Dall'Arcicaccia.

C

ciromenotti

Partito dei cacciatori. Perché si …, perché no….
Nascosto ai più, perché si svolge sulla rete. In Italia, per una parte più o meno cospicua di cittadini si è di nuovo aperta la discussione sulla caccia e sul Partito dei Cacciatori nonché sull’ipotesi di abolizione dell’attività venatoria, in tutto o in parte del territorio nazionale attraverso l’escamotage dell’abolizione dell’art. 842 del Codice Civile.
Il chiacchiericcio attorno al Partito dei Cacciatori e può apparire strano, proprio oggi che i cittadini hanno scelto nettamente il centrodestra e il Presidente Berlusconi che, a dire di taluni soloni del mondo venatorio “derattizzerà” il Paese dagli ambientalisti forte del voto che ha privilegiato grandi formazioni politiche per privilegiare una politica bipolare.
Che “c’azzecca” il “Partito dei Cacciatori” nel nuovo contesto?
Proviamo a ragionare guardando i fatti degli ultimi lustri “parlamentari”.
Dal 1992 (non dall’altro giorno!) alcuni “professionisti” della politica degli schieramenti che si sono alternati alla guida dello Stato hanno passato il tempo a tormentarsi le meningi per proporre ai cacciatori “… di tutto e di più?. Onestamente gran parte di costoro militavano nella vecchia coalizione di centrodestra. I risultati di tanta demagogia: “zero, zero carbonella” per dirla con una simpatica espressione popolare. Del resto che la demagogia non paga è una “novità” solo per gli stolti e i fatti parlano chiaro e tutti in negativo. A memoria proviamo a ricordarne alcuni: modifica della 394/91 per realizzare la possibilità della selezione nei Parchi regionali; nuove competenze alle Province; questione dei ristorni delle tasse governative alle Regioni ancora negati, poi la legge sulle deroghe e infine l’assurdo di più tasse ai cacciatori, le umilianti e fantasiose visite mediche, l’attacco liquidatorio all’INFS, le norme che hanno avuto anni di gestazione prima di corrispondere alle richieste delle Regioni.
Non ci interessa farlo ed evitiamo di attribuire meriti e demeriti alle diverse maggioranze succedutesi: lasciamo ai lettori il divertimento di cimentarsi nell’attribuirli e di dare giudizi.
E’ però vero che comunque la si rigiri un giudizio complessivo balza agli occhi: chiunque dica che c’è uno schieramento particolarmente amico dei cacciatori è un gran bugiardo!
A questo punto, satira suggerirebbe “un minuto di silenzio” che, andrebbe dedicato a quei cacciatori che, dal 1992 ad oggi, si sono lasciati illudere dai menestrelli di una caccia morta e sepolta.i. Insomma la verità è che quei politici, li hanno presi in giro. Gli autori della mai tanto deplorata “presa per i fondelli” sono stati smascherati: tolta la maschera dei “duri e puri amici della caccia e dei cacciatori” è apparsa la faccia di chi, dagli scanni del Parlamento Europeo e di quello Italiano, dalle poltrone dei Ministeri, delle Istituzioni regionali e provinciali, i “menestrelli” del funebre passato, nulla (se non danni) hanno prodotto per quei cacciatori, di cui si professavano amici. Diverso, invece, il risultato “pro-loro”: tanti di euro mensili, tanti da farci vivere mensilmente assai più di un pensionato e di un operaio…). Così appare naturale, ovvio che i cacciatori si sentano “fregati” dai “politici” (da tutti, anche da quelli di ultima generazione) che millantandosi “voce del Partito” si propongono come gli unici titolari della “linea” e poi…. Poi s’è aperto il sipario su un teatrino remunerativo e comodo per gli estremisti “pro” e “contro” la caccia ed è apparso chiaro : così taluni verdi e taluni neri, al di là di fingere di litigare sulla caccia, si facevano gli auguri per avere, gli uni e gli altri, più potere personale.
Verificato sul campo. Ancora oggi, al momento di andare in stampa con questo numero, i due grandi schieramenti parlamentari si meritano di essere chiamati dal Partito dei Cacciatori a
correi dei sedicenti amici dei cacciatori perché né l’uno, né l’atro Polo ha finora avuto l’onestà di dire se questi politici della caccia, contano davvero. Meritano la condanna i “capi”, quelli che “decidono” realmente se una legge deve essere approvata o meno; coloro che, perpetrando nel “politichese”, tanto odiato dai cittadini, sfuggono alle loro responsabilità defilandosi e lasciando che sulla caccia e sulla fauna, si continui a fare demagogia e a strumentalizzare la buona fede degli elettori. E’ di queste ore un emendamento sull’INFS: i cantori della caccia libera, i denigratori del Ministero dell’Ambiente, su proposte istituzionalmente “anonime sparate in rete” vanno “ciacolando” di portare l’Istituto sotto il controllo di Palazzo Chigi mentre in Parlamento si predispone una legge, (quella sull’immondizia) che raggruppa alcuni
Enti di Ricerca - tra cui l’INFS - sotto il controllo del Ministero dell’Ambiente affossando così di fatto l’Istituto della fauna e la sua autonomia.
Certo, come vuole la legge dei numeri, la maggioranza ha sempre più responsabilità. Senza il suo assenso leggi non se ne fanno. Ma va anche detto che pure dall’opposizione parole chiare se ne sono sentite pochine. L’imbroglio culturale è possibile per una vergognosa sceneggiata che prosegue e che certe Associazioni venatorie “coprono”. Ancora oggi si assiste alla ridicola farsa di Parlamentari che come tante verginelle, nelle riviste e nelle televisioni venatorie pagate dai cacciatori, continuano candidamente a chiedere: “cosa vogliono i cacciatori” e non si prendono la responsabilità di dire come e quanti di loro approveranno proposte, ad oggi ripetiamo, istituzionalmente “anonime”. Loro promettono, poi non importa come andranno a finire le leggi virtuali. Non possiamo più consentire questi comportamenti!
Cari Onorevoli tanto ben pagati dai cittadini, siete voi che prendete i soldi dei contribuenti e non vi spettano per preparare ingannevoli volantini pubblicitari ma per fare buoni testi di leggi realistiche, chiare, oneste, trasparenti e comprensibili, utili così da poter essere condivise almeno quel tanto da essere approvate. Abbiate quindi l’onestà di farci sapere quali proposte raccolgono la maggioranza dei voti alla Camera e al Senato; smettetela di nascondervi, invocando l’Europa senza che nulla in meglio sia cambiato per l’attività venatoria praticata, salvo la garanzia per lo stipendio di chi ha predicato “cicero pro-domo”, “più tempi, più spazi, più specie”, minorenni armati, caccia di notte, ecc… Ma se siete così numerosi, perché in venti anni non le avete mai trasformate in vere leggi?
Ministri e Governo scrivano e propongano su carta intestata, votino come fanno quando lavorano sul serio, quando vogliono una legge per i cittadini italiani come abbiamo visto con i nostri occhi in tante occasioni. Non c’è questa volontà nel Governo, legittimo, democratico, rispettabile? Basta dirlo. Si muovano allora i Capigruppo. Non c’è neppure maggioranza parlamentare precostituita? Lo si dica chiaramente! Altrimenti si dica, realisticamente, cosa è modificabile, se non c’è altro equilibrio che quello attuale non serve nascondersi o tacere. Salveranno così un pizzico di dignità, di prestigio delle Istituzioni e eviteranno rischi di aumenti di costi per i cacciatori. Purtroppo con i milioni di lire/euro che, complessivamente (dal 1992 ad oggi) hanno incassato i politici “appassionatissimi” da stipendi chissà quanti ripristini ambientali si sarebbero potuti effettuare, quante zone di ripopolamento e cattura costruire e quanta selvaggina avrebbero prodotto e quante zone umide avrebbero potuto rivedere la luce. Se invece di “sparare” promesse avessero lavorato per ridurre il numero dei parlamentari e cercato risorse per sostenere la buona gestione faunistica almeno si sarebbe visto qualche risparmio. Anche questo benedetto intergruppo di Parlamentari amici della caccia, o “batte un colpo di equilibrio” ed onestà intellettuale sui contenuti oppure lasci perdere! Andando ben oltre il merito dell’emendamento del centrodestra che, qualche giorno fa, ha portato la caccia su tutti i grandi quotidiani, la cosa più vergognosa che è accaduta alla Camera la prima volta che si è parlato di caccia - non è stato il voto dei favorevoli e dei contrari a quanto si discuteva - ma quanti sedicenti amanti della caccia (!) non hanno contestato nulla, non hanno gridato “W la caccia! Noi abbandoniamo l’Aula”. No, si sono dileguati in silenzio.
Non concordiamo sui contenuti che il nuovo Partito dei cacciatori propone; secondo noi sono lontani dalle possibilità d’intesa tra le categorie interessate, troppo “corporativi”, troppo “nostalgici”, troppo “antiscientifiche” alcune proposte. Il nuovo Partito nasce, a quanto ci risulta, senza neppure la scritta “Pesca” nel simbolo a testimonianza della già sperimentata impossibilità di coinvolgere i pescatori.
L’esperienza di quanti già predicavano quelle proposte, la fatuità di quei contenuti in Italia ed in Europa la dimostrano i risultati ottenuti. Le uniche possibilità che si aprono sono quelle di riaprire uno scontro con l’opinione pubblica e con i proprietari dei fondi agricoli. Così pagheranno i cacciatori più poveri. Sul metodo, sul modo di fare di certi politici, sulla loro ipocrisia una cosa va detta con nitida chiarezza: la critica del nuovo Partito dei Cacciatori può trovare consenso grazie ai “piazzisti” delle leggi ma il risultato finale purtroppo sarà quello di allontanare sempre di più i cittadini dalle istituzioni.
Anche noi siamo insoddisfatti: il nostro ideale vivo e forte è una caccia migliore. Altri propongono soluzioni che hanno già deluso, hanno fallito e lasciato tanta insoddisfazione in una grande parte dei cacciatori (tanta, diversa tra cacciatori di diverse Regioni).
Per questo a tutti proponiamo di cercare risposte nuove e realizzabili Cari politici rialzatevi, siate intellettualmente onesti, assumetevi la responsabilità di legiferare conseguentemente alle aspettative del Paese. In parole più povere ma chiare: meritatevi la stima e la riconoscenza del popolo oltre che l’ottimo stipendio che anche i cacciatori contribuiscono a pagarvi. Non vogliamo sterili promesse, vogliamo la sicurezza che non ci aspetta un futuro di una caccia costosa per i pochi o solo per voi e non riportateci contro l’opinione pubblica! Noi vogliamo vivere la caccia in pace.
I rappresentanti del mondo venatorio non facciano più prendere in giro i loro associati: combattano uniti perchè l’orgoglio della lealtà, la piena consapevolezza dei limiti scientifici che deve avere la caccia per essere eco-conservativa e sociale insieme siano gli unici valori fondanti nobili di una nuova unità del mondo della caccia, riconosciuta dalla società!



Osvaldo Veneziano
 
Re: Dall'Arcicaccia.

Veneziano ,io lo seguo molto,in quanto appartiene alla linea politica che da mio nonno in poi,nella mia famiglia abbiamo sempre combattuto e tenuto d'occhio.Devo dire però ,che per quel che riguarda l'individuazione dei problemi reali della caccia nel 2008 ha più naso rispetto a tanti altri.Rispetto a tanti altri ,però,parla troppo di abrogazione dell'842 ,quasi enfatizzasse un ricatto o cercasse di dare ceffoni alla ns categoria ,del tipo " ...state boni ,altrimenti chiamo l'842...".Nella mia colossale ignoranza riesco a capire che la caccia piace solo ai cacciatori ,e difficilmente si potrà far capire il ns amore per l'ambiente abbattendo animali sellvatici a chi di ambiente poco o nulla ne mastica ,e quindi illusioni su un futuro roseo per la ns passione non me ne faccio.Non mi piace Berlato (personalmente ) in quanto ,vedo si tante parole ,ma non mi sembra che il suo Veneto ( zaia ,donazzan ...)goda di buona salute in quanto a calendario venatorio,inoltre nel suo veneto prospera la colonia più attiva e spaccamaroni della l.a.c. italiana .Quindi da noi si dice che chi ha le corna non può insegnare a trombare!!!!Inoltre a oggi gli storni dove sono ?I richiami acquatici??Il ministero sembrava d'accordo o no ??Berlusconi ,ha uno dei tg più anticaccia in assoluto : Studio Aperto_Ora Berlusconi si va a creare problemi modificando una 157 di cui nulla sa e nulla gli importa ??Il partito dei cacciatori non ha fatto in tempo a presentarsi per il 14 aprile ,ma quando pensa di presentarsi all'opinione pubblica ?? In che modo poi ??Quindi a parte le gravi colpe di immobilismo di arcicaccia ,libea caccia ,fidc ecc ecc che si sono fatti rosicchiare i maroni quando eravamo in 1400000 cacciatori (figuriamoci oggi ) ,anche noi abbiamo partecipato ad una sol manifestazione in 50 anni ,contro le decine di manifestazioni francesi e spagnole ....Il 90% dei ns colleghi il 31 gennaio smette di preoccuparsi di caccia fino a settembre ....il discorso di Veneziano per me regge ,unica falla veneziano in se stesso .
 
Re: Dall'Arcicaccia.

ggramoli ha scritto:
E' un discorso molto chiaro di Veneziano, non nel contenuto che non si riesce a dipanare ed è inutilmente lungo, ma nelle conclusioni che si traggono.
Io non c'entro nulla, siano i cacciatori con i loro partiti a combattere, la poltrona me la sono già accaparrata con i relativi soldi.

[Trilly-11-11.gif] [Trilly-11-11.gif]
 
Re: Dall'Arcicaccia.

Per questo a tutti proponiamo di cercare risposte nuove e realizzabili Cari politici rialzatevi, siate intellettualmente onesti, assumetevi la responsabilità di legiferare conseguentemente alle aspettative del Paese. In parole più povere ma chiare: meritatevi la stima e la riconoscenza del popolo oltre che l’ottimo stipendio che anche i cacciatori contribuiscono a pagarvi. Non vogliamo sterili promesse, vogliamo la sicurezza che non ci aspetta un futuro di una caccia costosa per i pochi o solo per voi e non riportateci contro l’opinione pubblica! Noi vogliamo vivere la caccia in pace.
I rappresentanti del mondo venatorio non facciano più prendere in giro i loro associati: combattano uniti perchè l’orgoglio della lealtà, la piena consapevolezza dei limiti scientifici che deve avere la caccia per essere eco-conservativa e sociale insieme siano gli unici valori fondanti nobili di una nuova unità del mondo della caccia, riconosciuta dalla società!

Voglio ricordare al Sig. O.Veneziano che i Sigg. CACCIATORI pagano e mantengano il suo culo al caldo della sua poltrona ....tanto per essere chiari.......

TUTTE CHIACCHERE E DISTINTIVO.......... (Dal Film ...Gli Intoccabili)
per rimanere in tema!!! :D :D :D
 
Re: Dall'Arcicaccia.

Magari, leggendo la predica (io l'ho solo letta saltellando), si potrebbe trovare qualcosa di condivisibile, ma guardando il pulpito da cui proviene è certamente da buttare nel ce...spazzatura.
Il tentativo del partito dei cacciatori, nasce unicamente per cercare di unire quello che arcicaccia e tutte le AAVV hanno diviso e parcellizzato all'unico scopo dei loro sporchi interessi pecuniari.
Cosa c'è di antiscientifico nella bozza di modifica della 157?????????????
Dal punto di vista venatorio i cacciatori italiani vorrebbero essere conpartecipi in Europa, non solamente subirla.
Le nazioni che si affacciano sul mediterraneo dovrebbero essere considerata in modo uniforme tra di loro ed in maniera diversa rispetto all'europa continentale o0 al nord europa.
Penso che Veneziano ha perso un'ulteriore occasione per tacere (i vecchi tromboni sinistrorsi assordano).
 
Re: Dall'Arcicaccia.

sipe48 ha scritto:
Magari, leggendo la predica (io l'ho solo letta saltellando), si potrebbe trovare qualcosa di condivisibile, ma guardando il pulpito da cui proviene è certamente da buttare nel ce...spazzatura.
Il tentativo del partito dei cacciatori, nasce unicamente per cercare di unire quello che arcicaccia e tutte le AAVV hanno diviso e parcellizzato all'unico scopo dei loro sporchi interessi pecuniari.
Cosa c'è di antiscientifico nella bozza di modifica della 157?????????????
Dal punto di vista venatorio i cacciatori italiani vorrebbero essere conpartecipi in Europa, non solamente subirla.
Le nazioni che si affacciano sul mediterraneo dovrebbero essere considerata in modo uniforme tra di loro ed in maniera diversa rispetto all'europa continentale o0 al nord europa.
Penso che Veneziano ha perso un'ulteriore occasione per tacere (i vecchi tromboni sinistrorsi assordano).

Ti straquoto al 100%
 
Re: Dall'Arcicaccia.

E' un discorso molto chiaro di Veneziano, non nel contenuto che non si riesce a dipanare ed è inutilmente lungo, ma nelle conclusioni che si traggono.
Io non c'entro nulla, siano i cacciatori con i loro partiti a combattere, la poltrona me la sono già accaparrata con i relativi soldi.
 
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