Caccia in Cansiglio, un danno per il turismo

Alberto 69

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04/09/2013

Per il presidente Zaia l’abbattimento dei cervi sarebbe un brutto colpo per l’immagine del Veneto.

FARRA D’ALPAGO. Gli ambientalisti ringraziano il presidente della Regione, Luca Zaia, per il no ripetuto anche ieri a Belluno contro la caccia dei cervi in Cansiglio.
Allo stesso tempo, però, gli affidano un nuovo incarico. «Dopo il 15 settembre, giorno in cui la commissione tecnica istituita dallo stesso Governatore dovrà sancire che i cervi non si ammazzano dentro il perimetro della foresta demaniale, il presidente della Regione dovrebbe attivarsi, assieme agli organi di competenza, per avviare il dossier alla base della richiesta di riconoscimento di questa foresta come patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco».
A porre questa sollecitazione a Zaia sono, in particolare, le associazioni Mountain Wilderness ed Ecoistituto, rappresentate rispettivamente da Giancarlo Gazzola e da Michele Boato, che due anni fa, durante un convegno a Vittorio Veneto, hanno lanciato per il Cansiglio il progetto di una tutela Unesco come quella ottenuta dalle Dolomiti.
Il presupposto sul quale si basa il divieto di caccia sull’altopiano viene ritenuto, dalle associazioni, molto importante ai fini di una maggiore considerazione dell’Unesco per una richiesta particolareggiata come quella del Cansiglio.
Il capitolo venatorio all’interno dell’antico bosco dei dogi, non è comunque chiuso. Se ne riparlerà il 10 settembre in Pian Cansiglio, in sede di prima commissione del consiglio regionale. Commissione alla quale hanno chiesto formalmente di poter partecipare anche i sindaci di Fregona, Farra d’Alpago e Tambre d’Alpago.
«Per quanto mi riguarda», anticipa la sua posizione Oscar Facchin, sindaco di Farra, «rinnoverò la richiesta che i cervi, da tempo in sovrannumero, possano essere cacciati non solo all’esterno della foresta, ma anche all’interno».
Contro una simile prospettiva si schiera, ancora una volta, l’europarlamentare Andrea Zanoni. «Fermo restando il no all’uso delle doppiette nel demanio forestale», tiene a precisare, «personalmente ritengo che anche fuori del bosco debba essere impedita la caccia, perché ci sono altre modalità d’intervento, dalla sterilizzazione chimica alla cattura degli animali per trasportarli altrove. Ritengo che l’equilibrio naturale si possa realizzare, come già paventato, anche attraverso l’introduzione di un gruppo di lupi».
Intanto il governatore Luca Zaia, a margine dell’incontro avuto ieri in Confindustria Belluno per l’accordo sull’occhialeria, ha ribadito la sua posizione «non contro la caccia in se stessa, ma contro la caccia dentro la foresta del Cansiglio, perché questa scatenerebbe una fatwa mondiale contro il Veneto e arrecherebbe danni d’immagine gravissimi anche al nostro turismo».
Una posizione, questa, che verrà fatta propria anche dall’ente Veneto Agricoltura, i cui esperti hanno il compito di prendere una decisione sulle modalità di intervento entro il 15 settembre.

fonte:corrierealpi.gelocal.it
 
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