Re: Articoli velenosi, i mandanti

.....e di fatti coerentemente a ciò che ha scritto grifonero leggete questa dichiarazione di wwf: WWF, strage di specie protette
Pubblicato da Daniele il Ott 9th, 2008 | Categoria di appartenenza: FIDC, Arcicaccia, LAV, WWF
Tratto da La Zampa - Rubrica del giornale La Stampa
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8/10/2008 - LA STORIA
Caccia, doppiette italiane nel mirino della Ue
Il Wwf: strage di specie protette con il nuovo calendario

CARLO GRANDE
Torino

Storni, tortore, ghiandaie, volpi e marmotte: è caccia aperta, da oltre un mese e in alcune regioni italiane, per questi e altri animali, in deroga al classico inizio dell’attività venatoria, la terza settimana di settembre. La preapertura della caccia, avvenuta quest’anno in quindici regioni su venti, non è andata giù a molte associazioni ambientaliste, perché – dicono – tocca anche specie a rischio, protette dall’Unione europea: il che, oltre a costituire un danno ambientale gravissimo, espone l’Italia – i suoi contribuenti, per meglio dire - a multe salate.

«La preapertura – dice Sara Fioravanti, del Wwf, è diventata un escamotage per aprire la caccia ufficialmente ai primi di settembre, mettendo in pericolo moltissime specie, tra le quali quelle migratorie che passano sul nostro paese per andare a svernare in paesi caldi».
Tra queste sparvieri, gheppi e poiane: sono arrivati parecchi animali appartenenti a specie protette, dicono al Wwf nei Centri di Recupero animali selvatici (Cras) dell’associazione ambientalista. Ma la caccia in tarda estate, spiega la Fioravanti, è estremamente dannosa per la presenza di giovani ancora in fase di dipendenza; perché mancano gli stormi di migratori provenienti dal nord e quindi ci si concentra sulle coppie stanziali in Italia, perché ci sono femmine che non hanno ancora concluso la muta delle penne e possono avere difficoltà di volo. Le condizioni ambientali, inoltre, sono spesso difficili, data la scarsa piovosità dopo il periodo estivo.

Durante quelle settimane sono di passaggio specie di rapaci che potrebbero anche subire abbattimenti per bracconaggio, cosa che si eviterebbe con l’inizio regolare della caccia la terza domenica di settembre.

«Si vuole aprire la stagione surrettiziamente – insiste Sara Fioravanti - utilizzando l’eccezione della preapertura prevista dalla Legge nazionale sulla caccia 157, approvata nel 1992. Ci sono infatti regioni che autorizzano ad abbattere la fauna stanziale e non solo migratoria: quaglie, tortore, fagiani, ghiandaie, lepri e volpi in Basilicata, merli, tortore, ghiandaie in Emilia, anitre, tortore, colombacci, merli, cornacchie grigie, ghiandaie in Toscana. Altrettanto fanno Marche, Molise, Calabria, Abruzzo e Sicilia, che apre la caccia anche al coniglio selvatico dal 1° settembre, o il Veneto che apre a sette specie e neanche procede a tutelare le Zone di protezione speciale (Zps) tutelate dalla Ue».

Sono ben sette le Regioni che hanno aperto la caccia ai piccoli uccelli protetti dalle direttive comunitarie come i passeri, la passera mattugia, lo storno, il fringuello, ma anche il cormorano o le pispole e perfino le tortore dal collare. A partire dal Veneto e dalla Lombardia, le cui leggi regionali sono state oggetto di esposto alla Unione europea da parte del Wwf e altre associazioni; in Trentino, invece, la Provincia di Bolzano ha aperto la caccia alle marmotte, già sospesa dal Tar su ricorso del Wwf e di altre associazioni.

Non stupisce che l’Italia stia per essere condannata dalla Corte di Giustizia europea proprio per una procedura d’infrazione aperta nel 2006. Altre ne arriveranno, dicono al Wwf: le Regioni - specie Veneto e Lombardia – non rispettano il parere vincolante dell’Istituto nazionale della Fauna selvatica (Infs, oggi Ispra – Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), che stabilisce quali animali si possono abbattere.

Alla Federazione nazionale della Caccia – che con 400 mila iscritti è una delle maggiori associazioni venatorie nazionali - nessuno è d’accordo: «Si è fatto tanto rumore per nulla. Le preaperture sono previste per legge, e quest’anno hanno avuto un tono minore del previsto».

La Federcaccia preferisce insistere sulla legge 197, che va «modificata – dice - ma non affossata». «Altri – aggiunge - vorrebbero tornare al “libera caccia in libero territorio“, vorrebbero la deregulation. Noi vogliamo che ci sia programmazione, pianificazione faunistica». Intanto la Lav, Lega antivivisezione, denuncia: «In un solo mese di caccia ci sono stati ben 10 morti e 11 feriti. Una strage alla quale si aggiunge quella ben più numerosa della fauna». E annuncia iniziative per fermare le modifiche della legge sulla caccia già depositate in Parlamento che puntano «ad aumentare la durata della stagione venatoria, la mobilità dei cacciatori e la depenalizzazione di buona parte dei reati venatori».
 
Re: Articoli velenosi, i mandanti

sempre articolo tratto da "qua la zampa" Timo dice: Il cacciatore: "Nei campi
nel rispetto della legge"





Franco Timo, presidente della Federazione italiana caccia, tende a minimizzare: «Le preaperture hanno riguardato specie che non sono in via di estinzione», dice.
Come la mettiamo con le multe dell’Unione Europea?
«E’ vero, esistono procedimenti di infrazione dell’Ue causati dalle deroghe di alcune Regioni che hanno ammesso la caccia a specie che non sono né dannose né in soprannumero: sono questi i due criteri principali in base ai quali si stabilisce che un animale si può cacciare o no. Ma bisogna stare attenti, è un discorso molto complesso, che varia da regione a regione: il Piemonte, ad esempio, non concede deroghe facili. Concentriamoci piuttosto sulla modifica della legge nazionale sulla caccia».

Perché le sta così a cuore?
«Noi e Arcicaccia non vogliamo che la 197 venga affossata, ma solo modificata: la normativa dovrebbe sottolineare anche come il cacciatore sia un cittadino in grado di operare 365 giorni l’anno per gestire territorio e fauna».

Chi vuole affossare la legge?
«C’è chi vuole la deregulation. Noi vogliamo modifiche armoniche. Stiamo cercando, ad esempio, di raggiungere un accordo con la Protezione civile e il Corpo forestale per affiancarli nella difesa del territorio, nell’avvistamento di incendi, ad esempio».
......e questa è la posizione del wwf: L'animalista: "Un massacro:
è come sparare sulla Croce Rossa"





Secondo Fulco Pratesi, presidente del Wwf Italia, quest’anno le preaperture hanno prodotto più danni che in passato.
Pratesi, perché è andata peggio?
«Perché quest’anno le Regioni hanno usato le aperture anticipate per dare il via libera all’abbattimento di molte più specie. Di solito compivano deroghe per due-tre specie, mai sette, otto, dodici come quest’anno. In realtà hanno usato le preaperture per anticipare la caccia tout court».

Anticipare l’apertura è dannoso?
«Eccome, significa andare a cacciare animali che non sono pronti, che si stanno rinforzando per affrontare le migrazioni, che magari hanno ancora i piccoli con sé e non possono abbandonarli. In certi casi è come sparare sulla Crocerossa. Per questo, di solito, l’inizio della stagione venatoria viene stabilito nella terza domenica di settembre: prima è pericoloso per l’equilibrio faunistico, per la biodiversità».

L’Europa ci sanzionerà ancora?
«Per forza, siamo ancora in infrazione. Sono minacciati il fringuello, la pispola, molte specie stanziali. Si è aperta la caccia alla marmotta in Trentino. Abbiamo fatto molti ricorsi al Tar, e ne abbiamo anche vinti. In Sicilia Legambiente ha fatto sospendere il calendario venatorio. Ma ora deve intervenire il governo».
Sentite ragazzi questi come cantano!!!!! IO DIREI CHE SONO IN PIENO ESTRO [Trilly-77-24.gif]
 
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Quest’anno sia nei giorni delle preapertura, che in quelli della apertura della caccia PRATICAMENTE NESSUNO DEI GRANDI QUOTIDIANI italiani aveva dedicato neppure un rigo all’evento, neppure il solito articoletto velenoso.

Leggo in questi giorni che TG1, TG2, Repubblica e La Stampa hanno dedicato ampi articoli sulla preapertura ( che tempismo…! ) e sulle innovative proposte di modifica della legge nazionale.

Perchè ora ?
Chi sono i mandanti ?
Domande retoriche sappiamo bene, purtroppo, le risposte.

Il fatto è che questi nostri presunti amici si sentono franare la terra da sotto i piedi.
Mai come ora il popolo della caccia italiana NON si sente più rappresentato da chi a oggi detiene la maggioranza delle tessere.

Costoro lo hanno ben capito e stanno reagendo.
Ma invece di capire dove sta la volontà della gente decidono di difendere l’indifendibile e affermano che la eventuale modifica della attuale legge nazionale scatenerebbe gli anticaccia.
Praticamente si augurano che qualcuno se la prenda con noi per dire ” vedete, era meglio tenersi la 157...”
Praticamente si augurano martellate sulle p@lle.
Come puntualmente abbiamo ricevuto.

E questi sarebbero i nostri rappresentanti…

Basta convegni, andate a lavorare !!!
 
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