Extra-comunitari a caccia in Italia

ti darò la risposta più scontata e di poco valore: ma chi te lo fa fà! ;)

E' una cosa sentimentale, come fare un giro inutile di km soltanto per passare sotto le finestre del tuo primo amore (ormai sposata, madre, forse anche nonna, e grassa come una tricheca) ricordandoti dei primi incontri furtivi: tu facevi tre colpetti di claxon e giravi intorno al palazzo, parcheggiando dall'altro lato, fuori di vista della sua mamma e del papa', e cinque minuti piu' tardi lei arrivava, snella, leggiadra, bionda, si infilava sorridendoti in auto e ti dava quel bel bacio al sapore Durban's... So benissimo che e' cambiato tutto, ma ci sara' rimasto un uliveto da qualche parte ancora come me lo ricordo? Un paio di tordi incarnierati sarebbero solo la ciliegina sulla torta, ma vuoi mettere la bellezza, la dolcezza, di ritornare ai tempi di allora, quando l'occhio era limpido, le gambe dritte e forti, il fiato ancora tutto li', e i riflessi per i tiri di stoccata fra il lusco e il brusco ancora fulminei. E la compagnia di qualche amico con il quale condividevi la caccia, le risate, le soddisfazioni, le bestemmie che seguivano ogni padella, il pranzo a base di pane casareccio, prosciutto grezzo, robusto, ben annerito di pepe, e il litro di cannellino di Frascati (esiste ancora quello verace?)... Noi lo chiamiamo "sentimental journey," viaggio sentimentale--un tentativo di trovare la fontana della gioventu' ed attingere il bicchiere ai ricordi spumeggianti che, stimolati dalla vista, dall'odore, dal sapore e dai suoni di questi piccoli paradisi terrestri dove vivevamo la passione della caccia, ritornano vividi e frementi nelle nostre menti ottenebrate dall'eta' e dalle disillusioni. Ma qui siete quasi tutti troppo giovani per capirmi appieno. Quando cominci a domandarti se avrai un altro compleanno, se vedrai un altro Natale, se caccerai ancora l'autunno prossimo, quel momento stesso la tua anima smettera' di guardare in avanti e si rivolgera' verso il passato--perche' il futuro e' coperto da nuvole nerissime e dalla fine di tutto. Ed il passato diviene allora l'unico balsamo che possa rendere l'accettazione dell'inevitabile meno dolorosa.
 
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Se putacaso volessi venire in Italia e volessi partecipare a qualche cacciata con amici cacciatori (magari in un'agrituristica venatoria), come cittadino U.S. potrei ottenere una licenza o permesso temporaneo (che so, valido dieci giorni)? Il fucile me lo farei imprestare, naturalmente. Devo aggiungere che qui io non ho una licenza di caccia o porto d'armi. Il porto d'armi qui non esiste affatto, e sono dieci anni che non devo fare la licenza perche' in Alaska dopo i 60 anni non e' necessaria, e in Alabama non e' necessaria dopo i 65 anni. Pero' ogni anni ottengo un "conservation number" (gratis), cioe' un numero e un foglio stampato sul quale devo annotare cervi e tacchini abbattuti dopo l'abbattimento o chiamando il dipartimento di caccia e pesca o collegandomi allo stesso via Internet per riportare le catture sotto il "conservation number." I minori di 65 anni ricevono un foglio stampato per la licenza che contiene il "conservation number." Da notare che la licenza di caccia non e' un documento vero e proprio come il vostro libretto. Si puo' comprare in 5 minuti in un negozio di articoli sportivi, o ottenerlo via Internet e stampante, previo pagamento con carta di credito. Non ha ne' foto ne' firme e deve essere sempre accompagnata da un documento valido tipo patente di guida. Quindi non so se verrebbe accettata in Italia. Ho mandato un'email alla Pubblica Sicurezza e non mi hanno neanche degnato di un vaffa. Niente risposta. La possiblita' che io venga in Italia per una vacanza e' molto remota, ma se accadesse vorrei farmi anche qualche spollo ai tordi o magari anche una fucilata di rigato a un cinghiale, capriolo, o daino.
Grazie in anticipo a chiunque conosca le leggi e regole esatte per tale situazione. Dico "esatte" perche' da cio' che leggo qui vedo che neanche le autorita' (in)competenti conoscono la legge, e ogni commissario, prefetto, maresciallo o guerriero da scrivania la fa e la interpreta a modo suo. La certezza del diritto ormai e' sparita e ci vuole niente a inguaiarsi.
 
Leggendo quello che Lei ha scritto mi viene da piangere notando la differenza abissale fra il vostro metodo di licenza e il nostro metodo che è burocraticamente intricato
 
Potresti inviare un email ad una associazione venatoria italiana. Potresti informarti, ad esempio, se potessi conseguire l'abilitazione italiana presso un consolato o tramite forme amministrative per stranieri. In questi casi avresti, penso, dovuto mantenere la cittadinanza.
Setterman1
 
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