Non c'è più ritegno tra i nostri governanti

Re: Non c'è più ritegno tra i nostri governanti

Finora solo Di Pietro ha avuto il coraggio di ricordare ai signori governanti che nel frattempo che loro decidono come tassare ulteriormente gli italiani, c'è chi, strozzato dai debiti, arriva a suicidarsi. Signori, ci rendiamo conto?!? Se lo chiederanno come mai si possa arrivare a un gesto tanto estremo come togliersi la vita? Fosse uno o pochissimi casi isolati... Qui ogni giorno se ne sentono più di uno!!!
 
Re: Non c'è più ritegno tra i nostri governanti

Che schifo!!! Ma questi non hanno un minimo di cervello!!!
 
Re: Non c'è più ritegno tra i nostri governanti

Aumentano le tasse e aumenta il debito pubblico l'equazione non torna.... Poi cè i chi ha lavorato duro una vita per farsi una realta migliore poi si ritrova in diifficolta e non riesce a far fronte hai propri impegni e per la vergogna può arrivare a fare un gesto estremo . Chi invece a sempre vissuto alle spalle degl'altri, non onorando i debiti e magari con la scusa di essere nullatenenti prendono pure sussidi se ne fregano dell'aumento delle tasse della crisi tanto loro non pagano e dormono tranquilli...
 
Re: Non c'è più ritegno tra i nostri governanti

Ormai non si vergognano di niente, stasera ho sentito alla radio
ultimo scandalo...... parlamentari 4.000.000,00 di euro di agende...
70 agende per ogni deputato e 90 per ogni senatore
Lo so' che non e' niente, ma da' la misura di come impiegano i NOSTRI soldi
LA CASTA ........ ma che se ne andassero tutti a ........ casa VERGOGNA
 
Re: Non c'è più ritegno tra i nostri governanti

Il governo boccia il fondo per i disabili. E l’assistenza resta sulle spalle delle famiglie

Il sottosegretario alle Politiche Sociali Cecilia Guerra ha dato parere negativo a "dopo di noi", ll'accantonamento di 150 milioni per strutture di accoglienza da utilizzare per i portatori di handicap rimasti senza genitori o senza tutele. Deluse le associazioni che tutelano i diritti degli oltre 4 milioni di persone con disabilità.

Che fine farà mio figlio quando io non ci sarò più? Chi lo assisterà? E’ questa una delle domande angoscianti che si pongono tutti i genitori che hanno un figlio disabile, in particolare con disabilità psichiche. La risposta, per ora, non verrà senz’altro dal Governo, che ha bocciato l’istituzione di un fondo ad hoc, da 150 milioni di euro, per i disabili gravi nel momento in cui restano senza familiari che li possano accudire, anche ribattezzato fondo per il ‘dopo di noi’. Nell’ultima audizione della commissione Affari sociali infatti, Cecilia Guerra, sottosegretario alle Politiche sociali, ha dato parere negativo al provvedimento che è all’esame dei deputati dal 2010.Una decisione che, oltre a suscitare le critiche bipartisan dei membri della commissione, ha lasciato di stucco tutti quei genitori che attendevano una risposta. E non sono pochi. In Italia, secondo i dati del Censis, ci sono 4,1 milioni di persone disabili, pari al 6,7% della popolazione, e 2,6 milioni sono in condizioni particolarmente gravi, di cui oltre 200mila residenti in presidi socio-sanitari. “Le famiglie di questi ragazzi – spiega Pietro Barbieri, presidente della Fish (Federazione italiana superamento handicap – vorrebbero che i figli, una volta che loro non ci sono più, fossero seguiti in strutture di tipo familiare, con 6-8 posti letto, e non in residenze socio assistenziali (rsa) per anziani, dove ci sono molte più persone”. Finora in Italia sono sorte alcune case per il ‘dopo di noi’, ma in numero insufficiente al fabbisogno. I finanziamenti nazionali hanno dato il via “a start up – continua Barbieri – ma se ne sono sviluppate poche, perchè gli enti locali non hanno contribuito. Di fatto, mentre da Roma in su esistono delle reti, dalla capitale in giù c’è praticamente il deserto, o molto poco”. Il problema del dopo di noi riguarderebbe, secondo le stime della Fish, una parte dei 2,6 milioni di disabili gravi, composti per due terzi da anziani e per un terzo da giovani. “La questione coinvolge soprattutto quest’ultimo gruppo – continua Barbieri – pari a circa 860mila persone. Senza contare che, quando i loro genitori invecchiano, spesso diventano disabili anche loro e le difficoltà aumentano”.
Ma il sottosegretario, pur riconoscendo il “grande rilievo” del tema affrontato dal provvedimento, ha dato parere negativo perchè non è “stato seguito il metodo giusto” per risolvere il problema dell’assistenza a queste persone e ha chiesto un ripensamento alla Commissione sull’istituzione del fondo, perché è un tema molto importante “da affrontare però nell’ambito di una politica di programmazione più generale”. Parole ambigue, secondo i deputati, che avrebbero preferito una maggiore chiarezza e che il sottosegretario riconoscesse esplicitamente che non ci sono risorse sufficienti. Da qui l’invito dei democratici all’esecutivo “a ripensare il parere negativo” e a “tornare in commissione con una proposta”.
E mentre Giovanni Pagano, presidente della Fand (Federazione fra le associazioni nazionali dei disabili) si dice “profondamente deluso” e spera ancora che il governo cambi idea, magari grazie all’incontro che hanno chiesto proprio con il sottosegretario Guerra, per Pietro Barbieri ormai “il fondo per il dopo di noi è defunto. Anche perchè dal 2013 non dovrebbero più esserci fondi nazionali per le politiche sociali, in virtù del federalismo fiscale. E quindi o si provvederà con una quota percentuale tramite il federalismo fiscale, o il sostegno alla disabilità potrà contare solo sulla sensibilità dei Comuni”.
Il problema è che servono politiche sociali degne di questo nome, “visto che in questo momento, per via dei tagli decisi dagli ex ministri Tremonti e Sacconi, c’è il 37% delle risorse in meno – aggiunge – Hanno infatti sforbiciato il fondo per le politiche sociali, passato da 929,3 milioni di euro nel 2008 a meno di 220 milioni nel 2011, e non finanziato quello per la non autosufficienza con un taglio netto di 400 milioni. E gli effetti iniziano già a vedersi. Il comune di Torino sta tagliando il 30% dei servizi sociali, così come la Lombardia, mentre in Campania e nelle altre regioni meridionali si rischia di arrivare al 70% di tagli. La sostanza è che dallo Stato non arriva più un euro e la spesa per le politiche sociali che coinvolgono disabili, anziani, minori, rom, ecc ammonta solo allo 0,4% del Pil”.


Questo governo di ****, continua a stupirmi!!!!!!!

Io ho una Disabile Grave in casa , e leggeste ste cose mi vien il VOMITO!!!
 
Re: Non c'è più ritegno tra i nostri governanti

Il governo boccia il fondo per i disabili. E l’assistenza resta sulle spalle delle famiglie

Il sottosegretario alle Politiche Sociali Cecilia Guerra ha dato parere negativo a "dopo di noi", ll'accantonamento di 150 milioni per strutture di accoglienza da utilizzare per i portatori di handicap rimasti senza genitori o senza tutele. Deluse le associazioni che tutelano i diritti degli oltre 4 milioni di persone con disabilità.

Che fine farà mio figlio quando io non ci sarò più? Chi lo assisterà? E’ questa una delle domande angoscianti che si pongono tutti i genitori che hanno un figlio disabile, in particolare con disabilità psichiche. La risposta, per ora, non verrà senz’altro dal Governo, che ha bocciato l’istituzione di un fondo ad hoc, da 150 milioni di euro, per i disabili gravi nel momento in cui restano senza familiari che li possano accudire, anche ribattezzato fondo per il ‘dopo di noi’. Nell’ultima audizione della commissione Affari sociali infatti, Cecilia Guerra, sottosegretario alle Politiche sociali, ha dato parere negativo al provvedimento che è all’esame dei deputati dal 2010.Una decisione che, oltre a suscitare le critiche bipartisan dei membri della commissione, ha lasciato di stucco tutti quei genitori che attendevano una risposta. E non sono pochi. In Italia, secondo i dati del Censis, ci sono 4,1 milioni di persone disabili, pari al 6,7% della popolazione, e 2,6 milioni sono in condizioni particolarmente gravi, di cui oltre 200mila residenti in presidi socio-sanitari. “Le famiglie di questi ragazzi – spiega Pietro Barbieri, presidente della Fish (Federazione italiana superamento handicap – vorrebbero che i figli, una volta che loro non ci sono più, fossero seguiti in strutture di tipo familiare, con 6-8 posti letto, e non in residenze socio assistenziali (rsa) per anziani, dove ci sono molte più persone”. Finora in Italia sono sorte alcune case per il ‘dopo di noi’, ma in numero insufficiente al fabbisogno. I finanziamenti nazionali hanno dato il via “a start up – continua Barbieri – ma se ne sono sviluppate poche, perchè gli enti locali non hanno contribuito. Di fatto, mentre da Roma in su esistono delle reti, dalla capitale in giù c’è praticamente il deserto, o molto poco”. Il problema del dopo di noi riguarderebbe, secondo le stime della Fish, una parte dei 2,6 milioni di disabili gravi, composti per due terzi da anziani e per un terzo da giovani. “La questione coinvolge soprattutto quest’ultimo gruppo – continua Barbieri – pari a circa 860mila persone. Senza contare che, quando i loro genitori invecchiano, spesso diventano disabili anche loro e le difficoltà aumentano”.
Ma il sottosegretario, pur riconoscendo il “grande rilievo” del tema affrontato dal provvedimento, ha dato parere negativo perchè non è “stato seguito il metodo giusto” per risolvere il problema dell’assistenza a queste persone e ha chiesto un ripensamento alla Commissione sull’istituzione del fondo, perché è un tema molto importante “da affrontare però nell’ambito di una politica di programmazione più generale”. Parole ambigue, secondo i deputati, che avrebbero preferito una maggiore chiarezza e che il sottosegretario riconoscesse esplicitamente che non ci sono risorse sufficienti. Da qui l’invito dei democratici all’esecutivo “a ripensare il parere negativo” e a “tornare in commissione con una proposta”.
E mentre Giovanni Pagano, presidente della Fand (Federazione fra le associazioni nazionali dei disabili) si dice “profondamente deluso” e spera ancora che il governo cambi idea, magari grazie all’incontro che hanno chiesto proprio con il sottosegretario Guerra, per Pietro Barbieri ormai “il fondo per il dopo di noi è defunto. Anche perchè dal 2013 non dovrebbero più esserci fondi nazionali per le politiche sociali, in virtù del federalismo fiscale. E quindi o si provvederà con una quota percentuale tramite il federalismo fiscale, o il sostegno alla disabilità potrà contare solo sulla sensibilità dei Comuni”.
Il problema è che servono politiche sociali degne di questo nome, “visto che in questo momento, per via dei tagli decisi dagli ex ministri Tremonti e Sacconi, c’è il 37% delle risorse in meno – aggiunge – Hanno infatti sforbiciato il fondo per le politiche sociali, passato da 929,3 milioni di euro nel 2008 a meno di 220 milioni nel 2011, e non finanziato quello per la non autosufficienza con un taglio netto di 400 milioni. E gli effetti iniziano già a vedersi. Il comune di Torino sta tagliando il 30% dei servizi sociali, così come la Lombardia, mentre in Campania e nelle altre regioni meridionali si rischia di arrivare al 70% di tagli. La sostanza è che dallo Stato non arriva più un euro e la spesa per le politiche sociali che coinvolgono disabili, anziani, minori, rom, ecc ammonta solo allo 0,4% del Pil”.


Questo governo di ****, continua a stupirmi!!!!!!!

Io ho una Disabile Grave in casa , e leggeste ste cose mi vien il VOMITO!!!


Ti sono nel cuore Rudi!!! Hai tutta la mia comprensione!!!

Non ho parole... [censored.gif]
 
Re: Non c'è più ritegno tra i nostri governanti

I salvatori dellitaglia , hanno bandito una gara per l'acquisto di 400 auto blu , badget 10milionidieuro ......inoltre la finta riduzione dello stpendio ovvero il taglio dell'aumento precedentemente approvato , và in apposito fondo destinato a chi ? ... ma certo ai parlamentari !!!!!
Riunione 1 : tutti d'accordo ....diminuzione degli onorevoli stipendi
[Trilly-77-24.gif]
Riunione 2 : tutti d'accordo ...si cambia legge elettorale canditati scelti dal popolo
[Trilly-77-24.gif]
Riunione 3 : tutti d'accordo .....riduzione del numero dei parlamentari
[Trilly-77-24.gif]

Niente , niente ce stanno apià per il c...lo
 
Re: Non c'è più ritegno tra i nostri governanti

L'ho già scritto e lo riscrivo, io non andrò più a votare perchè non saprei chi votare, attualmente li vedo uno peggio dell'altro, mi fanno schifo tutti, consiglio i colleghi cacciatori di non andare a votare, e se dovessero andarci devono votare gente di indubbia rettitudine, non corrotti, gente che non metterà i propri interessi davanti agli interessi del popolo, ma sopratutto, non si deve votare gente che vada contro gli interessi del mondo venatorio
 
Re: Non c'è più ritegno tra i nostri governanti

giorno 28 aprile dovrebbe partire in sicila la ''forconi 2''..forse se la forconata fosse a livello nazionale....
pap

Il problema è che in base alla zona geografica di dove nasce la protesta lo stato interviene in maniera diversa....
ma prima o poi a furia di tirare la corda...
 
Messaggi
18,523
Punteggio reazioni
6,660
Punti
378
Ho letto queste dichiarazioni del tecnico :

"Per colpa della crisi talvolta le persone si tolgono la vita. Ma senza il lavoro di questi mesi saremmo stati nel baratro del default del debito sovrano"
" DEFAULT DEL DEBITO SOVRANO "
..cosa ca..z.zo può valere più della vita umana !

La vergogna non conosce limiti .....
 
Re: Non c'è più ritegno tra i nostri governanti

L'ho già scritto e lo riscrivo, io non andrò più a votare perchè non saprei chi votare, attualmente li vedo uno peggio dell'altro, mi fanno schifo tutti, consiglio i colleghi cacciatori di non andare a votare, e se dovessero andarci devono votare gente di indubbia rettitudine, non corrotti, gente che non metterà i propri interessi davanti agli interessi del popolo, ma sopratutto, non si deve votare gente che vada contro gli interessi del mondo venatorio

Io ho smesso da tempo....mi fanno tutti schifo..
 
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