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Leggo su un altro forum (Il Bracco Italiano) che pare che ci sia un tentativo di abrogare l'Art. 842, e che l'Arcicaccia sia favorevole. Nessuno ha sentiito o letto nulla? Se e' vero, e di cazzate in giro ce ne sono tante, e' bene che vi prepariate alla lotta, perche' senza l'842 la caccia in Italia e' finita.
 
Leggo su un altro forum (Il Bracco Italiano) che pare che ci sia un tentativo di abrogare l'Art. 842, e che l'Arcicaccia sia favorevole. Nessuno ha sentiito o letto nulla? Se e' vero, e di cazzate in giro ce ne sono tante, e' bene che vi prepariate alla lotta, perche' senza l'842 la caccia in Italia e' finita.

È una caxxata che si è inventata il presidente di una AAVV..... quello stesso preso dalla forestale col pluriphon acceso dentro al capanno a tordi, ma era acceso a sua insaputa..... sia chiaro !!! ( questa è l'italia e poi tu ancora te meravigli.... ) in risposta alla Coldiretti che ha intenzione di riunire sotto di se la gestione di tutte le riserve di caccia Italiane.
Siccome ogni AAVV ha la gestione di diverse riserve e /o Afv sparse su tutto il territorio italico..... è chiaro che si stanno un pochettino preoccupando perché un colosso come la Coldiretti ha diverse frecce al proprio arco e non è disorganizzata come può essere una AAVV che per quanto "adulta" mira esclusivamente al mero guadagno economico in termine di associati, tessere e tornaconto finanziario...
 
Ogni tanto tirano fuori questa cosa, ma non mi sembra ci sia nulla di serio, e comunque di solito sulla caccia non vengono mai prese decisioni così drastiche, perchè portiamo voti, preferiscono farci morire lentamente, un pezzettino per volta, leggi tortore, kc limitati, allodole, morette, pavoncelle ecc..
 
Lo scopo è quello e lo stanno perseguendo scientificamente da anni: abrogazione dell art. 842 , caccia in afv riserve o come altrimenti verranno chiamate alla sola stanziale ungulati compresi; migratoria limitata alle sole specie non in pericolo e gestibili in riserve come colombacci e anatre. In questo modo si risolvono tutti i problemi, secondo loro, niente più uccellini in pericolo, niente ricorsi, agricoltori soddisfatti visto che gli sarà pagato l affitto dei terreni compresi nelle riserve, tutti felici e contenti insomma...., ma, perché c’è un ma, hanno fatto i conti senza l oste , almeno io non ho trovato nulla in proposito: il conto non riporta la soluzione di un altro articolo della norma che stabilisce la selvaggina proprietà indisponibile dello Stato, quindi come la mettiamo? Nel territorio non compreso nelle riserve, chi gestisce e paga i danni? Chi stabilisce se il danno da selvaggina sia stato provocato dalle riserve o dal territorio libero? La selvaggina a chi appartiene, al proprietario del fondo? Li paga lui danni al vicino? Le associazioni degli agricoltori( veramente dovrei chiamarli” produttori” , ormai di “ agricolo” è rimasto ben poco...) hanno giocato le loro carte appoggiando gli ambientalisti sperando di ottenere un tornaconto economico, quando hanno capito che lo scopo era l abolizione tout cour della caccia , cosa che avrebbe messo in serio pericolo la loro attività, hanno compiuto un inversione quasi totale tornando a bussare alle porte dei partiti politici storici loro alleati, cercando di convincerli che quella della “privatizzazione” dell attività venatoria sia l unica strada da percorrere per risolvere una volta per tutte la questione. Gli interessi economici sono tutt altro che disprezzabili: tra gestione diretta delle quote di partecipazione e commercializzazione delle carni , sulle quali stanno lavorando mediaticamente da qualche anno, possiamo parlare di decine e decine di milioni di euro.

Un caro amico romagnolo anni fa mi disse :” al contadino puoi chiedergli quello che vuoi se hai bisogno, ma non toccargli mai la terra , diventerà il tuo peggior nemico” . Sante parole.
🙋‍♂️
 
(Untitled)

se dovessero abbrogare l'art.482 i cacciatori si ridurrebbero ad appena 20mila e cosi finirebbero anche le associazioni è un rischio che non vogliono correre pena la loro scomparsa
 
A me c'e' voluto un lungo periodo di adattamento al sistema americano, dove non si puo' cacciare su terreni altrui senza il permesso del proprietario, permesso ottenibile o per amicizia, o per generosita', o necessita' del proprietario di sfoltire certi selvatici, o a pagamento. Ma dove ci sono milioni di ettari di terreno demaniale, statale e federale, come negli U.S., il problema e' minore. Devo ammettere che non e' che il sistema nostro mi dispiaccia troppo. Se voglio fare l'apertura alle tortore, non devo piazzare cannucce e bandierine, passare tre notti in tenda sul posto, e a caccia di cervi o tacchini non devo preoccuparmi di pallottole o pallinacci vaganti sparati da estranei. Come piccolo proprietario terriero ho abbastanza terra per cacciare tortore, cervi e tacchini senza preoccupazione di trovare un estraneo dove caccio. E o per amicizia o a pagamento ho accesso ad altri terreni privati. Ma capisco che in Italia, dove la proprieta' rurale privata e' spezzettata spesso in piccoli fazzoletti di terreno, la caccia vagante finirebbe, per l'impossibilta' di procurarsi dieci o quindici permessi per una sola cacciata. Rimarrebbero latifondi a pagamento (riserve e agrituristiche venatorie) o caccia alla migratoria esclusivamente da capanno, laddove si e' affittato un pezzetto di terreno dove piazzare il capanno e cacciare. E terreni demaniali, se in Italia ci si puo' cacciare--questo non lo so.
 
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