Scusate se mi intrometto, sono ormai giorni che seguo dolorosamente le notizie che si susseguono sulla caccia nella nostra Regione e ovviamente leggo i vostri commenti in merito, cercando di farmi una ragione della situazione e capire se esiste un fautore dello status quo. Come sono solito mi sono informato su più fronti fino ad arrivare a parlare, questa sera con uno dei rappresentanti presso il comitato tecnico regionale, di una delle tanto vituperate AA.VV (ometto il nome per ovvi motivi), il quale mi ha fatto ascoltare in viva voce una telefonata con un dirigente regionale (ometto le generalità come sopra). Bene oltre ad assicurarvi che non credo di avergli risparmiato biasimi per non sentirmi adeguatamente rappresentato come cittadino-cacciatore, volevo farvi sapere, in via ufficiosa, che la Regione Calabria e la Regione Basilicata pare stiano lavorando a dei provvedimenti d' urgenza per adeguare i calendari venatori alle linee guida dell'ISPRA, vero carnefice di noi cacciatori pugliesi. Ora non so dirvi se ciò accadrà e quando, tuttavia ho appreso che è solo questione di tempo e tutte le Regioni dovranno adeguarsi a dette linee guida, pena la sospensione del calendario venatorio con provvedimento di tribunale amministrativo.
Devo ammettere che gia' conoscevo dette linee guida per averle lette su questo forum in allegato ed ovviamente è inutile dire che chi le ha scritte non ha la minima idea di cosa sia la caccia. Tuttavia Sono giunto alla conclusione che il principale, ma non l'unico, responsabile della situazione siano dette linee guida o in alternativa, a seconda di come la si vuol vedere, l'introduzione del concetto di caccia per specie e quindi della legge comunitaria, recepita come sappiamo dal nostro legislatore.
Tuttavia devo aggiungere che sicuramente ci sono altri sicari della nostra passione visto che nelle più volte citate linee guida non si mensiona la necessità di abolire il giorno a scelta per il periodo del passo, così come la necessità di chiudere al primo Novembre la caccia a rastrello invece del 15 (o giù di lì). L'unica spiegazione che mi è stata data è che tali libertà di cui godevamo sono dovute essere sacrificate sull'altare della trattativa con il mondo ambientalista, non riusciendo a capire (pur essendomi sforzato) cosa ci è stato concesso in cambio..!!!
Mi domando cosa farò il 19 Gennaio quando le uniche specie cacciabili sono gli acquatici e non avendo a disposizione alcun ambiente per cacciarli (la palude non edificata della mia zona è parco) non potrò che aspettare e sognare, sognare un mondo in cui veramente esiste la LIBERTA'.
Concludo questa mia con l'invito a non dividerci, a restare uniti anche superando le ideologie politiche, coloro che ci vogliono finiti altro non aspettano.
Resta tanta amarezza per la fine che stiamo facendo noi cacciatori, forse gli ultimi sognatori di una società che ha venduto la propria anima all' interesse economico.