Re: lombardi
Ligasacchi: deroghe in Lombardia
Gentile Direttore,
La ringrazio anticipatamente per lo spazio che vorrà concedermi su un tema, quello della caccia, certamente molto sentito dai bresciani, soprattutto a stagione appena iniziata e dopo le recenti delusioni che la Regione ha propinato al nostro mondo. Come tutti i cacciatori ben sanno, nelle scorse settimane il Consiglio regionale Lombardo ha clamorosamente bocciato la tanto attesa e sospirata legge sul prelievo “in deroga”. Prelievo, che negli ultimi anni, aveva visto i cacciatori riprendersi la possibilità di prelevare modiche quantità di fauna, oggetto di antiche e radicate tradizioni venatorie, ancora molto sentite e praticate in territorio lombardo. La recente maggioranza di centro-destra PDL-LEGA che, fresca di elezione, governa la Regione, forse sottovalutando la complessità e l’articolazione della materia venatoria, forse non avendo assunto un adeguato impegno preparatorio, o forse chissà, magari anche per scarsa competenza dei nuovi protagonisti, fatto sta che l’unico risultato ottenuto dai noi cacciatori è stato quello di sentirci presi in giro, dopo le numerose promesse propinate (più a destra che a manca per il vero) durante la campagna elettorale. I cacciatori bresciani, quest’anno, dopo aver pagato fior fiore di tasse per esercitare (sempre con la fedina penale pulita), un loro atavico e ancestrale diritto, si ritrovano purtroppo a dover guardare volare peppole, fringuelli, pispole, storni e frosoni, con il naso all’insù, beffati non dal clima o dalla natura ma proprio dalla politica amica. PLD-LEGA non hanno saputo trovare sulle deroghe un accordo politico ma sarebbe più esatto dire, alla luce dei fatti, non hanno voluto trovare un accordo! Quest’estate, prima la LEGA si alza dalla commissione e se ne va senza votare; poi in settembre la stessa commissione licenza il testo, senza defezioni e una settimana dopo, in sede di votazione in aula, il provvedimento viene respinto perché vengono a mancare molti voti di una maggioranza che, almeno sulla carta, sembrava granitica. Oggi poi, c’è un fatto ulteriore e grave che complica tutta la vicenda. Infatti, chiusa almeno per quest’anno la partita legge, tutti gli appassionati si aspettavano che almeno l’Assessore regionale leghista, con la delega alla caccia, si attivasse subito per autorizzare con delibera il prelievo in deroga. Magari sulla scorta della vicina Regione Veneto che lo scorso anno si è vista riconoscere dal Consiglio di Stato la possibilità di utilizzare le “deroghe” nonostante le sentenze di Corte Costituzionale e Comunità Europea. La domanda che molti in queste ore si fanno, non è intenzionalmente ironica ma del tutto spontanea: perché un rappresentante autorevole di un partito populista, schierato a parole con i cacciatori, che oggi si trova al timone di comando della nostra nave venatoria già molto sgangherata, non fa appello a tutta la sua autorità approvando una delibera che nemmeno deve inventarsi da pioniere ma che trova già bella, confezionata e addirittura legittima, sul tavolo del suo collega di partito in Veneto?
Che logica sottende all’immobilismo del nostro assessore regionale, la paura delle multe? Ma mi faccia il piacere direbbe un grande e noto comico! La storiella delle multe che poi non arrivano mai, è vecchia e puzza di muffa. Serve solo tutti gli anni a spaventare i Consiglieri in aula prima del voto. La Corte europea ha detto chiaro allo Stato Italiano di modificare la legge nazionale (art 19 bis L.157/92) per l’utilizzo delle deroghe, pena le sanzioni per inadempienza. L’Europa non ha neppure imposto di diminuire carnieri, specie o tempi, pure invenzione dei soliti nemici. Ha detto semplicemente di adeguare i controlli e di inserire adeguate motivazioni. Non solo, ha pure sollecitato lo Stato italiano a rendere conto di eventuali iniziative legislative di modifica, minacciando sanzioni. Ma il nostro Governo che fa? Manco scrive all’Europa, manco risponde ad una sentenza della Corte, neppure fa intravedere uno straccio di iniziativa legislativa… solo chiacchiere dal Governo e dalla Regione, con un Assessore leghista che preferisce tacere, non ascoltare il suo popolo e farsela sotto. C’è né anche per i nostri governanti di Centro-destra in amministrazione provinciale, che preferiscono apparire sui giornali con laconici comunicati o interviste di apparenti lacrime e ovvia arrendevolezza, senza mai prendersi la briga di una iniziativa politica seria, una proposta di sollecitazione, un consiglio qualificato. Ma tantè, si sa, la Provincia è fatta solo amministratori, non di legislatori… ma basterà questo a calmare la nostra rabbia per il tradimento subito? Il Passo dei migratori autunnali si avvicina, ci resta ormai solo poco tempo per rimediare. Resta poco tempo anche ai nostri politici riuscire a dimostrare con i fatti e non solo a parole, che il mondo rurale va rispettato e non continuamente umiliato. Questo mondo rurale che ne ha piene le tasche delle volgari strumentalizzazioni politiche fatte sempre spalle di chi chiede solo un riconoscimento equo e legittimo alle proprie passioni. Permettimi un consiglio Assessore, te lo dico da ex collega, mettiti una mano sulla tua sensibile coscienza e fai subito questa benedetta delibera!
Vanni Ligasacchi