 6anni andavo già a capannino, figlio di generazioni di cacciatori di capanno citati sui libri, roccolo pure, zii che vivevano di caccia nel dopoguerra, mamma ultras della caccia, incarichi vari in TGSC ed Enalcaccia nel passato, sono anche diventato un sostenitore e fondatore del CPA, quando altri qui non avevano nemmeno la licenza o non sapevano nemmeno cosa fosse ..... e scrivono oggi cose personali senza senso.
In questi anni ho tessuto relazioni ad alto livello x tanti motivi e ho informazioni, anche politiche sul mondo venatorio, quando qui si brancola tra speranze, illusioni e tanto buio ..... e confusione a go go.
Oggi sono iscritto all'Acer (ex Cpa), associato CONFAVI, e oggi sono solo 1 cacciatore molto ben informato di cosa avviene nel ns mondo dove si "comanda veramente" e che replica a certe "fantasie" e "confusioni" su un forum di caccia.
Se poi spesso "prevedo" ciò che succede nel ns mondo ..... mi spiace solo x chi "si incavola": non è questione di mollare i pantaloni, è questione che x RIALZARLI dal 92-93 occorre metodo e visione politica che continuiamo a NON praticare o che affrontiamo con pressapochismo e superficialità attraverso facili slogan ..... e senza la FidC, mondo agricolo, NON si va da nessuna parte.