COMUNICATO AI CACCIATORI SICILIANI

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DA IL CACCIATORE.COM:

COMUNICATO AI CACCIATORI SICILIANI

In riferimento alla decisione del Tar Palermo di sospensione della caccia in tutta la Sicilia fino al 26.9, giorno dell’udienza di conferma o revoca del decreto presidenziale, si comunica che il partito Caccia Ambiente, ha provveduto, a proprie spese, a conferire incarico ad un avvocato amministrativista affinchè venga predisposto un controricorso, per la difesa dei diritti dei cacciatori siciliani.
Questo ad ulteriore conferma degli interessi e dei fini perseguiti dal partito, arbitrariamente messi in dubbio da qualcuno.Si Spera che l’iniziativa sia apprezzata e condivisa.
Avv.Prof.Angelo Dente
Segretario Nazionale Caccia Ambiente
 
Re: COMUNICATO AI CACCIATORI SICILIANI

Io penso che la gente debba cominciare a snasare un po' nelle attivita' di queste associazioni "ambientaliste"...........questi signori sono li indisturbati a rompere le scatole, ma cosa fanno loro di concreto?
Secondo me, ben poco.......
E sono sicuro che la lista di scandali e ricorsi sarebbe bella lunga!

Ciao.
 
Re: COMUNICATO AI CACCIATORI SICILIANI

CACCIATORI SICILIANI UNITEVI... SIETE LA CULLA DEL DIRITTO ITALIANO... AVETE TANTI OTTIMI PROFESSORI-AVVOCATI AMMINISTRATIVISTI...ASCOLTATEMI.... CLASS ACTION CONTRO LA REGIONE... VEDRETE CHE SERVIRA' PER IL FUTURO...
 
Re: COMUNICATO AI CACCIATORI SICILIANI

franz85 ha scritto:
CACCIATORI SICILIANI UNITEVI... SIETE LA CULLA DEL DIRITTO ITALIANO... AVETE TANTI OTTIMI PROFESSORI-AVVOCATI AMMINISTRATIVISTI...ASCOLTATEMI.... CLASS ACTION CONTRO LA REGIONE... VEDRETE CHE SERVIRA' PER IL FUTURO...
Quoto 100%!
 
Re: COMUNICATO AI CACCIATORI SICILIANI

Copio dal sito: Associazione Siciliana Caccia e natura

Ecco i nomi e cognomi di questi galantuomini.

Da più parti ci è stato chiesto di spiegare tutti i particolari, conrelativi nomi e cognomi, della triste storia della sospensione del Calendario Venatorio.

Per prima cosa è bene spiegare perché, volutamente, abbiamo evitato di fare proclami e dichiarazioni nei giorni precedenti, limitandoci ad una sintetica comunicazione a bocce ormai ferme.

Nei primi giorni volevamo evitare che le solite associazioni, pensassero che noi volessimo prenderci il merito di una presunta vittoria, anche perché non vi era nessuna vittoria, ma solo un tentativo, fatto con l’amaro in bocca, di contenere i danni già gravi.

Successivamente, non volevamo essere noi a dare inizio alla solita sceneggiata del “è colpa di Tizio; no, di Caio; ma che dici, di Sempronio”.

Oggi crediamo sia giunto il momento di raccontare i fatti nudi e crudi, con nomi e cognomi come richiesto, lasciando le supposizioni, i “per sentito dire”, i “ho saputo da”, i “io non c’ero, ma posso immaginare” ai soliti in cerca di notorietà, anche perché, come spesso accade, la realtà è peggiore della fantasia.

I Fatti:

Lunedì, 8 settembre, Legambiente deposita il ricorso presso la cancelleria del Tar di Palermo, immediatamente, il Presidente Emerito della 1^ Sezione del Tar, Giorgio Giallombardo, accoglie l’istanza e firma il decreto cautelare, depositato in Cancelleria giorno 9.

Noi ne siamo informati lo stesso giorno, ma è evidente a tutti che era, di fatto, impossibile impedire, in qualche modo, la firma del decreto cautelare.

Dopo aver dato mandato ai ns. legali di costituirsi e preparare la difesa per l’udienza fissata per il 26, è urgente conoscere le intenzioni dell’Assessore, prof. Giovanni La Via.

Eravamo a conoscenza che il dott. Domenico Portale, Vicepresidente Assoarmieri, aveva chiesto ed ottenuto un incontro con l’Assessore, a Catania per giorno 12; l’incontro era stato richiesto, in data antecedente al ricorso e per altri motivi, ma vista la gravità del momento, chiedemmo al dott. Portale che il ns. Presidente, dott. Francesco Lo Cascio, lo accompagnasse, stravolgendo l’oggetto dell’incontro.

Ottenuto l’assenso sia del dott. Portale che dell’Assessore a tale cambiamento di programma, la mattina di venerdì 12, alle ore 10,00, si è svolto l’incontro presso l’E.S.A. di Catania, presenti il dott. Domenico Portale, il sig. Francesco Coco, suo collaboratore ed il dott. Francesco Lo Cascio.

Durante l’incontro, si è lungamente discusso dei vari punti del Calendario Venatorio e del Piano Regionale Faunistico Venatorio, oggetto di ricorso, conseguenza sicuramente della malafede degli ambientalisti, ma anche delle eccessive prescrizioni formali previste dalla legge 157/92, del comportamento delle solite associazioni venatorie e soprattutto dell’inefficienza dell’amministrazione, colpevole di omissioni e ritardi inaccettabili. In particolare, il dott. Portale è stato estremamente schietto nel ricordare le colpe dell’assessorato, causa tra l’altro di rilevanti danni economici al settore commerciale. Alla fine, l’Assessore ha ammesso le responsabilità dell’amministrazione ed ha promesso “l’impossibile”: rendere efficiente, nei prossimi mesi, il suo assessorato.

Preso atto della situazione, l’Assessore ha dichiarato di essere disponibile ad attuare la seguente soluzione di compromesso, atta a limitare i danni per tutti i soggetti coinvolti: revocare il Calendario Venatorio oggetto di ricorso ed emanare un nuovo decreto con apertura il 21 settembre, senza alcuna modifica a specie cacciabili od altro, a parte il richiamare chiaramente l’adeguamento al decreto sulle Zps del famigerato Pecoraro ed il divieto sui valichi montani, del resto non presenti sul territorio cacciabile.

Tale soluzione era da considerare la meno dolorosa in quanto:

1. Eliminava la preapertura, ma questa era ormai compromessa per l’anno corrente, rendendo improbabile un ulteriore ricorso da parte degli ambientalisti che avevano già raggiunto il loro obiettivo primario;

2. Cessava la materia del contendere con la revoca del precedente Calendario Venatorio, anche se restava aperta la questione del Piano Regionale Faunistico Venatorio, la Valutazione Ambientale Strategica e la Valutazione d’Incidenza, aggirando altri possibili scherzi da parte di una magistratura dal comportamento non proprio cristallino;

3. Permetteva all’amministrazione di correggere nel nuovo decreto alcuni errori formali e comunque attivare tutte le procedure per rendere il decreto il più possibile conforme alle prescrizioni della 157/92 e il DPR 357;

4. Limitava i danni per i cacciatori ed operatori del settore riducendo i giorni di sospensione;

5. Dimostrava a tutti i soggetti coinvolti che l’Assessore, consapevole delle mancanze dell’amministrazione, aveva fatto il possibile per porvi rimedio.



Concludendo, si sarebbe dovuto emanare un decreto di revoca immediatamente ed un nuovo decreto, fatte le modifiche, entro un paio di giorni, comunque da pubblicare entro venerdì 19, inoltre, a scanso di equivoci, il dott. Lo Cascio si incaricava di informare le altre associazioni appena rientrato a Palermo.

In serata il dott. Lo Cascio, con delega del sig. Scalia, Presidente Regionale dell’Associazione Nazionale Libera Caccia, incontrava il sig. Francesco Mistretta, Presidente della Federazione Siciliana della Caccia, con delega della Federazione Caccia del Regno delle due Sicilie, della Federazione Caccia per le Regioni d’Europa, dei Liberi Cacciatori Siciliani Acireale, del NaturClub Sicilia, della Federazione Italiana della Caccia e dell’Arcicaccia, il Sig. Giovanni Trifirò, stretto collaboratore del Sig. Mistretta, il sig. Michele Pizzuto, Presidente del Consiglio Siciliano della Caccia e il dott. Nino La Barbera, segretario del Consiglio Siciliano, ai quali spiegava nei dettagli quanto proposto dall’Assessore, TUTTI si dichiaravano soddisfatti delle intenzioni dell’Assessore, ma, temendo ripensamenti, chiedevano una dichiarazione formale in tal senso da parte dell’Assessore da farsi durante un incontro con tutte le Associazioni Venatorie.

La telefonata all’Assessore effettuata dal dott. Francesco Lo Cascio, otteneva la disponibilità ad incontrare tutte le associazioni mercoledì 17, presso l’Assessorato Agricoltura e le Foreste di Palermo. L’Assessore, sorvolando sul tenore di una richiesta che avrebbe potuto essere considerata offensiva, risolveva quello che sembrava l’ultimo problema.

Mercoledì 17, alle ore 11,00, avviene l’incontro tra l’Assessore, prof. Giovanni la Via, accompagnato dall’Arch. Giovanni Morale, Direttore Generale dell’Assessorato, ed i seguenti rappresentanti delle Associazioni Venatorie: avv. Evola, Presidente Regionale dell’Enalcaccia; dott. Ernesto Del Campo, Presidente Regionale Federazione Italiana della Caccia; sig. Francesco Mistretta, Presidente della Federazione Siciliana della Caccia, con delega della Federazione Caccia del Regno delle due Sicilie, della Federazione Caccia per le Regioni d’Europa, dei Liberi Cacciatori Siciliani Acireale e del NaturClub Sicilia; sig. Giovanni Trifirò, collaboratore del Sig. Mistretta; sig. Michele Pizzuto, Presidente del Consiglio Siciliano della Caccia; dott. Lo Cascio Francesco, Presidente dell’Associazione Siciliana Caccia e Natura; sig. Andrea Notarbartolo con delega del sig. Scalia, Presidente Regionale dell’Associazione Nazionale Libera Caccia; prof. Francesco De Lia, Presidente regionale Arcicaccia; sig. Giovanni Rizzo collaboratore del sig. Francesco Mistretta.

L’Assessore conferma di aver già firmato il decreto di revoca del precedente calendario venatorio e di aver pronto il nuovo decreto, nei termini di cui sopra, da pubblicare venerdì 19; a questo punto l’avv. Evola, il dott. Ernesto Del Campo, il sig. Francesco Mistretta, il sig. Trifirò ed il prof. De Lia SCONSIGLIANO ad uno stupefatto Assessore di pubblicare un Decreto con apertura il 21 settembre, ma di attendere l’udienza del 26, vincere il ricorso di Legambiente e quindi riaprire la caccia subito dopo. Il dott. Lo Cascio, il sig. Michele Pizzuto e il sig. Andrea Notarbartolo, dichiarano che l’unica cosa intelligente da fare è il decreto con apertura il 21, essendoci scarse probabilità di vincere il ricorso e comunque non vale la pena, per una questione di principio, rischiare un blocco prolungato della stagione venatoria. Interviene l’arch. Morale, Direttore Generale dell’Assessorato, dicendo che i pareri legali in possesso dell’amministrazione sono in maggioranza pessimisti e quindi l’unica alternativa valida è quanto già deciso. Inizia una lunga, rumorosa ed inutile diatriba su chi si dichiara sicuro di vincere e chi di perdere, interrotta dall’Assessore, che andandosene, scuro in volto, dichiara di aver preso atto delle varie posizioni e che avrebbe esaminato le varie alternative compresa la possibilità di attuare una mediazione con le associazioni ambientaliste.

E’ a quel punto a noi tutti evidente che per l’Assessore l’ordine delle priorità è bruscamente cambiato, la difesa degli interessi dei cacciatori non è più in cima ma è scesa di diversi gradini.

Giovedì 18, l’Assessore incontra Legambiente e chiede a Legambiente un nuovo incontro per giorno 19, con tutte le altre sigle ambientaliste. Sappiamo per certo che giorno 19 è stato raggiunto un accordo, in base al quale Legambiente ritirerà il ricorso.

Quali concessioni, ovviamente a nostre spese, Legambiente abbia chiesto ed ottenuto, non è dato sapere, se non in forma ufficiosa, ma avendo deciso in questa sede di limitarci ai dati di fatto per il momento ci fermiamo qui.

E’ superfluo dire che Noi dell’A.S.C.N., ovviamente sempre più amareggiati e disgustati, difenderemo nelle sedi opportune gli interessi dei cacciatori.
 
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