La prossima sfida di Renzi: ridurrò il potere dei Tar

Renzi sta facendo un ottimo lavoro e in poco tempo, gli altri chiacchiere e basta per tanto tempo, speriamo che non lo facciano a pezzi all'interno del suo partito perche' sta facendo zompare fin troppi imbecilli....
 
Io ci spero . Pare sicuramente una buona notizia.Temo solo che sara' dura, molto dura. In questo paese toccare la giustizia, anche se quella amministrativa non sara' uno scherzo.
 
Renzi sta facendo un ottimo lavoro e in poco tempo, gli altri chiacchiere e basta per tanto tempo, speriamo che non lo facciano a pezzi all'interno del suo partito perche' sta facendo zompare fin troppi imbecilli....
forse e' l'unica cosa di buono che ha fatto,per adesso,quello che di far zompare la vecchia guardia,anche se ci credo poco,per il resto spero che faccia altro perche' ne abbiamo bisogno,siamo oltre la frutta ......non so' cosa potrebbe succedere fra qualche annetto.......la gente e' stufa,ma ancora non trova il coraggio,ma se si continua ...........boh........h.d.t..suzi........
 
Sara' Vero!?

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Voi che ne dite, sarà vero? News Caccia

Riforma Tar: niente più sospensiva per i calendari venatori?


martedì 22 aprile 2014
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Tra le tante riforme annunciate da Renzi, quella della giustizia è sicuramente una delle più strategiche per sbloccare il Paese. I lavori dovrebbero partire dopo le elezioni europee, a fine maggio – inizio giugno. Oltre ai diversi interventi sul diritto penale (istituzione del reato di autoriciclaggio) e quello civile (snellimento delle pratiche dei tribunali, incentivi al patteggiamento), voci sempre più insistenti danno quasi per certa l'intenzione di riformare radicalmente il diritto amministrativo.

Il governo pensa di limitare lo strapotere dei Tar, mofidicando l'intero sistema dei ricorsi tramite l'abolizione della sentenza sospensiva. Ovvero ciò che attualmente permette alle associazioni animaliste di congelare per lunghi periodi i provvedimenti di gestione faunistica e venatoria, bloccando di fatto in diverse regioni il regolare esercizio della caccia, prima che il ricorso stesso possa essere discusso nel merito.

La sospensiva del Tar non è certo solo un problema per i cacciatori. La possibilità di richiedere la sospensione cautelare costituisce ormai un'arma impropria in mano a chiunque voglia mettere i bastoni tra le ruote al proprio antagonista di turno. “Attualmente chiunque può presentare un ricorso e bloccare l’attività di un’azienda. Questo sistema senza certezze per chi lavora va assolutamente cambiato" conferma in un virgolettato su Il Messaggero un non meglio precisato "stretto collaboratore del premier". Staremo a vedere.
 
Può anche darsi che ora Renzi faccia campagna elettorale per le europee, ma non deve scordarsi che prima o poi ci sono anche le politiche e le promesse non mantenute ce le ricordiamo, comunque per ora gli dò fiducia, mi piace...
 

Alberto 69

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Martedì 22 Aprile 2014

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«Smentiti i rosiconi e avviata la Restituzione, ora si va avanti con le altre cose da fare. Entro maggio la riforma del Senato, poi quella della giustizia». Matteo Renzi nel Sabato Santo si è goduto un po’ riposo con la famiglia a Pontassieve. Ma la festività non ha impedito al premier di mettere la testa alle prossime tappe, dopo l’approvazione venerdì del decreto che dà i famosi 80 euro mensili ai redditi bassi e avvia la «Rivoluzione» della pubblica amministrazione.

Renzi, determinato a far lievitare il peso elettorale del Pd alle elezioni europee del 25 maggio e a ricevere così (di fatto) quella legittimazione popolare che non ha avuto quand’è approdato a palazzo Chigi, vuole incassare prima del voto un altro successo. Il sì di palazzo Madama, appunto, alla riforma del Senato. Un sì che cancellerebbe i senatori elettivi e stipendiati e abolirebbe il bicameralismo perfetto. «Tra poco più di un mese gli italiani mi giudicheranno per quello che ho fatto, non per un pensiero o un’ipotesi», chiosa il premier. Da qui la determinazione a non arretrare «di un solo millimetro e a non togliere il piede dell’acceleratore «andando avanti come un treno». Tanto più perché, se le cose andranno come Renzi spera (gli ultimi sondaggi danno il Pd al 35%), «dopo le elezioni la strada sarà più in discesa».

LE MISURE SULLA GIUSTIZIA
Tra le prossime tappe non c’è però solo l’intenzione di cambiare i connotati al Senato, a fine maggio o a inizio giugno Renzi affronterà la riforma della giustizia. Il ministro Andrea Orlando ha pronti due pacchetti. Il primo riguarda l’introduzione del reato di autoriciclaggio, per impedire ai condannati di utilizzare i fondi ricavati con le attività criminose. Il secondo è legato alla riforma del processo civile e punta a varare strumenti per alleggerire il lavoro dei tribunali (le cause arretrate sono arrivate a quota 5 milioni), introducendo filtri e incentivazioni all’accordo tra le parti, in modo da evitare che i contenziosi arrivino a giudizio.

A palazzo Chigi parlano anche di riforma della giustizia amministrativa, rinverdendo il progetto di modificare il sistema per i ricorsi al Tar e abolendo la sentenza di sospensiva. «Attualmente chiunque può presentare un ricorso e bloccare l’attività di un’azienda. Questo sistema senza certezze per chi lavora va assolutamente cambiato», afferma uno stretto collaboratore del premier.

Al momento, invece, non è all’ordine del giorno la questione della responsabilità civile dei magistrati, in passato cavallo di battaglia di Renzi. Orlando ritiene che prima vadano messi in campo strumenti adeguati a «far funzionare il sistema-giustizia». E anche dall’entourage del premier filtra un approccio prudente: «Se ne comincerà a parlare, ma è difficile che riusciremo a varare a breve un provvedimento».

Ciò che è sicuro è che Renzi, rompendo l’antica tradizione del partito, non intende avere un approccio eccessivamente rispettoso (ossequioso?) verso i magistrati. L’ha dimostrato venerdì quando ha usato parole ruvide annunciando il taglio agli stipendi oltre quota 240mila euro: «Io non commento le sentenze e mi aspetto che i giudici non commentino il processo di formazione delle leggi che li riguardano». Parole che hanno suscitato la piccata reazione dell’Associazione dei magistrati. A palazzo Chigi però assicurano che Renzi non intende andare alla guerra: «Matteo si è irritato perché l’Anm aveva cominciato a protestare prima ancora di conoscere le norme. Ma non c’è niente di più».

IL NUOVO FRONTE
Eppure non deve essere proprio così, se il giorno dopo il duello con l’Anm, Renzi sulle stesso fronte ha fatto scendere in campo la vicesegretaria Debora Serracchiani. «L'indipendenza della magistratura è sancita dalla Costituzione ed è inviolabile», ha dettato in una nota la vice di Renzi, «ma l'applicazione di un principio di solidarietà sociale in tempi difficili è altra cosa e non dovrebbe essere sentito come una diminutio imposta alla categoria».
Insomma, un nuovo fronte è aperto. Cominciano le prime schermaglie, tanto più che Renzi «non è mai stato un fan della magistratura, in particolare di quella amministrativa e contabile», afferma un suo stretto collaboratore, che ricorda una famosa frase pronunciata dal segretario del Pd il 23 ottobre scorso: «Faremo la riforma della giustizia perché ce la chiede Silvio, non Berlusconi ma Silvio Scaglia», l’ex patron di Fastweb rimasto un anno in carcere con l’accusa di maxi frode fiscale e poi assolto. «L’uso della carcerazione preventiva è una cosa indegna», scandì sette mesi fa Renzi. Ma ora, con Silvio Berlusconi tornato ad attaccare la magistratura, potrebbe essere imbarazzante modificare in modo sostanziale il codice penale.

L’intenzione del premier è quella di mantenere un’equidistanza tra gli altri due competitor: Berlusconi, appunto, e Beppe Grillo. La prova è arrivata ieri dalle dichiarazioni dei suoi fedelissimi impegnati a difendere il decreto di venerdì. Lo slogan ripetuto: «Da Berlusconi 20 anni di illusioni, da Grillo solo chiacchiere e distintivo». E Renzi ha confidato ai suoi: «Grillo sta perdendo il contatto con la realtà, difende a spada tratta il Senato».


fonte:ilmessaggero.it
 
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