Re: GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 30/08
la gazzetta del mezzogiorno del 30-08-2010.................roba da pazzi !!! Allego articolo,più commenti:
Caccia, si spara
dal 1° settembre
Risorse correlate
• Così la posizione dell'assessore
ROMALe doppiette scaldano le polveri: mercoledì, primo settembre, si alza il sipario sulle prime battute di caccia con l’ormai tradizionale (e contestata) pre-apertura della stagione venatoria, che ufficialmente inizia la terza domenica di settembre – quest’anno il 19 – e si chiude il 31 gennaio. Per il 2010-2011 molto è cambiato (o dovrebbe cambiare) con la legge Comunitaria, e in particolare con l’introduzione della modifica alla legge quadro sulla caccia (la 157) contenuta nell’articolo 42 del testo di respiro europeo approvato da pochi mesi dall’Aula della Camera.
E, come spiega Osvaldo Veneziano, presidente di Arcicaccia, «in un clima di incertezza del diritto» le Regioni aspettano fino all’ultimo minuto per deliberare i calendari per evitare i ricorsi al Tar delle associazioni ambientaliste. Il Wwf e la Lega italiana protezione uccelli (Lipu), insieme con altre associazioni, sono, infatti, già pronte a ricorrere al tribunale amministrativo: per ora, rivela Patrizia Fantilli, responsabile dell’ufficio legislativo del Wwf, «ci siamo accordati su Veneto, che chiede ancora le deroghe per le peppole e i fringuelli, Lombardia, Toscana, Calabria e Abruzzo». E dal Presidente del Wwf Italia, Stefano Leoni un appello in extremis: «Non scendete in campo nei giorni della pre-apertura; ne gioverebbe la fauna e tutti i cittadini». Il rischio, per Fulvio Mamone Capria, vicepresidente della Lipu, è che con la pre-apertura «già si inizia a sparare a 12 specie, tra cui 4 in declino come la tortora, la quaglia, la beccaccina, la marzaiuola». Tra le principali novità introdotte dall’articolo 42 della Comunitaria, la possibilità di prolungare la caccia di 10 giorni in febbraio, ritardandone però l’inizio in settembre. Inoltre Mamone Capria ricorda anche l’introduzione del «divieto di caccia alle specie in periodo di migrazione, riproduzione e assistenza alla prole, e accoppiamento». Cambiamenti che hanno portato l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) a divulgare un documento per le Regioni con le linee guida per la stesura dei calendari, tenendo conto che – secondo la legge – qualsiasi deroga, sia relativa alle specie cacciabili sia temporale, è legata al parere dei propri dati scientifici. Per ora, con la pre-apertura, si potrà sparare soltanto in due giorni: il primo e il cinque settembre, mentre in Puglia anche il 12. Quasi tutte le Regioni, a parte Piemonte, Emilia-Romagna e Liguria offrono questa possibilità. Ma i calendari veri e propri tardano ad arrivare, così da evitare i ricorsi al Tar degli ambientalisti con delibere che arrivano anche oltre il 28-29 agosto. Per questo alcune Regioni hanno deciso di affidare la pre-apertura alle singole province, come in Toscana, in Emilia-Romagna e in Lombardia (qui ha aderito solo Brescia). Poi, il via ufficiale domenica 19 settembre. All’orizzonte, e soprattutto per rimanere nel solco delle direttive europee, quella che Veneziano definisce «una forte riduzione delle specie cacciabili»: per esempio, in Puglia il fagiano potrà essere nel mirino dei bracconieri soltanto dal 2 ottobre al 29 dicembre, per i tordi si anticipa la chiusura al 20 gennaio e non al 31, per la beccaccia si parla del 20 o del 31 dicembre. Lo stesso per il colombaccio, l’allodola e il merlo.
Al 20 gennaio lo stop dovrebbe riguardare la gran parte delle anatre. In ogni caso, rimane – dice Veneziano – «un contesto di frustrazione verso i cacciatori che dopo l’approvazione della Comunitaria hanno visto naufragare la possibilità di un dibattito per la della modifica