visita medica negativa e ritiro armi

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Un mio conoscente subì 1 anno fa un trauma cranico che gli comportò, per un tempo limitato, alcune deficienze motorie per le quali l'autorità sanitaria ordinaria preposta gli negò il certificato valido per il rinnovo del porto d'armi per uso caccia. Fece ricorso e fu invitato a sostenere la visita medica di controllo presso una commissione atta alla revisione sullo stato di salute del ricorrente che a sua volta diede parere negativo. In conseguenza di ciò, alcuni giorni dopo, si presentarono i carabinieri alla sua abitazione con il mandato di sequestro per tutti i fucili da lui posseduti. Dico io: ma non sono dei beni privati che con una denuncia di possesso possono, nonostante il diniego ad avere il pda, giacere in casa del possessore?
setterman1
 
Non proprio.
vero è che sono beni privati ma il possesso di armi è subordinato al possesso dei requisiti morali e fisici.
se la visita medica e quella di controllo hanno evidenziato la carenza delle condizioni necessarie le armi non possono essere detenute, ancorchè regolarmente denunciate.
però si può ovviare al sequestro con la cessione ad altro soggetto in possesso dei titoli e requisiti.
 
Non discuto la norma che tra l'altro non conosco ma la logica. Se le armi le può detenere (almeno se vige la stessa legge di qualche tempo fa, se ricordo bene) una qualsiasi persona purché le denunciasse non vedo perché non possano rimanere al legittimo proprietario. Le armi possono rivestire anche un valore monetario non indifferente per qualcuno se non affettivo. Per esempio ciò che nutro io per la doppietta a cani esterni di mio nonno, una vecchissima Lorenzotti. Mi ricordo quando nel caso moriva un familiare le armi che gli appartenevano potevano essere prese in carico da un altro anche senza che questi abbia avuto il pda.
setterman1
 
L'attuale normativa credo disponga che per detenere a casa legalmente denunciate armi possedute ma non essendo piu' titolari di pda valido perche' scaduto ecc. necessiti cmq il certificato medico d'idoneita',quello che presentiamo al rinnovo per intenderci! E pur vero che ci sono soggetti che continuano a detenere armi pur non avendo piu' il pda anche non avendo provveduto a munirsi di certificato....diciamo mai controllati ecco heuuu.gif] ! Trattasi in questi casi dell'applicazione dell'ormai famosa norma : "questura che vai......usanza che trovi" [42]! Un saluto.

P.s. per il discorso decesso di familiare : o qualcuno in famiglia le prende in carico denunciandole almeno con un pda sportivo...o si deve ceder il tutto [14] ...io ricordo cosi'...poi come e se verificano non so' dirti!
 
Concordo con entrambi i post precedenti: l’attuale normativa prevede che chiunque possegga armi debba presentare certificato medico di idoneità, che abbia o meno il pda sportivo o caccia.
Achille, i controlli lì stanno facendo, con comodo ma li fanno, nel caso dell’amico di setterman l’unica cosa da fare per ottenere le armi è prima il dissequestro e poi presa in carico da parte di parenti / amici, ammesso che gliele ridiano indietro, tanti anni fa dopo la scomparsa del nonno di mia moglie, all’epoca neanche fidanzata, nessuno fece denuncia di possesso ad altra persona, e la bellissima Lorenzotti venne sequestrata dal solerte comandante dei CC e nonostante il prodigarsi di mio suocero, poliziotto, non l’hanno più ottenuta. Amen
 
Vi ringrazio tutti per le delucidazioni. Non è giusto: un arma è un bene e come tale dovrebbe essere considerata come pura proprietà. Ma guarda in che paese (con la minuscola, volutamente) tocca vivere. Sono ancora più propenso a spendere il meno possibile per la carabina: se mi capitasse un qualcosa che mi possa pregiudicare il possesso del pda , almeno….
setterman1
 
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