Temo di non essere stato chiaro, mi spiego meglio: parlo con cognizione di causa, non per sentito dire, quando scrivo che “ il raffreddore” basta per il diniego , perché la norma viene scavalcata dalla “ discrezione” attribuita dalla stessa norma a chi è deputato al rilascio, quindi nel dubbio il burocrate sapendo che sarà citato come responsabile del rilascio, nega, lasciando al TAR la responsabilità, non essendo quest’ultimo una persona ma un tribunale, di per sé non perseguibile. Ti cito le motivazioni che negli ultimi tempi hanno portato al diniego in assoluta assenza di motivazioni ostative nei confronti del richiedente:
“ si accompagnava a persone con precedenti penali” : un incauto contadino pensionato che aveva dato un passaggio in macchina a due ragazzi dal paese alla stazione, fermato dai CC , che riportavano il tutto sul verbale.
Stessa motivazione per un giovane uomo che aveva accompagnato il suo collega di lavoro a casa sua, non sapeva che era sottoposto a sorveglianza per spaccio.
Stessa motivazione per un povero genitore che ha scoperto in commissariato che la figlia aveva fatto visita in carcere al fidanzato implicato in una rapina, ti lascio immaginare cosa sia successo al suo ritorno a casa....
In nessuno di questi casi il possessore di pda aveva commesso alcun reato.
Tralascio per non annoiarti, i casi in cui persone assolutamente estranee ai fatti sono finite su verbali di polizia perché magari erano presenti sul posto dove si era verificata una rissa , in sostanza oggi ciò che doveva essere discrezione sta diventando arbitrio.
” Così è ( se vi pare)”