Gli Ufficiali dell'Esercito hanno diritto al porto d'armi

axel69

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[h=1]Gli Ufficiali dell'Esercito hanno diritto al porto d'armi - Tar Liguria 17-02-2018 nr. 187[/h] T.A.R. Liguria Genova Sez. I, Sent., (ud. 14/02/2018) 27-02-2018, n. 187
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Liguria ( SezionePrima )
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 370 del 2017 , proposto dal tenente colonnello dell'esercito dottor F.S. rappresentato e difeso dagli avvocati Alessandro Barca e Riccardo Maoli, con domicilio eletto presso il primo a Genova in corso Dogali 7/17;
contro
Ministero dell'Interno in persona del ministro in carica, rappresentato e difeso dall'avvocatura distrettuale dello Stato di Genova, con domicilio presso l'ufficio;
per l'annullamento
del decreto 28.2.2017, n. 11073 dell'UTG di Genova Visti il ricorso e i relativi allegati;
visto l'atto di costituzione in giudizio dell'amministrazione resistente; vista la propria ordinanza 28.6.2017, n. 149; visti gli atti e le memorie depositate;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 14 febbraio 2018 il dott. Paolo Peruggia e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Motivi della decisione
Il tenente colonnello dell'esercito dottor F.S. si ritiene leso dal provvedimento indicato, per il cui annullamento ha notificato il ricorso in trattazione che è affidato a censure in fatto e diritto. L'amministrazione statale si è costituita in causa con memoria con cui ha chiesto la reiezione della domanda.
Con ordinanza 28.6.2017, n. 149 il tribunale amministrativo ha accolto la domanda cautelare proposta.
Le parti hanno depositato memorie e documenti.
L'impugnazione è proposta per l'annullamento del diniego opposto all'ufficiale superiore ricorrente relativamente alla domanda proposta per essere autorizzato al porto di un'arma individuale non di tipo guerra.
L'interessato documenta di essere in servizio permanente nell'esercito italiano, di avere partecipato a missioni all'estero, e allega di sentirsi in pericolo a seguito delle informative ricevute dalle forze armate che richiamano l'attenzione sui rischi di attacchi al personale militare in divisa e in borghese.
L'amministrazione dell'interno non ha condiviso tale prospettazione, osservando la scarsa documentazione addotta dall'interessato a corredo degli assunti che fondano la domanda di autorizzazione presentata a suo tempo.
Il collegio deve condividere la prima e assorbente censura proposta dall'interessato nella parte in cui lamenta la violazione dell'art. 75 comma 4 del rd 635 del 1940: si tratta di una disposizione in origine quasi interamente dettata a favore degli appartenenti alla disciolta milizia fascista, ma nell'ultimo comma essa prevede che gli ufficiali in servizio permanente delle forze armate possano chiedere e ottenere l'autorizzazione al porto di rivoltella, sia quando vestono la divisa sia quando sono in abiti civili.
La norma è formulata nel senso che non si tratta di un diritto assoluto, come si deduce dall''impiego del verbo 'potere' che regge la proposizione in questione, ma si osserva che l'ampiezza della previsione induce ad affermare che l'eventuale diniego a tale istanza deve essere fondato su situazioni personali ostative.
La lettura del rigetto impugnato convince invece che la p.a. ha considerato l'interessato alla stregua di ogni altro cittadino, e non ha tenuto conto della pur datata norma regolamentare denunciata e deM'appartenenza del richiedente alle forze armate.
L'accoglimento del motivo è assorbente del contendere, derivando da ciò l'annullamento dell'atto impugnato e l'obbligo dell'amministrazione di ripronunciarsi tenendo conto della norma citata e delle risultanze dell'Istruttoria che verrà condotta.
Le spese possono essere compensate adeguatamente, attesa la natura interlocutoria della presente decisione.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Liguria ( Sezione Prima),
Accoglie il ricorso e annulla l'atto impugnato, compensando le spese di lite.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
Così deciso in Genova nella camera di consiglio del giorno 14 febbraio 2018 con l'intervento dei magistrati
Giuseppe Daniele, Presidente
Paolo Peruggia, Consigliere, Estensore
Richard Goso, Consigliere

NOTA
Principio ovvio che si ricava dalla semplice lettura della norma art, 75 Reg. TULPS e che solo la bieca ottusità ministeriale poteva contestare, come imperterrita fa da da decenni: è noto che per i burocati del ministero dell'interno solo loro hanno diritto di andare armati ed essi bastano ed avanzano per garantire la sicurezza di tutti; purtroppo sempre pù spesso riescono solo a garantire la pace eterna!
La sentenza è motivata brevemente e non si è soffermata a discutere sulle squallide argomentazionini del Ministero, escogitate per negare l'evidenza; ma che bisogno c'è di motivare quando c'è solo da dire: "sciagurati, ma la norma l'avete mai letta?
Pare che al TAR abbiano raccontato anche una bufala facendogli credere che il beneficio della licenza era stato creato per favorire la Milizia volontaria fascista: essa fin dal 1924 faceva parte delle Forze armate e quindi nel 1940 non vi era nessuno bisogno di inventare un regime diverso per esse rispetto agli ufficiali dell'esercito.
Spiace solo che il TAR abbia compensato le spese pur di fronte al comportamento temerario della pubblica amministrazione.


Fonte by armi e tiro
 
Le solite cose all'Italiana, che mi fanno scatenare la gastrite e aumentare la pressione sanguigna. L'ottusità di certi Prefetti va oltre ogni limite e sono messi lì per rappresentare lo stato. La pensano ognuno a se e non fanno il bene del Paese. Non guardano oltre la loro scrivania. Sono solo buoni per presenziare a pranzi e cene offerte da chi ha bisogno di loro per fare i propri comodi.
So di persone che hanno il P.D. di pistola che non avevano nessun motivo di averlo.
Ora dico io, se il prefetto si sarebbe soffermato a riflettere sulla cosa (oltre alla normativa che lo permette), sarebbe arrivato alla conclusione giusta, visto il momento che sta passando il Paese, visto tutto quello che succede in giro per le città, sarebbe opportuno avere più gente esperta e quindi armata in giro. Si parla di ufficiali dell'esercito, esercito al quale quando fa comodo allo Stato, viene data la qualifica di Polizia Giudiziaria e mandati per le strade a fare controllo del territorio e repressione reati.
Se avrebbe poi letto l'allertamento del Ministero della Difesa, dove avvisava i dipendenti di possibili ritorsioni verso di loro e attentati alla loro stessa vita, avrebbe deciso diversamente, ma siccome questo l'ha scoperto dopo, ha cercato di difendersi arrampicandosi sugli specchi.
Per quanto mi riguarda, io armerei tutti gli appartenenti effettivi all'esercito, dandogli anche poteri di Polizia Giudiziaria.
L'esercito serve a difendere la Nazione, sia all'esterno che all'interno di essa e in qualsiasi momento.
 
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