Illegittimo il licenziamento del dipendente ammalato che va a caccia

Venendo al caso in questione, non sapendo la patologia non posso esprimermi... ma conosco un sacco di gente che al passo dei tordi cade improvvisamente malata!!! come subito dopo le ferie...per i "ponti" tra le festività...per i turni di notte....i lunedì....i venerdì...

Ti voglio raccontare questa: mio figlio (titolare di un’attività nella quale si lavora anche la domenica), aveva una dipendente che spesso gli chiedeva d’assentarsi proprio la domenica. Al suo rifiuto di concederle una giornata di riposo, la dipendente, per ben due volte, gli comunicò, con la massima tranquillità che, dal momento che le serviva la giornata libera, gli avrebbe fatto avere un certificato medico. Col suo bel certificato in tasca, la “gentile signorina” andava a ballare il sabato notte e la domenica mattina alle sei, passava a salutare i colleghi. Inutile ricordare che era nel suo diritto comportarsi in questo modo, e che all’orario previsto lei era a casa a disposizione del medico per un’eventuale visita fiscale.
 
Sinceramente io non gli avrei pagato i tre giorni di malattia...solo per il rispetto a chi è veramente malato e per chi si fa un mazzo tutti i giorni rispettando le regole....
Ciao
 
Concordo in pieno con santuberto, walker960walker ed erchiappetta. Angolazioni diverse e convincenti tutte.
Tornando alla pratica della caccia durante la malattia, (che io non farei mai), in caso di incidente si rischia di mettere in rovina la propria famiglia.
In un paese vicino al mio,.....incidente di caccia durante una battuta al cinghiale con morte dell' "ammalato". Mi sembra di aver sentito dire che l'INPS non ha riconosciuto la reversibilità alla moglie che non lavorava. (... a causa del marito che quel giorno era in malattia,...) non conosco poi il seguito della storia.
 
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Forse ancora non mi sono spiegato bene.

Buongiorno Walker960Walker. Credo che tu ti sia spiegato molto chiaramente. Il fatto è che anch’io pensavo d’essere stato altrettanto chiaro. Per cui, ribadendo: sono dell’idea che chi è ammalato debba essere curato (e non sta a me decidere come: con una terapia farmacologica, oppure andando a ballare, o non so come altro). Ma resto dell’idea che certi comportamenti siano quanto meno discutibili e sospetti. In particolare, la signorina della quale ho portato l’esempio, nel certificato medico si parlava di un “malessere generale”, e questo era più che bastevole per giustificarla e farla rientrare nei casi dei quali non possiamo dare giudizi.
Brevissimo OT: con tutta probabilità, se questa discussione fosse stata fatta al bar, ed oltre alle parole scritte ci fosse stato anche il tono della voce, probabilmente sarei riuscito (o, forse saremmo riusciti) a trasmettere meglio anche il significato delle frasi. Questo lo puntualizzo perché mi sembra che non si stiano sostenendo due punti di vista molto diversi: tutti e due pensiamo che i malati vadano curati ed i furbetti vadano puniti. Un cordiale saluto, Santuberto
 
..............e pensare che c"e" gente che e" stata licenziata per molto, ma molto meno (anzi senza motivo) ed ha pure perso la causa,(oltre il lavoro) !! Questo dimostra che i giudici non sono tutti uguali!!! Nel caso su esposto almeno una sospensione temporanea, mio parere, era d"obbligo!!
 
Buongiorno Walker960Walker. Credo che tu ti sia spiegato molto chiaramente. Il fatto è che anch’io pensavo d’essere stato altrettanto chiaro. Per cui, ribadendo: sono dell’idea che chi è ammalato debba essere curato (e non sta a me decidere come: con una terapia farmacologica, oppure andando a ballare, o non so come altro). Ma resto dell’idea che certi comportamenti siano quanto meno discutibili e sospetti. In particolare, la signorina della quale ho portato l’esempio, nel certificato medico si parlava di un “malessere generale”, e questo era più che bastevole per giustificarla e farla rientrare nei casi dei quali non possiamo dare giudizi.
Brevissimo OT: con tutta probabilità, se questa discussione fosse stata fatta al bar, ed oltre alle parole scritte ci fosse stato anche il tono della voce, probabilmente sarei riuscito (o, forse saremmo riusciti) a trasmettere meglio anche il significato delle frasi. Questo lo puntualizzo perché mi sembra che non si stiano sostenendo due punti di vista molto diversi: tutti e due pensiamo che i malati vadano curati ed i furbetti vadano puniti. Un cordiale saluto, Santuberto


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Giusto santuberto, da dietro una tastiera a volte non si esprime quello che si vuole dire. Mi trovi perfettamente daccordo, i malati vanno curati e i furbetti vanno a casa.
 
Nelle piccole ditte spesso il titolare è ostaggio dei dipendenti. Operai che nemmeno si preoccupano d’avvisarti dell’assenza; un dipendente che a mezzogiorno in punto smette di lavorare perché è ora di pranzo e ti tocca tornare il pomeriggio per venti minuti di lavoro; un altro che ti sfida con frasi tipo “prova a licenziarmi: vedrai cosa ti combino coi sindacati” (povero ****** …); una dipendente che si rifiuta di fare un’ora di straordinario (avrebbe dovuto sostituire il titolare che si doveva recare dal medico) ed il giorno dopo ti dice: “ lo sai che se m’avessi chiesto per piacere ti avrei sostituito …”; quell’altra che ti telefona per dirti che “assolutamente oggi non posso venire” (la sera, il marito, aveva invitato degli ospiti a cena); una dipendente che non risponde al telefono perché “non è compito suo”; un altro … Credete che sia un caso isolato? Vi assicuro che non è così. Per cavarmela di una dipendente sono finito in un ufficio del CGIL e quello che ho sentito fa veramente schifo. Chi ha una piccola ditta, sa che non racconto frottole!
 
Bisognerebbe sapere qual'è la patologia per esprimere un parere. Non discuto che ci siano patologie per le quali è raccomandato staccare la spina e vivere all'aria aperta, ma prima di tutto secondo me viene il rispetto, c'è gente che rispetta le regole e va al lavoro anche se non sta bene e vedere altri che fanno i furbi e si assentano anche per un semplice raffreddore lascia un po' di amaro in bocca. Penso che nessuno neghi una boccata d'aria a qualcuno che è a casa perchè sta male ma tra uscire in giardino per respirare un po' d'aria e andare a caccia c'è una bella differenza. Se una persona è davvero malata penso non abbia neanche la forza e la voglia di uscire, neanche per andare a caccia visto che è certo un'attività leggera, anche quando la passione chiama (e chiama sempre...)
 
Bisognerebbe sapere qual'è la patologia per esprimere un parere. Non discuto che ci siano patologie per le quali è raccomandato staccare la spina e vivere all'aria aperta, ma prima di tutto secondo me viene il rispetto, c'è gente che rispetta le regole e va al lavoro anche se non sta bene e vedere altri che fanno i furbi e si assentano anche per un semplice raffreddore lascia un po' di amaro in bocca. Penso che nessuno neghi una boccata d'aria a qualcuno che è a casa perchè sta male ma tra uscire in giardino per respirare un po' d'aria e andare a caccia c'è una bella differenza. Se una persona è davvero malata penso non abbia neanche la forza e la voglia di uscire, neanche per andare a caccia visto che è certo un'attività leggera, anche quando la passione chiama (e chiama sempre...)

Condivido completamente ciò che hai scritto.
 
Mi chiedo: forse qualcuno pensa che i furbetti siano solo quelli che timbrano e poi se ne vanno al bar? Si può ritenere che la sig.na che con certificato medico in tasca, andava a ballare tutta la notte per poi passare a salutare i colleghi alle sei del mattino, avesse bisogno di “staccare la spina”? Proviamo, una volta tanto, a rovesciare la medaglia: proviamo a partire dal presupposto che chi è ammalato possa (o debba) fare l’ammalato. Ma sembra che questo non sia possibile. Da noi bisogna usare frasi tipo “fino a prova contraria si è innocenti”. Certo! Così ci si può permettere l’incredibile. Va bene, va bene anche così!

Un comportamento del genere nella "mia" azienda equivarrebbe a passare in automatico alla turnazione di notte nella peggiore della postazioni........con buona probabilita' d'esser oggetto dell'ispettivo preposto fino ad arrivare al probabile licenziamento per giusta causa.....perche' alla fine la giusta causa la trovano!Cmq l'uso sbagliato della "malattia" e' certamente da condannare....ci mancherebbe!Il distinguo era tra chi la usa impunemente(vedi impiego pubblico!) e chi pur maturando ferie e permessi non ne puo' cmq usufruire per una gestione "medioevale" del personale (leggi privato con 580 dipendenti !).Un saluto.
 
se resto a casa per malattia è perchè non mi sento bene e se non stai bene essendo la caccia un attività fisica importante non credo si abbia la voglia e la forza di praticarla con impegno fisico pertanto accetto ma non condivido la sentenza che come al solito va a premiare un atteggiamento anche se giusto dal punto di vista giuridico sicuramente diseducativo dal punto di vista civico continuerò a fare come sempre ridurre il periodo di ferie estive per quella settimana magica del passo.
 
Quoto al 100%.............i furbi devono pagare..alla faccia di chi va a lavorare anche malato per un misero stipendio!!!
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Vedi santumberto (non so il tuo nome) Il mio discorso non era affatto rivolto ai furbetti, anzi per questi nessuna pietà, subito a casa. Il discorso era rivolto solo ed esclusivamente al soggetto del caso, cioè se è giusto che un lavoratore assente per malattia venga visto in abiti da caccia (come se a caccia non si può andare anche in jans). Comunque fuori dalla propria abitazione. Se la patologia per esempio era di uno stato influenzale con febbre, allora avete tutte le ragioni di questo mondo. Ma se invece era dovuta ad una causa pscologica, nessuno può giudicare. Infatti la Suprema ha chiarito.


Quando vedo qualche servizio ai vari tg o alle iene, di impiegati pubblici che timbrano i cartellini e poi vanno a farsi i fatti loro, la pressione mi sale a 200 e di sicuro non darei nessuna possibilità di ripristino, anzi chiederei i danni.
Oppure, è cronaca di questi giorni, dei falsi invalidi, scoperti dalle forze dell'ordine. La galera sarebbe poca cosa, gli confischerei tutti gli averi (sembra che qualcuno era ben messo).
 
Scusate, voi che giudicate, sapete per caso la patologia di cui era affetto? perchè se non è così, non potete giudicare.

Anche se fosse un semplice raffreddore non mi sembra coerente (specialmente con i tempi di crisi che corrono) e rispettoso nei confronti sia della società" e poi con chi ti da" da vivere. un tale atteggiamento..............questa e" l"Italia dei furbi ............a caccia se non puoi, ci vai il sabato e la domenica come fanno la maggior parte dei cacciatori!!!
 
Guardia giurata????Mi ricorda qualcuno :mrgreen:?!?Ho letto i vari post ed i vari punti di vista: vorrei fare un distinguo a mio avviso fondamentale......ovvero la differenza abissale tra' lavoratore "privato" e quello "pubblico" in questo paese!Io vivo e lavoro a Roma e la societa' privata per cui lavoro ha appalti presso grandi enti e amministrazione pubblica (ministeri,regione,ospedali ecc.ecc.) quello che ho visto io in 25 anni di servizio potrebbe far rabbrividire il piu' coriaceo dei revisori dei conti!Sprechi e ruberie d'ogni genere,assenteismo gratuito e colluso con chi e' preposto al controllo e chi piu' ne ha ...piu' ne metta!Un episodio su tutti: una volta beccammo un dipendente alla timbratura dei badge con non 2, non 3, ma con 12 tesserini!Lo segnalammo al suo superiore e all'organo disciplinare di quell'ente!Morale......dopo una settimana di ferie...loro dissero "sospensione", lo reintegrarono,grazie ai sindacati(il soggetto in questione ne era degno rappresentante heuuu.gif]!), con un livello superiore presso una segreteria d'un assessore!"Noi" inteso come societa' ,al rinnovo dell'appalto l'anno dopo andammo beatamente a spasso!Coincidenza....mah?!Conosco gente della pubblica amministrazione che al passo chiama per la malattia dal capanno,tranquillamente.....siamo a Roma,Italia!Vien da se che a me ,ribadisco,lavoratore privato d'una azienda che mi da si da vivere,ma mi conta i peli al cu@o,e se sgarro pago a caro prezzo,dove pur maturando 2,2 giorni di permesso al mese,e avendo solo 20 giorni all'anno da quadro ferie che e' ciclico e che cmq decide sempre l'azienda,e il piu' delle volte se non faccio gli straordinari sto' sulla black-list aziendale per cui non mi danno un permesso manco se muore un parente..........la "malattia" ,sempre a mio rischio e pericolo,puo' esser l'unica soluzione per partecipare a qualcosa di sociale.......e non parlo di caccia,a quella c'ho rinunciato da tempo[huh.gif]! Un saluto.

Achille hai fatto un bel distinguo, concordo pienamente .
 
Mi chiedo: forse qualcuno pensa che i furbetti siano solo quelli che timbrano e poi se ne vanno al bar? Si può ritenere che la sig.na che con certificato medico in tasca, andava a ballare tutta la notte per poi passare a salutare i colleghi alle sei del mattino, avesse bisogno di “staccare la spina”? Proviamo, una volta tanto, a rovesciare la medaglia: proviamo a partire dal presupposto che chi è ammalato possa (o debba) fare l’ammalato. Ma sembra che questo non sia possibile. Da noi bisogna usare frasi tipo “fino a prova contraria si è innocenti”. Certo! Così ci si può permettere l’incredibile. Va bene, va bene anche così!
 
A volte quando mi capita di stare a casa dal lavoro che non sto bene :ESCO e porto il cane nel prato vicino casa Azzo vuoi vedere che se viene il controllo fiscale sono passibile di licenziamento x abbandono di domicilio durante la malattia. Vorrei sapere chi di voi non e mai uscito di casa durante la malattia anche solo x respirare una boccata d'aria fresca.ciao compagnerosss.
 
Io sul lavoro mi taglia ad un braccio con un pezzo di mattonella non avendo la mia ditta la copertura contro gli infortuni sul lavoro (oggi obbligatoria per tutti) mi consigliò di recarmi dal medico di famiglia (che non puo neanche fare la copertura per gli infortunii a quanto ne so) il quale mi diede tre giorni di astensione dal lavoro causa braccio dolorante scrisse sul foglio testuali parole : doloroso braccio sx, visto che io all'epoca trasportavo secchi di calce in ambienti a dir poco polverosi il medico mi disse che i tre giorni erano una misura cautelativa per non rischiare infezioni o aumentare il dolore al braccio secondo me un taglietto al braccio non è una cosa che possa impedirmi di andare a caccia ma se il medico ha voluto così chi sono io per dire no? comunque tornando a noi nei tempi previsti in quei giorni me ne andai allo spollo e qualcosina nel pomeriggio sempre da appostamento senza per questo compromettere la guarigione e comunque tornando a lavoro puntualmente il quarto giorno, quindi non vedo per cui, visto che ad oggi si rilasciano certificati anche per causa di stress uno non potrebbe astenersi dal lavoro andando a caccia per alleviare lo stress? certo è un caso limite ma in alcuni casi in cui si è costretti a stare a casa dal lavoro non vedo perchè non sia possibile fare cose che a noi piacciono e che in circostanze diverse sarebbero impossibili da fare infrasettimanalmente, per esempio andate voi a spigare alla banca che ho pagato in ritardo la rata del mutuo perche ero malato loro vogliono i soldi e poco gli interessa lo stato di salute di chi deve versare non ci mettono niente a scrivere cattivo pagatore di fianco ad un nome con tutto l'iter per togliere questo appellativo anche se per cause di forza maggiore, allora perchè alla banca devo versare per foza entro i termini anche se sto male mentre se voglio prendere un caffe al bar o fare un giro in campagna no?
Attualmente chiedo tre giornate all'anno al mio datore di lavoro per andare a caccia e sono il giorno dopo l'apertura il giorno del mio compleanno e il giorno della chiusura ma questo è stato detto prima dell'assunzione e visto che nn ci sono stati problemi buon per me....
 
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