Ambiente; scotta’ (lnp), caccia compatibile diventi faro politiche ue

Alberto 69

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Giovedì 16/01/2013

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Complicare le norme sulle pratiche venatorie rischia di provocare un effetto boomerang che spingerebbe a pratiche illegali fuori controllo, con effetti devastanti sulle specie selvatiche”.
Questo l’intervento dell’eurodeputato trevigiano Giancarlo Scottà, nell’emiciclo dell’Europarlamento a Strasburgo, durante il dibattito di ieri sera sullo sfruttamento criminale delle specie selvatiche.
“A dispetto del fatto che qualche collega, ideologicamente schierato con il “fronte del no ad ogni costo”, non abbia minimamente compreso il senso del mio intervento, so benissimo che il contesto in cui ho fatto queste dichiarazioni non era il più attinente - precisa Scottà - tuttavia, parlare di caccia a Strasburgo è un evento più unico che raro. Di fatto questo è stato l’unico modo per portare l’attenzione su problemi che altrimenti rimarrebbero inascoltati se non deliberatamente ignorati”.
“Ecco perché inserirmi all’interno del dibattito sulla lotta ai reati contro le specie selvatiche era la sola via per esprimere alla Commissione europea, presente con il Commissario all’Ambiente Potocnik, e a tutti i colleghi parlamentari, i miei pensieri e moniti sulle recenti politiche venatorie comunitarie”.
“Da anni infatti -ha lamentato Scottà- la caccia sta subendo troppe restrizioni, quando, in realtà, la caccia responsabile e sostenibile può contribuire al mantenimento dell’equilibrio naturale, assicurando la salute e la stabilità delle popolazioni selvatiche”.
Scottà ha sottolineato innanzitutto il ruolo centrale della caccia “nel contrastare l’abbandono e l’incuria di molte aree verdi contro la perdita di biodiversità e un avanzamento delle superfici boschive”.
“Una corretta gestione faunistica, che a sua volta implica una buona attività venatoria, garantisce, quindi, il mantenimento di un ecosistema stabile e sostenibile”, ha ribadito.
L’eurodeputato trevigiano ha definito “allarmante” “la dimensione assunta dalla questione dei danni all’agricoltura e all’ambiente da parte di alcune specie di fauna selvatica e il conseguente impatto sull’attività economica delle imprese agricole”.
“Per contrastare i reati contro le specie selvatiche serve una campagna di informazione sugli effetti positivi della caccia compatibile”. “Questo tipo di caccia -ha concluso Scottà- dovrà essere il faro delle politiche che regolano le attività venatorie del futuro, entrando nel lessico comune della programmazione gestionale europea”.

fonte;ladeadellacaccia.it
 
beh Scottà non ha parlato male secondo me..anzi ha rivelato alcune problematiche ricorrenti nella situazione venatoria,la caccia verso l'agricoltura,specie nocive,e altre cose attinenti. ora bisogna vedere la reazione dei signori NO ASSOLUTO CHE SONO TANTI! vediamo cosa dice il super EROE della migrazione pre nuziale..ascolteremo per l'ennesima volta la sua arringa di parte, assolutamente pro chiusura e tutti gli accoliti applaudiranno commossi... l'ignoranza regna!
 
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