Il parere del dr Edoardo Mori. LA NUOVA LEGITTIMA DIFESA – Un tentativo mal riuscito

Me sa' che c'ha ragione setterman :

http://www.ansa.it/lazio/notizie/20...ori_d630c36d-0f97-4cfc-8388-2383e5b01cb9.html

tocca comincia' co' l'addestramento serio.....almeno quelli che abitan in villa ...mah heuuu.gif] !?!

Saluti.

Questo è il paese del "nessuno tocchi Caino".... Di comunisti bonisti, verdi e radicali, di politici che vanno nelle carceri a vedere se ai delinquenti manca qualcosa.... Poi se alzi i toni ti dicono che sei fascista, e guai a tornare ai tempi di mussolini altrimenti si ricorda solo il manganello e l'olio di ricino, il bello deve ancora venire tranquilli...
 
Tutti armati…… ma questi cosa c.... vanno cercando, poi se riesci ad arrivare ad un"arma che hai, ti devono pure indagare, Repubblica Italiana!!!!!!
 
Ehhhhh lo so' caro Angelo : ci vuol pazienza ! Gia' che siamo in tema per i fautori che vedon in fondo positivo ( o forse non troppo negativo?!?) la realta' che il tuo esercizio commerciale sia di fatto un bancomat per questi gentiluomini :

Sei riuscito ha stipulare un assicurazione che copre tutti i danni che questi simpatici personaggi procurano alla tua attivita' ??? Se si : quanto ti costa???

No perche' qua' a Roma c'e' gente c'ha preferito mollar tutto ai cinesi e riandar a far il barista sotto padrone tra tasse e danni ! Cosi......tanto per curiosita'.
Un saluto.
 
Ancora non ho fatto questo passo ma alla fine se si va avanti cosi mi toccherà,prima diuccidere davvero qualcuno!
X l assicurazione ne tengo una soprattutto per i danni alla struttura,se ne vuoi una che ti copra tutto tutto ti ci vuole tre mesi di lavoro solo per quella
 
Ecco...appunto ! No perche' qua' la fan facile......evidentemente la disperazione di chi s'e' visto rovinato o quasi per le continue visite dei cari ladri non conta (capitato ad un mio conoscente!)!

Effettivamente ai fini della legge che tu debba svender la licenza perche' t'han divelto 4/5 volte la saracinesca e svuotato il negozio nonostante fior d'allarme nei primi 6 mesi di tabaccheria e c'hai un bel mutuarello da 100.000 euretti con relativa rata mensile piu' canone d'affitto del locale,piu' tasse....non conta una sega !

E a dirla tutta non frega un ca@@o neanche al magistrato che giustamente deve tener conto delle regole d'ingaggio della legge (nuova?!?) sulla legittima difesa.

Quindi : aiutatevi......che dio (forse!?!) non certo lo stato....v'aiutera'.
 
Proprio nessuno la fa facile....
Chi decide il grado di "disperazione" dopo il quale sei autorizzato a sparare solo per difendere una tua proprietà ??
Perché credo che il pensionato che prende 200 euro al mese si disperi se gli rubano la bicicletta ....
Quindi, secondo la vostra teoria, è giusto che tutti possano affacciarsi al terrazzo e sparare allo zingaro che ti ruba i pomodori
Ma dai dai ! Sara micaquella la soluzione per un paese civile ??!!
Fermo restando che se mi entri in casa è sacrosanto che ti prendi una schioppettata
 
Quindi, secondo la vostra teoria, è giusto che tutti possano affacciarsi al terrazzo e sparare allo zingaro che ti ruba i pomodori
Ma dai dai !
La teoria e' mia :mrgreen:...e si' : la 1° volta strillo,la 2° sparo a salve per aria,la 3° a pallettoni di gomma,da li' in poi solo piombo

Sara mica quella la soluzione per un paese civile ??!!

Assolutamente no.......certo sarebbe anche da stabilire se il "nostro" e' ancora da considerarsi tale.heuuu.gif]

Vabbe'....saluti.
 
Se la legge dicesse "se rubi, qualunque cosa e dovunque, ti possono sparare davanti dietro e dai lati".... se poi tu andassi a rubà e ti sparassero.... scelta tua.
Alle maldive c'è l'ergastolo per chi fuma una canna.... esagerati? Boh? Se vai alle Maldive non farti una canna e non ti danno l'ergastolo.
Più semplice di così

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Esatto, come basterebbe dire: stupri qualcuno, ti verrà tagliato il pisello, chiaro, limpido, lapalissiano. Legge del taglione=no democrazia.....beh per certe cose ci vorrebbe, perchè se la democrazia è trovare le attenuanti possibili ed inimmaginabili per tutelare e magari far rilasciare chi delinque, io la rinnego senza se e senza ma.
 
Proprio nessuno la fa facile....
Chi decide il grado di "disperazione" dopo il quale sei autorizzato a sparare solo per difendere una tua proprietà ??
Perché credo che il pensionato che prende 200 euro al mese si disperi se gli rubano la bicicletta ....
Quindi, secondo la vostra teoria, è giusto che tutti possano affacciarsi al terrazzo e sparare allo zingaro che ti ruba i pomodori
Ma dai dai ! Sara micaquella la soluzione per un paese civile ??!!
Fermo restando che se mi entri in casa è sacrosanto che ti prendi una schioppettata

Le leggi e le soluzioni che ha lo stato attualmente o perlomeno fino a poco tempo fa ,vanno bene appunto per i ladri di pomodori!
hai fatto un esempio fantastico..e ti sei risposto da solo
 
Avete sentito ieri il macellaio di Legnaro (PD) che ha sparato e ferito il Moldavo, recidivo in furti, in secondo grado di giudizio (appello) e ristato condannato a più" di quattro anni e a risarcire il danno di 25000 euro al ladro- Rischia con la cassazione veramente di farsi il carcere- Non e" cambiato un emerito c------ Tutte e solo chiacchiere-
 
L hai letta tutta la notizia ? Non credo .... faccio un riassunto


L'uomo uscì dal terrazzo della camera da letto, che si affacciava sopra al piccolo piazzale in cui era parcheggiata la sua auto. Quando vide la macchina muoversi prese il fucile e sparò due colpi, uno mentre il ladro usciva dalla macchina, probabilmente per scappare. Una volta in auto, spostò l'albanese sul lato passeggero, aprì il cancello e uscì verso i campi vicini. «Volevo portarlo in ospedale», era stata la sua versione. Ma in ospedale il macellaio non arrivò mai, abbandonò il ladro a circa un chilometro da casa, in una strada sperduta tra i campi
 
Avete sentito ieri il macellaio di Legnaro (PD) che ha sparato e ferito il Moldavo, recidivo in furti, in secondo grado di giudizio (appello) e ristato condannato a più" di quattro anni e a risarcire il danno di 25000 euro al ladro- Rischia con la cassazione veramente di farsi il carcere- Non e" cambiato un emerito c------ Tutte e solo chiacchiere-

Innanzitutto la legge non è retroattiva, poi hai portato pure l'esempio sbagliato,.....
Te lo porto io l'esempio buono, l'uomo che si è difeso a Monterotondo sparando a un giovane ladro in fuga con una glock 9x21, è stato chiesto dal PM l'archiviazione, come vedi la nuova legge funziona e bene... Certo che se ti aspetti la licenza di uccidere allora mi sa che stai fresco... Scusami ma bisogna essere obiettivi e documentati altrimenti sembra di essere al bar del paese nelle discussioni di comunisti, fascisti, democristiani ect...
 

Alberto 69

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Per legittima difesa si intende la regola che consente all’uomo di ferire o uccidere un altro uomo che lo aggredisce ingiustamente.
È un comportamento animale istintivo, frutto di centinaia di migliaia di anni di evoluzione, quello di difendere ad ogni costo la propria vita, il proprio gruppo, i propri beni. È regola naturale mai posta in discussione, salvo che da qualche squilibrato, di quelli, per intenderci, che non schiacciano i pidocchi per non far loro male.
Le legislazioni antichissime prevedevano la pena di morte immediata per la violazione di domicilio e la rapina.
Ad esempio nelle leggi di Manu, anteriori di qualche secolo al cristianesimo, si legge:
349. Per la propria sicurezza, in una guerra a difesa dei diritti sacri o per proteggere una donna o un Brahmano, colui che uccide giustamente non è colpevole.
350. Un uomo deve uccidere, senza esitazione, chiunque gli salti addosso per ucciderlo, quand’anche questi sia il suo rettore, un fanciullo, un vecchio o un Brahmano versato nella Scrittura.
351. L’uccidere un uomo che tenta d’assassinare, in pubblico o in privato, non dà colpa di omicidio: il furore è alle prese col fuoco.
La Bibbia dice ( Esodo 22:2-3): Se il ladro, colto nell’atto di fare uno scasso, viene percosso e muore, non vi è delitto di omicidio.
Il Vangelo (Luca 22:25-39) racconta“Poi Cristo disse loro: «Quando vi mandai senza borsa, senza sacca da viaggio e senza calzari, vi è forse mancato qualcosa?» Essi risposero: «Niente». Ed egli disse loro: «Ma ora, chi ha una borsa, la prenda; così pure una sacca; e chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Matteo (26,52) aggiunge, chi di spada ferisce di morte perisce. Quindi il Vangelo è tutto men che pacifista: come si vede, gli apostoli erano armati e valeva il principio che chi aggrediva con armi poteva essere ucciso.
Non vi era alcun bisogno di norme sulla legittima difesa, ma si cercava solo di evitare che la legittima difesa venisse utilizzata come comoda scusa.
Ciò risulta chiaro dalla legge romana delle XII Tavole
12. Se alcuno ha commesso un furto di notte e se il ladro è stato ucciso, l’uccisione sia legittima.
13. Di giorno [è legittima l’uccisione] se il ladro si difende con un’arma e [il derubato] ha lanciato grida di aiuto.

Ma saltiamo quasi 2500 anni e veniamo ai tempi nostri. In Germania il legislatore tedesco del 1871 aveva scritto all’art. 53 del Codice Penale: Legittima difesa è quella difesa che è necessaria per respingere una aggressione attuale e illegittima verso sé o verso altri. L’eccesso non è punibile se si è agito per concitazione o paura. Egli aveva capito ed espresso perfettamente i concetti che quando si è aggrediti si ha il diritto di fare tutto ciò che è necessario per respingere l’aggressione e che bisogna tener conto della situazione psicologica della vittima, della realtà e non di masturbazioni mentali sulle parole della legge! In situazioni di pericolo, scattano le reazioni istintive di difesa e non si ha tempo di pensare a ciò che dice la Cassazione! I propri diritti sono infinitamente più importanti di quelli di colui che delinque.
In Austria si scrive (art. 3 CP) che non è punibile chi esercita la difesa necessaria per respingere un’aggressione illecita diretta e immediata e diretta contro la sua o altrui vita, salute, incolumità, libertà o patrimonio, salvo il caso che il danno temibile sia modesto e inadeguato al danno che si può recare all’aggressore. Aggiunge poi che se chi si difende come sopra ed usa una difesa inadeguata non è punibile se ciò avviene solo a causa dell’agitazione paura o spavento, dovuto all’aggressione, salvo che esageri per colpa.
In Italia l’art. 52 del nostro codice penale del 1931 scriveva che Non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di una offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa. Era una formulazione che richiamava giustamente il presupposto della necessità di difendersi per tutelare un qualsiasi diritto, personale o patrimoniale, ma che poi introduceva il surreale requisito della proporzione fra offesa e difesa. Una di quelle idee che possono venir solo al giurista che conosce le carte più della vita perché altrimenti conoscerebbe il vecchio detto che le botte non si danno a patti. Quando si viene aggrediti non si sa mai come va a finire, una spinta o un pugno possono uccidere, chi appare innocuo può essere un esperto di arti marziali o può tirare fuori un coltello, chi sembra voler rubare solo un pollo può darsi che ci prenda a calci per farsi dare le chiavi del pollaio, chi sembra solo può avere un complice, e così via. Anche i giudici han finito per capire che la norma era inadeguata e hanno aggiunto la precisazione che la proporzionalità deve essere valutata in relazione ai mezzi di difesa di cui si dispone. Se ho solo un’arma da fuoco e non posso limitarmi a sparare in aria, sono legittimato a sparare vero l’aggressore “e dove colgo, colgo“.
Lo spirito della legge era così favorevole alla difesa che il famoso professor Antolisei poteva correttamente sostenere che nel momento in cui il cittadino si difende egli si assume una funzione pubblica e deve essere equiparato ad un pubblico ufficiale (quindi responsabilità solo in caso di colpa grave e nessun risarcimento). Sarebbe poi bastato rilevare che è l’accusatore che deve provare l’inesistenza dell’invocata legittima difesa, e molti processi non sarebbero neppure nati.
La norma sarebbe stata comunque accettabile se applicata con buon senso e conoscenza della realtà; il diritto è solo uno strumento per realizzare risultati considerati giusti dalla volontà popolare e il giudice deve saperlo usare bene; purtroppo si nota spesso che il giudice è come un operaio che si trova in mano un martello e non sa che cosa sia un martello e che cosa sia un chiodo e quindi lo usa secondo l’idea personale che se fa. È accaduto quindi che i giudici italiani si sono messi a cavillare sul principio morale (e non giuridico) se sia o meno giusto uccidere per proteggere un bene diverso dalla vita, se sia giusto uccidere un rapinatore che vuole solo i soldi (per molti popoli di un recente passato la rapina e l’ingresso violento in casa altrui erano puniti con la pena di morte!), hanno ignorato che l’art. 52 prevedeva la difesa di ogni diritto e non solo di quello alla propria vita, hanno iniziato ad utilizzare il bilancino per pesare situazioni normalmente fuori controllo, finendo così per creare una situazione assurda. L’impressione del popolo era che ormai rischiasse più chi si difendeva che chi aggrediva, che il giudice “cerchiobottista” per natura, un po’ di eccesso colposo lo trovava sempre, che il doversi difendere in un processo era quasi inevitabile e che ci si rimetteva molti più soldi di quanti ne sarebbe riuscito a prendere il rapinatore!
Era un risultato chiaramente inaccettabile. Da ciò varie proposte di modifica sempre avversate dai “filosofi” (chi ritiene sacra la vita di un lupo, non può tenere in minor conto la vita di un rapinatore) e, stranamente, anche dalla magistratura la quale spesso dimentica che è pagata per applicare le leggi e non per giudicarle e che un giurista non ha la preparazione per essere un politico o un sociologo o un criminologo.
L’ultima proposta è riuscita ad andare in porto ed è diventata legge il 29 aprile 2019.
Vediamo che cosa cambia nell’art. 52.
A – Ferma la regola della proporzionalità fra offesa e difesa, viene stabilito che non si tiene conto della proporzionalità, nel caso in cui vi è violazione di domicilio o ingresso in ogni altro luogo ove venga esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale, e che è consentito difendere anche i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d’aggressione. La frase in corsivo, già introdotta dalla legge 59/2006, chiarisce quando si possono difendere beni ed è regola errata perché non si capisce come vi possa essere desistenza e contemporaneamente pericolo di aggressione: io capisco che secondo il legislatore, se mi stanno rubando l’auto dal garage della villa e me ne sto ben chiuso in casa, non vi è pericolo di aggressione e quindi devo lasciar rubare la macchina. Conclusione ripugnante.
Purtroppo è stata conservata una frase del comma secondo con cui si richiede che venga usata un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere: cosa assolutamente stupida perché sembra dire che se uso la sciabola del nonno non denunziata, rispondo di omicidio volontario, così pure se usassi un mazzo di fiori, appena idoneo ad offendere! Tipica stupidità degli orecchianti del diritto.
B – Viene aggiunto un nuovo comma quarto in cui si dice che si è sempre in stato di legittima difesa se si respingere l’intrusione posta in essere, con violenza o minaccia di uso di armi o di altri mezzi di coazione fisica, da parte di una o più persone. Concetto giusto, ma espresso in modo ****: se mi trovo uno in camera da letto, al buio, come faccio a sapere se l’intruso è solo o in compagnia, se è armato o disarmato, se ha mezzi di coazione fisica (gli scarponi chiodati saranno un mezzo sufficiente? devo controllare il tipo di chiodi?).
E che vuol dire con minaccia dell’uso delle armi? basta dire “attento che ti sparo”, “attento che sono armato”, o bisogna avere un’arma in mano, anche se finta? Ci vorranno decine di sentenze e di anni per capirlo. Il che conferma la mia opinione che gli apprendisti del diritto sono pericolosi quanto gli apprendisti stregoni! I politici devono dire che cosa vogliono, ma poi il modo migliore per tradurre in una norma la loro volontà, lo deve stabilire un professore universitario o un magistrato esperto, non un tirapiedi di partito o il politico stesso!
Secondo chi ha scritto la norma, dovrei accendere la luce, informarmi bene su che cosa l’intruso vuole e se mi dice che vuole solo prendere un po’ di gioielli, gli auguro buon lavoro e mi giro dall’altra parte! Ma dove li trovano questi scribacchini del diritto?
C – All’art. 55 c.p. sull’eccesso colposo è stato aggiunto un comma che un pastrocchio incomprensibile. Si scrive che nei casi di difesa da intrusione in abitazione o luoghi di lavoro di cui ai commi 2, 3, 4 dell’art. 52 non è punito se chi ha commesso il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumità ha agito nelle condizioni di cui all’articolo 61, primo comma, numero 5). L’art. 61 c.1 n.5 prevede una aggravante per il reo che ha profittato di circostanze di tempo, di luogo o di persona, anche in riferimento all’età, tali da ostacolare la pubblica o privata difesa. Come una aggravante si possa utilizzare per escludere la pena invece che per aumentarla è un mistero gaudioso. Per non turbare irreversibilmente la mia mente, sono costretto a pensare che il legislatore, nel suo stato di marasma linguistico, abbia voluto dire che anche il soggetto debole, chi deve girare di notte o in ambienti malfamati, chi non può chiamare aiuto, chi si trova di fronte energumeni, ha diritto di difendersi in tutti i modi, senza doversi preoccupare di non far troppo male al povero aggressore! Essa vale specialmente per tutti i casi di aggressione al di fuori dei lungo di abitazione e lavoro e quindi ha valore generale. La mia è solo un’ipotesi, ma è l’unica che non porti ad orrori giuridici
– che non vi è mai eccesso colposo se si è agito in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto. Come detto sopra è norma già nota ad altri paesi europei ed è sacrosanta perché è normale che in certe situazioni si perda la testa, che l’adrenalina prevalga su altri ormoni, che si debba pensare urgentemente a salvare la pelle e non alle massime della cassazione sulla legittima difesa. Però è stato un grave errore scrivere la parola “grave”. Non dubito che leggeremo sentenze in cui il giudice, che in vita sua è stato aggredito solo dal coniuge, sosterrà che la vittima ha fatto male a spaventarsi “gravemente” perché bastava spaventarsi un pochino. Nessun altro Stato in cui si è giustificati a causa del turbamento dovuto all’aggressione ha avuto la bislacca idea di parlare di “grave” turbamento perché questo è soggettivo e non misurabile. Negli altri paesi la formula serve per aiutare nel modo più benevolo chi si è difeso ed ha protetto la società; in Italia servirà per condannare qualcuno perché secondo i testimoni è una persona molto calma!
Leggo che nelle osservazioni fatte dal Presidente della Repubblica si dice che necessariamente “il grave turbamento” non può essere soggettivo, ma oggettivo. Pare che siano stati i suoi “consiglieri giuridici” (a naso direi dei magistrati) a scrivere ciò. Cosa da restare a bocca aperta a leggerla perché ovviamente le passioni non si possono misurare e non si possono provare; sarebbe come stabilire se uno è molto innamorato o poco innamorato! Un giurista serio avrebbe invece ricordato a tutti che in Italia vige la presunzione di innocenza e che quindi se chi si è difeso dichiara di essere stato turbato dall’aggressione gli si deve credere fino a prova contraria, la quale deve essere fornita dall’accusa e non certo dall’indagato. Questa affermazione è ancora l’espressione di quella sconcia mentalità giuridica di cinquant’anni orsono in cui si affermava che se uno veniva aggredito nel bosco di notte da un bandito, era lui a dover dimostrare che il bandito lo voleva davvero rapinare! E senza testimoni, poteva anche essere condannato!
Ho letto anche che secondo certi giuristi (sicuramente ministeriali perché è opinione diffusa in tali ambienti) in Italia la difesa del cittadino è riservata alle forze di polizia è quindi è cosa anomala che il cittadino si difenda da solo e che vi siano le guardie del corpo (che infatti non sono mai state riconosciute!). Sia chiaro che di anomalo vi e solo la mente di chi si inventa certe idee, senza la minima base normativa e in contrasto con i principi costituzionali (primo fra tutti il diritto a difendersi in ogni caso, anche dallo Stato, se questo sbaglia, secondo che il cittadino ha il dovere di aiutare lo Stato a risolvere i problemi della società!).
Il grave e serio difetto della norma è che si è pensato solo alla legittima difesa domiciliare o sul luogo di lavoro ignorando del tutto la necessità di legittima difesa all’aperto o quando si viaggia in auto. Il principio che il turbamento esime da colpa, che in tutti gli altri paesi vale per ogni tipo di aggressione, in Italia è stato ristretto alla aggressione con intrusione; delle situazioni di minorata difesa, si tiene conto solo se vi è intrusione. Per il nostro **** legislatore si ha diritto di essere spaventati solo in casa e non in un bosco o sulla pubblica via; una donna si deve spaventare solo se la violentano in casa e non se un tizio le salta addosso in un vicolo. Il benzinaio si può turbare se cercano di rapinarlo entro il suo chiosco, ma se esce con l’incasso e lo aggrediscono a sprangate a dieci metri dal chiosco deve stare bene attento; guai se lui e la donna non valutano la situazione col bilancino! È un modo di ragionare ignobile!
D – L’articolo 7 della legge modifica il regime della responsabilità civile stabilendo che non si risponde per i danni nei casi in cui l’art. 52 ha stabilito che ricorre sempre la legittima difesa. È cosa ovvia e non c’era nessun bisogno di scriverlo. Nessuno ha mai pagato i danni per una condotta che la legge considera lecita! E quando l’art. 55 esclude che vi sia eccesso colposo è ovvio che non si devono pagare i danni. Ed invece, altro mistero gaudioso. la norma prevede che quando l’eccesso colposo è escluso perché si agito in condizioni di minorata difesa (buio, luogo malfamato, ecc.) o per grave turbamento, non si è punibili ma però al danneggiato è dovuta una indennità la cui misura è rimessa all’equo apprezzamento del giudice, tenuto altresì conto della gravità, delle modalità realizzative e del contributo causale della condotta posta in essere dal danneggiato. Norma di totale incongruenza giuridica: o l’eccesso colposo non c’è e non si è punibili e non vi può essere risarcimento, oppure la colpa c’è e vi deve punizione e risarcimento. Certamente il legislatore può punire l’eccesso colposo con una piccola ammenda e limitare il danno ad una cifra simbolica, ma non può condannare a pagare i danni chi tre parole prima ha dichiarato essere innocente!
Chi ha scritto la norma si è sbagliato: semmai doveva scrivere che nei casi in cui vi è eccesso colposo la liquidazione del danno deve essere ridotta al minimo stante l’evidente efficienza causale della condotta del rapinatore.
E – L’art. 8 stabilisce che a colui che si è difeso ed è stato indagato o processato e poi riconosciuto innocente, lo Stato gli rimborserà le spese di avvocato e del processo. Ottima regola che nel resto d’Europa vale per TUTTI coloro che sono ingiustamente accusati e indagati da PM incapaci (fanno eccezione a questa regola Francia, Germania e Italia). La norma sarà forse utile perché nel momento in cui un indagato per altri reati e risultato innocente solleverà la questione del rimborso delle spese legali, la Corte Costituzionale dovrà riconoscere che spettano a tutti e non solo a chi ha si è difeso da una aggressione!
F – L’articolo 9 stabilisce che i processi per chi ha ucciso o ferito in episodi in cui si invoca la legittima difesa vanno trattati con priorità. Non molto chiaro lo scopo perché è giusto far assolvere rapidamente chi è innocente, ma non rientra nello spirito della legge di far condannare rapidamente chi ha sbagliato a difendersi! Però non cambia nulla perché in Italia non si riescono a fare rapidamente neppure i processi per direttissima!

Un problema è sfuggito al legislatore il quale ha modificato l’art. 55 sull’eccesso colposo in relazione alla legittima difesa, ma non ha previsto l’estensione dei nuovi criteri di valutazione a chi si trova a dover usare le armi per adempiere ad un dovere del proprio ufficio (art. 53 c.p.) il che significa che l’agente di PS di fronte al giudice è sfavorito rispetto al privato: egli non può invocare il fatto di essere vittima di una intrusione, di essersi trovato in condizioni di minorata difesa (ad es. da solo in un quartiere in mano alla criminalità) o di aver agito in stato di grave turbamento (non credo che le Forze di polizia siano addestrate tutte al combattimento con gli incursori e le teste di cuoio, e comunque chiunque si può sentire turbato se ci si trova di fronte un terrorista che potrebbe essere imbottito di esplosivo).
La dimenticanza è grave perché le Forze di polizia continuano ad essere soggette a veder valutato il loro comportamento dei giudici che sanno usare solo il bilancino, i quali pensano che sparare un colpo basta e avanza (la regola saggia è invece di sparare fino a che l’aggressore non è steso a terra a senza armi in mano) e sono capaci di indagare per vilipendio di cadavere chi ne spara un secondo, che pretendono di sapere con precisione, leggendo i codici, che cosa è giusto fare in situazioni di pericolo. Ma se non lo sa neppure il Ministero che mai ha scritto regole di ingaggio per la polizia! Forse dovrebbero imparare dai medici i quali operano seguendo linee guida ufficiali e vanno esenti da colpa se le osservano.

In conclusione si può dire che una legge nata con le miglior intenzioni, per tutelare il cittadino e le Forze dell’Ordine da forme di accanimento giudiziario, è stata massacrata dai suoi estensori che hanno vanificato le buone intenzioni; la legittima difesa rimane confinata da troppi paletti il cui peso è lasciato alla valutazione del giudice e il numero di coloro che verranno trascinati ingiustamente di fronte alla giustizia non cambierà. È vero che poi potrà ottenere il rimborso delle spese, ma nessuno gli pagherà mai i danni, le spese aggiuntive, il danno morale e all’immagine.
Dispiace vedere come i magistrati siano sempre pronti a dare giudizi politici, non di loro competenza, sulle nuove leggi, ma non intervengano mai per migliorarne il profilo tecnico e per aumentare l’efficienza della giustizia; pare che non accettino che sia la legge a stabilire quando una persona è colpevole o innocente, con regole migliori di quelle che può partorire la mente di un singolo giudice, competente, forse, sul come leggere una legge, ma sicuramente non esperto in altri campi.(earmi.it)
 

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Avete sentito ieri il macellaio di Legnaro (PD) che ha sparato e ferito il Moldavo, recidivo in furti, in secondo grado di giudizio (appello) e ristato condannato a più" di quattro anni e a risarcire il danno di 25000 euro al ladro- Rischia con la cassazione veramente di farsi il carcere- Non e" cambiato un emerito c------ Tutte e solo chiacchiere-

Le leggi in materia penale non sono retroattive. Se il macellaio ha ferito il Moldavo prima del passaggio della nuova legge, questa non si applica al suo caso. Ma quando il macellaio ha sparato, era in pericolo di essere ucciso o picchiato? Se non lo era, non aveva il diritto di sparare, ne' con la vecchia legge, ne' con la nuova. Che vada in galera e paghi. Che il Moldavo fosse recidivo non significa niente. Non spettava al macellaio punirlo (con l'intenzione di giustiziarlo) per altri reati commessi. Ammetto di non conoscere i dettagli di questo caso, ma ripeto: la legittima difesa e' ammissibile quando si teme che il malvivente possa ferire od uccidere chi si difende. Se poi il malvivente ti entra dentro casa, mi pare che anche la vostra legge giustifichi l'uso di forza letale, perche' si presuppone che lo stato mentale del padrone di casa sia abbastanza perturbato dall'invasione che quasi sicuramente sfocerebbe in violenza ai danni del padrone di casa. Da noi , dove vige la "legge del castello" e' automatico: entri dentro casa di qualcuno mentre quel qualcuno e' a casa, e se ti becchi una pallottola in fronte e' colpa tua, e la polizia ringrazia il padrone di casa. E la famiglia del deceduto non puo' fare causa a chi si e' difeso.

Aggiungo, mezz'ora dopo, che anche da noi, se uno ti entra dentro casa, tu afferri un'arma, lui ti vede armato e si giira per scappare e tu gli spari alla schiena, anche con la dottrina del castello i guai li passi lo stesso. Poi se magari e' gia' fuori di casa tua e gli spari lo stesso alla schiena, sei fritto di sicuro.
 
Come non si puo' essere d'accordo con tale disamina? Pero' c'e' un pero'. Mi pare che Mori non sia felice con la nuova legge anche per un aspetto di tale legge che invece a me pare giusto: si lamenta che Tizio non possa invocare la legittima difesa se spara a Caio perche' Caio sta per portarsi via l'auto di Tizio dal garage di Tizio. Neanche una Lamborghini vale la vita o l'incolumita' di un essere umano, per quanto tale essere umano possa essere depravato e criminale. Ne' la vita ne' l'icolumita' di Tizio, Tizia, Tizzino e Tizietta (moglie e figli di Tizio) e' in pericolo. E si presume che il buon pater familias abbia un'assicurazione contro il furto. La legittima difesa non e' la difesa di oggetti inanimati. Anche da noi, negli U.S., dove la legittima difesa e' sacrosanta, se spari a un ladro che ti si sta portando via l'auto e' omicidio bello e buono. Le cose sono diverse se per entrare nel garage Caio sfonda la porta della casa di Tizio. Tizio naturalmente a questo punto teme per la propria incolumita' e per quella della sua famiglia, afferra un'arma e fredda Caio. Non importa se Caio sia disarmato o armato. Il fatto che sia entrato in casa mentre Tizio e famiglia erano dentro dimostra che Caio era preparato ad affrontarli se avessero cercato di impedire il furto. Un pugno basta a menomare o uccidere un cittadino medio o sua moglie o un figlio. Ma le cose sono diverse se Tizio & Famiglia tornano in casa dal mare e trovano Caio che sta svaligiando la loro casa. Alla vista di Tizio, Caio, con un computer sotto il braccio e una manata di gioielli in una mano cerca di scappare non nella direzione di Tizio e Famiglia ma in quella opposta. Se Tizio gli spara e' omicidio. Non c'e' timore per la sua incolumita' e/o quella della sua famiglia. Caio non e' piu' una minaccia. E si presume ancora che i beni materiali rubati fossero assicurati. Se non lo erano, Tizio e' un im&ecille.
Mori con me sfonda una porta aperta quando nota che questa legge traballante e scritta da semi-incompetenti (non troppo semi) permette la legittima difesa soltanto entro le mura di casa o ufficio, o business. La legittima difesa e' un diritto umano individuale, come la liberta' di pensiero e di parola, e i diritti umani non si nascondono in un cassetto del como' prima di uscire di casa. Sarebbe ora che il PdA per pistola sia liberalizzato. Sai quanti stupri, rapine, omicidi, aggressioni verrebbero prevenuti dalle vittime o da passanti armati? La feccia che gira indisturbata per le strade, protetta dalle toghe rosse, ci penserebbe tre volte prima di aggredire un cittadino onesto.
 
Mi sembra normale che sparo ad uno e poi lo butto nei campi
Sono pochi 4 anni
A me non mi ha sparato ne buttato nei campi mai nessuno.
Io a rubare non ci sono andato.
Nelle mie ultime due meravigliose/meritate vacanze sono stato negli USA.
Sai quanti cartelli "private property no trespassing" ho visto? Centinaia. Sai quanti ne ho "trespassati"? Nessuno. E son tornato a casa onesto e sano.
Se mi rubano uno dei miei piccioni io vorrei potergli sparare. E non ci trovo nulla di male, son MIEI, punto e basta. Non mi rubi nulla avrai il mio rispetto o la mia indifferenza, mi rubi QUALUNQUE COSA per me sei un danno a me ed al mondo.
Un oggetto vale una vita? Lascia stare il mio oggetto lascerò stare la tua vita. SEMPLICE.
Ma da noi si cerca sempre di giustificare tutto. "Aveva fame".... che ne sai dei sacrifici che io e la mì famiglia abbiamo fatto per comprare un pezzettino di terra e dù galline? CHE NE SAI??!! E magari il primo parassita fancazzista taglia la rete e mi porta via polli e piccioni o la motosega o il frullino.... No, caro mio, non funziona così nel mondo civile.

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Scusate, vorrei rispondere un pò a tutti. Tutti hanno ragione, a seconda da quale lato si guarda l'evento, ma entriamo un pò nel merito della legge, che recita...... difesa per un diritto. Stabiliamo quale sia questo diritto.
Il diritto alla vita, certo, questo in primis, propria e dei famigliari o chiunque altro. Il diritto, (oserei dire sacrosanto), alla proprietà. Qualcuno storcerà il muso, (tipo darkmax), valutiamo questo diritto, come dice Achille e tornando all'ultimo caso successo, quello del tabaccaio. 7 rapine, tutte andate a segno, credo che abbiano scosso se non rovinato finanziariamente l'uomo..... tanto che potrebbe verificarsi, che per debiti accumulati e via dicendo, arrivi il crak, dopo essere rimasto senza casa, soldi, lavoro ecc..... andrebbe con la moglie a vivere sotto i ponti e a raccogliere verdura selvatica per poter mangiare.
Ora secondo voi, il diritto alla proprietà doveva essere difeso come quello alla vita? O no? Io credo di si, perchè di questo si tratta, senza la proprietà, (di qualsiasi genere....soldi, lavoro, attività, oggetti preziosi ecc...), sei morto lo stesso, anzi PEGGIO!
Sembra che il vecchio detto; "Tanto va la gatta al lardo.....che ci lascia lo zampino", non sia più in voga.

Come sapete abito in campagna, abbastanza isolato......Un vicino di casa...(si fa per dire), Ha animali d'allevamento, tra cui; galli, capponi, galline, anatre, oche, conigli ecc....
Una notte sente casino ed esce di casa, (gli animali non sono a ridosso della casa ma distanti un 200 mt). Il tempo di arrivare lì e vede galline scannate. La mattina seguente, alza la rete, perchè capisce che è entrata la volpe, scavalcando arrampicandosi sulla rete, dove trova alcuni peli che incagliandosi nella rete si erano strappati ed erano di volpe. Due notti dopo, la volpe ritorna ed è la volta dei capponi,dieci, tutti scannati, il più piccolo aveva 5 kg. Non ostante abbia alzato la rete, la maledetta è entrata di nuovo.
Allora spende altri soldi e fa un anti-intrusione, detta; per gatti, in modo che quando qualsiasi animale si arrampichi, trova alla fine della rete un ostacolo e non possa più continuare a salire. In più aveva pensato di mettere un cane dentro, ma non lo trovava adatto a poter vivere con gli animali da cortile e quindi cercava ancora.
Ormai sentendosi al sicuro, compra altre galline e altri capponi e con questi, son partiti già un 500 euro. Aveva fatto male i suoi conti. Alcune notti dopo, verso le 2 di notte, viene svegliato di soprassalto dall'abbaio delle oche. Capisce che è stato sferrato un attacco e che è ancora in atto. Il tempo di mettersi le scarpe e prendere lo schioppo, si precipita più velocemente possibile sul luogo. Con la torcia accesa vede per terra oche, conigli, capponi ecc.... tutti morti scannati. Non può fare altro che tornarsene a casa e passare una notte insonne, aspettando l'alba per vedere alla luce del giorno cosa era successo.
Non era stata la volpe stavolta, ma uno o più cani randagi, che a morsi avevano bucato la rete metallica ed erano entrati. Tutte le gabbie dei conigli distrutte, nelle quali vi erano parecchie cucciolate.... insomma danni su danni.
Allora decise di cambiare sistema. Cominciò a seminare bocconi avvelenati tutt'intorno al recinto e tutte le sere faceva posta, sistematosi su di un ulivo secolare, armato di schioppo caricato a pallettoni.
E fu così che durante la notte, ogni tanto si udiva un colpo di fucile. E fu così che nell'avvenire..... questo mio amico vicino di casa, potè gustarsi tutti i suoi animali d'allevamento.
Questo per dirvi, sparare al ladro che scappa con la refurtiva o senza, conviene sempre, onde evitare in futuro che ritorni a mungere la vacca, lasciandoti senza latte.
Naturalmente e lo so bene, una volta compiuto il furto o rapina e il fautore sta scappando, non si può più agire, anche se per commettere ciò ti abbia rotto le ossa, abbia violentato tua moglie o tua figlia, ti abbia demolito casa e pensatene altre, ma se sta scappando e tu magari riesci a liberarti e a prendere un arma nascosta che non aveva trovato il ladro, uscire sul balcone e vederlo mentre ti sta rubando anche l'auto per scappare..... ormai game over.... fine partita, lo puoi solo guardare......SEEEEEEE....... che il giudice si stia con questa calzetta!
 
A me non mi ha sparato ne buttato nei campi mai nessuno.
Io a rubare non ci sono andato.
Nelle mie ultime due meravigliose/meritate vacanze sono stato negli USA.
Sai quanti cartelli "private property no trespassing" ho visto? Centinaia. Sai quanti ne ho "trespassati"? Nessuno. E son tornato a casa onesto e sano.
Se mi rubano uno dei miei piccioni io vorrei potergli sparare. E non ci trovo nulla di male, son MIEI, punto e basta. Non mi rubi nulla avrai il mio rispetto o la mia indifferenza, mi rubi QUALUNQUE COSA per me sei un danno a me ed al mondo.
Un oggetto vale una vita? Lascia stare il mio oggetto lascerò stare la tua vita. SEMPLICE.
Ma da noi si cerca sempre di giustificare tutto. "Aveva fame".... che ne sai dei sacrifici che io e la mì famiglia abbiamo fatto per comprare un pezzettino di terra e dù galline? CHE NE SAI??!! E magari il primo parassita fancazzista taglia la rete e mi porta via polli e piccioni o la motosega o il frullino.... No, caro mio, non funziona così nel mondo civile.

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Chissa' se hai visto anche i miei, di quei cartelli? Li ho messi intorno al mio pezzo di proprieta' distaccato da quello dove ho casa. Anch'io ho polli e galline, ed un garage pieno di attrezzi dove tengo anche il mio Argo e il mio Kubota.Se dovessi sentire che le mie galline schiamazzano di notte, uscirei armato non tanto per via di predatori bipedi, ma di quelli quadrupedi. Se invece dovessi trovare un predatore bipede intento a riempire un sacco con i miei pennuti, di certo non gli sparerei, anche se e' sulla mia proprieta'. Pero' gli ordinerei di coricarsi in testa a faccia in giu', chiamerei mia moglie col cellulare (se non fosse gia' con me, armata anche lei) chiedendole di venire giu' a darmi una mano in caso ci fossero complici che potrebbero fregarmi alle spalle, e poi chiamerei lo sceriffo. Poi terrei il rubagalline sotto mira finche' non arriva lo sceriffo (almeno mezz'ora dopo). E se il ladro decide di alzarsi e scappare? Se va in una direzione opposta alla nostra, che se ne vada pure. Ma se corre verso di noi, o tira fuori un'arma, allora sono nel mio pieno diritto di "fermarlo." "Fermarlo" non significa giustiziarlo. Significa... fermarlo, cioe' renderlo inoffensivo. In altre parole, si continua a sparare finche' non si ferma e/o cade a terra. A quel punto non lo si finisce. Quello e' omicidio. Si continua invece a tenerlo di mira, si chiama lo sceriffo di nuovo per avvertirlo che sono stati sparati dei colpi e che e' necessaria un'ambulanza. Poi quando arriva lo sceriffo si mettono le armi in terra e si alzano le mani per evitare che sceriffo e/o deputati si innervosiscano. La polizia U.S. ha il grilletto facile.
Farei lo stesso se di notte sentissi rumori provenienti dal garage. Chiamerei immediatamente lo sceriffo e aspetterei nell'ombra da dove posso controllare le porte del garage senza essere visto. Diciamo che il ladro esce con una motosega sotto un braccio e il trapano elettrico sotto l'altro. Gli grido di fermarsi e che sono armato. Molto probabilmente mollera' la refurtiva e scappera'. Da me non ci tornera' piu' questo lo so. Se non la molla, pazienza. Domani mattina vado all'assicurazione, dichiaro la perdita, e non solo mi rmborsano, ma adesso avro' motosega e trapano nuovi. Se invece il ladro si muove minacciosamente verso di me, niente esitazioni. Sparo (per "fermarlo") nel mezzo del petto. Se invece sono dentro casa e uno o piu' invasori forzano la porta e entrano non devo neanche pensarci. Apro il fuoco e miro al centro del petto, anche se non e' armato.
Da voi e' quasi lo stesso. Che la nuova legge vi piaccia o no, soltanto se voi, la vostra famiglia, o anche terzi sono in pericolo di essere feriti o uccisi dovreste (dico dovreste, perche' con la magistratura che vi ritrovate e' come giocarvi a dadi il vostro futuro) cavarvela. Ma a parte la legge, anche il Rom piu' trucido, il nigeriano piu' feroce, l'albanese stupratore, rapinatore, scassinatore, e persino omicida e' pur sempre un essere umano. Non e' un coyote o un procione, che puoi uccidere stasera ed essertene scordato domani. E se si tratta di oggetti anche di valore che il malvivente si sta portando via senza essere pero' una minaccia a voi o altri, hanno sempre meno valore di una vita umana.
E insisto e ripeto: anche da noi dove la legittima difesa e' sacrosanta, ci sono limiti legali ben definiti, che se li oltrepassi, da vittima passi a criminale. Un esempio? Un anziano, stanco di essere derubato, decise di preparare una "trappola" per i ladri. Si sistemo' ben armato nel seminterrato, con acqua, cibo, ecc.e fece finta di non essere a casa: luci tutte spente, macchina parcheggiata lontano da casa, giornali e posta che si accumulavano nella cassetta postale fuori casa. Finalmente un giovane ed una giovane entrarono dentro casa, e dopo un po' scesero nel seminterrato, dove lui aspettava come un ragno in attesa di preda. Sparo' ad entrambi mentre scendevano le scale. Il ragazzo mori' all'istante. La ragazza, ferita, fu finita a bruciapelo da un secondo colpo alla nuca. La polizia scientifica ricostrui' facilmente l'accaduto. Qui la dottrina del castello non conto' per niente. L'anziano non aveva commesso un atto di legittima difesa, ma un duplice omicidio, calcolato e pianificato freddamente. Si becco' l'ergastolo.
 
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