L’on. Sergio berlato risponde ad andrea zanoni

scusate la mia ignoranza, ma vorrei mettere un link sui i social network da far girare il più possibile perché tanta gente questi dati non li sa e non li saprà mai, io sarei per sfruttare i social network per informare il più possibile (come fa l'altra gentaglia), ma..... dove lo trovo il link? poi che dire grandi parole dell' on. Berlato ma idea[1] perché non facciamo rincorrere da un bel cinghiale **** il.......zanoni, non occorre tanto basta portarlo nei boschi, tanto ormai i cinghiali sono d'appertutto, vedi quello che è successo a una frazione di como non tanto tempo fa!
 
Concordo che sono dati che andrebbero divulgati il più possibile ma più che agli animalisti che spesso hanno i para occhi e orecchie a tutto il resto della cittadinanza.
Saluti Bregoscia
Per farlo sapere agli italiani chi siamo servono i media giornalisti e tv e qui dovrebbero entrare in gioco le nostre aavv......Saluti Massimo
 
Ma visto che il partiro del TRADITORE e' scomparso come mai questo Zanoni e' sempre a mangiare soldi nostri al parlamento europeo?e a quale partito andra' a leccare il culo per rimanere alla PAPPATOIA meno male che qualche onorevole non si "vergogna"di essere Cacciatore e risponde alle accuse dei soliti ANIMALATI grazie Berlarto ma si puo' fare ancora di piu' INSISTI! saluti
 
ma visto che il partiro del traditore e' scomparso come mai questo zanoni e' sempre a mangiare soldi nostri al parlamento europeo?e a quale partito andra' a leccare il culo per rimanere alla pappatoia meno male che qualche onorevole non si "vergogna"di essere cacciatore e risponde alle accuse dei soliti animalati grazie berlarto ma si puo' fare ancora di piu' insisti! Saluti
straquoto
 

Alberto 69

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L’on. Andrea Zanoni, diventato parlamentare europeo grazie alle dimissioni dall’Europarlamento dell’on. de Magistris perchè eletto sindaco di Napoli, nonostante la grave crisi economica ed occupazionale che sta attraversando il nostro Paese, non trova di meglio da fare che sollecitare le istituzioni alla protezione di qualche uccellino o di qualche insetto, o distinguendosi in ogni occasione nel tentativo di speculare su ogni fatto di cronaca in cui venga usato impropriamente un’arma da caccia.
L’on. Andrea Zanoni non perde occasione per tentare di dipingere i cacciatori come potenziali delinquenti, pericolosi per se stessi e per la collettività solo per il fatto che posseggono legalmente delle armi.
Eppure è facilmente dimostrabile che la caccia è una fra le attività più sicure che si svolgono nel nostro Paese, sia in termini relativi sia in termini assoluti.
Riportiamo alcuni dati oggettivi recentemente pubblicati su alcuni mezzi di informazione: Rispetto a una media di una ventina di incidenti mortali a stagione, sempre troppi, ma meno che fisiologici, i morti per cause traumatiche in Italia si aggirano intorno ai venticinquemila l’anno. Ultimo dato ufficiale Istat (2009): 24.642, uno su 2.500 abitanti, pari allo 0,04 della popolazione italiana. Ovvero, per ogni italiano che muore a causa di incidente, l’incidenza della variabile “caccia” è 0,0012. Cioè, un incidente mortale classificabile come “venatorio” ogni milleduecento incidenti. Pur considerando che il rapporto fra numero dei cacciatori e totalità della popolazione non raggiunge il centesimo: 1//85. In altre parole, i numeri non ingannano, nel nostro Paese la caccia è almeno dieci volte meno pericolosa della media delle altre attività umane.
A ben guardare, anzi, se si entra nei dati e nello specifico, verso ben altri pericoli dovrebbero essere orientate le attenzioni dell’on. Zanoni se, cifre alla mano, si scopre che il maggior numero di incidenti mortali si registra entro le mura domestiche, con una media di 8.000 decessi all’anno (15 al giorno), fonte INAIL (altre fonti raddoppiano il dato). Mentre i decessi a causa di incidenti stradali nel 2011 (Istituto Eurispes) purtroppo sono stati ben 3.860, seguiti disgraziatamente da 1.180 morti per cause di lavoro (Osservatorio Indipendente di Bologna Morti sul Lavoro). Fra i lavoratori, una delle categorie che paga un grande tributo è quella dei pescatori professionali, che hanno un’incidenza di decessi pari a 129 ogni 100.000. Ovvero: fare il pescatore è più di quaranta volte più pericoloso che andare a caccia.
Ma non si salvano neanche le attività del tempo libero considerate fra le più innocue. In montagna, fra escursionisti e sciatori, nel 2011 sono morte 500 persone (più 494 feriti in imminente pericolo di vita; fonte Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico). E nel 2010, in 50 giorni sono morti 43 cercatori di funghi; e in bicicletta, in Italia muoiono 300 persone all’anno (dal 2005 al 2010= 1514 morti).
Anche le spiagge, il mare, le piscine chiedono un alto tributo. Sono una media di 390 all’anno, i vacanzieri che annegano. Con un’altissima percentuale di bambini: 5.000 bambini in Europa, 175.000 bambini nel mondo (soprattutto in piscina).
La caccia, invece, che da tempo si sta imponendo regole di sicurezza sempre più stringenti, fa segnalare fra i propri appassionati cultori, ormai intorno alle settecentomila unità, una esigua incidenza. Meno dello 0,0030%, che corrisponde a una disgrazia irreparabile ogni 30-35.000 utenti, mentre per tutte le altre attività il bilancio è come abbiamo visto almeno dieci volte più pesante.
Ne consegue che l’on. Andrea Zanoni, prendendo a pretesto il recente caso del ragazzo che è andato a scuola con il fucile sottratto alla custodia del padre, sta ancora una volta invocando l’emanazione di normative più restrittive per i coloro che detengono legalmente delle armi da caccia, ignorando che la maggior parte dei decessi per armi riguardano le armi da difesa ed i più banali coltelli da cucina usati in modo improprio.
Va ricordato all’on. Zanoni che in Italia esistono già delle norme molto rigide per il possesso e la detenzione delle armi da caccia.

Ricordiamo altresí all’on. Zanoni che in Italia, chi possiede un’arma da caccia è persona che possiede delle specifiche autorizzazioni dopo essersi sottoposto ad accurate visite mediche che ne attestano l’idoneità psicofisica.
A molti di noi viene spontaneo chiedersi quanti degli anticaccia saprebbero conseguire le stesse abilitazioni se fossero sottoposti agli stessi esami a cui sono sottoposti i cacciatori.

Strasburgo, lí 11 giugno 2013

on. Sergio Berlato
Deputato cacciatore al Parlamento europeo
 
Puntuale e ottimamente ricco di statistiche l'intervento dell'On. Berlato, ma contro il "talebano" Zanoni credo sia poco; è difficile ammettere quello che le statistiche dimostrano. Su come si trova nel parlamento europeo "Zanoni" e che cosa di utile stia facendo per il suo paese..... stendiamo un velo pietoso....[banghead.gif]
Saluti
 
Tutti i dati che ha esposto l'On. Berlato ne eravamo già a conoscenza in quanto postati in questo Forum da alcuni di noi. Andrebbero però diffusi il più capillarmente possibile soprattutto tra gli anticaccia (LAC) e gli integralisti animalisti, che sicuramente ne sono a conoscenza ma per le loro azioni è più conveniente ignorali.
 
Tutti i dati che ha esposto l'On. Berlato ne eravamo già a conoscenza in quanto postati in questo Forum da alcuni di noi. Andrebbero però diffusi il più capillarmente possibile soprattutto tra gli anticaccia (LAC) e gli integralisti animalisti, che sicuramente ne sono a conoscenza ma per le loro azioni è più conveniente ignorali.

Certo è la loro tattica politica.... "ignorare quello che è verità" e propagandare all'eccesso "l'animalismo radicale" altrimenti chi ci crede !!
Saluti
 
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