Chi sara' il nuovo capo di stato italiano?

Certo che si..



oh oh.....ma dai ragazzi, seriamente, pensate che si dimetta?? questo già fa i calcoli su i soldi che verrà a percepire, se gli fosse fregato veramente qualcosa dell' italia, certe leggi non le avrebbe mai firmate, non avrebbe mai messo l'italia nelle mani di monti, ma ci avrebbe fatti andare a votare....questo presidente mezzo mafioso, é il tumore della della nostra "democrazia", ammesso e non concesso che di democrazia si tratti.
 
[h=1]Ecco perché il PD non vuole #Rodotà[/h]Scritto da: Pierpaolo Farina 20 aprile 2013 in Enrico Berlinguer, Il Rompiballe, Politica

di Pierpaolo Farina“Ma io mi domando perché il Pd non vuole Rodotà? Cos’è, non si fidano? Forse perché Rodotà è stato deputato del Pci, ministro ombra di Occhetto, co-fondatore, presidente e parlamentare europeo del Pds? Più di così cosa doveva fare? Fare da scudo umano a Togliatti nell’attentato del 1948?”Le parole di Maurizio Crozza interpretano alla perfezione il sentimento di almeno il 60% del popolo italiano. Quello che, nonostante 57mila firme e manifestazioni di piazza, pare non essere minimamente considerato dai cosiddetti suoi rappresentanti di casa PD. Sì, perché, qualora se lo fossero dimenticato, stando all’art.67 ciascun deputato rappresenta tutta la Nazione, non solo i propri elettori.Sul perché il PD non voglia Stefano Rodotà io una teoria ce l’ho. E ho anche qualche fatto a suo sostegno. Ma spero di essere velocemente smentito. Tutto ha inizio nel 1991, quando esce un libro di Gianni Barbacetto ed Elio Veltri, “Milano degli Scandali”, che smontava il mito di Milano capitale morale del paese ben prima dell’arresto di Mario Chiesa. La prefazione a quel libro era firmata da Stefano Rodotà, da poco presidente del neonato PDS, il quale scriveva:“Spero almeno che qualcuno, leggendo questo libro, si vergogni, non dico si ravveda. E molti altri comincino a rendersi conto che proprio da qui deve cominciare una reazione. Che la ricostruzione della moralità pubblica è, oggi, il più ricco dei programmi politici, e la più grande delle riforme.”In quel libro veniva anche messa sotto accusa la gestione migliorista del PCI di Milano, cosa che avrebbe portato poi il PDS alla prima piccola vendetta contro il suo presidente così poco malleabile e indipendente: il 3 giugno 1992 gli preferì Giorgio Napolitano, capo dei miglioristi, alla presidenza della Camera. Sono fatti così, i post-comunisti: compagni e fratelli un minuto prima, ma se gli fai notare che stanno sbagliando, ti linciano senza troppi complimenti.Ventidue anni dopo quel libro e quella prefazione, abbiamo potuto amaramente constatare che nemmeno l’avvento al governo degli eredi di Enrico Berlinguer ha portato alla “ricostruzione della moralità pubblica”, anzi, per certi versi ha aggravato la situazione. Per usare le parole di Enzo Biagi poco prima di quel 27 marzo 1994 che avrebbe sancito la nascita della Seconda Repubblica:“Tutto dovrebbe cambiare: però, di solito, nel nostro paese, mutano di posto i suonatori, ma la musica resta sempre la stessa. C’è stato un tale rimescolio di candidati, dalle vecchie liste ai nuovi simboli, con un tripudio di conversioni da sinistra a destra e viceversa, che la via di Damasco, se facesse parte della topografia nazionale, dovrebbe essere gremita come Piccadilly Circus la notte di Capodanno.”Dunque, quello che non piace all’attuale dirigenza del PD, per metà ex-pci e per l’altra metà ex-dc, è la sua indipendenza e la sua intransigenza morale: non è tipo da piegarsi ai ricatti, anche perché non ha scheletri nell’armadio che possano piegarlo.Ma penso che quello che non gli sia stato perdonato è stato mettere per iscritto, in un piccolo libretto, le seguenti parole a proposito di Enrico Berlinguer e della Questione Morale:“Quando gli ex comunisti, invece di riflettere seriamente sulla loro storia, cominciarono a chiedere scusa a destra e a manca, omisero di fare le loro scuse proprio a chi aveva colto questo rischio mortale per la democrazia italiana: Enrico Berlinguer. In quella sua tesi, associata com’era ad una richiesta di austerità, si volle vedere un’idea triste della politica, in contrasto con la spensieratezza dell’incipiente “Milano da bere”; e la rivendicazione di una diversità del Pci come una mossa d’orgoglio che rivelava la pretesa di essere comunque migliori degli altri. Interpretazioni entrambe riduttive, appiattite com’erano su contingenza e convenienze, mentre oggi possiamo cogliere il vero nocciolo di quella proposta: la sottolineatura del carattere proprio di un partito soprattutto per renderlo consapevole della responsabilità che gli spettava, come una indicazione volta ad evitare che si consolidasse quella che appariva come una pericolosa anomalia italiana. Nessun discorso nostalgico, allora, ma la presa d’atto dell’accantonamento colpevole di un tema politico centrale, causa non ultima della crisi di cui siamo vittime.“Ecco, secondo il mio modestissimo parere, Stefano Rodotà paga queste parole sulla Questione Morale e su Enrico Berlinguer. Potrò sbagliarmi, ma di altri motivi sensati non ne vedo.P.S. Intanto siamo a quota 57mila per Rodotà Presidente. Continuate a firmare.

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Ma Rodotà, non era in cima alla lista nera di grillo sulle pensioni d'oro???
 
oh oh.....ma dai ragazzi, seriamente, pensate che si dimetta?? questo già fa i calcoli su i soldi che verrà a percepire, se gli fosse fregato veramente qualcosa dell' italia, certe leggi non le avrebbe mai firmate, non avrebbe mai messo l'italia nelle mani di monti, ma ci avrebbe fatti andare a votare....questo presidente mezzo mafioso, é il tumore della della nostra "democrazia", ammesso e non concesso che di democrazia si tratti.

Perfettamente d accordo!!!
 
lascia stare ...si stanno eleggendo il ''loro'' presidente(della casta &c) vedrai quante riforme faranno......
ma credo proprio che sia il loro canto del cigno,gia si parla di un governo amato...solo che alle prossime se saliranno i 5* sara' dura x tutti noi
pap
 
Ma Bersani avrà la dignità di dimettersi e di andare a nascondersi? penso che a memoria storica, in tutto il mondo, non esista un politico che in così pochi giormi abbia raccolto così tanti fallimenti.
 
Ma Bersani avrà la dignità di dimettersi e di andare a nascondersi? penso che a memoria storica, in tutto il mondo, non esista un politico che in così pochi giormi abbia raccolto così tanti fallimenti.


Bersani si metterà a 90 gradi....mutande al vento e Grillo lo inforca come uno spiedo godendo come in riccio, e ci troveremo come capo dello stato o La Bonino o Rodotà.
 
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il nuovo ministro dello sport in venezuela...mica la gelmini.....
pap
 
Da potenziale....ma a questo punto molto molto poco potenziale....elettore del csx ho il vomito da quello che il PD è riuscito...o sarebbe meglio dire non è riuscito....a combinare in 50gg.
La linea politica del partito è CAMBIATA radicalmente 3-4 volte in un mese....
Credo che quello che stiamo vedendo è il FUNERALE POLITICO di quella che doveva essere la compagine di governo x i prossimi 5 anni....
Una VERGOGNA senza fine!!!!!!!!!!!!
 
Mettiamola su questo piano....anche se e' rimasto ben poco da leggere ognuno legge quello che piu' gli piace......... :d, intanto discutiamo un po' ...ciao a tutti
 
e' fatta adesso aspettiamoci un governo di ''larghe intese''...ovverossia tutto come prima e ....vai....
sipe 48 sara' contento che anche il pdl sia rappresentato..:cool:
pap

Sipe48 spera che il prossimo presidente della repubblica venga eletto direttamente dal popolo...così la finiamo di dire le sciocchezze dette da grillo e qualche altro: "il popolo lo vuole"...il popolo è composto dalla maggioranza silenziosa non dalla piazza di minoranze più o meno vocianti e speriamo non facinorose.
 
Grazie Napolitano . Come cacciatori ci siam salvati dai populisti di estrema sinistra di grillo . Come cittadino ed artigiano non so se ridere o piangere . Saluti
 
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