Re: IL SILENZIO DELLE AA.VV
Ecco un primo commento "ufficiale" :
Egregio Direttore, o letto la proposta di legge da Lei segnalatami sul sito
www.ilcacciatore.com. Il mio pensiero in merito è il seguente. Sul metodo: buon senso vuole che le proposte di legge siano giudicate quando sono ufficiali. E Lei sa che per essere tali occorre che siano state depositate alla Camera dei Deputati o al Senato della Repubblica da un parlamentare eletto. Ci sono anche proposte che hanno un particolare significato in termini di rilevanza politica: i disegni di legge del Governo. Più in generale: per quanto mi è dato sapere l’attuale consultazione in corso sul sito da Lei indicatomi è solo una verifica che l’eurodeputato on. Berlato, (responsabile delle tematiche venatorie per l’”ex Alleanza Nazionale”), sta democraticamente svolgendo per il suo Partito. Si trasformerà in futuro in un “testo” governativo? Diventerà, cioè, un vero e proprio disegno di legge del Governo Berlusconi? Vedremo. Se accadrà, sarà quella una decisione che comporterà una assunzione di responsabilità da parte dei Ministri competenti, anzi dell’intero Consiglio dei Ministri, nei confronti dei cittadini. Se invece resterà una semplice proposta di legge sottoscritta da uno o più Parlamentari o dal Gruppo del Popolo delle Libertà e/o della Lega Nord sarà pur degna di attenzione ma avrà un’altra valenza politica.
Ciò premesso, non mi sottrarrò a brevi considerazioni sui contenuti che sono quelli a suo tempo “silurati” dal precedente Governo Berlusconi, il quale rifiutò, allora, di assumersi le responsabilità di presentare un disegno di legge del Consiglio dei Ministri similare a quello proposto oggi sul sito da Lei indicatomi. Breve ma significativa la storia di quel rifiuto: ci fu una discussione su alcuni “ddl” e su diverse “proposte” della maggioranza di centrodestra. Poi tutto si insabbiò. La competente Commissione della Camera non deliberò e non votò mai l’articolato anche se il Polo della Libertà aveva i numeri per farlo. Sarebbe interessante indagare il perché.
Noi, oggi, non abbiamo ancora elementi per valutare se le nuove condizioni politiche determinatesi all’interno del “nuovo” centrodestra (non c’è più l’UDC ….. tanto per ricordarne una) consentiranno (e se si, come) alla maggioranza governativa di oggi di procedere alla definizione del nuovo articolato.
Sicuramente il responsabile caccia di Alleanza Nazionale, per la sua posizione di parlamentare europeo, avrà informazioni più aggiornate delle nosre sulla evoluzione delle procedure d’infrazione dell’Europa nei confronti del nostro Paese nella materia di cui stiamo discutendo. In conclusione penso che la carta e le informazioni telematiche sulla modifica della legge di riforma del ‘92 potrebbero anche servire al dibattito venatorio all’interno della maggioranza. Indubbiamente se si vuole “alzare il tiro” si possono proporre molte “più specie” cacciabili, “più tempi” di caccia, persino l’”azzeramento dei costi” può essere utile. Perché no? E’ pur vero però che poi occorrerà armonizzare il dibattito con il programma del PdL sul tema del superamento delle Province e delle riforme costituzionali a partire dal Senato delle Regioni che forse potrebbe avere fra i suoi compiti quello di occuparsi dell’attività venatoria. Ciò detto, senza amor di polemica, le questioni di contrattazione politica fra Partiti e fra maggioranze non ci riguardano e non devono riguardarci. Stante l’autonomia che deve contraddistinguere una libera Associazione venatoria, e l’ARCI Caccia lo è, valuteremo il merito quando ci saranno gli atti ufficiale del Governo o della maggioranza parlamentare e quando verranno posti alla nostra attenzione in tutte le sedi a ciò deputate.
Tutti sanno che salvo il caso di decretazione d’urgenza, una modifica di legge per andare in porto ha bisogno di un “iter” di qualche mese: ci auguriamo che non si agiti il problema dell’urgenza per evitare di intervenire e risolvere - cosa sicuramente più utile e pressante - tre importanti questioni, che sono sul tappeto, prima della pausa estiva.
A rischio di apparire ripetitivi, torniamo a dire che senza conoscere non si comprende cosa decidere in materia di ATC, prelievi, tesserini, finanziamenti, mobilità, ecc…
Chiediamo allora: è possibile avere una “Relazione del Governo” sullo stato di applicazione della legge 157/92, se non altro per sapere come si spendono oggi i soldi dei cacciatori? Possibile che tutti gli anni occorre iniziare da capo, ad eccezione dei territori dove funzionano le “Zone ripopolamento e cattura”?
Noi dell’ARCI Caccia segnaliamo tre cose che si possono fare subito, perchè competenza di Governo e Ministri, quindi senza richiedere “passaggi” in Aula. Si tratta di porre rimedio a due cose che non hanno fatto il centrodestra ed il centrosinistra.
La prima è ridare, entro luglio, i soldi per i ripristini ambientali ed i ripopolamenti alle Regioni e agli ATC. La legge che consente di eseguire il ristorno alle Regioni di questi soldi esiste, ma destra e sinistra, se li sono tenuti, gran parte di questi danari nelle casse dei Ministeri. Se vogliono bene ai cacciatori i governanti li diano subito: con più ripristini ambientali i cacciatori potranno avere selvaggina più cacciabile.
La seconda questione è il reinserimento dello storno nell’elenco delle “specie cacciabili”. Anche questo è un compito del Governo.
Storicamente sino ad oggi destra e sinistra si sono abbastanza infischiate dei danni agli agricoltori prodotti dalla specie storno. Ci è stato comunicato che la procedura di reinserimento è stata avviata. Bene, allora il Governo faccia il decreto entro il 15 giugno, in tempo utile, cioè, perché con i prossimi calendari la specie storno possa tornare cacciabile senza più bisogno delle tanto chiacchierate “deroghe”..
La terza questione è quella di rimuovere i guai che il centro sinistra ha riversato sull’INFS. Come? Subito con uno statuto che preveda la presenza nel Consiglio di amministrazione dei Ministeri (escluso l’Ambiente per le sue funzioni di controllore) e in numero maggiore dei rappresentanti delle Regioni. Poi dare all’Istituto i soldi per fare la ricerca. Sono inoltre mature le condizioni per affidare alle Regioni la possibilità di rivedere i limiti all’uso dei richiami vivi per gli acquatici.
Non sono miracoli questi che chiediamo, serve solo buona volontà. Sono quelle che chiediamo poche cose concrete che si possono fare subito per avere una prossima stagione venatoria migliore e senza tensioni. Oltre alle Regioni anche altre categorie interessate alla gestione faunistica si sono positivamente espresse su questi temi.
Prima delle ferie il Governo senza equivocare con l’esigenza di nuove leggi può farle, se vuole, e noi, se così sarà, annunciamo fin d’ora apprezzamento ed applausi al nuovo Governo.
Osvaldo Veneziano