Wwf e Lipu: in Italia già si spara a dodici specie di cui 4 a rischio
«In un clima di incertezza del diritto le Regioni aspettano fino all’ultimo minuto per deliberare i calendari per evitare i ricorsi al Tar delle associazioni ambientaliste». Così Osvaldo Veneziano, presidente nazionale di Arcicaccia, anche se in realtà molte regioni hanno già deliberato.
Anche a livello nazionale Wwf e Lipu (Lega protezione uccelli), insieme con altre associazioni, sono pronte a ricorrere al Tar. Per ora – dice Patrizia Fantilli, responsabile dell’ufficio legale islativo del Wwf – ci siamo accordati su Veneto, che chiede ancora le deroghe per le peppole e i fringuelli, Lombardia, Toscana, Calabria e Abruzzo.
Il rischio, per Fulvio Mamone Capria, vicepresidente della Lipu, è che con la pre-apertura «già si inizia a sparare a 12 specie, tra cui 4 in declino mentre c’è il divieto di caccia alle specie in periodo di migrazione, riproduzione e assistenza alla prole, e accoppiamento».