"Gli italiani e la caccia" analisi demoscopica di Astra ricerche

caccia,raccoglie l'appoggio delle Istituzioni :

Quando di caccia si parla in termini di studio e di indagine, il mondo delle istituzioni risponde favorevolmente. Diverse cariche istituzionali hanno raccolto l'invito di CNCN, FACE Italia e Arci Caccia e preso parte alla presentazione della ricerca Gli Italiani e la caccia. Oltre al Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, Paolo De Castro, di cui abbiamo già riportato il messaggio inviato alla conferenza, c'erano il Senatore Giuseppe Marinello, Presidente della Commissione Ambiente del Senato, l’on. Luca Sani, Presidente Commissione Agricoltura della Camera, Walter Ferrazza, sottosegretario al Ministero per gli Affari Regionali, il professor Paolo Giuntarelli, in rappresentanza della Presidenza nazionale Federparchi.

Oltre a rappresentanti delle Istituzioni locali e delle Federazioni CONI erano inoltre presenti in sala fra gli altri l’On. Ermete Realacci - Presidente Commissione Ambiente della Camera; il Sen. Massimo Caleo - Capogruppo PD Commissione Ambiente Senato; il Sen. Stefano Vaccari - Segretario Commissione Ambiente Senato; l’On. Susanna Cenni - Commissione Agricoltura della Camera; Antonio Morabito – responsabile fauna di Legambiente; Francesco Ciancalone di Coldiretti e Umberto Borrelli della CIA (Confederazione Italiana Agricoltura).

Eccone le dichiarazioni:

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Giuseppe Marinello,
tra i relatori, ha ringraziando le associazioni venatorie per gli sforzi fatti in questi anni per innalzare il livello di conoscenza dei cittadini sulla caccia e per “scrollarsi di dosso alcuni pregiudizi dovuti in parte a scarsa conoscenza della materia e in parte a malafede. La caccia – ha ricordato - è un’attività antica ma va valutata per quello che essa rappresenta al momento, e oggi il fine ultimo è sempre la sua sostenibilità e la tutela delle specie e dell’ambiente”.

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“Riscontro con piacere di far parte di una maggioranza relativa piuttosto solida, ovvero al partito del buonsenso che approva una caccia sostenibile che si adegua all’ambiente e alle norme”. Ha invece detto il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Luca Sani. “E’ bene che anche i giovani sappiano – ha aggiunto - che sulla caccia l’Italia vanta una delle normative più avanzate nel mondo. Questa indagine è utile dunque anche per la politica, in Parlamento infatti spesso la caccia è considerata ancora con molto pregiudizio e invece ci sarebbe bisogno di minore emotività quando si affrontano temi specifici come i danni all’agricoltura da fauna selvatica. La ricerca ci aiuta a smontare certi atteggiamenti di chiusura e ad affrontare con maggiore equilibrio le questioni relative alla caccia. Spero ci siano altre occasioni di confronto su questi temi”.

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Il sottosegretario al Ministero per gli Affari Regionali, Walter Ferrazza, ha espresso con convinzione la sua vicinanza al mondo venatorio: “Compito della politica è adattare le norme al nuovo modo di andare a caccia. Oggi siamo di fronte a cacciatori più responsabili che rispettano le norme nazionali e regionali perciò la politica deve rendere omogenee e più moderne le varie normative. C’è la necessità di portare nella società civile e chiarire cos’è la caccia oggi, chi è il cacciatore moderno. Il cacciatore infatti è il primo degli ambientalisti, tant’è vero che la caccia non è un motivo di diminuzione o estinzione di specie, minacciate invece dalla scomparsa degli habitat. È arrivata l’ora che ambientalisti e cacciatori – ha concluso Ferrazza – lavorino insieme per evitare modifiche e scomparse di habitat”.

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Paolo Giuntarelli
, per Federparchi ha aggiunto: “Federparchi ha collaborato alla ricerca e voglio ribadire in questa occasione che noi non siamo contrari alla caccia, anzi c’è la richiesta di confrontarsi con i cacciatori e collaborare per esempio negli abbattimenti selettivi”.





 
Volontari antincendio....volontari protezione civile....pulizie argini e parchi....inviti a scolaresche alle operazioni di cattura delle lepri....prevenzione danni da fauna selvatica ( semina di campetti a perdere dissuasivi....recinzioni anti ungulati....)..e altro ancora.

Aggiungo ore di didattica frontale svolte da cacciatori nelle scuole elementari con annesse gite educative nei boschi( almeno in molti comuni della Toscana..)
 
quali sono le iniziative che avrebbero adottato le aavv per conseguire quest'ottimo risultato?


Volontari antincendio....volontari protezione civile....pulizie argini e parchi....inviti a scolaresche alle operazioni di cattura delle lepri....prevenzione danni da fauna selvatica ( semina di campetti a perdere dissuasivi....recinzioni anti ungulati....)..e altro ancora.
 
A Hunting show, presentati i risultati Astra ricerche per il Triveneto

A Hunting show, presentati i risultati Astra ricerche per il Triveneto

Giovedì 20/02/2014

La fiera Hunting show di Vicenza si è aperta con un convegno, presieduto dal direttore di Armi e Tiro Massimo Vallini, nel quale la società di sondaggi Astra ricerche ha esposto alla platea i risultati del secondo sondaggio dal titolo "Gli italiani e la caccia", specifici per l'area del Triveneto. Per leggere la relazione, clicca sull'allegato.


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Online la puntata di prometeo

Online la puntata di prometeo

La trasmissione Prometeo, andata in onda giovedì 19 settembre sul canale 27 del digitale terrestre ha ospitato il presidente del CNCN, Giovanni Ghini, a parlare dei dati relativi all'indagine demoscopica Gli italiani e la caccia,commissionata dallo stesso CNCN e dalle associazioni venatorie aderenti a Face Italia, più Arci Caccia.
Sono intervenuti telefonicamente Stefano Masini, responsabile area ambiente e territorio di Coldiretti, e Antonino Morabito, responsabile fauna di Legambiente, portando il dibattito in un contesto di pacato confronto e proficuo sviluppo di tematiche comuni.

Prometeo -- Gli italiani e la caccia - YouTube
 
il vento sta cambiando, certo che se la caccia e l'agricoltura, collaborassero un po' di più, sarebbe meglio per entrambi, sarebbe meglio per la nostra immagine, e sarebbe forse anche più facile da gestire. Chiaramente nemici ne avremmo sempre, ma il fatto che siamo incensurati, gioca notevolmente a nostro favore!!! ed è su queste cose che dovremmo fare leva, non diamo per scontato che lo sappiano tutti, mostriamo il nostro lato sociale, e raccoglieremo certamente meglio e di più.
 

pecos

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Gli italiani e la caccia, con la conoscenza un’amicizia che cresce e diventa più forte. Secondo l’analisi demoscopica di Astra Ricerche aumentano gli italiani favorevoli alla caccia che arrivano al 56%, in crescita del 3% rispetto al 2010. Contrariamente a quanto gli anticaccia vorrebbero far credere sempre più italiani sono “vicini” all’attività venatoria mentre diminuiscono i sentimenti negativi verso i cacciatori. Confermata l’importanza dell’informazione sui limiti e la regolamentazione della caccia e il suo ruolo nella gestione ambientale.
Analizzati anche ambientalismo e animalismo: italiani interessati e attivi per l’ambiente mentre concordano solo apparentemente con l’animalismo, spesso considerato estremista e radicale Camera dei Deputati, 12 settembre 2013 ‐ Sono stati presentati oggi nella Sala Stampa della Camera dei Deputati i risultati della nuova indagine sociologica “Gli italiani e la caccia”, la seconda dedicata a questo
tema in tre anni, che ha evidenziato il netto miglioramento dell’immagine e della considerazione che l’attività venatoria ha nel nostro Paese. La ricerca, con oltre 2000 interviste effettuate da Astra Ricerche del sociologo Enrico Finzi si conferma, come già nel 2010, la più ampia e approfondita svolta in Italia sulla caccia e il rapporto che hanno con essa i cittadini del nostro Paese. A commissionare lo studio anche questa volta il CNCN (Comitato Nazionale Caccia e Natura) e le associazioni venatorie riunite in FACE Italia (Federcaccia, LiberaCaccia, Enalcaccia, Anuu Migratoristi), alle quali si è unita Arcicaccia.

I DATI ‐ I dati mettono in luce una netta crescita generale degli indicatori favorevoli alla caccia, a cominciare dalla tipologia ad hoc per gruppi che vede salire al 56% gli italiani favorevoli alla caccia nel nostro Paese (nel 2010 questa analisi si fermava al 53,2%). Più moderata ma sempre significativa la crescita dei “vicini” all’attività venatoria: gli amici dei cacciatori o comunque i cittadini in qualche modo interessati da questa passione, salgono dal 48% al 49,2%. Importantissimo invece il dato sull’indice di favore sulla caccia, che vede un guadagno di favorevoli di circa 5 milioni di italiani, merito dell’attività di informazione e sensibilizzazione messa in campo dalle associazioni venatorie e dai cacciatori stessi e di una maggiore
comprensione dei cittadini del reale ruolo dell’attività venatoria, della figura di chi la pratica e del suo forte radicamento e valore nel tessuto sociale ed economico italiano.
Non a caso i cacciatori raccolgono un favore maggiore rispetto all’idea generica di caccia, con quasi il 62% degli italiani che li apprezzano, sebbene non manchino alcune valutazioni critiche ‐ minoritarie – su alcuni aspetti del loro operato. Si conferma anche il dato sul fatto che i cacciatori italiani in realtà non sono tutti
avanti con l’età, anzi sopra la media c’è la fascia tra i 25 e i 34 anni, residenti in particolare nei comuni medio‐piccoli.
Come nel 2010 è evidente la correlazione statistica assai forte tra la notorietà delle norme che regolano la caccia, il consenso per esse (quasi unanime negli italiani che le conoscono) e la buona valutazione dell’attività venatoria: coloro che si dichiarano ostili alla caccia risultano, infatti, assai meno informati della media e spesso completamente all’oscuro di come viene realmente praticata.

L’ANIMALISMO ‐ In occasione di questo studio sono stati analizzati anche temi non affrontati nel 2010, a partire dalla cultura animalista messa a confronto con quella ambientalista. Per quanto riguarda l’animalismo gli atteggiamenti degli italiani risultano non solo contrastanti ma anche spesso ambivalenti. La verità è che molti soggetti che si dichiarano animalisti al dunque non sono affatto ostili all’uccisione di
animali a talune condizioni: 56% è favorevole se si tratta di ricavare alimenti per gli umani; il 49% se gli animali sono pericolosi perché aggrediscono gli umani o portano malattie; il 49% se servono agli scienziati per scoprire l’origine di certe malattie e trovare adeguate terapie; il 48% se gli animali appartengono a
specie selvatiche non a rischio di estinzione ma anzi sovrabbondanti.
È stato esplorato pure il favore per le organizzazioni animaliste, approvate senza riserve dal 49% e criticate dal 51% (in due casi su tre con particolare virulenza), mentre le organizzazioni ecologiste godono di un consenso assai più ampio e in molti casi vengono ritenute indipendenti e migliori. Alla prova dei fatti
mentre molti comportamenti legati a una migliore cura e attenzione per l’impiego sostenibile delle risorse naturali sono passati nell’uso comune degli italiani, l’animalismo appare invece indebolito da molti comportamenti incongrui e cioè dal fatto che l’81% degli Italiani mangia carne, l’80% pesce, il 27% dimostra
di apprezzare la carne di selvaggina sotto diverse forme, per cui l’animalismo concreto e coerente non supera il 20% mentre l’ecologismo concreto è pieno e coerente per il 34% e comunque significativo per un
altro 48%.
I dati dell’indagine di Astra Ricerche confermano ancora una volta come la caccia in Italia sia tutt’altro che in declino e, anzi, sia una opzione valida e sostenuta in particolare nei comuni medio‐piccoli, ovvero dalla realtà estranea ai grandi centri urbani, più vicina quotidianamente a quella natura verso la quale vorrebbero spesso tornare proprio i residenti delle metropoli e delle grandi città. Un tessuto solido, forte e vivo, fatto di piccoli centri e di campagne, cuore delle eccellenze paesaggistiche, agroalimentari, enogastronomiche e turistiche del nostro Paese. Un cuore che per continuare a battere ha bisogno dei cacciatori, li stima e li apprezza per il loro ruolo in difesa della natura e della cultura rurale.
Per questo il mondo venatorio ha deciso di prendere spunto da questa seconda ricerca per diffondere la conoscenza della caccia e del vero rapporto che essa ha con la nostra società.
“Gli italiani e la caccia” diventerà dunque il riferimento per chi vorrà conoscere davvero questo mondo e la sua importanza per la difesa della biodiversità e la tutela dell’ambiente.
“Cruciale è sempre la questione dell’informazione sulla caccia. – ha commentato il sociologo Enrico Finzi di Astra Ricerche ‐ Questa analisi ha infatti confermato le previsioni, vedendo aumentare i consensi per l’attività venatoria proprio in corrispondenza di un aumento di conoscenza su come essa è praticata in
Italia. Al di là di una parte della popolazione che odia la caccia e non l’accetterà mai, la partita si gioca sugli indecisi, tuttora in larga parte inconsapevoli dei rigidi limiti e delle numerose regolamentazioni imposti alla caccia. Quando il mondo venatorio – conclude Finzi – riesce a spiegare il senso e il perché della caccia allora gli italiani, in buona parte, sono pronti ad appoggiarla”.

Ufficio stampa CNCN
EffeCi & Associati - Via Merulana, 247 - 00184 Roma - Tel.: 0648913853 - Fax: 0648900041
Fabio Ciarla cell 348.77.81.089 - [email protected]
Segreteria Face Italia
Via Salaria, 298/A – 00199 Roma Tel. 06/8440941
 
Per esperienza personale posso dire che il male peggiore che attanaglia il mondo venatorio è proprio quello dell'ignoranza,ovviamente riferito all'enorme popolazione che si fà un'idea in base a quanto divulgato(spesso con falsità) dalle associazioni ambientaliste che facendoci passare per "sterminatori senza scrupoli"pensa di trovare facili alleati per la loro causa.
Tendenzialmente potrebbe anche essere una politica valida,ma per esperienza diretta posso dire che c'è una controdendenza quando si entra nel merito e si spiega cos'è la caccia con tutto quello che il suo mondo si porta dietro.
Io lavoro nel commerciale e la maggior parte dei miei clienti sà della mia passione per la caccia,non lo ho mai nascosto e mai lo nasconderò,e posso affermare che tranquillamente il 60-70% cambia opinione e ascolta interessato.
 
Visto che quando le cose vanno male si punta sempre il dito contro le ns AAVV non pensate che questi dati dimostrino che in fondo qualcosa di buono le ns associazioni stiano facendo??
Un 'altra bella mano pensa ce l'abbia data involontariamente l'ex ministra Brambilla...era il ministro con il peggior indice di gradimento nell'ultimo Governo Berlusconi e non credo che il gradimento sia aumentato da paladina...o finta paladina..degli animali...
Cmq ragazzi comportiamoci bene..xchè non ci dobbiamo mai dimenticare che a caccia siamo SEMPRE a casa d'altri...sono convinto anch'io che il vento stia cambiando,specie sull'opinione che la gente ha di noi.....
 
Aggiungo ore di didattica frontale svolte da cacciatori nelle scuole elementari con annesse gite educative nei boschi( almeno in molti comuni della Toscana..)

Anche qui Andrea.....oltre a lezioni anche a livello di medie.....superiori e corsi universitari ( sulla gestione programmata della caccia).....
 
“Gli italiani e la caccia” - Indagine demoscopica
Roma – Camera dei Deputati – 12 settembre 2013

LE DICHIARAZIONI

Giovanni Ghini – Presidente CNCN (Comitato Nazionale Caccia e Natura)
“La caccia è un elemento essenziale nell’ambiente antropomorfizzato in cui viviamo oggi – ha commentato il presidente del CNCN avvocato Giovanni Ghini – e gli italiani dimostrano di averlo capito. I risultati dell’indagine Astra Ricerche del 2013 evidenziano la consapevolezza di quanto sia importante l’attività venatoria proprio da parte di chi vive più a contatto con la natura. Il nostro compito è quindi proseguire sulla strada dell’informazione, dello studio e dell’aumento della conoscenza diffusa sui riti e sulle norme, sia quelle di sicurezza sia quelle di derivazione scientifica, che regolano la caccia”.

Gian Luca Dall’Olio – Presidente FIdC, a nome delle Associazioni Venatorie partecipanti
“Abbiamo voluto ripetere dopo pochi anni una indagine sulla caccia e sul rapporto che con essa hanno gli italiani perché malgrado i risultati del 2010 ancora troppo spesso dell’attività venatoria si ha e si dà una immagine distorta e non corrispondente al vero – ha affermato il presidente di Federazione Italiana della Caccia Gian Luca Dall’Olio parlando a nome delle Associazioni Venatorie riunite in Face Italia (Federcaccia, Liberacaccia, Enalcaccia, Anuu Migratoristi) e di Arci Caccia – I risultati hanno invece non solo confermato che non sono reali i dati che vorrebbero la maggioranza e in qualche caso la quasi totalità degli italiani contrari alla caccia, ma anzi che in questi tre anni, innalzando il livello di conoscenza che della caccia e dei cacciatori si ha fra i cittadini, l’accettazione e il gradimento per una caccia sostenibile e regolamentata è cresciuto. Spronato da questo risultato, il mondo venatorio ha deciso di ripartire con rinnovato impegno e vigore con i suoi sforzi unitari per aumentare ancora di più la diffusione di questa conoscenza e del reale rapporto che la caccia ha con la nostra società. ‘Gli italiani e la caccia’ diventerà dunque il riferimento per chi vorrà conoscere realmente questo mondo e il suo ruolo. Un ruolo riconosciuto e affidato loro dall’Europa, che trova pieno compimento nell’impegno gestionale, nella raccolta ed elaborazione dei dati, nella conservazione e difesa concreta e attiva di ambiente, fauna tutta, cacciabile e no, biodiversità.
L’intervento di oggi rappresenta una testimonianza della volontà unitaria del mondo venatorio di tutelare la cultura, i valori e gli interessi della caccia e dei cacciatori e di tutti coloro che intorno ad essi operano”.

Enrico Finzi – Sociologo, direttore di Astra Ricerche
“Cruciale è sempre la questione dell’informazione sulla caccia. – ha commentato il sociologo Enrico Finzi di Astra Ricerche ‐ Questa analisi ha infatti confermato le previsioni, vedendo aumentare i consensi per l’attività venatoria proprio in corrispondenza di un aumento di conoscenza su come essa è praticata in Italia. Al di là di una parte della popolazione che odia la caccia e non l’accetterà mai, la partita si gioca sugli indecisi, tuttora in larga parte inconsapevoli dei rigidi limiti e delle numerose regolamentazioni imposti alla caccia. Quando il mondo venatorio – conclude Finzi – riesce a spiegare il senso e il perché della caccia allora gli italiani, in buona parte, sono pronti ad appoggiarla
 
Molti cominciano a capire che l'accanimento su di noi è in parte solo d'interesse politico(vedi la Rossa) e di estremismo ideologico...........Molti amici e colleghi mi dicono che erano contro la caccia ma dopo tutta sta guerra contro di noi, hanno capito che il 80% son balle......
 
finalmente una bella notizia, evidentemente i 4 verdastri hanno saturizzato talmente tanto i cojon alla gente, che ormai tutti ne hanno le palle piene. di loro, e dei loro modi di martellare con ogni scusa!!!

- - - Aggiornato - - -

non credo che la gente sia stupida, e penso che basti poco per capire che ci sono cose ben più importanti da risolvere, oltre al fatto che l'essere umano sta perdendo dignità giorno dopo giorno, e che si dà più valore ad un animale che ad una persona, dai, c'è ancora qualcosa per cui lottare, qualcosa di buono a questo mondo...
 
hooo una bella notizia, ma miraccomando continuamo nel nostro piccolo anche con i vicini di casa ad cercare di informare la gente che non sa queste cose, e che vedono solo la tv( falsa ) che ci mette solo in cattiva luce ( bisogna fargli vedere l'altra parte della medaglia visto che i nostri presidenti se ne sbattono le p...e, secondo me questo è un modo per avere dalla nostra parte tanta gente, e magari averla vinta contro quei 4 c...ni animalari. informiamo ragazzi.
 
Dobbiamo partire dal basso con e tramite le AAVV e Partito.

Se ci rendiamo utili nella comunità civile, se veniamo identificati x curare un ambiente caro-storico a quel territorio, se mediamente ci si comporta bene sul terreno di caccia e con educazione vs. contadini e gente che frequenta le campagne ..... acquisiamo di sicuro consenso.

X raggiungere le scuole occorre avere anche un consenso politico e di rappresentanza consolidato che o c'è (come a Ravenna) xchè acquisito nel tempo con comportamenti coerenti di molti oppure oggi FATICOSAMENTE e duramente andrebbe creato ..... con tempo e dedizione da parte di molti che si rimboccano le mani e fanno ..... poche chiacchere e ululati al nulla.
 
Comunque ragazzi anche io con chiunque parli della mia passione non ho riscontri negativi, anzi spesso le persone chiedono incuriosite e affascinate di cosa sia la caccia !

Peraltro sto scoprendo persone che ricoprono cariche pubbliche (della mia provincia) che vanno a caccia e non lo diresti mai al mondo che siano cacciatori !
 
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