Appello a Beppe Grillo e al Movimento 5 Stelle: se non ora, quando?

quale governo..monti ormai puo' gestire solo ''lo'rdinario'' la modifica della legge eletorale..no... e secondo te quei punti in questione chi li vota...?
pap

Ho detto Monti x dire....
I punti in questione...non tutti..ma almeno la metà li possono votare tutti..con qualsiasi tipo di Governo.
Alleanze politiche non si troveranno MAI....ci vuole qualcuno che tenga la barca max 5-6 mesi.
 
Grillo sfida Bersani: «Il Pd rinunci ai 48 milioni di euro dei contributi elettorali»Il portavoce del M5s: «Ho preparato il documento che Bersani può firmare per ufficializzare il rifiuto»

e la portAvoce dei deputati lombardi ai suoi: «chi vota la fiducia al pd e' fuori dal m5s»
Grillo sfida Bersani: «Il Pd rinunci ai 48 milioni di euro dei contributi elettorali»
Il portavoce del M5s: «Ho preparato il documento che Bersani può firmare per ufficializzare il rifiuto»
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Roberta Lombardi e Vito Crimi (LaPresse)
Beppe Grillo non molla e alza il tiro nei confronti del Pd, sfidando Bersani a dire no ai rimborsi elettorali. «Per facilitare il compito ho preparato il documento che Bersani può firmare per ufficializzare il rifiuto. Bersani, firma qui! Meno parole e più fatti», dice Grillo dal suo blog, avviando anche una campagna via Twitter indirizzata al segretario Pd con l'hashtag

INVITO - In particolare Grillo invita Bersani a firmare una lettera indirizzata al futuro presidente della Camera in cui il Pd chiede di rinunciare ai ai 48.856.037,50 di euro dei rimborsi elettorali. «Il Movimento 5 Stelle rinuncia ai contributi pubblici, previsti dalle leggi in vigore, per le spese sostenute dai partiti e dai movimenti politici e non richiederà nè i rimborsi per le spese elettorali, nè i contributi per l'attività politica. Il mio auspicio è che tutte le forze politiche seguano il nostro esempio, in particolare il pdmenoelle al quale spetta la quota più rilevante: oltre 48 milioni di euro (al Pdl "solo" 38). Non è necessaria una legge, è sufficiente che Bersani dichiari su carta intestata, come ha fatto il M5S, la volontà di rifiutare i rimborsi elettorali con una firma. Per facilitare il compito ho preparato il documento che Bersani può firmare per ufficializzare il rifiuto. Bersani, firma qui! Meno parole e più fatti».
LOMBARDI - Intanto la portavoce dei deputati del M5S Roberta Lombardi ha avvertito i suoi parlamentari. Dialogo con il Pd? «Un dialogo in trasparenza sì, perchè in Parlamento si dialoga» ma l'accordo sulla fiducia «non ci sarà ». «Lo escludo categoricamente. Se c'è chi deciderà di farlo sarà fuori dal movimento».
IBAN - Durante la riunione di domenica il portavoce dell'M5s al Senato Vito Crimi aveva sollevato la questione dei rimborsi e delle indennità, insieme al nodo delle competenze e a quello dei collaboratori. Il portavoce del M5S ha spiegato_ «Domani vi faranno firmare delle carte: non è detto che dovete firmare tutto, prendete quello che vi danno per accettazione ma non firmate nulla. Fate come quando vi fanno firmare un contratto di lavoro». Così molti dei neo parlamentari che si stanno recando in queste ore a Montecitorio, alla Sala del Mappamondo, per le faccende burocratiche non stanno fornendo il loro codice Iban per evitare accrediti non richiesti. Tofalo e Villarosa hanno poi confermato quanto scritto dal loro leader Beppe Grillo sul suo blog: deputati e senatori rinunceranno ai rimborsi elettorali.
Redazione Online
corriere.it
 
Ho detto Monti x dire....
I punti in questione...non tutti..ma almeno la metà li possono votare tutti..con qualsiasi tipo di Governo.
Alleanze politiche non si troveranno MAI....ci vuole qualcuno che tenga la barca max 5-6 mesi.

e che ho detto io se non si forma un governo ..non si puo cambiare nulla e l'unica possibilta' e' quella.
pd-5*
pap
mica faccio i salti di gioia
 
e che ho detto io se non si forma un governo ..non si puo cambiare nulla e l'unica possibilta' e' quella.
pd-5*
pap
mica faccio i salti di gioia


Ragazzi ma le sentite le notizie?
Come fai a sostenere che un governo PD-5S è l'unico possibile quando Grillo TUTTI I SANTI GIORNI afferma che non parteciperà e non sosterrà mai nessun tipo di Governo con questi partiti????
Visto che il PD sostiene che non farà mai un Governo col PDL l'unica soluzione che vedo io è un governo tecnico a tempo....per fare qualcuna di quelle cosine in oggetto.
 
Mi stai dicendo che se va tutto a puttane me la devo prendere coi giudici di milano???????????????????????????????...mi stai dicendo che, dato che berlusconi, ha i processi, tutti sono legittimati a calpestare l'elettorato di centro destra???????????...Questo è davvero un paese malato ed anche grave...pur di distruggere una persona non si esita a mandare a gambe all'aria una nazione...se non è una malattia morbosa questa??????????


Bastava evitare la candidatura di Berlusconi ...semplice no???
Ma sembra che il torbido debba essere una prerogativa della politica....tutta!
 
Papararo lo so' che le elezioni ci sono gia state ma cerco di evitare che "Cacciatori" magari un po' sbadati votino un movimento all'interno del quale gli ANTICACCIA troneggiano .piuttosto mi sembra un po troppo strano che tu spinga cosi' in maniera viscerale m5s e che tu non veda il PERICOLO che rappresenta per noi e mi chiedo non e' che la tua passione sia venuta meno al proselitismo del GURU??? saluti
 
Bastava evitare la candidatura di Berlusconi ...semplice no???
Ma sembra che il torbido debba essere una prerogativa della politica....tutta!

Magari le candidature del PDL avremmo potuto farle scegliere al PD attraverso le primarie fasulle...non accanitevi su berlusconi lui c'è stato perchè gli altri non sono mai stati capaci di proporre un'offerta politica valida, moderna e riformatrice...ma si sa l'italia è un paese al rovescio dove chi si propugna riformista, di fatto, sono i più conservatori.

- - - Aggiornato - - -

Che colpa hanno i giudici? Fanno il loro lavoro.
Il fatto che siano stati votati non li esclude da azioni giudiziarie, ma conoscendo il tipo sarebbe dovuto essere proprio l' elettore a non dargli il voto... meglio mandar il paese a mignotte che gambe all' aria...

povera itaglia...

anzi no... ce lo meritiamo proprio tutto quello che sta capitando.

Adesso dopo la scopertina di Degregorio sarei curioso di vedere quanti ancora tollerano la corruzzione... oppure continueranno a far finta di niente...

A prescindere se berlusconi è colpevole o meno...quei giudici non sono affidabiliiiiiiii!!!!!!!!!!!...il comune cittadino non conosce, come si dice, le "carte" quindi si deve fidare o meno di quei giudici...io non mi fido.
 
Non capisco come un cacciatore veramente appassionato della caccia possa apparentarsi con un anticaccia come Grillo che ha ai primi punti del suo programma politico l'abolizione della caccia? Spigatemelo per favore non riesco a capirlo?

premesso che non ho votato e non votero' 5*..ho conosciuto vecchi cacciatori che ad un certo momento della loro vita hanno venduto anche il fucille per mettere un piatto di minestra a tavola... credo che basti a fare capire.
pap
 
ho visto la fine della prima repubblica ....ho visto la fine della seconda ... e adesso aspettiamo la fine della terza ....... quanti salvatori o pseudo tali sono passati in quelle stanze?????.......... alla fine si sono rivelati tutti uguali..... il più pulito ha la rogna........
 
saranno ''pericolosi'' pero':

Ars, i conti in tasca al M5S
"Rinunciamo a oltre il 70%"
di Mario Barresi
Mentre a Roma si discute di restituzione dell'indennità, ecco come funziona in Sicilia. A ogni deputato 2.500 euro al mese, più circa mille di spese certificate. Cancelleri: "Niente benefit, tranne le spese per lo staff del gruppo"

C’è una piccola spy story da raccontare, prima di fare i conti in tasca ai grillini di Sicilia. Domenica, in un lancio d’Ansa delle 19,47 si legge un retroscena sull’assemblea dei neo-parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle riuiniti in un albergo di Roma, in cui, mentre si discuteva di come restituire parte dei mega-stipendi di senatori e deputati, qualcuno dei presenti avrebbe ammonito che «in Sicilia è stato fatto un errore e gli eletti hanno dovuto rimettere i soldi di tasca loro». Con la naturale curiosità del caso, La Sicilia chiede riscontro al capogruppo del M5S all’Ars. «Ovviamente non è vera», ci risponde via mail Giancarlo Cancelleri. Che poi però, per telefono, chiede notizie agli attivisti siciliani presenti all’incontro romano. E scopre che quella frase è stata sì pronunciata, «ma da nessun siciliano, forse da un’eletta in Calabria, che parlava per sentito dire». Eppure il fatto che all’esterno qualcuno sapesse cosa si diceva in un incontro a porte chiuse fa insospettire il servizio di vigilanza, portando a una scoperta: «Un microfono wireless che è stato trovato e disattivato», ci racconta - fra il divertito e lo sconcertato - lo stesso Cancelleri. Ma, al di là dell’episodio, la risposta del gruppo all’Ars è la stessa: «Il sistema della restituzione dell’indennità, dopo l’iniziale rodaggio, funziona a perfezione», giura Cancelleri. Che tira fuori le carte. A partire dall’ultimo mese disponibile - febbraio - in cui ha percepito 3.582 euro, «di cui 2.500 come quota dell’indennità base e il resto dalla diaria della quale ho trattenuto soltanto i rimborsi puntuali, ovvero quelli di cui presento documentazione, come trasporto, affitto ed eventuali trasferte». Cancelleri a dicembre 2012 aveva trattenuto 479 euro per la benzina (1.524 chilometri certificati sull’asse Caltanissetta-Palermo), più 230 euro per il b&b dove ha alloggiato a Palermo. «Ma così facciamo tutti, con documenti disponibili sul sito 5 stelle Sicilia». Questo il dettaglio delle ‘rinunce’: «Dopo il primo mese in cui le abbiamo incassate e poi restituite, abbiamo firmato i moduli per la rinuncia a due voci non obbligatorie come l’indennità di mandato parlamentare, circa 13mila euro a testa ogni quattro mesi per mancati portaborse e segreterie sul territori, e all’indennità per il trasporto su gomma». Anche i deputati che hanno diritto a indennità aggiuntive di carica hanno rinunciato.
 
Berlusconi ineleggibile e sì a un’eventuale richiesta di arresto a suo carico. Sfida a tutto campo al Partito Democratico. Altro che gli otto punti di Bersani per un governo di minoranza che i Cinque Stelle dovrebbero sostenere. Viceversa è il Movimento Cinque Stelle che riparte dalla questione chiave per l’elettorato del centrosinistra e, tuttavia, mai risolta in quasi 20 anni dallo stesso centrosinistra. Cioè Silvio Berlusconi. La sua ineleggibilità e i suoi guai con la giustizia. E questo avviene nel giorno in cui il Cavaliere torna – suo malgrado – protagonista della cronaca nazionale, con il processo Ruby rinviato per il legittimo impedimento, la marcia di oltre 150 parlamentari del Pdl fino al tribunale e “l’occupazione” dello stesso Palazzo di Giustizia per qualche minuto, Alfano che chiede un incontro d’urgenza al Colle e chiama a una “emergenza democratica”.
Prima ancora delle leggi ad personam, prima ancora del conflitto d’interessi: Berlusconi è ineleggibile. Vito Crimi, capogruppo in pectore del Movimento Cinque Stelle al Senato, non ha dubbi: “Voteremmo per l’ineleggibilità di Berlusconi in quanto concessionario di servizio pubblico, se saremo in Giunta per le elezioni. E ci aspettiamo che anche altri votino per l’ineleggibilità, poi sia Berlusconi a fare ricorso”. Insomma: il Pd è avvisato e, si potrebbe dire, messo all’angolo. Perché il tema non solo sgombra il tavolo dal mini-programma di 8 punti (dove c’è comunque la legge sul conflitto d’interessi), ma non è certamente secondario per l’elettorato di centrosinistra.
Tutto parte dall’appello di Micromega che ha reso noto come una legge sul conflitto d’interessi esista già: si tratta della legge 361 del 1957, sistematicamente violata dalla Giunta delle elezioni della Camera dei deputati. Tra i primi firmatari Andrea Camilleri, Paolo Flores d’Arcais, Dario Fo, Margherita Hack, Franca Rame, Barbara Spinelli che chiedono al nuovo Parlamento che venga finalmente applicata, e Berlusconi non avrà più nessuna immunità di impunità.
Spiega Micromega che nel 1994 (maggioranza di centro-destra) e nel 1996 (maggioranza di centro-sinistra, primo governo Prodi), un comitato animato da Vittorio Cimiotta (“Giustizia e libertà”) e composto da Roberto Borrello, Giuseppe Bozzi, Paolo Flores d’Arcais, Alessandro Galante Garrone, Ettore Gallo, Antonio Giolitti, Paolo Sylos Labini, Vito Laterza, Enzo Marzo, Alessandro Pizzorusso, Aldo Visalberghi organizza i ricorsi dei cittadini elettori, poi respinti dalla Giunta delle elezioni della Camera, con l’unico voto in dissenso di Luigi Saraceni, che il centro-sinistra non confermerà nella Giunta del 1996. Con la motivazione che l’articolo 10 comma 1 della legge dichiara in effetti che non sono eleggibili “coloro che in proprio o in qualità di rappresentanti legali di società o di imprese private risultino vincolati con lo Stato per contratti di opere o di somministrazioni, oppure per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità economica”, ma che “l’inciso ‘in proprio’ doveva intendersi ‘in nome proprio’, e quindi non applicabile all’on. Berlusconi, atteso che questi non era titolare di concessioni televisive in nome proprio”.
Ma il Movimento Cinque Stelle ha le idee chiare anche su una eventuale richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Berlusconi. La votereste?, chiedono i giornalisti. “Mi prende in giro? – risponde Crimi – E’ una domanda retorica, la risposta è sì. Ovviamente”.
E il capogruppo al Senato dei Cinque Stelle torna anche sulla manifestazione dei parlamentari del Pdl al tribunale di Milano: “Dovrebbero avere maggior rispetto verso un potere dello Stato come quello giudiziario, anche se ha le sue criticità, ma attaccarlo in questo modo come fa il Pdl è indegno. Siamo arrivati anche alla visita fiscale a Berlusconi: magari sta veramente male, ma se ha qualcosa di più grave lo dica”. Questo mentre nessuno del Pd ha detto una parola sulla protesta dei berlusconiani contro la magistratura. Solo Nichi Vendola ha parlato definendo la manifestazione “un assedio eversivo allo stato di diritto” ed è un’immagine “terribile di un Paese che va a picco”. “Le manifestazioni all’interno dei tribunali – conclude – sono episodi intollerabili e la riacutizzazione dello scontro tra politica e giustizia rischia di portare il Paese allo sfascio”.
adesso ridiamo...
pap
 
secondo me, il contenuto della lettera, potrebbe anche essere condivisibile, ma sinceramente mi inquieta un pò quel padoa-schioppa come firmatario, non facciamo come la volpe con l'uva, un'azione del genere servirebbe eccome, se la vogliamo vedere solo dal buco della serratura (ovvero dal punto di vista della caccia), allora é meglio che ce ne facciamo una ragione, la caccia è diventato terreno su cui (troppo) pochi piantano, e troppi raccolgono, trasformandola soltanto in un campo di battaglia.... se pensate ad un'italia con la caccia esposta come un bel vaso di fiori, in centro al terrazzo, nell'angolo più luminoso e agevole di un'italia ben ripresa dallo shok della crisi, beh vi auguro io, da cacciatore, che il vostro sogno (che é ne più ne meno anche il mio) si realizzi, ma non dimenticate che quasi sempre i sogni rimangono tali, e al risveglio ci si ritrova con una caccia rovinosa, e spacciata, probabilmente l'italia messa ancora peggio.
 
Roma, 11 mar. (Adnkronos) - Crescono deprivazione e povertà nel Paese. E' quanto emerge dal Rapporto Istat-Cnel sul benessere equo e sostenibile. A causa della crisi economica degli ultimi cinque alcuni segmenti di popolazione e certe zone del Paese sono stati particolarmente colpiti sia dalla riduzione dei posti di lavoro (la percentuale degli individui in famiglie senza occupati è passata, tra il 2007 e il 2011, dal 5,1% al 7,2%), sia dalla diminuzione del potere d'acquisto, che tra il 2007 e il 2011 si è ridotto del 5%, prosegue la ricerca.


Fino al 2009, ciò non si è tradotto in un significativo aumento della povertà e della deprivazione grave (stabili al 18,4% e al 7% rispettivamente), grazie al potenziamento degli interventi di sostegno al reddito dei lavoratori e al funzionamento delle reti di solidarietà familiare. Con il perdurare della crisi, nel 2011 la situazione si è deteriorata, lo conferma l'impennata degli indicatori di deprivazione materiale; la grave deprivazione aumenta di 4,2 punti percentuali, passando dal 6,9% all'11,1%, preceduta da un incremento, nel 2010, del rischio di povertà (calcolato sul reddito 2010) nel Centro (dal 13,6% al 15,1%) e nel Mezzogiorno (dal 31% al 34,5%) e da un aumento della disuguaglianza del reddito (il rapporto tra il reddito posseduto dal 20% più ricco della popolazione e il 20% più povero dal 5,2 sale al 5,6), conclude la ricerca.

La crisi pesa anche al di fuori dello stretto ambito economico: è bassa la fiducia negli altri e nella politica, cala anche per le istituzioni; diminuiscono i reati ma aumenta il senso d'insicurezza; scende nettamente nell'ultimo anno la soddisfazione complessiva per le proprie condizioni di vita, passando dal 45,8% del 2011 al 35,2% del 2012.

E, ancora, la ricchezza culturale del Paese non è sufficientemente tutelata; aumenta la disponibilità del verde urbano ma resta grave il dissesto idrogeologico. Nel settore della ricerca le imprese rimangono ancora distanti dalla media europea; migliora l'erogazione dei servizi di pubblica utilità, ma le carceri sono sovraffollate.

In calo soddisfazione per la qualità della vita

Gli italiani tracciano un bilancio prevalentemente positivo della propria esistenza, ma le incertezze sulla situazione economica e sociale influenzano negativamente non solo i comportamenti, ma anche le percezioni. Fino al 2011, infatti, quasi la metà della popolazione di 14 anni e più dichiarava elevati livelli di soddisfazione, indicando punteggi compresi tra 8 e 10 (su una scala da 0 a 10). Nel 2012, però, osserva il rapporto Bes, i segnali di disagio, crisi e insicurezza hanno inciso significativamente anche sulla misura della soddisfazione complessiva. La quota di popolazione che indica alti livelli di soddisfazione per la vita nel complesso scende, infatti, dal 45,8% del 2011 al 35,2% del 2012.

Poca fiducia negli altri e famiglia prima rete di sostegno

La famiglia, tradizionalmente al centro della vita di relazione nel nostro Paese, continua a essere la più importante rete di sostegno e solidarietà, mentre cresce la diffidenza verso gli altri. Nel 2012, sono il 36,8% le persone di 14 anni e più che si dichiarano molto soddisfatte per le relazioni familiari; a questi si aggiunge un 54,2% che si dichiara abbastanza soddisfatto. Tuttavia, il carico del lavoro di cura che ne deriva, soprattutto per le donne, rischia di diventare eccessivo, anche a causa della carenza di alcuni servizi sociali. Nel 2009, quasi il 76% della popolazione ha dichiarato di avere parenti, amici o vicini su cui contare e il 30% ha dato aiuti gratuiti.

Lavoro, grave spreco di risorse accentuato dalla crisi

Un cattivo impiego delle risorse umane del Paese, soprattutto nel campo del lavoro femminile e fra i giovani. Il tasso di occupazione e quello di mancata partecipazione al lavoro, già tra i più critici dell'Unione europea a 27, sono ulteriormente peggiorati negli ultimi anni a causa della crisi economica. Il primo, nella classe 20-64 anni è sceso dal 63% del 2008 al 61,2% del 2011 mentre il tasso di mancata partecipazione è aumentato dal 15,6% al 17,9%. Quasi tutti gli indicatori di qualità dell'occupazione peggiorano e non solo per l'andamento congiunturale negativo. Se la costante incidenza dei lavoratori a termine di lungo periodo indica la persistenza in una condizione d'instabilità occupazionale, la crisi ha molto ridotto le possibilità di stabilizzazione dei contratti temporanei, soprattutto per i giovani (dal 25,7% del 2008 al 20,9% del 2011). Anche la presenza di lavoratori con bassa remunerazione (10,5%) e di occupati irregolari (10,3%) rimane sostanzialmente stabile negli ultimi anni, mentre cresce la percentuale di lavoratori sovra-istruiti rispetto alle attività svolte (21,1% nel 2010).

Sicurezza, calano reati ma italiani si sentono meno sicuri

Dagli inizi degli anni '90 è in atto una tendenza alla diminuzione dei reati, sia di quelli contro il patrimonio sia per quanto riguarda gli omicidi, mentre si registra un generale aumento del senso di insicurezza, soprattutto tra le donne. Per gli omicidi, i furti di auto e gli scippi il trend decrescente è stato continuo (dal 1992 al 2011 i tassi per 100.000 abitanti passano per gli omicidi da 2,6 a 0,9, per gli scippi da 100,2 a 29,1, per i furti di autoveicoli da 572,6 a 327,3). Per i borseggi il calo si è interrotto nel 1998 e negli anni successivi l'andamento è rimasto oscillante. Per i furti in abitazione, il trend è in crescita dal 2006, dopo la decisa flessione registrata fino ai primi anni Duemila. Sulla base dei dati recenti, nel 2011 borseggi e furti in appartamento sembrano essere nuovamente in crescita.

Salute, speranza di vita tra le più elevate nel mondo

La vita media continua ad aumentare e l'Italia è tra i Paesi più longevi d'Europa. Le donne, a fronte dello storico vantaggio in termini di longevità, che tuttavia si va riducendo, sono più svantaggiate in termini di qualità della sopravvivenza: in media, oltre un terzo della loro vita è vissuto in condizioni di salute non buone. Il Mezzogiorno vive una doppia penalizzazione: una vita media più breve e un numero minore di anni vissuti senza limitazioni. Le donne che risiedono in quest'area, a 65 anni possono contare di vivere in media ancora 7,3 anni senza problemi di limitazione nelle attività quotidiane, mentre per le loro coetanee del Nord gli anni aumentano a 10,4.

Servizi, qualità non sempre adeguata

In fatto di servizi garantiti agli abitanti, la realtà italiana offre un quadro di luci e ombre. La qualità dei servizi sociali non è sempre adeguata, anche se ha visto significativi miglioramenti nel tempo. La lunghezza delle liste d'attesa resta un ostacolo importante all'accessibilità del Servizio sanitario nazionale. D'altra parte, negli ultimi anni la quota di anziani trattati in Assistenza domiciliare integrata è raddoppiata e molti più bambini sono stati accolti in strutture pubbliche per la prima infanzia, anche se la quota di bambini che usufruisce di questi servizi è ancora esigua (il 14%). Il Mezzogiorno permane in una situazione peggiore del resto del Paese.

Giovani, aumentano i 'neet'. Al sud sono il doppio del nord

In Italia è aumentata la quota di Neet, ossia di giovani 15-29enni che non lavorano e non studiano, passando dal 19,5% del 2009 al 22,7% del 2011. Secondo il rapporto l'incremento è stato causato dalla ''crisi economica che ha colpito più duramente i giovani''. Tra l'altro, nel Mezzogiorno i Neet sono il 31,9%, ovvero il doppio della quota relativa al Nord (15,4%).

Ict, 54% popolazione naviga in rete ma sotto media europa

L'utilizzo di Internet è aumentato negli ultimi anni fino a coinvolgere il 54% della popolazione italiana, ma rimane 16 punti sotto la media europea. E' inoltre ancora marcato il 'digital divide' che non mostra di ridursi. Nello studio che traccia l'identikit del benessere equo e sostenibile si sottolinea infatti come il divario tecnologico ''che vede sfavorito il Mezzogiorno, gli anziani, le donne e le persone con bassi titoli di studio è ancora forte e non mostra segnali significativi di miglioramento''. E, ancora, i settori ad alta tecnologia coinvolgono il 3,3% degli occupati contro la percentuale del 3,8% in Europa e i lavoratori della conoscenza rappresentano solo il 13,3% degli occupati (contro il 18,8%).

Ambiente, qualche segnale positivo anche se persistono criticità

L'ambiente comincia a dare qualche segnale positivo, anche se persistono le criticità. Il benessere delle persone è strettamente collegato allo stato dell'ambiente in cui vivono, alla stabilità e alla consistenza delle risorse naturali disponibili. In Italia emergono segnali contraddittori rispetto alla qualità del suolo e del territorio: in particolare, aumenta la disponibilità di verde urbano (rispetto al 2000, nei capoluoghi di provincia sono fruibili 3,1 metri quadrati in più per ogni abitante) e delle aree protette, ma il dissesto idrogeologico rappresenta ancora un grave rischio naturale distribuito su tutto il territorio nazionale. A questo va aggiunto il rischio per la salute e per l'ambiente naturale dovuto all'inquinamento presente in diverse aree del nostro Paese, le quali devono essere sottoposte ad azioni di messa in sicurezza e risanamento. A riguardo sono stati definiti 57 siti di interesse nazionale da bonificare, per un totale di 545 mila ettari, ossia l'1,8% del territorio nazionale, continua la ricerca.

Beni culturali, in Italia sono ricchezza poco tutelata

Sul fronte del paesaggio e del patrimonio culturale l'Italia è un Paese ricco che però non ha cura delle sue ricchezze, spende troppo poco per preservarle e valorizzarle, non fa rispettare integralmente le norme che dovrebbero tutelarle. Unico dato consolante del Rapporto quello sulla consapevolezza degli italiani in materia, che è cresciuta negli anni e ha portato poco più di un quinto dei cittadini a preoccuparsi per il depauperamento di queste risorse.

Scuola, Italia in ritardo non offre istruzione adeguata a tutti

Istruzione e benessere vanno di pari passo, ma l'Italia, nonostante i miglioramenti conseguiti nell'ultimo decennio, non è ancora in grado di offrire a tutti i giovani la possibilità di un'istruzione adeguata. Secondo Istat e Cnel, perciò, è ''una priorità nel nostro Paese'' un miglioramento del livello d'istruzione e del livello di competenze che intervenga a ridurre le disuguaglianze territoriali e sociali e garantisca maggiori opportunità ai giovani provenienti da contesti svantaggiati.

Ricerca, imprese ancora distanti rispetto a media europea

L'Italia si distanzia notevolmente dai Paesi europei più avanzati in termini di ricerca e brevetti, ma si posiziona meglio in termini di propensione all'innovazione delle imprese. Il rapporto tra spesa per ricerca e sviluppo (R&S) e Pil è fermo a 1,3% a fronte di una media europea del 2% e un obiettivo del 3%. Più della metà della spesa è sostenuta dalle imprese, ma l'obiettivo europeo che prevede un significativo impegno dei privati nella ricerca è ancora distante. Anche il numero di brevetti è solo di 73,3 per milione di abitanti contro una media europea di 108,6.
 
Ma come fa Grillo ad appoggiare o a far parte di un governo??? che proposte dovrebbe fare??? lui ha solo proposte utopiche/irrealizzabili...mi riferisco a soluzioni economiche e di lavoro...agli italiani del conflitto d'interessi non gliene può fregar di meno e lui lo sa...agli italiani interessa pagar un po' meno tasse, di ridurre la disoccupazione, di ridurre i costi della politica...ora fin quando tutto questo è stato enunciato andava bene ed era facile...ma sporcarsi le mani per trovare soluzioni, innanzi tutto, bisogna averne la competenza, la forza politica ed evitare ragionamenti volti al consenso facile...ripeto grillo non vuole essere partecipe a nessuna forma di responsabilità di governo...quindi resta solo l'altra sponda.
 
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