Lo SVI scrive ai Prefetti d’Italia

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24 October 2014[h=1]Lo SVI scrive ai Prefetti d’Italia[/h]
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Il Sindacato Venatorio Italiano (SVI) scrive a tutti i Prefetti d’Italia.
Tutti i Prefetti Italiani e i Ministri dell’Interno, Alfano e delle Politiche Agricole Forestali, Martina, sono i destinatari di una informativa del Sindacato Venatorio Italiano, ove in maniera circostanziata sono stati evidenziati episodi di grave entità,nei quali sono stati coinvolti numerosi cacciatori Italiani.
Protagonisti di queste iniziative,loro malgrado,sono in gran parte i cacciatori anziani,vittime nella pratica di atti provocatori e vessatori,volti ad ostacolare ed interdire l’attività venatoria con ogni mezzo, compresa la violenza privata,da parte di sedicenti gruppi animalisti quali ad esempio il “Fronte animalista”.
Essi,oltretutto, attraverso la rete e i social network si vantano e ostentano queste imboscate esaltandosi delle loro imprese,verso i cacciatori che per loro natura educazione e maturità,preferiscono non cedere alle loro provocazioni, non rispondendo alla violenza con altra violenza.
Questi “antagonisti” della caccia, devono essere dissuasi con ogni mezzo lecito,attraverso una capillare operazione di prevenzione da parte degli organi preposti, sull’intero territorio Nazionale. Per questi motivi sono stati coinvolti anche i Signori Ministri dai quali dipendono rispettivamente i Prefetti,i Questori e tutte le Forze di Polizia, ed il Corpo Forestale dello Stato.
Dopo questa iniziativa, si rimane in attesa di sapere quali azioni si intendono intraprendere nei confronti di questi pseudo-animalisti, che facendosi scudo dell’animalismo più integralista si ritengono, al di sopra e al di fuori della Legge.
In uno Stato di diritto nessuno si può arrogare questa prerogativa e ritenendosi esonerati dal rispetto delle regole e dalla Legge.
Quando i cittadini cacciatori commettono qualsiasi tipo di infrazione,regolarmente vengono sanzionati e spesso anche penalmente.
Lo SVI, pretende che, stesse procedure,e stesso metro vengano adottate nei confronti di chiunque violi, le norme ed il codice di procedura penale,animalisti compresi.
Se così non fosse,e per evitare e prevenire, come è riportato nella informativa,recapitata ai Signori Ministri e Signori Prefetti, ognuno si dovrà far carico delle rispettive responsabilità.
Qualora si verificasse episodi che potrebbero sfociare in atti di cronaca nera nessuno potrà dire di “non sapere”, e dovrà render conto del proprio operato.
Stiamo perdendo la pazienza, la tolleranza verso questi episodi è giunta allo zero, questi “animalari della malora” , devono essere assicurati alla giustizia. Che ognuno faccia il proprio dovere ad ogni costo,perché prima che sia troppo tardi: a buon intenditor poche parole.
- Al Sig. Ministro dell’Interno
- Al Sig. Ministro delle Politiche Agricole
- Alle LL.EE. Prefetti d’Italia
Oggetto : Informativa
Il sottoscritto Sindacato Venatorio italiano (SVI), in persona dei loro Presidente, intendono portare le SS.LL. a conoscenza dei seguenti fatti:
da diversi anni accade che in occasione dell’apertura della caccia e per il corso dell’intera stagione, molti sedicenti ” animalisti”, si rendano autori di reiterati atti di molestie nei confronti di liberi cittadini , i quali esercitano la loro legittima attività venatoria, nel rispetto di quanto previsto dalle leggi e dai regolamenti vigenti .
Dette azioni di molestia si concretizzano in veri atti persecutori che spaziano dai pedinamenti, alla violenza verbale, dal disturbo della fauna, fino ad arrivare a delle vere riprese filmate dei cacciatori. Si aggiunga che detti filmati, oltre a costituire episodi di violenza privata, nel momento in cui vengono immessi nella rete web, determinano una chiara violazione della privacy, oltre a esporre illegittimamente al dileggio dei commentatori della Rete, numerosi onesti e liberi cittadini, dalla specchiata fedina penale, la cui unica colpa è quella di esercitare un’attività legittima, qual’è quella venatoria, e per la quale i cacciatori versano allo Stato e alle Regioni tasse anche significative. In proposito si vedano, ad esempio, i contenuti on line del profilo Facebook “Fronte animalista”, dove è riscontrabile un significativo numero di espressioni minacciose e violente rivolte ai cittadini cacciatori che trascendono fino ad auspicare la morte degli stessi.
Si premette, infatti , che si tratta di cacciatori assolutamente ligi al rispetto delle norme, i quali, però, proprio per evitare contese che potrebbero in qualche modo mettere a repentaglio il possesso della licenza di porto d’armi per uso caccia , spesso, per non dire sempre, si trovano costretti a rinunciare a proporre querela nei confronti di tali animalisti, e in taluni casi a rinunciare del tutto ad esercitare l’attività venatoria per quella giornata.
Si comprende, allora, come questi episodi che si stanno moltiplicando in tutte le regioni d’Italia richiedano, intanto, che le Autorità competenti siano informate del fenomeno e contestualmente si chiede ad ognuna delle Autorità in indirizzo di predisporre quanto di propria competenza per evitare che i fatti sopra descritti si ripetano.
I sottoscritti, infatti, esprimono la propria preoccupazione , ed esortano le SS.LL. ad intervenire e a meglio monitorare i territori dove è consentita la caccia, perchè non si vorrebbe che detti fatti, a causa del loro moltiplicarsi e della virulenza delle provocazioni, possano sfociare in spiacevoli casi di disordine o,peggio, in fatti drammatici.
Si rimane a disposizione delle SS.LL. per collaborare all’istituzione di tavoli, organizzazione di incontri, riunioni o qualunque altra iniziativa ritenuta utile ed opportuna per porre fine a tale grave situazione.
Certi dell’attenzione che le SS.LL. vorranno riservare agli onesti cittadini, si rimane in attesa di riscontro alla presente e si porgono distinti saluti.
Roma lì 23 ottobre 2014
 
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