Re: 50000 firme per rifondare la caccia

A mio parere:
Le MODIFICHE alla 157/92 POTREBBERO ANCHE RAGGIUNGERSI SOLO MEDIANTE NEGOZIAZIONE-COMPROMESSO-MEDIAZIONE, OVVERO CEDENDO-RINUNCIANDO A QUALCOSA X OTTENERE QUALCOSA DI ALTRO IN OTTICA E CON PARAMETRI GIUSTIFICATIVI EUROPEI, MA SE SI PENSA AGLI UCCELLETTI, ALLE DEROGHE FISSE DI TALUNE SPECIE ISCRITTE IN CONVEZIONI STORICHE PRESSOCHè IMMODIFICABILI, AD AMPLIARE LA STAGIONE VENATORIA, AD AUMENTARE LE SPECIE CACCIABILI SENZA CENSIMENTI O DATI A SUPPORTO ..... SENZA PRIMA AVER RIVOLUZIONATO LA MISSION E LA COMPOSIZIONE DEL CDA DI ISPRA E SENZA AVER UN PROGETTO DI GESTIONE TERRITORIALE INSIEME AL MONDO AGRICOLO ..... CON AGGRAVIO CONSEGUENTE DELLE SPESE POI X TESSERINI ATC O ENTI SIMILI,
SI INTUIVA BENE COME ANDAVA A FINIRE.

Parole sante beppe , l'Ispra oggi è nullo sul piano della ricerca , prevenuto nei confronti del mondo venatorio , la soluzione è la sua rivoluzione con inserimento di gente seria senza preconcetti !
 
Re: 50000 firme per rifondare la caccia

ORGANO SCIENTIFICO E BASTA, IN COLLABORAZIONE E SECONDO STANDARD EUROPEI DI REDAZIONE DI DATI E DOCUMENTI, CON ANALISI DEI DATI EUROPEI E VERIFICA SU SCALA NAZIONALE DEGLI STESSI, ED ADATTAMENTO ATTRAVERSO GESTIONE ELASTICA DEI CALENDARI VENATORI (chiusura-riapertura elastica x specie laddove emergessero carenze croniche x oltre 3 anni di una specie, oppure un "supero" elevato delle medie di presenza nello stesso periodo; oppure limitazioni di carniere giornaliere ed annuo x specie; riduzione x territori particolarmente utili x lo svernamento di specie in sofferenza; creazione di aree invece di preparco a ridosso dei parchi ove cacciare animali in esubero rispetto alle densità medie o di corretta gestione; riduzione del numero di giornate venatorie in certe aree; limitazione delle presenze e del numero di colpi in altre; ecc.).

CENSIMENTI DA FARE IN AREE CONCORDATE A LIVELLO NAZIONALE OD EUROPEO, DA PARTE DI AUTORITà PUBBLICHE (REGIONE-PROVINCE) E COL SUPPORTO DI RAPPRESENTANTI SIA DEL MONDO AMBIENTALISTA CHE VENATORIO.

VISIONE GESTIONALE DEL TERRITORIO E CON CAPACITà DI PORRE FINANCHE VINCOLI AMBIENTALI E DI COLTIVAZIONE AGRICOLA O DELLE ACQUE-PESCA IN AREE DI PARTICOLARE PREGIO FAUNISTICO O SPECIALE.

CDA PARITETICO TRA COMPONENTI VERDI E VENATORIE SOTTO COORDINAMENTO PUBBLICO NAZIONALE E DI COMPROVATA PROFESSIONALITà SPECIALISTICA (presidente e dg) ..... .

Insomma TANTI BEI SOGNI: ma x me, QUI è e resta la chiave di volta della gestione territoriale della caccia x reimpostare la caccia ed il suo futuro.
X la 157/92, occorrono modifiche condivise e mediate, PASSANDO DA UN SEVERO INASPRIMENTO DELLE PENE X I BRACCONIERI E CHI COMPIE ATTI GRAVI E MAGGIORE CHIAREZZA DELLE LEGGI x ridurre le INTERPRETAZIONI, oltre ad impostarla secondo standard più europei.
 
Re: 50000 firme per rifondare la caccia

Cercando di portare il mio contributo, dico che è essenza politica no venatoria, via via che la rappresentanza aveva un senso esisteva un minimo di tutela ed era la cosa giusta perchè funzionava, stranamente ma è realtà che nei momenti più bui come è storicamente provato, quindi senza evoluzione-crescita come nel nostro caso, si avverte un grande disagio, una frustrazione provata per la paura del futuro, che di fatto è reale perchè manca propio il nostro riferimento, si entra in una zona pericolosa (gestita dai soliti noti) dove la dignità prima che ogni altra cosa viene sistematicamente svenduta attaccata violata. La politica (negoziazione- compromesso-mediazione) cosa di per se nobile è provato che non paga, chiaramente è latitante o accondiscendente a suo tornaconto, perchè semplicemente il nostro mondo è poca cosa, che oltretutto procede in ordine sparso. Gli antagonisti tutti, hanno un unico scopo e sappiamo bene quale sia l' 'abolizione' non il confronto magari con un dialogo. La nostra malattia è la malattia dei nostri tempi, una parte politica piuttosto eversiva, razzista e mafiosa dedita all' evasione e a consolidarsi, una parte politica smidollata incapace e impotente con le sue macchiette o primedonne che rasentano una strada già nota e intanto gioiscono dei privilegi, una parte ancora più subdola (duri e puri) dove i legami non li riguardano superiori a ciò che è umano. Queste tre grandi linee hanno purtroppo in comune un dato di fatto che li accomuna, sono lontane dalla nostra realtà e non solo.

Romano
 
Re: 50000 firme per rifondare la caccia

ORGANO SCIENTIFICO E BASTA, IN COLLABORAZIONE E SECONDO STANDARD EUROPEI DI REDAZIONE DI DATI E DOCUMENTI, CON ANALISI DEI DATI EUROPEI E VERIFICA SU SCALA NAZIONALE DEGLI STESSI, ED ADATTAMENTO ATTRAVERSO GESTIONE ELASTICA DEI CALENDARI VENATORI (chiusura-riapertura elastica x specie laddove emergessero carenze croniche x oltre 3 anni di una specie, oppure un "supero" elevato delle medie di presenza nello stesso periodo; oppure limitazioni di carniere giornaliere ed annuo x specie; riduzione x territori particolarmente utili x lo svernamento di specie in sofferenza; creazione di aree invece di preparco a ridosso dei parchi ove cacciare animali in esubero rispetto alle densità medie o di corretta gestione; riduzione del numero di giornate venatorie in certe aree; limitazione delle presenze e del numero di colpi in altre; ecc.).

CENSIMENTI DA FARE IN AREE CONCORDATE A LIVELLO NAZIONALE OD EUROPEO, DA PARTE DI AUTORITà PUBBLICHE (REGIONE-PROVINCE) E COL SUPPORTO DI RAPPRESENTANTI SIA DEL MONDO AMBIENTALISTA CHE VENATORIO.

VISIONE GESTIONALE DEL TERRITORIO E CON CAPACITà DI PORRE FINANCHE VINCOLI AMBIENTALI E DI COLTIVAZIONE AGRICOLA O DELLE ACQUE-PESCA IN AREE DI PARTICOLARE PREGIO FAUNISTICO O SPECIALE.

CDA PARITETICO TRA COMPONENTI VERDI E VENATORIE SOTTO COORDINAMENTO PUBBLICO NAZIONALE E DI COMPROVATA PROFESSIONALITà SPECIALISTICA (presidente e dg) ..... .

Insomma TANTI BEI SOGNI: ma x me, QUI è e resta la chiave di volta della gestione territoriale della caccia x reimpostare la caccia ed il suo futuro.
X la 157/92, occorrono modifiche condivise e mediate, PASSANDO DA UN SEVERO INASPRIMENTO DELLE PENE X I BRACCONIERI E CHI COMPIE ATTI GRAVI E MAGGIORE CHIAREZZA DELLE LEGGI x ridurre le INTERPRETAZIONI, oltre ad impostarla secondo standard più europei.
Caro Beppe, ben venga tutto ciò,ma se ci fosse l' aplicazione di tutto quel che hai scritto in Italia rimarrebe cacciabile il cinghiale sicuramente e forse le formiche.
in Emilia che ben conosco un po di selvaggina in piu cè,almeno la stanziale,ma in toscana...........come x altre regioni,la vedo molto bigia.
 
Re: 50000 firme per rifondare la caccia

LA VICENDA STORNO IN DEROGA, PERALTRO SEMPRE PIù AUTONOMAMENTE MAL GESTITO DA REGIONI E PROVINCE è QUALCOSA DI ABERRANTE IN SENSO VENATORIO ED AGRICOLO, OLTRE CHE POLITICO.

Come ripeto, NON pretendo assolutamente che le mie idee siano quelle "giuste", dico però che OCCORRONO IDEE E PROPOSTE ALLINEATE ED IL PIù CONDIVISE POSSIBILE (NON possono accontentare MAI tutti i cacciatori) DA UNA PARTE COI TEMPI SOCIALI, MEDIATICI, ETICI E POLITICI E DALL'ALTRO CON LE PRESENZE DELLE SPECIE ED IL TERRITORIO CHE VARIA NELLA SUA GESTIONE X TANTI MOTIVI, clima compreso, PRO TEMPORE VIGENTI E MI PARE CHE NEI DECENNI DAL 92, A PARITà DI LEGGE, SIANO VARIATI ED UN BEL Pò SIA L'AMBIENTE VENATORIO CHE LE SPECIE CHE OGGI COSTITUISCONO I CARNIERI RISPETTO AL PASSATO.

FINO A QUANDO PENSEREMO A TROPPE TRADIZIONI, AL RETRO, ALLA SPARATORIA SEMPRE E OVUNQUE, ALL'INVASIONE LIBERA DELLE CAMPAGNE ..... ALLA EVASIONE DELLE NORME PIù O MENO SISTEMATICA, AL CARNIERE COME SPACCONERIA DA BAR ..... ALLORA SAREMO PERDENTI CRONICI.
 
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