Re: Dal Sen.Orsi...
Lettera di Modugno:
Caro Orsi, non sei solo. Noi cacciatori siamo tutti con te, compreso molti dell'Arcicaccia. Li ho sentiti, in Toscana, mugugnare contro la politica dei suoi vertici. Siamo tutti con te, compreso quelli che all'apparire della bozza del tuo progetto di modifica, si sono sentiti traditi perché non vi hanno trovato tutte quelle cose che si aspettavano di trovare. E se qualcuno un po' guerrigliero (ma dove sono finiti tutti?) ci convoca in piazza a Roma e nelle più rappresentative piazze del centro e del nord, ci saremo. L'abbiamo fatto in 100 mila al tempo dei referendum (allora c'era anche l'Arcicaccia) occupando il centro di Roma, dal circo Massimo a piazza Santi Apostoli, con pullman e una massa di cittadini vestiti di verde e in mimetica, venuti dalle Alpi e dalla Sicilia. L'abbiamo fatto in 100 mila contro il decreto Pecoraro Scanio. Serve a poco? L'ultima volta non ci hanno nemmeno ricevuti a Palazzo. Invece serve a molto, serve a fare sentire la voce di un gruppo di cittadini, rissoso e chiassoso nei blog e nei forum di cacciatori, ma fin troppo silenzioso in pubblico. Abbiamo dirigenti imbelli o distratti e non abbiamo più un organismo che ci rappresenti tutti, migratoristi, stanzialisti, selecontrollori, né un ufficio stampa condotto da professionisti dell'informazione, come è stato negli anni '80 (c'era allora un certo Bruno Modugno). Allora abbiamo vinto 24 referendum nazionali e regionali. Tutti i referendum che erano stati proposti a una società che si diceva ostile alla caccia! Allora eravamo presenti sui giornali e nella TV di Stato (l'altra televisione, quella commerciale, allora non faceva poltica ma mostrava solo le cosce). In questi giorni di dibattito pubblico a senso unico, non ho visto nessun nostro rappresentante essere invitato dai telegiornali a stemperare la cattiva informazione che giornalisti male informati e di parte hanno diffuso. Io solo sono stato invitato l'altra sera al TG di Rai24 (ma nello stesso tempo la Roma veniva sconfitta ai rigori e non mi ha visto quasi nessuno). Non c'era nessuno dei nostri rappresentanti sulle pagine del Corriere, di Repubblica. Nessuno ha preteso a norma di par condicio che l'informazione fosse completata anche dall'opinione degli altri, dei diversi. Che cosa è successo? Sono tutti impegnati nelle guerre di successione in Federcaccia o a scommettere sul Delfino? Ma gli altri, intendo, Liberacaccia (assai combattiva ai tempi di Cantelli), l'Enalcaccia, l'ANUU (che pure ha un presidente di governo e di lotta)? E gli armieri? L'ANPAM che aveva promesso il suo appoggio? Dove sono i combattivi dirigenti del sindacato degli armieri di una volta (i Carlo Peroni), che collaboravano con forti investimenti alle iniziative dei battaglieri dirigenti venatori dell'epoca (Mingozzi, Rosini, Fermariello, Pagnoncelli) . Dove sono quei dirigenti delle AAVV che cercavano sponde nel mondo agricolo e sindacale (per un'attività che non è più ludica, ma addirittura utile, che si svolge sui terreni altrui e dà da mangiare a 120 mila famiglie)? E i 120 parlamentari, amici della caccia e del tiro a volo, dove sono finiti? Non abbiamo sentito la loro voce. Dove sono quei politici che negli studi di Parliamo di Caccia ci dicevano che c'è aria nuova? Il centro-destra è un movimento di princìpi, che mantiene la parola data, o si muove solo dietro le indicazioni di chi organizza il consenso? Scendiamo in piazza, influenziamo anche noi il consenso. Tutti si stupiranno del fragore che possono fare 700 mila cittadini che votano iniseme alle loro famiglie, sempre che vengano organizzati da capi con le palle che li sappiano portare in piazza. Quando scendemmo a Roma contro il decreto Pecoraro Scanio (che è ancora vigente, nonostante i Verdi siano scomparsi dal Parlamento, ma non dagli incubi dei politici e soprattutto dai ministeri, dalle mode culturali e dall'informazione) , le persone al vertice erano le stesse. Perché ora tacciono? Devo ricredermi su Berlato. Possiamo dissentire sul modo di vedere la caccia. Lui è un grande migratorista e tiratore. E quindi combatte soprattutto per le aspettative del suo popolo. Io tiro alle vacche al pascolo (e a qualche sfortunata beccaccia). E quindi porto avanti altre istanze, nuove per noi e invise forse a molti. Ma dopotutto nell'intervista che mi ha concesso a Vicenza non ho trovato una sola parola dalla quale dissentire. E allora, dove sono le diversità? Forse solo dettagli. Leggo sui blog e sui forum noiose, ripetitive e improduttive polemiche, continue risse, insulti ai danni dei pochi che si danno da fare nell'interesse di tutti. Avrete notato che io stesso non appaio più sulle nostre mailing list e nei forum. Ogni cosa che dico è pretesto per un tiro al bersaglio, da parte di poche persone, ma fa male lo stesso. Ci sbraniamo fra di noi, mentre osservatori nascosti (e vi assicuro che ci sono) godono e approfittano delle nostre divisioni. Forza Orsi...e noialtri, tutti insieme, alla faccia di chi ci vo' male!
Bruno Modugno