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Legge Comunitaria. Domani riprende esame in Commissione Agricoltura della
Camera. Nel mirino l'articolo 43
Le posizioni del Governo, di Catanoso (Pdl), di Rainieri (Lega Nord) e di
Susanna Cenni (Pd)
(DIRE) Roma, 6 apr. - Domani, alla commissione Agricoltura della Camera,
riprende l'iter della legge Comunitaria, che di fatto riapre il dibattito
sulla caccia. Infatti, l'articolo 43 del provvedimento in esame, prevede la
possibilita' di modificare- di fatto estendendoli- i termini di caccia per
determinate specie animali "anche al fine di garantire la tutela"
dell'avifauna, come recita il testo. Approvato al Senato come articolo 38,
l'ora articolo 43 e' stato fortemente criticato dal fronte ambientalista e
anti-caccia, che ha a piu' riprese parlato di "deregulation" e "caccia
no-limits".
L'articolo, inoltre, non piace affatto a tre ministri: Stefania
Prestigiacomo, Michela Vittoria Brambilla, e Franco Frattini. In particolare
la titolare dell'Ambiente ha denunciato il passaggio in cui si stabilisce che
nell'adottare misure sulla caccia serva un "parere preventivo" ma non
vincolante dell'Ispra, l'Istituto superiore di protezione e ricerca
ambientale che fa capo proprio al suo dicastero. Per Prestigiacomo, invece,
il parere deve essere "preventivo e vincolante", per valutare l'impatto
ambientale di ogni eventuale modifica dei calendari.
Il deputato del Pdl, Basilio Catanoso, ha quindi contestato i senatori che
hanno prodotto l'articolo 38 a palazzo Madama, ora articolo 43. A suo
giudizio, infatti, oltre a rappresentare terreno di scontro aspro sulla
caccia, e' anche un provvedimento che va contro gli italiani. "E' talmente
chiaro che gli italiani sono contrari alla caccia che quest'articolo va
contro l'Italia", ha affermato, oltre che contro "una parte degli elettori
del Pdl".
"Daremo battaglia" affinche' "possa essere stralciato" l'articolo 43 della
legge Comunitaria che estende i limiti del calendario venatorio in Italia. Lo
ha promesso il deputato del Pdl, Basilio Catanoso, che all'agenzia Dire e'
tornato a denunciare "il blitz del Senato" che "spero si riesca a bloccare".
"Bisogna riaprire un ragionamento sulla 157 (la legge sulla caccia, ndr) per
rivederla, ma andare avanti per blitz non porta a nulla", ha spiegato
Catanoso. "Io sarei per restringere, ma mi rendo conto che il cacciatore
vuole allargare alcune maglie". Per questo serve "senso di responsabilita'"
da parte di tutti, e in tal senso "la 157 rappresenta un punto di partenza,
dato che e' frutto della concertazione di tutte le categorie". Il deputato
del Pdl, quindi, ha 'svelato' quella che e' la sua agenda dei lavori: "Domani
cercheremo di opporci a quell'articolo (il 43, ndr) sperando che venga
stralciato", e poi si lavorera' per "convocare un tavolo che comprenda
legislatore, associazioni venatorie e animaliste, e tecnici", esperti cioe'
della materia. In tal senso Catanoso ha in mente "anche il personale
dell'Ispra".
Quanto al fronte 'no caccia', Catanoso ha valutato che l'ipotesi referendum
per l'abolizione dell'attivita' venatoria "non e' il modo per risolvere la
questione", ma allo stesso tempo ha ammesso che "se dovessero continuare
simili blitz una delle idee che abbiamo e' proprio quella referendaria". Non
solo: qualora si ricorresse a un simile opzione, "io raccoglierei le firme",
ha ammesso. Ma quello del refendum per Catanoso deve essere 'l'ultima
spiaggia', perche'- ha ribadito- "domani daremo battaglia contro l'articolo
43", poi "daremo la piena disponibilita' per ragionare tutti insieme".
Sull'articolo 43 della legge Comunitaria, quello che estende il calendario
venatorio, "la nostra posizione e' chiara da tempo: abbiamo presentato un
emendamento soppressivo" dell'articolo in questione, perche' "per noi l'unica
posizione possibile e' la sua soppressione". Lo ha affermato la deputata del
Pd e membro della commissione Agricoltura della Camera, Susanna Cenni.
All'agenzia Dire la deputata del Pd ha evidenziato il fatto che alla Camera
sia stato presentato un emendamento che va nella direzione di ampliare
ulteriormente la stagione di caccia, spostando i termini a prima di settembre
e dopo gennaio (vale a dire oltre l'attuale calendario, che va dall'1
settembre al 31 geannio, ndr). Ma, ha fatto presente Cenni, il relatore del
provvedimento, il deputato del Pdl Isidoro Gottardo, "sostiene che non e' la
Comunitaria la sede per discutere di calendario venatorio". La vera sede per
discutere di cio', ha sottolineato Cenni, "e' il Senato", dove c'e' la
proposta di legge del senatore del Pdl Franco Orsi. "Noi siamo d'accordo con
il relatore", ha affermato la deputata del Pd. Ad ogni modo, si e' domandata
Cenni, la posizione espressa da Gottardo "significa che la maggioranza
smentisce se' stessa sull'emendamento?".
La deputata del Pd, Susanna Cenni, ha poi criticato anche il fronte
'anti-caccia', o meglio, quella parte del mondo animalista che vorrebbe
proporre un referendum di abolizione dell'attivita' venatoria. "Sarebbe
sbagliatissimo proprorre un nuovo referendum" abrogativo, ha tagliato corto.
Viceversa, "la cosa saggia" da fare e' "la riapertura del tavolo di confronto
con tutti", laddove 'tutti' sta ad indicare "i nuovi amministratori
provinciali e regionali, le associazioni di categoria, il mondo venatorio e
quello ecologista".
Ad ogni modo, Cenni non si e' mostrata sorpresa del fatto che ci sia chi
abbia invocato e stia invocando l'ipotesi referendaria contro la caccia: "E'
da un anno che diciamo che gli eccessi di vuole stravolgere le regole sulla
caccia e sul periodo di caccia avrebbe portato a risvegliare gli eccessi
dell'altra parte", e cio', ha concluso, "e' sbagliatissimo".
"Riteniamo che non sia cosi' deleterio, ne' per gli animali ne' per
l'AMBIENTE, allargare il periodo della caccia". Ecco perche' si chiede di
"poter cacciare in periodi diversi da quelli che oggi sono riconosciuti per
legge", ed e' per questo che "porteremo in Europa, attraverso la commissione
Politiche comunitarie della Camera, le stesse motivazioni che abbiamo gia'
presentato". E anche se l'articolo 43 della legge Comunitaria dovesse essere
stralciato, "lo riproporremo". Lo ha affermato all'agenzia Dire il deputato
della Lega Fabio Rainieri, segretario della commissione Agricoltura della
Camera.
Rainieri non ha azzardato pronostici: "Non so cosa succedera'", ma allo
stesso tempo ha previsto che quella in commissione "sara' una discussione
animata". Da una parte, infatti, il fronte anti-caccia, che 'arruola' anche
parlamentari del Pdl; dall'altra, chi sostiene- come Rainieri- che si possa
estendere il calendario venatorio (attualmente dall'1 settembre al 31
gennaio) "per gli ungulati, che causano danni all'agricolura, e all'avifauna,
con alcune regolamentazioni per determinati periodi" dell'anno come, ad
esempio, "quando c'e' neve o nel caso di avverse condizioni meteorologiche".
Rainieri da domani lavorera' per sostenere questa seconda linea, si dice
convinto del fatto che "la maggioranza valutera' tutte le proposte e si
trovera' un equilibrio che ci portera' ad un testo condiviso". Ma se invece
l'articolo 43 dovesse essere stralciato?
"Penso proprio che lo riproporremo, valutando le motivazioni alla base
dell'eventuale bocciatura", ha aggiunto.
Una bocciatura che il deputato della Lega, Fabio Rainieri, si augura non
avvenga. "Sarebbe una sconfitta di una parte della maggioranza". Sicuramente
di una parte della maggioranza di Governo, e per Rainieri anche la sconfitta
di una parte degli italiani, in quanto "la caccia e' nel dna dell'uomo", cio'
benche' un recente sondaggio Ipsos dica che quasi sette italiani su dieci
(69%) sono "fortemente contrari" alle doppiette. "Io non sono cosi'
convinto", ha tagliato corto Rainieri a proposito del sondaggio, "parlo da
agricoltore, e posso dire che non ho sentito lamentele sulla caccia qui da
noi" (Emilia Romagna, ndr).
Rainieri ha quindi bocciato l'ipotesi referendum proposta da una parte del
mondo anti-caccia. "Dal loro punto di vista e' legittimo" ricorrere ad un
simile strumento, ma "non credo che questa possa essere la soluzione", ha
affermato. Semmai, ha concluso, occorre "regolamentare meglio la normativa
vigente", la legge 157.
Un saluto
Sandro
Camera. Nel mirino l'articolo 43
Le posizioni del Governo, di Catanoso (Pdl), di Rainieri (Lega Nord) e di
Susanna Cenni (Pd)
(DIRE) Roma, 6 apr. - Domani, alla commissione Agricoltura della Camera,
riprende l'iter della legge Comunitaria, che di fatto riapre il dibattito
sulla caccia. Infatti, l'articolo 43 del provvedimento in esame, prevede la
possibilita' di modificare- di fatto estendendoli- i termini di caccia per
determinate specie animali "anche al fine di garantire la tutela"
dell'avifauna, come recita il testo. Approvato al Senato come articolo 38,
l'ora articolo 43 e' stato fortemente criticato dal fronte ambientalista e
anti-caccia, che ha a piu' riprese parlato di "deregulation" e "caccia
no-limits".
L'articolo, inoltre, non piace affatto a tre ministri: Stefania
Prestigiacomo, Michela Vittoria Brambilla, e Franco Frattini. In particolare
la titolare dell'Ambiente ha denunciato il passaggio in cui si stabilisce che
nell'adottare misure sulla caccia serva un "parere preventivo" ma non
vincolante dell'Ispra, l'Istituto superiore di protezione e ricerca
ambientale che fa capo proprio al suo dicastero. Per Prestigiacomo, invece,
il parere deve essere "preventivo e vincolante", per valutare l'impatto
ambientale di ogni eventuale modifica dei calendari.
Il deputato del Pdl, Basilio Catanoso, ha quindi contestato i senatori che
hanno prodotto l'articolo 38 a palazzo Madama, ora articolo 43. A suo
giudizio, infatti, oltre a rappresentare terreno di scontro aspro sulla
caccia, e' anche un provvedimento che va contro gli italiani. "E' talmente
chiaro che gli italiani sono contrari alla caccia che quest'articolo va
contro l'Italia", ha affermato, oltre che contro "una parte degli elettori
del Pdl".
"Daremo battaglia" affinche' "possa essere stralciato" l'articolo 43 della
legge Comunitaria che estende i limiti del calendario venatorio in Italia. Lo
ha promesso il deputato del Pdl, Basilio Catanoso, che all'agenzia Dire e'
tornato a denunciare "il blitz del Senato" che "spero si riesca a bloccare".
"Bisogna riaprire un ragionamento sulla 157 (la legge sulla caccia, ndr) per
rivederla, ma andare avanti per blitz non porta a nulla", ha spiegato
Catanoso. "Io sarei per restringere, ma mi rendo conto che il cacciatore
vuole allargare alcune maglie". Per questo serve "senso di responsabilita'"
da parte di tutti, e in tal senso "la 157 rappresenta un punto di partenza,
dato che e' frutto della concertazione di tutte le categorie". Il deputato
del Pdl, quindi, ha 'svelato' quella che e' la sua agenda dei lavori: "Domani
cercheremo di opporci a quell'articolo (il 43, ndr) sperando che venga
stralciato", e poi si lavorera' per "convocare un tavolo che comprenda
legislatore, associazioni venatorie e animaliste, e tecnici", esperti cioe'
della materia. In tal senso Catanoso ha in mente "anche il personale
dell'Ispra".
Quanto al fronte 'no caccia', Catanoso ha valutato che l'ipotesi referendum
per l'abolizione dell'attivita' venatoria "non e' il modo per risolvere la
questione", ma allo stesso tempo ha ammesso che "se dovessero continuare
simili blitz una delle idee che abbiamo e' proprio quella referendaria". Non
solo: qualora si ricorresse a un simile opzione, "io raccoglierei le firme",
ha ammesso. Ma quello del refendum per Catanoso deve essere 'l'ultima
spiaggia', perche'- ha ribadito- "domani daremo battaglia contro l'articolo
43", poi "daremo la piena disponibilita' per ragionare tutti insieme".
Sull'articolo 43 della legge Comunitaria, quello che estende il calendario
venatorio, "la nostra posizione e' chiara da tempo: abbiamo presentato un
emendamento soppressivo" dell'articolo in questione, perche' "per noi l'unica
posizione possibile e' la sua soppressione". Lo ha affermato la deputata del
Pd e membro della commissione Agricoltura della Camera, Susanna Cenni.
All'agenzia Dire la deputata del Pd ha evidenziato il fatto che alla Camera
sia stato presentato un emendamento che va nella direzione di ampliare
ulteriormente la stagione di caccia, spostando i termini a prima di settembre
e dopo gennaio (vale a dire oltre l'attuale calendario, che va dall'1
settembre al 31 geannio, ndr). Ma, ha fatto presente Cenni, il relatore del
provvedimento, il deputato del Pdl Isidoro Gottardo, "sostiene che non e' la
Comunitaria la sede per discutere di calendario venatorio". La vera sede per
discutere di cio', ha sottolineato Cenni, "e' il Senato", dove c'e' la
proposta di legge del senatore del Pdl Franco Orsi. "Noi siamo d'accordo con
il relatore", ha affermato la deputata del Pd. Ad ogni modo, si e' domandata
Cenni, la posizione espressa da Gottardo "significa che la maggioranza
smentisce se' stessa sull'emendamento?".
La deputata del Pd, Susanna Cenni, ha poi criticato anche il fronte
'anti-caccia', o meglio, quella parte del mondo animalista che vorrebbe
proporre un referendum di abolizione dell'attivita' venatoria. "Sarebbe
sbagliatissimo proprorre un nuovo referendum" abrogativo, ha tagliato corto.
Viceversa, "la cosa saggia" da fare e' "la riapertura del tavolo di confronto
con tutti", laddove 'tutti' sta ad indicare "i nuovi amministratori
provinciali e regionali, le associazioni di categoria, il mondo venatorio e
quello ecologista".
Ad ogni modo, Cenni non si e' mostrata sorpresa del fatto che ci sia chi
abbia invocato e stia invocando l'ipotesi referendaria contro la caccia: "E'
da un anno che diciamo che gli eccessi di vuole stravolgere le regole sulla
caccia e sul periodo di caccia avrebbe portato a risvegliare gli eccessi
dell'altra parte", e cio', ha concluso, "e' sbagliatissimo".
"Riteniamo che non sia cosi' deleterio, ne' per gli animali ne' per
l'AMBIENTE, allargare il periodo della caccia". Ecco perche' si chiede di
"poter cacciare in periodi diversi da quelli che oggi sono riconosciuti per
legge", ed e' per questo che "porteremo in Europa, attraverso la commissione
Politiche comunitarie della Camera, le stesse motivazioni che abbiamo gia'
presentato". E anche se l'articolo 43 della legge Comunitaria dovesse essere
stralciato, "lo riproporremo". Lo ha affermato all'agenzia Dire il deputato
della Lega Fabio Rainieri, segretario della commissione Agricoltura della
Camera.
Rainieri non ha azzardato pronostici: "Non so cosa succedera'", ma allo
stesso tempo ha previsto che quella in commissione "sara' una discussione
animata". Da una parte, infatti, il fronte anti-caccia, che 'arruola' anche
parlamentari del Pdl; dall'altra, chi sostiene- come Rainieri- che si possa
estendere il calendario venatorio (attualmente dall'1 settembre al 31
gennaio) "per gli ungulati, che causano danni all'agricolura, e all'avifauna,
con alcune regolamentazioni per determinati periodi" dell'anno come, ad
esempio, "quando c'e' neve o nel caso di avverse condizioni meteorologiche".
Rainieri da domani lavorera' per sostenere questa seconda linea, si dice
convinto del fatto che "la maggioranza valutera' tutte le proposte e si
trovera' un equilibrio che ci portera' ad un testo condiviso". Ma se invece
l'articolo 43 dovesse essere stralciato?
"Penso proprio che lo riproporremo, valutando le motivazioni alla base
dell'eventuale bocciatura", ha aggiunto.
Una bocciatura che il deputato della Lega, Fabio Rainieri, si augura non
avvenga. "Sarebbe una sconfitta di una parte della maggioranza". Sicuramente
di una parte della maggioranza di Governo, e per Rainieri anche la sconfitta
di una parte degli italiani, in quanto "la caccia e' nel dna dell'uomo", cio'
benche' un recente sondaggio Ipsos dica che quasi sette italiani su dieci
(69%) sono "fortemente contrari" alle doppiette. "Io non sono cosi'
convinto", ha tagliato corto Rainieri a proposito del sondaggio, "parlo da
agricoltore, e posso dire che non ho sentito lamentele sulla caccia qui da
noi" (Emilia Romagna, ndr).
Rainieri ha quindi bocciato l'ipotesi referendum proposta da una parte del
mondo anti-caccia. "Dal loro punto di vista e' legittimo" ricorrere ad un
simile strumento, ma "non credo che questa possa essere la soluzione", ha
affermato. Semmai, ha concluso, occorre "regolamentare meglio la normativa
vigente", la legge 157.
Un saluto
Sandro