L’arcicaccia torna ad occuparsi di caccia grazie a ruby?

Dura la vita per un cacciatore di destra, del PdL in particolare. A nulla servono petizioni firmate dalla maggior parte dei senatori del gruppo quando giornali e tv passano sempre e solo il pensiero della brambilla. Un tormento. Ma, in un partito che raccoglie gran parte dell’arco costituzionale della prima repubblica, si sa, le anime sono di tutti i tipi, anche le peggiori. La coscienza comunque, da piccolo dirigente provinciale, è sempre stata pulita. Ho sempre attaccato, molto spesso proprio da queste pagine, ogni iniziativa anticaccia proveniente dal partito. Non esistono in questo caso ordini di scuderia. Chi è cacciatore, lo è prima di essere tutto il resto. Per alcuni neanche questo basta. Ma così è.
Perché questa premessa? Per argomentare e smarcarmi da ogni attacco di militanza mi si possa rivolgere illustrando il mio stupore nel leggere l’ennesimo articolo populista e alquanto inutile a firma arcicaccia.
Ora, come detto, che la rossa sia uno dei peggiori nemici della categoria è noto anche alle pietre. Ma concordo con il fatto che sia giusto ripeterlo, casomai qualcuno arrivato in ritardo non lo sappia e gli affidi anche soltanto un voto in memoria di antiche giarrettiere.
Ma l’articolo di Ciarafoni no. Non ha senso e non lo condivido. A cosa serve stare li a parlare di ruby? Quale beneficio per i cacciatori da questa polemica? Perché continuare a parlare di Berlusconi facendo finta che realacci la poretti, della seta e tanti altri militanti, come gli iscritti arci (sempre meno o sbaglio?) nella sinistra nazionale siano tutti nostri amici? Questo è il vero atteggiamento che uccide la caccia. Quello di voler politicizzare l’attività venatoria, che lo si faccia per le tessere o per un credo non importa. Ma capite bene, la politica non è solo quella dei partiti, la politica è la divisione in bande, che siano destra e sinistra, arci o federcaccia, cinghialai o beccacciai. Questo è il vero male della caccia. Un’armata Brancaleone allo sbaraglio contro un nemico che non si chiama più brambilla o della seta ma opinione pubblica. Un’opinione pubblica che, fatevene una ragione, vive in appartamenti di 50 mq con un gatto tristemente castrato e vuole insegnare a tutti noi cosa sia la natura e quanto sia disumano uccidere un essere vivente. Un’opinione pubblica che continua a fare il bagno mentre un essere umano giace sotto un lenzuolo in riva al mare ma che è pronto a bloccare la ricerca scientifica pur di salvare la vita di un topo.
E allora, sig Ciarafoni, che ce ne facciamo della Piazzale Loreto in formato digitale se il popolo, a voi tanto caro, si fida sempre più di pifferai bugiardi ed ignoranti e si commuove davanti agli occhi di un bamby (non conoscono neanche che razza di animale sia) lacrimoso?
La verità , non mi stancherò mai di dirlo, è che si è perso tempo. Le divisioni delle associazioni hanno creato un vuoto difficile da colmare. Vuoto che gran parte dei dirigenti cerca di riempire con frasi inutili su vicende altrettanto inutili. Spesso per giustificare il proprio immobilismo. Non devo certo tornare sui tavoli da voi imbanditi con le associazioni che tanto quanto la brambilla auspicano la chiusura della caccia, ne sulle tante occasioni perse per scendere in piazza uniti a combattere i calunniatori, ripeto, sempre più numerosi. Vogliamo forse parlare della vergognosa gestione degli ATC di Roma che sono decenni indietro a causa della spartizione tra AAVV? Onestà intellettuale. Questa deve essere la parola d’ordine per chi vuole portare avanti una battaglia difficile ma non impossibile. E invece noi continuiamo in questa gara su chi lo ha più lungo (mi scusino le signore che leggeranno). Una gara tra impotenti poi, visto che il tutto resta all’interno di un circuito mediatico che non varca i confini della stampa di settore. Avete mai letto qualcosa a favore della caccia fuori dai siti specializzati? Non vedete con quante bugie vengono infarciti invece i commenti contrari? E voi, dirigenti delle associazioni, non leggete i commenti dei cacciatori?
Secondo me stiamo tutti sottovalutando l’onda che sta per travolgerci.
Mi auguro che questo sia solo il mio pensiero…

Mauro Proietti

Bellissimo e vero!!!!!!!
 
Dura la vita per un cacciatore di destra, del PdL in particolare. A nulla servono petizioni firmate dalla maggior parte dei senatori del gruppo quando giornali e tv passano sempre e solo il pensiero della brambilla. Un tormento. Ma, in un partito che raccoglie gran parte dell’arco costituzionale della prima repubblica, si sa, le anime sono di tutti i tipi, anche le peggiori. La coscienza comunque, da piccolo dirigente provinciale, è sempre stata pulita. Ho sempre attaccato, molto spesso proprio da queste pagine, ogni iniziativa anticaccia proveniente dal partito. Non esistono in questo caso ordini di scuderia. Chi è cacciatore, lo è prima di essere tutto il resto. Per alcuni neanche questo basta. Ma così è.
Perché questa premessa? Per argomentare e smarcarmi da ogni attacco di militanza mi si possa rivolgere illustrando il mio stupore nel leggere l’ennesimo articolo populista e alquanto inutile a firma arcicaccia.
Ora, come detto, che la rossa sia uno dei peggiori nemici della categoria è noto anche alle pietre. Ma concordo con il fatto che sia giusto ripeterlo, casomai qualcuno arrivato in ritardo non lo sappia e gli affidi anche soltanto un voto in memoria di antiche giarrettiere.
Ma l’articolo di Ciarafoni no. Non ha senso e non lo condivido. A cosa serve stare li a parlare di ruby? Quale beneficio per i cacciatori da questa polemica? Perché continuare a parlare di Berlusconi facendo finta che realacci la poretti, della seta e tanti altri militanti, come gli iscritti arci (sempre meno o sbaglio?) nella sinistra nazionale siano tutti nostri amici? Questo è il vero atteggiamento che uccide la caccia. Quello di voler politicizzare l’attività venatoria, che lo si faccia per le tessere o per un credo non importa. Ma capite bene, la politica non è solo quella dei partiti, la politica è la divisione in bande, che siano destra e sinistra, arci o federcaccia, cinghialai o beccacciai. Questo è il vero male della caccia. Un’armata Brancaleone allo sbaraglio contro un nemico che non si chiama più brambilla o della seta ma opinione pubblica. Un’opinione pubblica che, fatevene una ragione, vive in appartamenti di 50 mq con un gatto tristemente castrato e vuole insegnare a tutti noi cosa sia la natura e quanto sia disumano uccidere un essere vivente. Un’opinione pubblica che continua a fare il bagno mentre un essere umano giace sotto un lenzuolo in riva al mare ma che è pronto a bloccare la ricerca scientifica pur di salvare la vita di un topo.
E allora, sig Ciarafoni, che ce ne facciamo della Piazzale Loreto in formato digitale se il popolo, a voi tanto caro, si fida sempre più di pifferai bugiardi ed ignoranti e si commuove davanti agli occhi di un bamby (non conoscono neanche che razza di animale sia) lacrimoso?
La verità , non mi stancherò mai di dirlo, è che si è perso tempo. Le divisioni delle associazioni hanno creato un vuoto difficile da colmare. Vuoto che gran parte dei dirigenti cerca di riempire con frasi inutili su vicende altrettanto inutili. Spesso per giustificare il proprio immobilismo. Non devo certo tornare sui tavoli da voi imbanditi con le associazioni che tanto quanto la brambilla auspicano la chiusura della caccia, ne sulle tante occasioni perse per scendere in piazza uniti a combattere i calunniatori, ripeto, sempre più numerosi. Vogliamo forse parlare della vergognosa gestione degli ATC di Roma che sono decenni indietro a causa della spartizione tra AAVV? Onestà intellettuale. Questa deve essere la parola d’ordine per chi vuole portare avanti una battaglia difficile ma non impossibile. E invece noi continuiamo in questa gara su chi lo ha più lungo (mi scusino le signore che leggeranno). Una gara tra impotenti poi, visto che il tutto resta all’interno di un circuito mediatico che non varca i confini della stampa di settore. Avete mai letto qualcosa a favore della caccia fuori dai siti specializzati? Non vedete con quante bugie vengono infarciti invece i commenti contrari? E voi, dirigenti delle associazioni, non leggete i commenti dei cacciatori?
Secondo me stiamo tutti sottovalutando l’onda che sta per travolgerci.
Mi auguro che questo sia solo il mio pensiero…

Mauro Proietti
Sig.Proietti ci dia una mano anche lei allora a mandare a casa tutti questi personaggi,abbiamo assoluto bisogno di gente seria e preparata, gente con la caccia nel cuore e nell'anima, i cacciatori italiani le saranno sempre grati
 

Alberto 69

Capo Redattore Rassegna stampa
Membro dello Staff
Supermoderatore
Utente Premium
Messaggi
21,273
Punteggio reazioni
8,095
Punti
650
Dura la vita per un cacciatore di destra, del PdL in particolare. A nulla servono petizioni firmate dalla maggior parte dei senatori del gruppo quando giornali e tv passano sempre e solo il pensiero della brambilla. Un tormento. Ma, in un partito che raccoglie gran parte dell’arco costituzionale della prima repubblica, si sa, le anime sono di tutti i tipi, anche le peggiori. La coscienza comunque, da piccolo dirigente provinciale, è sempre stata pulita. Ho sempre attaccato, molto spesso proprio da queste pagine, ogni iniziativa anticaccia proveniente dal partito. Non esistono in questo caso ordini di scuderia. Chi è cacciatore, lo è prima di essere tutto il resto. Per alcuni neanche questo basta. Ma così è.
Perché questa premessa? Per argomentare e smarcarmi da ogni attacco di militanza mi si possa rivolgere illustrando il mio stupore nel leggere l’ennesimo articolo populista e alquanto inutile a firma arcicaccia.
Ora, come detto, che la rossa sia uno dei peggiori nemici della categoria è noto anche alle pietre. Ma concordo con il fatto che sia giusto ripeterlo, casomai qualcuno arrivato in ritardo non lo sappia e gli affidi anche soltanto un voto in memoria di antiche giarrettiere.
Ma l’articolo di Ciarafoni no. Non ha senso e non lo condivido. A cosa serve stare li a parlare di ruby? Quale beneficio per i cacciatori da questa polemica? Perché continuare a parlare di Berlusconi facendo finta che realacci la poretti, della seta e tanti altri militanti, come gli iscritti arci (sempre meno o sbaglio?) nella sinistra nazionale siano tutti nostri amici? Questo è il vero atteggiamento che uccide la caccia. Quello di voler politicizzare l’attività venatoria, che lo si faccia per le tessere o per un credo non importa. Ma capite bene, la politica non è solo quella dei partiti, la politica è la divisione in bande, che siano destra e sinistra, arci o federcaccia, cinghialai o beccacciai. Questo è il vero male della caccia. Un’armata Brancaleone allo sbaraglio contro un nemico che non si chiama più brambilla o della seta ma opinione pubblica. Un’opinione pubblica che, fatevene una ragione, vive in appartamenti di 50 mq con un gatto tristemente castrato e vuole insegnare a tutti noi cosa sia la natura e quanto sia disumano uccidere un essere vivente. Un’opinione pubblica che continua a fare il bagno mentre un essere umano giace sotto un lenzuolo in riva al mare ma che è pronto a bloccare la ricerca scientifica pur di salvare la vita di un topo.
E allora, sig Ciarafoni, che ce ne facciamo della Piazzale Loreto in formato digitale se il popolo, a voi tanto caro, si fida sempre più di pifferai bugiardi ed ignoranti e si commuove davanti agli occhi di un bamby (non conoscono neanche che razza di animale sia) lacrimoso?
La verità , non mi stancherò mai di dirlo, è che si è perso tempo. Le divisioni delle associazioni hanno creato un vuoto difficile da colmare. Vuoto che gran parte dei dirigenti cerca di riempire con frasi inutili su vicende altrettanto inutili. Spesso per giustificare il proprio immobilismo. Non devo certo tornare sui tavoli da voi imbanditi con le associazioni che tanto quanto la brambilla auspicano la chiusura della caccia, ne sulle tante occasioni perse per scendere in piazza uniti a combattere i calunniatori, ripeto, sempre più numerosi. Vogliamo forse parlare della vergognosa gestione degli ATC di Roma che sono decenni indietro a causa della spartizione tra AAVV? Onestà intellettuale. Questa deve essere la parola d’ordine per chi vuole portare avanti una battaglia difficile ma non impossibile. E invece noi continuiamo in questa gara su chi lo ha più lungo (mi scusino le signore che leggeranno). Una gara tra impotenti poi, visto che il tutto resta all’interno di un circuito mediatico che non varca i confini della stampa di settore. Avete mai letto qualcosa a favore della caccia fuori dai siti specializzati? Non vedete con quante bugie vengono infarciti invece i commenti contrari? E voi, dirigenti delle associazioni, non leggete i commenti dei cacciatori?
Secondo me stiamo tutti sottovalutando l’onda che sta per travolgerci.
Mi auguro che questo sia solo il mio pensiero…

Mauro Proietti
 
Lo quoto soprattutto per la coerenza che ha sempre dimostrato:
Cosa vuoi fare da grande?
Se non dovessi riuscire a rimanere in politica, continuerei ad impegnare le mie capacità manageriali in un altro campo, ma per ora non mi pongo il problema perché investo tutte le mie energie in quello che faccio. Se poi le cose dovessero andare diversamente ho un piano C: ritirarmi in campagna...
C’è qualcosa più importante della politica per te?
Si. La caccia. E’ un vero stile di vita. Sono un cacciatore da sempre anche se purtroppo riesco a coltivare questa mia passione sempre meno. Chiaramente queste due attività vengono dopo gli affetti familiari.
Vista la tua esperienza, se dovessi paragonare la classe politica ad un animale quale sceglieresti?
Non c’è una razza sola. Certamente direi che molti politici si possono dividere in asini e lupi.
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto