Trasformare licenza caccia in licenza tiro a volo

ppf2906

Utente Registrato
Utente lettore (-5 post)
Messaggi
1
Punteggio reazioni
0
Punti
1
Salve a tutti.
Il mio quesito era, come di ce il titolo, il seguente.
Ho conseguito la licenza di caccia nel 1992. Ho esercitato alcuni anni, poi più e alla scadenza non ho più rinnovato.
Adesso mi è venuta la passione del tiro al volo e vorrei iniziare l'attività.
Domande :
1 - posso trasformare la licenza di caccia in licenza di tiro al volo? Se sì, quali sono gli adempimenti?
2- con la licenza di caccia, posso fare il tiro al volo, senza bisogno di prendere la licenza specifica? Se sì, quali sono gli adempimenti per riattivare la licenza di caccia e, soprattutto, posso riattivarla dopo che è scaduta da oltre 10 anni (praticamente 20)?
Grazie per le eventuali risposte.
 
Dopo 20anni devi rifare tutto e a questo punto, ti conviene chiedere il porto d'armi per uso sportivo, che ti permette di andare presso i campi di tiro avolo, così non dovrai sostenere nuovamente l'esame per l'abilitazione venatoria e non dovrai pagare ogni anno la tassa governativa di 173.16 Euro dovuta per la licenza di caccia,
Se il primo porto d'armi l'hai preso nel 92 , se non faccio male i calcoli, significa che hai fatto il servizio militare di leva, se così fosse, immagino non ti serva l'abilitazione per l'uso delle armi

M penso che una telefonata ai cc del tuo comune o questura, ti possa togliere ogni dubbio su come ti dovrai muovere per riottenere il PDA
Ciao,Marco
 
Fare il servizio militare comporta la presunzione di essere abile al maneggio delle armi? Un mio amico mio coetaneo fece il militare (io no, fui riformato perche' a 8 anni fui uno degli ultimi in Italia a beccarmi la polio settimane prima dell'introduzione del vaccino di Sabin). Lo portarono al poligono un giorno solo. Lo fecero stendere sul ventre, ed il sergente istruttore gli mise in mano un Garand, ed introdusse lui la catuccia in canna. Il mio amico sparo', e poi cerco' di ricaricare l'arma. Il sergente istruttore gli salto' addosso colpendolo di improperi... "Disgraziat! Come osi caricare il fucile da solo? Quello spetta a me!" Poi, sempre ricaricando lui, gli fece sparare un altro paio di colpi e... e quallo fu tutto l''addestramento al maneggio delle armi che fece in tutta la Naja. Poi lo misero a fare la sentinella notturna alla caserma vicina al Divino Amore, alle porte di Roma. La garritta (si chiama cosi?) dove doveva restare in piedi per ore era illuminata dall'unca lampafina nel raggio di mezzo miglio, facendo del mio amico un bersaglio molto facile per qualche brigatista rosso di passaggio. Gli diedero un Garand--scarico. I caricatori li aveva nella giberna, ma erano sigillati con quella plastica dura come quella che unisce le sei bottiglie o lattine di bibite. Guai se alla riconsegna di fucile e munizioni avessero trovato un sigillo rotto! E se fosse stato sotto attacco? Magari da qualcuno che gli voleva fregare il Garand? Avrebbe dovuto prima tirare fuori un caricatore dalla giberna, poi avrebbe tovuto strapparne il sigillo con i denti o tagliarlo con la baionetta (che probabilmente non era mai stata affilata. Poi avrebbe dovuto inserire il caricatore nel Garand, e dopo almeno tre minuti di lavoro frenetico sarebbe stato proonto a difendersi.

E uno che ha fatto il militare e' automaticamente considerato idoneo al maneggio delle armi? Anch'io, che non avendo fatto il militare (fra l'altro avevo 16 anni quando presi la prima licenza, nel 1964), fui dichiarato "abile nel maneggio delle armi" dopo essere andato a Tor di Quinto e aver sparato pochissimi colpi con una .22 Beretta Olympia. Che cavolo aveva a che fare una .22 sparata ad un bersaglio fermo, con il tiro di caccia con lo schioppo?

Aggiungo: 173 Euro per la licenza di caccia? Eh, la Madonna! Sono assolutamente sicuro che i soldi delle licenze, piu' quelli delle accise su armi, cartucce, ecc. vengono debitamente e scupolosamente utilizzati dall Stato esclusivamnete per conservare il territorio, ripopolamento, sorveglianza, acquisto di terreni per la caccia da tenere aperti ai cacciatori, ecc. ecc. E se mi convincete a crederlo capace pure che riuscireste a vendermi il Colosseo...
 
Fare il servizio militare comporta la presunzione di essere abile al maneggio delle armi? Un mio amico mio coetaneo fece il militare (io no, fui riformato perche' a 8 anni fui uno degli ultimi in Italia a beccarmi la polio settimane prima dell'introduzione del vaccino di Sabin). Lo portarono al poligono un giorno solo. Lo fecero stendere sul ventre, ed il sergente istruttore gli mise in mano un Garand, ed introdusse lui la catuccia in canna. Il mio amico sparo', e poi cerco' di ricaricare l'arma. Il sergente istruttore gli salto' addosso colpendolo di improperi... "Disgraziat! Come osi caricare il fucile da solo? Quello spetta a me!" Poi, sempre ricaricando lui, gli fece sparare un altro paio di colpi e... e quallo fu tutto l''addestramento al maneggio delle armi che fece in tutta la Naja.
Giovannit, di quale mille stai parlando? Nei reparti non operativi erano previsti un numero minimo di lezioni, però fin dalla prima lezione, all'ordine di "contro bersaglio di fronte a m.100, caricate, (chi non ci riusciva a caricare alzava la mano e arrivava l'assistente, dopo aver risolto, il direttore dei tiri continuava), puntate fuoco" Bisogna ammettere che la prima volta l'emozione l'avevano quasi tutti, se consideriamo che inserire il pacchetto di 8 colpi nel garand, non è molto semplice almeno la prima volta. Pero non mi puoi dire che il maneggio fatto dopo aver collezionato una marea di assalti a fuoco, dove si sbalza a stretto contatto con i commilitoni e due mitragliatrici ai lati che coprivano gli assaltatori, è una maneggio all'acqua di rose. Gli assalti a fuoco venivano fatti con munizionamento ordinario, cioè con munizioni da guerra. La realtà non è quasi mai solo una. La sicurezza viene prima di tutto, quindi dopo gli assalti in bianco giornalieri, seguivano quelli con munizioni a salve, dove bisogna risolvere da soli con l'arma in sicurezza qualche gli inceppamento, solo dopo seguivano gli assalti a fuoco con munizionamento ordinario. In base al grado di minaccia si prendono le contromisure di sicurezza, quindi di guardia si montava alche con il caricatore nell'arma, nel garand si toglieva una cartuccia per impedire l'inserimento del colpo in canna.
E uno che ha fatto il militare e' automaticamente considerato idoneo al maneggio delle armi?
Si perchè ha fatto tutte le lezioni a fuoco e gli allenamenti di mantenimento per l'efficienza operativa previsti. Però mi sembra che già da qualche anno il maneggio per essere valido bisognava chiederlo non oltre un determinato tempo dal congedo. Prima era sempre valido, anche dopo 20 anni dal congedo.
 
Giovannit, di quale mille stai parlando? Nei reparti non operativi erano previsti un numero minimo di lezioni, però fin dalla prima lezione, all'ordine di "contro bersaglio di fronte a m.100, caricate, (chi non ci riusciva a caricare alzava la mano e arrivava l'assistente, dopo aver risolto, il direttore dei tiri continuava), puntate fuoco" Bisogna ammettere che la prima volta l'emozione l'avevano quasi tutti, se consideriamo che inserire il pacchetto di 8 colpi nel garand, non è molto semplice almeno la prima volta. Pero non mi puoi dire che il maneggio fatto dopo aver collezionato una marea di assalti a fuoco, dove si sbalza a stretto contatto con i commilitoni e due mitragliatrici ai lati che coprivano gli assaltatori, è una maneggio all'acqua di rose. Gli assalti a fuoco venivano fatti con munizionamento ordinario, cioè con munizioni da guerra. La realtà non è quasi mai solo una. La sicurezza viene prima di tutto, quindi dopo gli assalti in bianco giornalieri, seguivano quelli con munizioni a salve, dove bisogna risolvere da soli con l'arma in sicurezza qualche gli inceppamento, solo dopo seguivano gli assalti a fuoco con munizionamento ordinario. In base al grado di minaccia si prendono le contromisure di sicurezza, quindi di guardia si montava alche con il caricatore nell'arma, nel garand si toglieva una cartuccia per impedire l'inserimento del colpo in canna. Si perchè ha fatto tutte le lezioni a fuoco e gli allenamenti di mantenimento per l'efficienza operativa previsti. Però mi sembra che già da qualche anno il maneggio per essere valido bisognava chiederlo non oltre un determinato tempo dal congedo. Prima era sempre valido, anche dopo 20 anni dal congedo.

Dunque, il mio amico e' nato o nel 1948, come me, o nel 1947. Quanto di cui sopra e' cio' che mi ha raccontato, e siccome e' come se fosse un mio fratello ed e' una persona seria, credo fermamente che cio' che mi ha detto sia vero. Magari sara' stato vero in quella caserma, con quell'istruttore, a quei tempi. Il fatto rimane che l'hanno portato al poligono una volta sola in tutta la naja, gli hanno proibito di ricaricare da solo e che ha sparato soltanto una manciata di colpi e basta.

Si', il Garand e' difficile da caricare con il suo "en bloc clip" da 8 colpi, e se non lo fai nella maniera giusta rischi di beccarti il "Garand thumb," il "Pollice del Garand," che quasi sempre comporta la successiva caduta dell'unghia del pollice destro. E' come mettere il pollice in una trappola per ratti. E' accaduto a me col mio Garand. Momento del cojone che capita a tutti. Lo stavo mostrando ad un amico, e non so come l'otturatore scatto' in avanti e mi regalo' il Garand thumb.

Ma non so i dettagli. Forse li caricavano a colpo unico, manualmente? Non che sia una pratica consigliabile. Se si lascia sbattere l'otturatore in avanti su una cartuccia inserita manualmente il colpo puo' partise. Lo so, perche' anche qui ho avuto il momento del cojone...
La prossima volta che gli parlo al telefono glielo chiedero', e ti faro' sapere.

Per quanto riguarda gli "assalti a fuoco," al mio amico,avido cacciatore ed amante delle armi come me, sarebbe piaciuto farli. La storia del Garand scarico e dei caricatori sigillati durante la guardia "armata" alla caserma e' altrettanto vera. Se non fosse stato gia' cacciatore con licenza da quando aveva 16 anni, licenza ottenuta con permesso paterno e qualche colpo di .22 LR sparato a Tor di Quinto, al Poligono Nazionale (anche questi caricati uno alla volta), la sua carriera militare non l'avrebbe affatto abilitato al maneggio delle armi. Magari l'avrebbe abilitato a rimanere in piedi nel capanno per diverse ore con un fucile scarico in mano e le cartucce in scatole sigillate in plastica dura e difficile da rompere senza un coltello...
 
Dunque, il mio amico e' nato o nel 1948, come me, o nel 1947. Quanto di cui sopra e' cio' che mi ha raccontato, e siccome e' come se fosse un mio fratello ed e' una persona seria, credo fermamente che cio' che mi ha detto sia vero. Magari sara' stato vero in quella caserma, con quell'istruttore, a quei tempi. Il fatto rimane che l'hanno portato al poligono una volta sola in tutta la naja, gli hanno proibito di ricaricare da solo e che ha sparato soltanto una manciata di colpi e basta.
Giovannit, ho detto che non c'è solo una verità, è vero quello che hai detto tu ed è vero quello che ho detto io.
Ma non so i dettagli. Forse li caricavano a colpo unico, manualmente? Non che sia una pratica consigliabile. Se si lascia sbattere l'otturatore in avanti su una cartuccia inserita manualmente il colpo puo' partise. Lo so, perche' anche qui ho avuto il momento del cojone...
La prossima volta che gli parlo al telefono glielo chiedero', e ti faro' sapere.
Prima del 7,62 erano previsto fare i tiri con armi in cal 22. In molte caserme c'erano gli Enfield in cal 22 che si caricavano un colpo alla volta.
La storia del Garand scarico e dei caricatori sigillati durante la guardia "armata" alla caserma e' altrettanto vera.
Si sarà anche vera, come è vero che uno dei due caricatori non era sigillato. Non erano norme a livello nazionale. Quando c'era l'Esercito di leva, la priorità era di salvaguardare l'integrità del soldato, e restituirlo alla famiglia tutto intero. Quindi la mentalità sulle armi non era molto aperta, anzi si preferiva tenere le armi chiuse in armeria. Devo dire che militari restituiti alle famiglie con ferite da arma da fuoco ce ne sono stati pochissimi. La difesa dipendeva anche dall'obiettivo presidiato, e da altri fattori. Chi sa non riesce a scandalizzarsi più di tanto nel vedere i caricatori sigillati. Io non ricordi di siti presidiati, attaccati quando i militari avevano i caricatori sigillati.;):)
 
In alto adige quando erano brutte arie... altro che caricatori sigillati, colpo in canna e orecchie tese....
 
Giovannit, di quale mille stai parlando? Nei reparti non operativi erano previsti un numero minimo di lezioni, però fin dalla prima lezione, all'ordine di "contro bersaglio di fronte a m.100, caricate, (chi non ci riusciva a caricare alzava la mano e arrivava l'assistente, dopo aver risolto, il direttore dei tiri continuava), puntate fuoco" Bisogna ammettere che la prima volta l'emozione l'avevano quasi tutti, se consideriamo che inserire il pacchetto di 8 colpi nel garand, non è molto semplice almeno la prima volta. Pero non mi puoi dire che il maneggio fatto dopo aver collezionato una marea di assalti a fuoco, dove si sbalza a stretto contatto con i commilitoni e due mitragliatrici ai lati che coprivano gli assaltatori, è una maneggio all'acqua di rose. Gli assalti a fuoco venivano fatti con munizionamento ordinario, cioè con munizioni da guerra. La realtà non è quasi mai solo una. La sicurezza viene prima di tutto, quindi dopo gli assalti in bianco giornalieri, seguivano quelli con munizioni a salve, dove bisogna risolvere da soli con l'arma in sicurezza qualche gli inceppamento, solo dopo seguivano gli assalti a fuoco con munizionamento ordinario. In base al grado di minaccia si prendono le contromisure di sicurezza, quindi di guardia si montava alche con il caricatore nell'arma, nel garand si toglieva una cartuccia per impedire l'inserimento del colpo in canna. Si perchè ha fatto tutte le lezioni a fuoco e gli allenamenti di mantenimento per l'efficienza operativa previsti. Però mi sembra che già da qualche anno il maneggio per essere valido bisognava chiederlo non oltre un determinato tempo dal congedo. Prima era sempre valido, anche dopo 20 anni dal congedo.

Ero negli assaltatori di Brescia, caposquadra assaltatore, di assalti ne ho fatti diversi in varie parti del nord ed a capoteulada, sapevamo sparare, ma piu che altro sapevamo come comportarci con un Fal o Garant in mano, cio nonostante l'incidente era dietro l'angolo e c'era sempre chi si faceva prendere dall'emozione e dalla stanchezza, la squadra scendeva da un M113 dopo sparato con la Browning in dotazione sul mezzo, i primi colpi aravano davanti il carro dopo avere incendiato tutto con le traccianti scendevano i sette piu uno con l' MG c ci si diponeva in formazione, l'assalto si faceva con una serie di manovre corsa e terra sparando piccole raffiche a delle sagome lontane e tenendo ben presente che c'erano anche altre due squadre a dx e sin piu una di rincalzo, che facevano lo stesso, si dovevano anche lanciare due bombe Srcm a carica intera, insomma erano grandi responsabilità per capitano, tenenti e i caposquadra, si rischiava veramente di lasciarci la pelle. L'abilitazione al maneggio avveniva appena si veniva congedati, prima del militare bisognava ogni anno fare i tiri al poligono per tenere la licenza di caccia valida ad un controllo bisognava esibirlo, in quei tempi si andava a caccia gia a 16 anni con la firma del genitore.
 
Ero negli assaltatori di Brescia, caposquadra assaltatore, di assalti ne ho fatti diversi in varie parti del nord ed a capoteulada, sapevamo sparare, ma piu che altro sapevamo come comportarci con un Fal o Garant in mano, cio nonostante l'incidente era dietro l'angolo e c'era sempre chi si faceva prendere dall'emozione e dalla stanchezza, la squadra scendeva da un M113 dopo sparato con la Browning in dotazione sul mezzo, i primi colpi aravano davanti il carro dopo avere incendiato tutto con le traccianti scendevano i sette piu uno con l' MG c ci si diponeva in formazione, l'assalto si faceva con una serie di manovre corsa e terra sparando piccole raffiche a delle sagome lontane e tenendo ben presente che c'erano anche altre due squadre a dx e sin piu una di rincalzo, che facevano lo stesso, si dovevano anche lanciare due bombe Srcm a carica intera, insomma erano grandi responsabilità per capitano, tenenti e i caposquadra, si rischiava veramente di lasciarci la pelle. L'abilitazione al maneggio avveniva appena si veniva congedati, prima del militare bisognava ogni anno fare i tiri al poligono per tenere la licenza di caccia valida ad un controllo bisognava esibirlo, in quei tempi si andava a caccia gia a 16 anni con la firma del genitore.

Scommetto che al mio amico di cui parlavo (che fece invece il marmittone alla Cecchignola) sarebbe piaciuto fare le sparatorie che facevi tu durante la Naja invece di fare la sentinela col Garand scarico. Certo, tu si' che anche se non avessi cacciato prima del militare avresti imparato il maneggio delle armi richiesto per la licenza di caccia.

Anch'io presi la licenza di caccia a 16 anni, nel lontano 1964, col permesso di Papa'. Pero' non mi sembra di esser dovuto ritornare al poligono ogni anno per rinnovare la licenza. Credo di esserci andato una sola volta, per conseguire la prima licenza. E di certo sparare a un pezzo di carta a 50 metri con una carabina cal. .22 non prova affatto che uno sia abile nel maneggiio delle armi a caccia. Non conosco l'esame necessario oggi, ma credo che adottarlo sia stato un passo nella direzione giusta. Nel Montana ed in Alaska ho fatto l'istruttore e l'esaminatore dei corsi di sicurezza per i giovani(ssimi) che volevano prendere la licenza di caccia, Tali corsi sono piu' orientati verso le norme di sicurezza che verso la conoscenza dei vari tipi di selvaggina, ecc. , e l'esame era pratico oltre che teorico. In alcuni stati, come la California, l'esame e' obbligatorio anche per gli adulti. Io e mia moglie abbiamo dovuto fare il corso e passare l'esame per cacciare in quello stato.
 
Scommetto che al mio amico di cui parlavo (che fece invece il marmittone alla Cecchignola) sarebbe piaciuto fare le sparatorie che facevi tu durante la Naja invece di fare la sentinela col Garand scarico. Certo, tu si' che anche se non avessi cacciato prima del militare avresti imparato il maneggio delle armi richiesto per la licenza di caccia.

Anch'io presi la licenza di caccia a 16 anni, nel lontano 1964, col permesso di Papa'. Pero' non mi sembra di esser dovuto ritornare al poligono ogni anno per rinnovare la licenza. Credo di esserci andato una sola volta, per conseguire la prima licenza. E di certo sparare a un pezzo di carta a 50 metri con una carabina cal. .22 non prova affatto che uno sia abile nel maneggiio delle armi a caccia. Non conosco l'esame necessario oggi, ma credo che adottarlo sia stato un passo nella direzione giusta. Nel Montana ed in Alaska ho fatto l'istruttore e l'esaminatore dei corsi di sicurezza per i giovani(ssimi) che volevano prendere la licenza di caccia, Tali corsi sono piu' orientati verso le norme di sicurezza che verso la conoscenza dei vari tipi di selvaggina, ecc. , e l'esame era pratico oltre che teorico. In alcuni stati, come la California, l'esame e' obbligatorio anche per gli adulti. Io e mia moglie abbiamo dovuto fare il corso e passare l'esame per cacciare in quello stato.

La mia caserma era operativa e punitiva, c'erano delle celle per soldati detenuti, liberi la mattina e chiusi la sera c'erano 1-2 ufficiali degradati, dicevano per aver partecipato al golpe Borghese del 74, noi soldati dovevamo solo fare l'anno di naja, ma non c'era tempo di annoiarsi, ogni giorno si andava a piazza d'armi a fare esercitazioni, 12 km ar, spesso anche la notte ci lasciavno in una zona di brescia e dovevamo orientarci e ritornare in caserma prima che faceva giorno, poi gli allarmi Nato, le guardie alle polveriere ai ripetitori, i campi in Friuli e in Sardegna, real trail (tutti marcati con numero) dovevamo trovarci e spararci comunicando il numero visto con le banane della guerra in Korea, sul greto del Tagliamento piu o meno il soft air di oggi, eravamo gli antesignani, non sono stato un marmittone di guardia col fucile scarico, purtroppo ho fatto il culo durante la naja.
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto