... se un cacciatore per errore abate una specie protetta come il fringuello rischia dai 5000 ai 10000 euro di multa.

Che bello! E, soprattutto, che bello che molte persone considerino giusta una simile sanzione; che bello vedere tante "brave e buone persone" che, mentre mangiano la bistecca, disprezzano la caccia e quegli incivili cacciatori che distruggono l'ambiente; che bello vedere tanta ipocrisia ed irrazionalità; che bello vedere tanto snobismo alla moda e perbenismo d'infima categoria! Ma forse dovrei correggermi; forse dovrei dire:" Che schifo!"
 
Ho capito !....se uno e' milionario puo' fare lo spollo ai fringuelli ,peppole e frosoni,ormai tutto puo' essere
 

sbesetto

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Buongiorno

qualcuno sa se le nuove norme di depenalizzazione varate qualche settimana fà sono applicabili anche ai reati venatori?

grazie
 
Sono andato a leggermi la gazzetta ufficiale in merito alle depenalizzazioni.

Attenzione perchè c'è la depenalizzazione dei reati ma le sanzioni amministrative che sostituisco I reati sono veramente salate.

PEr esempio una violazione della lettera h dell'articolo 30 della legge 157 del 92 implica una sanzione amministrativa da 5000 a 10000 euro.

Cioè se un cacciatore per errore abate una specie protetta come il fringuello rischia dai 5000 ai 10000 euro di multa.

Secondo mè dovremmo fare molta informazione in merito in quanto mi sembra di capire che pochi cacciatori sanno di questa nuova norma.

saluti
 
Bene a sapessi,ma quei mangia pane a tradimento e scagnozzi lecca culo a seguito non potrebbero far girare queste info dato che per la caccia non fanno una beata minchia,neanche questo
 
DEPENALIZZAZIONE DI REATI

Disposizione in materia di depenalizzazione (decreto legislativo – esame definitivo)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della giustizia Andrea Orlando, ha approvato in esame definitivo un decreto legislativo recante disposizione in materia di depenalizzazione a norma dell’articolo 2, comma 2, della legge 28 aprile 2014, n. 67.

L’obiettivo della riforma è quello di trasformare alcuni reati in illeciti amministrativi, anche per deflazionare il sistema penale, sostanziale e processuale, e per rendere più effettiva la sanzione.

Si ritiene infatti che rispetto a tali illeciti abbia più forza di prevenzione, generale e speciale, una sanzione certa in tempi rapidi che la minaccia di un processo penale che per il particolare carattere dell’illecito e per i tempi stessi che scandiscono il procedimento penale rischia di causare la mancata sanzione.

Lo schema del decreto riprende le proposte della commissione ministeriale (costituita con D.M. 27 maggio 2014) presieduta dal prof. Francesco Palazzo e si articola in interventi sia sul codice penale che sulle leggi speciali.

Sono quindi depenalizzati tutti i reati per i quali è prevista la sola pena della multa o dell’ ammenda previsti al di fuori del codice penale e una serie di reati presenti invece nel codice penale.

Rimangono dentro il sistema penale, e quindi esclusi dal provvedimento, i reati che pur prevedendo la sola pena della multa o dell’ammenda attengono alla normativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ambiente territorio e paesaggio, sicurezza pubblica, giochi d’azzardo e scommesse, armi, elezioni e finanziamento ai partiti.
 
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