la politica e il nucleare cosa ne pensate

Re: la politica e il nucleare cosa ne pensate

ggramoli ha scritto:
Che in un forum di caccia si parli di politica mi sembra quasi normale perchè la politica incide anche sulla caccia.
Però grossi problemi scientifici di la da venire, come idrogeno e nucleare, li lascierei discutere agli scientati, ma solo a quelli addetti ai lavori.
Questo almeno è il mio pensiero!

e invece, visto che si riempiono la bocca con sondaggi favorevoli/contrari, io credo che sia giusto parlarne anche noi comuni mortali.
E questo è quello che penso.
 
Re: la politica e il nucleare cosa ne pensate

Io sono contrario al nucleare nonostante non sia un verde per un po di motivi:
1) Il nucleare sicuro non esiste o almeno è sicuro fino a che non succede qualcosa
2) Il nucleare non è una fonte di energia rinnovabile e come tutte le fonti energia non rinnovabili si esaurisce e le riserve non sono illimitate come crede la maggior parte delle persone le stime migliori sono inferiori a quelle del metano infatti nel mondo gli investimenti energenici non sono più indirizzati in quella direzione.
3) Il nucleare è una energia che ha un alto costo iniziale ed è sconveniente in un periodo come il nostro dove appunto le disponibilità della materia prima per fare la fissione nucleare è in dubbio
4) in Francia la produzione di energia nucleare d'estate richiede il 70% dell'acqua dei sistemi idrici dell'acqua dei sistemi idrici francesi per il raffreddamenti dei noccioli
se mancasse (stiamo parlando della francia) si fonderebbe qualche reattore e sarebbe identico a quello che è successo nell'1986. In italia c'è il progetto di convertire quella di porto tolle in nucleare, quella appunto che anni fa aveva problemi di avere l'acqua. Un centrale termica senza acqua si può spegnere e si resta al buio quelle nucleari per spegnerle ci vogliono più di 20 anni...
5) Tutta Europa investe su altre fonti di energia nuove e alternative: biomassa, solare, eolica, idrica, ecc... Perchè l'italia non può stare a passo con i tempi? Sono fonti di energia più economiche sia come costo iniziale che per il loro funzionamento. Come mai l'italia in un momento in cui tutta europa scarica il nucleare gli viene l'idea di investire?
Mi sa di losco...
6) Essendo una fonte di energia non rinnovabile il suo costo aumenta con l'aumento della domanda come il petrolo e il costo dell'energia prodotta con l'uranio non è economa come si crede
7) Se l'Italia avesse delle miniere di uranio capirei perchè sarebbe sfruttare le proprie risorse invece di gravare la bilancia economica ma non è così;
8) L'Italia è un paese super densamente popolato a differenza della Francia ad esempio.
9) Il problema più grosso e difficile è quello dei rifiuti radioattivi ora si potrebbe perdere ore per elencare quello che possono provocare, l'effetto è quello che si può riscontrare nelle popolazioni investite dalle radiazioni nucleari. Identiche con Tassi di tumori che toccano ampiamente il 90% della popolazione, malformazioni genetiche dei feti, sterilità, ecc... Attualmente le scorie radioattive vengono "stoccate" in fondo agli oceani coperti da getti di calcestruzzo. Quanto può durare il calcestruzzo in ambiente marino?? 100-200 anni?
Le scorie rimangono attive anche 100.000anni. Non aggraviamo quello che già è un problema rischiando di fare un pasticcio all'Italiana.
Volete sapere quale è il vero problema energetico in Itala?????
I Verdi.
LA risposta per molti può essere ovvia ma la vera soluzione energetica sono le energie alternatiche CHE I VERDI OSTACOLANO. Le pale eoliche dicono sono antiestetiche, i pannelli solari turbano quello che è il paesaggio, ecc...
sapete negli anni 50 come era la nostra situazione energetica???
Ottimale avevamo la produzione di enrgia idroelettrica più avanzata d'Europa e la produzione di Energia idroeletrica( con i suoi alti e bassi copriva praticamente l'INTERO fabbisogno energetico nazionale. Dagli anni 60 non si è più investito sul idroelettrico e la sua aliquota è passata al 15% che secondo alcuni è un 20%. Il 20% della nostra energia deriva da impianti pensati 40 anni fa... Ci sono dighe ferme da 30 anni che aspettano di essere ultimate e i verdi le bloccano. In una zona vicino a dove abito c'erano 12 centrali che producevano energia idrolettrica negli anni 50 ora sono tutte chiuse o demolite...
Quando ho saputo di questo sono rimasto ammutolito.
Saluti a tutti.
 
Re: la politica e il nucleare cosa ne pensate

Flagg ha scritto:
Fabrizio69 ha scritto:
Tu dici "menomale"...io dico...niente, per adesso! sono stato al Game Fair a Tarquinia a giugno...in lontananza ho visto quello che resta della vicina centrale nucleare...un vero spettacolo, bello almeno come le stazioni eoliche!! 40-50 ettari (che scondo me non bastano!!) sono la costruzione dell' impianto e gli uffici tecnici etc. ...aggiungi limiti di sicurezza, distanze varie cc. e vedrai che 100 ettari cadauna non bastano.

Menomale veramente che ormai la situazione e' davvero vergognosa.

La differenza e' che con una centrale, neanche tanto grande, ci alimenti una intera regione come minimo mentre con una stazione eolica si e no un paesello di 5000 abitanti.....40-50 ettari sono piu' che sufficienti.
Il reattore da 54 megawatt (il migliore al mondo per uso scientifico ma relativamente piccolo per la produzione energetica) dove vado spesso per lavoro a Grenoble occupa molto meno di un ettaro, con tutti gli uffici e compagnia bella!

Quella della sismicita' e' l'unica ragione valida contro i vecchi tipi di reattori. Per i nuovi non ci sono problemi.

Fabrizio69 ha scritto:
E poi chi se ne frega dei rischi sismici, dal momento che stiamo per costruir il ponte più lungo del mondo in una delle zone a più alto rischio sismico d'europa? [violent.gif]
ciao.

Questa e' un'altra storia.....anzi la solita!

Ciao.



il ponte + lungo del mondo ??!?!?!?!? [sconvolto.gif] e quale sarebbe???
 
Borro101 ha scritto:
antonio il probelma è qui
ho le famigle spendono 6000*3.5=21000€ per il fotovoltaioco ammesso che abbiano superficie a sufficienza (non fidiamoci troppo dei contributi perchè se dovesse passare una reale politica al rinnovabile lo stato fallirebbe per i contributi promessi) e che il solare è ballerino e quindi servirebbero comunque tradizionali in stand-by per evitare ttracolli e blackout i turbogas
attualmente usati in italia non è che basta accenderli e subito danno corrente
ci vuole tempo per surriscaldare il vapore e mettere al lavoro le turbine e le accensioni consumano molto più del regolare funzionametno
qui qualcuno potrà dire che c'è lo zio ivan con le sue previsioni ma ad oggi il
sistema di previsione metereologica non è esatto si basa su dati probabilistici e raffronti storici e quindi non possiamo anticipare le mosse senza contare i repentini cambiamenti di tempo
aggiugendo il fatto che non esistono accumulatori e condensatori sufficentemente potenti per dare sicurezza in caso di problemi ancora oggi nei turbogas
usano il trucco sulle turbine a seconda della richiesta energetica per non tracollare




prima di parlare bisognerebbe almeno informarsi..................


il nucleare non esclude le rinnovabili !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1
chiaro che con le rinnovabili non si può diventare autosufficienti, !!!!
una cospicua parte del fabisogno deve passare al nucleare ( non prima di 10-15 anni) il resto un 20% lle rinnovabili.
Questo passo è obbligatorio per un semplice motivo.........
vi ricordo che c'è un obbligho previsto dalla direttiva 2003/87/ dell'Unione Europea sulle emissioni di c02 che obbliga alla riduzione entro il 2012 di produzione di cO2, pena l'assegnazione di quote di cO2 che verrebbero a costare un patrimonio all'italia, altro che i contributi.
A riguardo chi ha un'oretta di tempo si riguardi sul sito di report http://www.report.rai.it il servizio che si chiama " L'ALTRO MODELLO", direi che è molto interessante.
 
Re: la politica e il nucleare cosa ne pensate

Sono a favore del nucleare anche perchè ai nostri confini con la francia di centrali cene sono ed è proprio da loro che compriamo energia. quindi perche andarcela a comprare se possiamo produrla noi e risparmiare?
anche perchè se ci fosse l'esplosiane delle centrali in Francia i maggiori danni li avrebbe l'Italia....
 
Re: la politica e il nucleare cosa ne pensate

Credo che Borro stia facendo un po' di confusione, a partire dall'incenerimento delle scorie fino al post qui sopra.
Giusto per chiarezza, lo stato NON dà contributi per il fotovoltaico. E' il gestore della rete di trasmissione, la vecchia Enel per capirci, che PAGA il surplus di energia prodotta.
Inoltre non c'entrano nulla gli orari di picco di produzione, con quelli di picco di consumo, perché la corrente prodotta va a caricare gli accumulatori per essere disponibile 24 ore su 24.

l'energia richiesta viene prevista in base storica come l'isolazione media ma la richiesta energetica viene rilevata e sopperita con dati quasi istantanei e non con medie annuali e questa è la falla delle rinnovabili anche se annualmente so quanto produce non posso prevedere quante tradizionali devo usare per la richiesta istantanea
Qui invece proprio non ho capito cosa vuoi dire.
Forse stai parlando della differenza tra fonti programmabili e fonti non programmabili. Attento però, che solo l'eolico è di fatto non programmabile, mentre il solare funziona praticamente sempre.
 
ema io non ho mai detto che il nucleare esclude le rinnovabili ho semplicemente detto che i costi per le famigle sono proibitivi ed inoltre
il rinnovabile non è autosufficiente perchè segue eventi atmosferici non
certi ne prevedibili inoltre il fantomatico 20% dovra derivare almeno il 18%
dal solare perchè a parte l'attuale produzione da impianti idroelettrici e eolici
esistenti e larderella non ce altra alternativa visto che non lasciano costruire ne dighe ne eliche i termoutilizzatori rilasciano co2 i turbogas andranno smantellati se continuano cosi russi confinanti
la corretta gestione per mantenere basso il co2 è termovalorizzatori e nucleare risolvendo anche il problema rifiuti poi il 20% rinnovabile per ora in italia e utopia almenno finche i costi saranno questi senza contare il fatto che non credo che il consumo privato nemmeno si avvicini a quella cifra
 
Re: la politica e il nucleare cosa ne pensate

Per me aldilà di tutto, fu un grosso errore lasciare il nucleare (Viste tutte le centrali che abbiamo ai confini) poi non entro nel merito perchè è una cosa che ho seguito poco. :oops: :oops: :oops:
 
Borro101 ha scritto:
ema io non ho mai detto che il nucleare esclude le rinnovabili ho semplicemente detto che i costi per le famigle sono proibitivi ed inoltre
il rinnovabile non è autosufficiente perchè segue eventi atmosferici non
certi ne prevedibili inoltre il fantomatico 20% dovra derivare almeno il 18%
dal solare perchè a parte l'attuale produzione da impianti idroelettrici e eolici
esistenti e larderella non ce altra alternativa visto che non lasciano costruire ne dighe ne eliche i termoutilizzatori rilasciano co2 i turbogas andranno smantellati se continuano cosi russi confinanti
la corretta gestione per mantenere basso il co2 è termovalorizzatori e nucleare risolvendo anche il problema rifiuti poi il 20% rinnovabile per ora in italia e utopia almenno finche i costi saranno questi senza contare il fatto che non credo che il consumo privato nemmeno si avvicini a quella cifra


e 2 , informati ...................

per primo ti do questo link quando avrai letto un pò poi potremmo ridiscuterne:
http://www.grtn.it/eng/index.asp

poi ti do un'altro link di uno qualsiasi che ha un impianto e lo sta loggando, è da poco che su ma ci sono i rendimenti giornalieri mensili ecc ecc, dacci un'occhiata.
http://www.solarlog-home.eu/bizzi/

poi ti dico che i tuoi ragionamenti sono sballati completamente , il solare è l'unica fonte su cui puoi contare, capisci da solo che senza sole non c'è bisogno di corrente !!!!
L'impianto si stima in base alla produzione annua, quindi si stima sempre in ribasso l'insolazione media annua del luogo che è conosciutissima !!! non può sbagliare se non in + visto l'andamento climatico del millennio.
La vera produzione l'impianto la fa non con le giornate estive con il sole a picco, ma la fa con le giornate soleggiate ma "normali".
Lo dimostra il fatto che gli impianti in italia si stanno moltiplicando e le persone che non si schierano con la massa ma cercano di pensare e ragionare con la propria testa approfittano dell'investimento.
Se fai un impianto serio nnon è necessaria tanta manutenzione....anzi, non è necessario che so pulire i pannelli , se proteggi bene l'impianto non c'è pericolo di fulmini ...insomma c'è sempre una percentuale di pericolo ma è marginale come in molte altre cose ( poi è sempre possibile assicurarli).
Chiaramente io l'ho stò montando ( la prox settimana mi arriva il materiale) e ti dirò.....in pratica non ho cacciato un soldo, ovvero li ho presi in banca e con il contributo ci pago la rata. Vedi un pò te...........
 
Re: la politica e il nucleare cosa ne pensate

lando sto dicendo che la società elettrica non accumula energia come dici ma produce solo il necessario per la richiesta istantanea gli accumulatori non possono sopperire per le ore di non produttività a meno che tu vai con i 12 o 24v
 
Re: la politica e il nucleare cosa ne pensate

bandolero01 ha scritto:
Sono a favore del nucleare anche perchè ai nostri confini con la francia di centrali cene sono ed è proprio da loro che compriamo energia. quindi perche andarcela a comprare se possiamo produrla noi e risparmiare?
anche perchè se ci fosse l'esplosiane delle centrali in Francia i maggiori danni li avrebbe l'Italia....

diciamo che li avrebbe la Francia, in primis....il punto non è questo! il punto è che noi non le avremo comunque prima di 15-20 anni (secondo te...se la fiat cominciasse a produrre oggi la Ritmo...sarebbe ancora attuale? oppure ci sono modelli migliori in giro?? epperò 20 anni fa era all' avanguardia, come macchina!)...e con costi che, con quelli con cui noi ne costruiamo una, in Francia e nel resto d'Europa ne fanno 4!!! Ragazzi...rendetevi conto di come viaggia veloce il mondo: 20 anni fa nessuno di noi aveva un telefono cellulare; pochissimi aveano un pc in casa; nessuno, o quasi, aveva accesso ad internet; si andava a caccia ancora dove si voleva, si cacciavano un sacco si specie (vi ricordate il tesserino venatorio? sembrava un lenzuolo!!)e non esistevano gli atc (SIGH!); anche i videoregistratori erano quasi una rarità; i CD erano ancora in fase poco più che sperimentale (ricordo che i pochi autori che incidevano anche in CD, mettevano una-due canzoni in più rspetto al tradizionale LP!)e i DVD non esistevano per niente!..in compenso esistevano ancora le audio cassette, ormai scomparse, e i 45 giri in vinile; c'èrano il muro di Berlino e i blocchi contrapposti e la guerra fredda; L' AIDS èra considerata la peste del 2000; Faletti e Braschi facevano ancora i deficenti al Drive-in e a Emilio ( adesso sono entrambi scrittori affermati...anzi:nel caso di Faletti, iper-affermato!!)...e tante tante altre cose ancora!!!
Probabilmente, quando noi avremo finito di costruire le nostre, la Comunità Europea ci obbligherà ad abbatterle perchè nelle altre nazioni sono state sostituite da altro altro tipo di generatore di energia.
Scusate la lunghezza!
 
Re: la politica e il nucleare cosa ne pensate

parlate con qualsiasi studente di ingegneria e vi dirà che le fonti c.d rinnovabili allo stato dell'arte non sono assolutamnte in grado di fornire energia sufficiente.
le strade rimaste sono: petrolio e nucleare.. visto che il petrolio dicono si esaurirà fra breve ( io non ci credo... quando andavo alle elementari mi dicevno che ce n era per al max 25 anni) rimane solo l'atomo.. che fa paura ma mi spavento di più se penso a dove andrebbe il mondo senza più energia elettrica.
 
Re: la politica e il nucleare cosa ne pensate

Tilo86 ha scritto:
Grazie flagg dell'intervento, però volevo ricordarti che quella è la fusione nucleare però le 10 centrali nucleari che vogliono fare in italia sono a FISSIONE lo so benissimo anche io che la fusione nucleare è più pulita della fissione però purtroppo ancora nessuno ha costruito un impianto a fusione vero e proprio che sia veramente operativo e non sperimentale.
Quando veramente ci sarà la nuova tecnologia allora se ne parlerà ma al momento stanno parlando di centrali a fissione che è roba tecnologicamente vecchia.
Voglione vendere in italia qualcosa che ormai il resto del mondo non vuole più.
E sul fatto che la fusione sia ancora a livello sperimentale lo ho sentito da un docente universitario di fisica tecnica e nucleare durante una lezione che teneva..
Tutto qui...
Cmq credo che non abbiamo centrato il problema...
L'energia ci serve adesso e subito...
1 pala eolica moderna che non può costare più di 800.000 euro perchè ormai in germania le producono in serie e le montano sul posto può produrre dalle 2 ai 6MW a seconda del vento quando le centrali nucleari ne producono dalle 40 ai 1000 nei casi di quelle più enormi.
Le centrali che si vuole costruire in italia all'uno costerebbero più di 2000000000 di euro come investimento iniziale
Basta fare i conti.
Cmq come diceva Carlo rubbia premio nobel per la fisica « Non esiste un nucleare sicuro, o a bassa produzione di scorie. »
E cmq su quei siti non è spiegato come risolvere i problemi che ho esposto
Saluti a tutti..

Secondo me quelle a fissione non le faranno mai in Italia......sono le solite chiacchiere.

Per quello a fusione ci vorranno ancora 25 anni almeno. Questi sono i tempi previsti dal programma di sviluppo attuale. Ed e' l'unico motivo per cui si parla ancora del vecchio tipo a fissione....

Quali sarebbero i problemi di un reattore a fusione?
Non sono certo quelli dei rifiuti dato che l'unico elemento radioattivo sarebbe il trizio: vita media 13 anni. Non ci sarebbe bisogno neanche di spostarlo dalla centrale!

Ciao.
 
sulla sicurezza degli impianti non dovrebbero esserci ormai troppi problemi,mai i rifiuti? ...il costo ed isiti di smaltimento?
borro da notizie ,che se vere sarebbero veramente interessanti,ma io e' la prima volta che sento parlare di azzeramento in pratica delle scorie,sei proprio sicuro che sia cosi',anche perche' incenerimemnto di un metallo ,scusa ,non significa nulla i metalli non si inceneriscono li puoi fondere,legare, fare reagire,ma la radioattivita' resta.
ciao pap
 
Re: la politica e il nucleare cosa ne pensate

colombaccio51 ha scritto:
Per me aldilà di tutto, fu un grosso errore lasciare il nucleare (Viste tutte le centrali che abbiamo ai confini) poi non entro nel merito perchè è una cosa che ho seguito poco. :oops: :oops: :oops:

quoto al 1000%..... siamo circondati...e tutti hanno energia in abbondanza noi la compriamo e se finiamo i soldi Blackout....buttati via 20 anni....ed adesso ce ne vogliono 10 minino per recuperare!! :D :D :D :D :D
siamo rimasti gli unici in europa senza centrali....senza piu scuse dei danni in caso di guasti....tanto ci sono gia le altre vicine!!!
 
Penso che non è questione di essere favorevoli o meno, ma più banalmente dire che, allo stato attuale abbiamo bisogno di tutto.
Chi è più addentro alla questione dovrebbe indicare delle percentuali precise di tutte le fonti energetiche o meglio le percentuali massime raggiungibili, il tempo per raggiungerle, il costo, il tasso d'inquinamento delle stesse, altrimenti non si capisce niente. Personalmente so che il paese all'avanguardia sulle energie, così dete rinnovabili è la Germania, ma non arriva che al 20% del totale compreso l'eolico (che io escluderei perchè è il classico esempio in cui il rimedio è peggiore del male). Inoltre quando si parla di fonti rinnovabili, non può essere avulso dal discorso sulla potenza installata (quest'ultima non può essere sostituita dalle fonti rinnovabili).
In conclusione penso che non si debbe buttare niente (nucleare di ultima generazione compreso) se non quelle fonti estremamente inquinanti che abbiamo in Italia e che non sono assolutamente sostenibili, come non sono più sostenibili le asserzioni ideologiche e fondamentaliste dei verdi e dei loro compagni di merende.
 
Re: la politica e il nucleare cosa ne pensate

La situazione in Europa dei rifiuti radioattivi



Lo sviluppo di strategie e soluzioni per la gestione a lungo termine dei rifiuti radioattivi è una necessità per tutti i Paesi che hanno sviluppato attività e programmi nucleari.
La dimensione del problema, in termini di volume, concentrazione di radioattività, e diversità di stato fisico e chimico dei rifiuti radioattivi dipende dal maggiore o minore sviluppo del programma nucleare in un determinato Paese.

In questa sezione vengono illustrate le situazioni dei Paesi dell'Unione Europea maggiormente impegnati in attività nucleari.
Dalla rassegna emerge che, per quanto riguarda tutte le fasi della gestione dei rifiuti, esistono e sono da tempo in funzione soluzioni tecnologiche perfettamente adeguate e rispondenti ai più avanzati criteri di sicurezza, con l'eccezione, tuttavia, dello smaltimento definitivo dei rifiuti ad alta attività e del combustibile irraggiato, per i quali comunque la messa in sicurezza a medio termine è assicurata da adeguate soluzioni ingegneristiche.

Un altro dato importante che emerge dalla rassegna è la presenza, in tutti i Paesi considerati, di una Agenzia Nazionale per la Gestione dei Rifiuti Radioattivi, prevalentemente di proprietà dello Stato, cui è demandata per legge la gestione integrata e centralizzata di tutti i rifiuti radioattivi.

Una ultima rilevante considerazione riguarda la sempre più crescente importanza del consenso dell'opinione pubblica per consentire le azioni necessarie alla messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi.
Con particolare riferimento al sito di smaltimento definitivo, è oggi indispensabile che nel processo di realizzazione, fin dalle prime fasi pre-autorizzative, siano direttamente coinvolte e responsabilizzate tutte le varie componenti dell'opinione pubblica locali e nazionali.




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Elenco dei Paesi dell'Unione Europea maggiormente impegnati in attività nucleari:

Francia

Gran Bretagna

Germania

Spagna

Belgio

Paesi Bassi

Svizzera

Svezia

Finlandia


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1 Francia

Situazione nucleare
La Francia è il maggiore produttore di energia nucleare dell'Unione Europea; EdF gestisce 58 reattori PWR con una capacità di 63 GWe.
Due reattori veloci sono adibiti principalmente a scopi di ricerca e nel luglio 1997 è stata decisa la chiusura definitiva di uno di essi.
La produzione annua nazionale di energia elettrica nucleare è di circa 370 TWh, ossia circa il 76% dell'intera produzione di elettricità francese. Circa il 20% dell'elettricità prodotta nel 1995 è stato esportato.

Leggi e Organismi

Con Decreto congiunto dei Ministri dell'Industria, dell'Economia e del Bilancio del 7 novembre 1979 é stata creata, in seno al CEA (Commissariat à l'Energie atomique) l'ANDRA (Agenzia Nazionale per la Gestione dei Rifiuti Radioattivi).

La Legge N° 91-1381 del 30 dicembre 1991, relativa alla gestione dei rifiuti radioattivi, ha sganciato l'ANDRA dal CEA, trasformandola in un organismo pubblico industriale e commerciale, sotto la tutela dei Ministri dell'Industria, della Ricerca e dell'Ambiente.

Oltre ai compiti specifici di gestione (raccolta rei rifiuti, predisposizione e gestione dei siti nazionali di deposito sia per la bassa attività che per l'alta attività) l'ANDRA ha anche la responsabilità di definire le specifiche nazionali per il condizionamento dei rifiuti, di promuovere e contribuire ai programmi di ricerca nazionali in materia di gestione dei rifiuti, di aggiornare lo stato e la localizzazione di tutti i rifiuti radioattivi che si trovano sul territorio nazionale.

Gestione dei rifiuti a bassa e media attività
I rifiuti radioattivi provengono principalmente dall'operazione delle centrali, dagli impianti di riprocessamento a La Hague (COGEMA), dagli impianti di fabbricazione del combustibile (Framatome), dal funzionamento dei Centri di Ricerca Nucleare del CEA, dallo smantellamento delle installazioni nucleari e dalla utilizzazione medico industriale.
Per lo smaltimento dei rifiuti a bassa e media attività, ANDRA ha progettato e costruito due impianti di smaltimento in superficie. Il primo, il Centre de la Manche, accanto all'impianto di ritrattamento di La Hague, nel giugno 1994 ha esaurito la capacità di progetto di 526,000 m3. Ora è interamente coperto da una calotta di protezione a più strati ed è oggetto di controlli istituzionali per una durata di 300 anni. Il secondo impianto, il Centre de l'Aube (250 km a est di Parigi), progettato nella metà degli anni '80 e diventato operativo nel gennaio 1992, è destinato a ricevere 1,000,000 m3 di rifiuti radioattivi.
Nel 2004, nei pressi del sito di Aube, dovrebbe entrare in operazione un sito di smaltimento in superficie per i rifiuti radioattivi a bassissima attività (VLLW) che originano principalmente dalle attività di smantellamento delle centrali nucleari. L'attività media di tali rifiuti è di 10 Bq/g e si prevede uno smaltimento di ca. 25.000 m3 l'anno.

Gestione dei rifiuti ad alta attività e del combustibile irraggiato
Il combustibile irraggiato è ritrattato nell'impianto di La Hague. In questo impianto viene anche trattato il combustibile proveniente da altri paesi dell'UE, dalla Svizzera e dal Giappone. Il plutonio recuperato è riciclato in combustibile a ossidi misti (MOX). Venti dei 58 PWR usano attualmente combustibile MOX e nel 2005 dovrebbero diventare 28. Per la gestione dei rifiuti a media ed alta attività, la legge del 30 dicembre 1991 ha istituito un preciso quadro legislativo e specificato le ricerche da svolgere. La legge stabilisce lo svolgimento di studi in tre settori di ricerca entro un periodo di 15 anni. I tre settori di ricerca sono:

Separazione e trasmutazione degli isotopi radioattivi a lunga vita nei rifiuti. Attraverso l'esposizione dei radionuclidi dei rifiuti ad un flusso di neutroni, è possibile provocare reazioni di fissione e cattura che portano a prodotti con un periodo di dimezzamento più breve e/o una radiotossicità inferiore. La ricerca è affidata al CEA.

Valutazione delle opzioni di smaltimento in formazioni geologiche profonde, in particolare attraverso la realizzazione di laboratori sotterranei per studiare le caratteristiche del sito e acquisire dati geologici e idrogeologici su vasta scala. ANDRA è responsabile di questo secondo settore di ricerca.

Studio sui processi di condizionamento e sulle tecniche di stoccaggio in superficie a lungo termine dei rifiuti. Studio a cura della CEA.

Nel 2006, una valutazione dei risultati conseguiti dovrebbe consentire di prendere una decisione sulla gestione a lungo termine dei rifiuti radioattivi ad alta attività.
Il 7 Agosto 2000, dopo 8 anni di negoziazioni e mediazioni con le autorità locali, il Governo ha autorizzato l'ANDRA a realizzare un laboratorio sotterraneo presso il sito di Bure, nella Francia dell'est, per studi in formazioni di argilla. I lavori sono iniziati nel Settembre 2000.




2 Gran Bretagna

Situazione nucleare
Nel Regno Unito sono in funzione 35 centrali nucleari (20 reattori Magnox, 14 AGR ed un PWR). La capacità totale è di 12.9 GWe, con una quota di ca. il 28% (1998) sulla produzione nazionale di elettricità.

Leggi e Organismi
Le principali leggi che regolano la gestione dei rifiuti radioattivi sono:

Nuclear Installation Act (1965, emendato da "Regulations" del 18 settembre 1990)

Radioactive Substances Act Sections (RSA 1993).

Il controllo sulla sicurezza degli impianti ed installazioni nucleari è affidato al Nuclear Installations Inspectorate (NII). Nello smaltimento dei rifiuti radioattivi il controllo viene esercitato anche dalla Environment Agency in Inghilterrra e Galles (EA) e dalla Scottish Environment Agency in Scozia (SEPA).

I compiti operativi sono affidati a tre organismi:

La British Nuclear Fuel Ltd.(BNFL) che fornisce, su basi commerciali (anche a clienti esteri), servizi di ritrattamento e di trattamento, condizionamento e "interim storage" di rifiuti radioattivi ad alta e media attività, e che gestisce il sito di Drigg per lo smaltimento dei rifiuti a bassa attività.

La UKAEA, l'organismo nazionale di ricerca per l'energia nucleare, con il compito anche di ritrattare il combustibile dei reattori di ricerca a Dounreay.

La NIREX, fondata nel 1982 per attuare la strategia governativa di smaltimento definitivo dei rifiuti di media attività.

Gestione dei rifiuti radioattivi
Nel Libro bianco del governo "Review of Radioactive Waste Management Policy: Final Conclusions" (1995) vengono tracciate le linee guida riguardo la politica di gestione dei rifiuti radioattivi. L'obiettivo principale è di garantire una gestione dei rifiuti radioattivi, basata su una consultazione nazionale dei cittadini, all'insegna della sicurezza e conformemente alle norme e agli orientamenti internazionali.
I rifiuti radioattivi a bassa attività (LLW) sono smaltiti dalla BNFL, l'industria nucleare inglese che opera in tutti i settori del ciclo del combustibile, nei depositi di tipo superficiale a Drigg.
La NIREX ha proposto nel 1995 la costruzione di un laboratorio sotterraneo a 650 m di profondità presso Sellafield. Gli studi servivano a caratterizzare il sito per un potenziale impianto di smaltimento in profondità per ILW e LLW ad elevato contenuto di alfa emettitori. Tuttavia, nel 1997, il Segretario di Stato per l'Ambiente, anche in seguito a parere negativo delle Autorità locali della Contea della Cumbria, non ha concesso l'autorizzazione alla costruzione del laboratorio.
In seguito a questa decisione, nel 1998 è iniziato un processo di riesame di tutta la strategia di gestione dei rifiuti radioattivi.
Sulla base dei risultati di una Commissione d'inchiesta del Parlamento sulla gestione dei rifiuti radioattivi, il Governo sta preparando un documento sulla strategia di gestione dei rifiuti radioattivi e del combustibile irraggiato.

Gestione del combustibile irraggiato
Il combustibile irraggiato viene ritrattato presso gli impianti della BNFL a Sellafield. Gli HLW provenienti dal ritrattamento sono vetrificati dalla BNFL e poi tenuti in stoccaggio per almeno cinquanta anni per consentire il decadimento della generazione di calore.




3 Germania

Situazione nucleare
L'attuale parco di reattori nucleari, comprendente 19 reattori ad acqua leggera con una capacità installata di 21.1 GWe, copre il 31% circa del consumo di elettricità.
Nel Giugno 2000, il Governo Federale ha concluso un accordo con le industrie nucleari per la graduale uscita della Germania dall'energia nucleare. L'accordo prevede la chiusura delle centrali ad una prefissata produzione globale di elettricità e, comunque, un tempo di vita non superiore ai 32 anni.

Leggi e Organismi
Le Leggi di riferimento sono:

Atomic Energy Act (15 luglio 1985, emendato il 19 luglio 1994)

Radiation Protection Ordinance (13 ottobre 1976, emendato il 2 agosto 1994)

Directive on the Control of Radioactive Waste (16 gennaio 1989, emendato il 14 gennaio 1994).

La responsabilità per la gestione dei rifiuti radioattivi è del Bfs (Ufficio Federale per la Protezione dalle Radiazioni), creato nel 1976 e posto sotto la giurisdizione del BMU (Ministero Federale per l'Ambiente, la Protezione della Natura e la Sicurezza dei Reattori). Il BfS si avvale, per gli aspetti operativi delle Società DBE (per la costruzione e l'operazione di depositi per Rifiuti Radioattivi) e GNS (per i Servizi Nucleari, come condizionamento, trasporti etc…, di proprietà per l'80 % dell'industria nucleare).

Gestione dei rifiuti radioattivi
Fin dagli anni '60, la politica di gestione dei rifiuti radioattivi prevede in Germania lo smaltimento in profondità di tutti i rifiuti radioattivi, bassa, media ed alta attività. Dal 1994, anche il combustibile irraggiato può essere smaltito in formazione geologica. Fino ad oggi, questa è la situazione dei rifiuti radioattivi smaltiti in Germania:

Nella miniera di sale di Asse, chiusa nel 1978, sono stati smaltiti ca. 30.000 m3 di LLW e ILW (no HLW, cioè le scorie ad alta attività radioattiva)

Nella miniera di sale di Morsleben, già usata per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi dalla Germania Est, fino al 1998 sono stati smaltiti ca. 37.000 m3 di rifiuti LLW e ILW e 6.600 sorgenti dismesse.(no HLW, cioè le scorie ad alta attività radioattiva) Ora, a seguito di un'indagine di sicurezza, sono in corso le procedure per la chiusura del sito.

Non esistendo più al momento attuale un sito per lo smaltimento, i rifiuti radioattivi (ca. 80.000 m3 di L-ILW e ca. 2.000 m3 di HLW) sono oggi stoccati in depositi temporanei presso i principali siti di produzione.
Recentemente il Governo Federale ha tracciato i nuovi indirizzi riguardo lo smaltimento dei rifiuti radioattivi:

Gorleben
Le esplorazioni presso il sito di Gorleben, dove da ca. 10 anni sono in corso studi per lo smaltimento in miniera di sale alla profondità di 840 m, sono state fermate per almeno 3 anni. Il motivo principale è la non idoneità del sale a rispondere ad alcuni requisiti ritenuti oggi necessari per lo smaltimento dei rifiuti ad alta attività, come ad esempio la recuperabilità. La decisione verrà presa dopo aver confrontato i risultati di esplorazioni su altri tipi di formazione geologica (argilla, granito, etc.).

Konrad
La miniera di ferro di Konrad è stata considerata fino al 2000 per lo smaltimento di 650.000 m3 di rifiuti a bassa e media attività. Nel 2000, pur essendo completate le procedure autorizzative, i nuovi indirizzi strategici del Governo tedesco, che ha deciso di centralizzare lo smaltimento di tutti i tipi di rifiuti in un singolo sito, rendono di fatto non utilizzabile il sito di Konrad come deposito di smaltimento.

Gestione del combustibile irraggiato
Fino al 1994 la politica di gestione del combustibile esaurito era quella del riprocessamento presso gli impianti di La Hague (F) e Sellafield (UK).
Dal 1994, la saturazione del mercato riguardo la riutilizzazione del plutonio nel combustibile MOX ha provocato il declino dell'opzione riprocessamento, con la conseguenza che verranno rispettati solo i contratti esistenti fino 2005.
Si è quindi sviluppata in Germania una avanzata tecnologia per lo stoccaggio a lungo termine del combustibile irraggiato. In particolare, la GNS, sulla base della notevole esperienza acquisita nella tecnologia dei contenitori di trasporto, ha sviluppato diversi contenitori metallici per il trasporto e lo stoccaggio a secco (Castor).
Esistono oggi 3 impianti di stoccaggio a lungo termine in Germania per questo tipo di contenitori (Ahaus, Gorleben e Greifswald) con una capacità totale di 8600 t di combustibile. In particolare il deposito di Gorleben è destinato allo stoccaggio dei vetri di ritorno dal riprocessamento all'estero del combustibile.




4 Spagna

Situazione nucleare
Nel paese esistono 9 centrali nucleari (7 PWR e 2 BWR) con una capacità di 7.5 GWe, che fornisce il 30% circa della produzione nazionale di elettricità.

Leggi e Organismi

Legge sull'Energia Nucleare (L 25/1964)

Decreto Reale sulla Protezione della Popolazione e dei Lavoratori dal Rischio di Radiazioni Ionizzanti (RD 53/1992)

Decreto Reale sul Rilascio delle Licenze per Installazioni Nucleari (RD 1836/1999)

Legge di Creazione dell'Autorità di Sicurezza Nucleare CSN (L 15/1980)

Decreto Reale 1522 del 1984 che ha istituito l'Agenzia Nazionale per i Rifiuti Radioattivi (ENRESA); lo stesso decreto ne definisce i compiti e le responsabilità. L'ENRESA, compagnia pubblica con la partecipazione del CIEMAT (Ente di Ricerca) e dei produttori di energia elettrica (SEPI), è anche responsabile di tutte le attività di smantellamento delle centrali nucleari.

Gestione dei rifiuti radioattivi
La politica generale per la gestione dei rifiuti radioattivi é definita periodicamente tramite il Piano Nazionale per i Residui Radioattivi, elaborato dall'ENRESA e sottoposto all'approvazione del Ministero dell'Industria e dell'Energia.E' attualmente in vigore il V° Piano approvato nel Luglio 1999.
I rifiuti radioattivi provengono principalmente: dalle centrali nucleari, dallo smantellamento della centrale a gas-grafite di Vandellos, dalle miniere di uranio e dall'impianto di fabbricazione del combustibile dell' ENUSA.
L'agenzia di gestione dei residui radioattivi ENRESA raccoglie, immagazzina e smaltisce tutti i tipi di residui radioattivi.
Dal 1992 è in funzione El Cabril, un impianto di smaltimento in superficie per i rifiuti radioattivi a bassa e media attività e alla fine del 1998 i rifiuti smaltiti erano 12000 m3.La capacità dell'impianto (100.000 m3) dovrebbe garantire la gestione dei rifiuti LILW fino al 2010. La licenza di esercizio, valida per 5 anni, deve essere rinnovata nel 2001 ed è stata presentata al CSN una nuova valutazione di sicurezza a lungo termine dell'impianto.

Gestione del combustibile irraggiato
A parte il combustibile del reattore a gas-grafite Vandellos-1, riprocessato in Francia, tutto il combustibile LWR sarà immagazzinato nelle centrali nucleari, in attesa che nel 2010 entri in operazione un impianto centralizzato di stoccaggio a lungo termine in contenitori metallici.
Solo nel 2010 il Parlamento deciderà la strategia per lo smaltimento finale dei rifiuti HLW e del combustibile irraggiato.




5 Belgio

Situazione nucleare
Le centrali elettronucleari in funzione sono 7 (su due siti).La capacità di produzione da energia nucleare è di 5.7 Gwe. (percentuale rispetto al totale di elettricità prodotta: ca. 58%)

Leggi e Organismi
La gestione dei rifiuti radioattivi é affidata alla responsabilità dell'ONDRAF/NIRAS, l'Agenzia Nazionale per la Gestione dei Rifiuti Radioattivi e del Materiale Fissile, un ente pubblico creato da una Legge del 1980.
L'ONDRAF/NIRAS opera sotto la supervisione del Ministero per gli Affari Economici.
Una Legge del gennaio 1991 integra tra le competenze dell'Agenzia anche la gestione del materiale fissile e del combustibile irraggiato, nonché lo smantellamento degli impianti nucleari dimessi.

Gestione dei rifiuti radioattivi
I residui radioattivi provengono principalmente da:

Le centrali nucleari;

Il ritrattamento dei combustibile esaurito in Francia;

La decontaminazione e lo smantellamento del dismesso impianto di ritrattamento EUROCHEMIC;

La decontaminazione e lo smantellamento del dismesso reattore di ricerca BR3 a Mol;

I due impianti di fabbricazione dei combustibile (FBFC e Belgonucleaire);

Il funzionamento dei centri di ricerca nucleare (SCK/CEN e IRMM);

Piccoli produttori (sorgenti sigillate esaurite utilizzate in medicina, nella ricerca e nell'industria).

Secondo lo statuto di ONDRAF/NIRAS, su richiesta dei produttori, i residui radioattivi in Belgio sono prelevati dall'agenzia e trasportati presso il sito di Dessel della Belgoprocess; soltanto le centrali nucleari di Tihange e Doel effettuano un trattamento parziale dei residui radioattivi derivanti dal funzionamento del reattore, in linea con le specifiche dell'agenzia.
Negli impianti della Belgoprocess, i residui radioattivi sono trattati e condizionati e successivamente immagazzinati in attesa dello smaltimento.
I rifiuti stoccati presso la Belgoprocess sono (1999): 10.845 m3 di LLW, 3.786 m3 di ILW e 215 m3 di HLW.

Gestione dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività
In seguito ad uno studio sulle diverse alternative possibili, si è deciso (Gennaio 1998) per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi a vita breve in un impianto superficiale, simile al Centro di l'Aube francese.
Viene stimato un totale di 60.000 m3 di LLW comprensivi di ca. 26.000 m3 provenienti dallo smantellamento delle installazioni nucleari.
L'ONDRAF/NIRAS è stata quindi incaricata dal Governo di selezionare un sito fra i siti nucleari già esistenti ed in collaborazione con le municipalità che dimostrino interesse alle investigazioni. Finora solo i comuni di Dessel e Mol stanno collaborando con l'Agenzia attraverso il lavoro di diverse commissioni.
Si prevede una decisione del Governo, sulla base dei risultati raggiunti da queste commissioni, entro il 2002.

Gestione dei rifiuti ad alta attività e del combustibile irraggiato
Per lo smaltimento dei residui a vita lunga e che generano calore (HLW), sono in corso studi presso la struttura di ricerca in sotterraneo (Underground Research Facility - URF) HADES, situata in uno strato di argilla a più di 200 m di profondità al di sotto del sito nucleare dell'SCK/CEN a Mol.
Nel Marzo 2000 è stato effettuato il primo rientro di rifiuti HLW vetrificati provenienti dal riprocessamento del combustibile irraggiato in Francia. I vetri sono tenuti in stoccaggio presso l'impianto appositamente costruito dalla Belgoprocess a Mol.
Il ritrattamento del combustibile esaurito era l'opzione normale, ma a causa della moratoria su nuovi contratti di ritrattamento, il combustibile scaricato è ora immagazzinato presso i due siti delle centrali in contenitori schermati oppure in piscine.




6 Paesi Bassi

Situazione nucleare
Dalla metà del 1997 è in funzione soltanto una centrale nucleare. L'impianto a Borssele è un PWR con una capacità di 500 MWe. La centrale produce il 4% ca. della produzione di energia elettrica.
Leggi e Organismi La Legge di riferimento é il Nuclear Energy Act N°62 (21 febbraio 1963).
Nel 1982 é stata istituita con apposita legge la Società COVRA, organizzazione di tipo privatistico responsabile della gestione di tutti i rifiuti radioattivi prodotti in Olanda.

Gestione dei rifiuti radioattivi
I rifiuti radioattivi provengono principalmente dalla centrale di Borssele, dalla centrale di Dodewaard chiusa nel 1997, dal funzionamento del Centro di Ricerca Nucleare di Petten (ECN/NRG) e dall'impianto di arricchimento dell'uranio ad Almelo (Urenco).
La politica dei Paesi Bassi sui rifiuti radioattivi si basa sul rapporto presentato nel 1984 dal Governo olandese al Parlamento, in cui figuravano due orientamenti di base: lo stoccaggio a lungo termine (100 anni) e la ricerca sulle diverse possibilità di smaltimento finale.
Il primo orientamento ha portato alla creazione del sito centralizzato per la raccolta, il condizionamento e lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi operato dalla COVRA a Vlissingen.
Il secondo orientamento ha portato alla definizione di un programma di ricerca sullo smaltimento dei residui radioattivi.
Il programma, denominato CORA prevede:

Valutazioni sull'estensione del periodo di stoccaggio nell'impianto COVRA dagli attuali 100 anni a 200-300 anni; Studi per lo smaltimento in formazioni geologiche (argilla e sale), mantenendo il requisito della recuperabilità;

Attività di R&S sulla riduzione della radiotossicità degli attinidi mediante trasmutazione.

I rifiuti radioattivi vengono raccolti, condizionati e stoccati presso gli impianti della COVRA a Borssele. Nel 1999 erano stoccati un totale di 9000 m3 di LILW. Nello stesso sito di Borssele è in costruzione un impianto (HABOG) per lo stoccaggio a lungo termine dei rifiuti vetrificati di ritorno dal riprocessamento e del combustibile irraggiato dei reattori di ricerca. L'impianto HABOG entrerà in funzione nel 2003.

Gestione del combustibile irraggiato
Il combustibile irraggiato viene riprocessato dalla BNFL (UK) e dalla Cogema (F). I rifiuti radioattivi del riprocessamento saranno rispediti nei Paesi Bassi a partire dal 2002.




7 Svizzera

Situazione nucleare
In Svizzera sono operative 5 centrali nucleari (3 PWR e 2 BWR) con una capacità installata di 3 Gwe che fornisce il 35% ca. della produzione nazionale di elettricità.

Leggi e Organismi
Le leggi svizzere che regolano la gestione dei rifiuti radioattivi sono le seguenti:

Federal Atomic Energy Act (23 dicembre 1959, ultimi emendamenti febbraio 1995)

Ordinanza per le Misure Preparatorie per la Costruzione di Depositi per Rifiuti Radioattivi (27 novembre 1989)

Ordinanza per la Protezione dalle Radiazioni (22 giugno 1994)

Ordinanza sulla raccolta dei Rifiuti Radioattivi (1 Agosto 1996)

Nel 1972 il Governo Federale ha costituito insieme agli operatori degli impianti nucleari la NAGRA, Società cui è affidata la responsabilità dello smaltimento di tutti i tipi di rifiuti radioattivi. L'autorità di sicurezza nucleare è l'HSK.

Gestione dei rifiuti radioattivi
La strategia di gestione dei rifiuti radioattivi stabilisce che tutti i rifiuti radioattivi dovranno essere smaltiti in depositi in formazione geologica. Si prevede la costruzione di due depositi: uno a bassa profondità per i rifiuti LILW ed uno in profondità per i rifiuti HLW.
Nel 1994 è stato proposto il sito di Wellenberg per ospitare il deposito per i LILW (ca. 100.000 m3). Nel 1995 tale progetto è stato bloccato da un referendum cantonale e, dopo il parere favorevole di un gruppo di esperti (EKRA), è stato riproposto nel gennaio 2001 con alcune modifiche concettuali riguardo la recuperabilità dei rifiuti.
Per quanto riguarda il sito in profondità sono in fase di investigazione due tipi di formazione geologica: granito e argilla. Dal 1984, a 450 m di profondità nelle rocce granitiche, è in funzione il laboratorio sotterraneo di Grimsel, operato dalla NAGRA.
In attesa che vengano realizzati i depositi definitivi, tutti i rifiuti verranno stoccati a Wurelingen dove è stato costruito il deposito di stoccaggio centralizzato ZWILAG. Il deposito comprende impianti di trattamento e condizionamento, un impianto di stoccaggio per rifiuti LILW ed un impianto di stoccaggio a secco (cask) per i rifiuti HLW. Nel 2000 il deposito ha ricevuto una prima licenza di operazione ed è pronto a ricevere i primi cask di rifiuti HLW vetrificati.

Gestione del combustibile irraggiato
Il combustibile irraggiato viene in massima parte trasportato all'estero per essere riprocessato dalla COGEMA e dalla BNFL. I rifiuti radioattivi che torneranno dal riprocessamento e il combustibile che non verrà riprocessato (ca 800 t) saranno stoccati in contenitori metallici (cask) per almeno 50 anni presso l'impianto ZWILAG.




8 Svezia

Situazione nucleare
La Svezia ha una capacità di energia nucleare installata di 10 GWe con 9 BWR e 3 PWR che forniscono il 50% dell'elettricità del paese.
Dopo un referendum nel 1980, il Parlamento ha deciso di eliminare gradualmente l'energia nucleare, al più tardi entro il 2010.
La maggior parte degli elementi di combustibile per i reattori svedesi è fabbricata dalla ABB Atom a Vásteràs che esporta anche parte della sua produzione.

Leggi e Organismi
Le leggi che di riferimento sono:

Legge sulle Attività Nucleari (Act 1984:3 e Act 1992:1536)

Legge sulla Protezione dalle Radiazioni (Act 1988:220)

Legge sul finanziamento dei costi della Gestione dei Rifiuti Radioattivi (Act 1992:1537)

La responsabilità della gestione dei rifiuti radioattivi é affidata alla SKB, Società costituita nel 1972 dalle 4 "utilities" elettronucleari nazionali. Organi responsabili per la sicurezza nucleare sono lo SKI (Ispettorato Nucleare Svedese) e lo SSI (Istituto Svedese di Radioprotezione).

Gestione dei rifiuti radioattivi
Dal 1988 è in funzione un deposito centrale sotterraneo a circa 50 m di profondità per i residui a bassa e media attività, lo SFR vicino a Forsmark. La capacità totale è di 90.000 m3 per ospitare la totalità dei rifiuti radioattivi operazionali prodotti fino al 2010, ma non si esclude la possibilità di estenderne la capacità per smaltire i 150.000 m3 di rifiuti radioattivi che si prevede verranno prodotti dallo smantellamento delle centrali.

Gestione del combustibile irraggiato
La politica svedese è orientata verso lo smaltimento geologico in profondità del combustibile irraggiato.
L'SKB, dopo un processo di selezione iniziato nel 1992, ha recentemente concluso uno studio di fattibilità di un deposito geologico selezionando 3 siti per ulteriori investigazioni. Il Programma di Ricerca è sottoposto ora all'esame del Governo Svedese. Successivamente il Programma verrà sottoposto all'approvazione delle Autorità Locali dei siti interessati.
Lo studio dell'SKB è stato sottoposto anche all'esame di una commissione internazionale guidata dalla NEA.
La quantità di combustibile irraggiato, che verrà incapsulato in contenitori di rame, da smaltire ammonta a 12.800 m3. Nel deposito geologico si prevede di smaltire anche 1.700 m3 di rifiuti contaminati da plutonio e 9.500 m3 di rifiuti attivati delle centrali.
In attesa che sia operativo il sito di smaltimento, il combustibile irraggiato viene trasportato al CLAB, l'impianto centrale di stoccaggio sotterraneo del tipo a piscina a Oskarshamn, dove è anche prevista la costruzione dell'impianto di incapsulamento.
E' in funzione un laboratorio sotterraneo a ca. 450 m di profondità in roccia granitica, il laboratorio Hard Rock di Äspö con strutture sperimentali in profondità dove dal 1986 vengono svolte ricerche, esperimenti e prove come parte del programma nazionale in cooperazione con nove agenzie estere. L'obiettivo è iniziare il processo autorizzativo entro il 2006.




9 Finlandia

Situazione nucleare
In Finlandia sono in funzione quattro reattori nucleari, due BWR a Olkiluoto e due PWR (VVER-440) a Loviisa che forniscono ca. il 30% dell'elettricità prodotta.

Leggi e Organismi "Nuclear Energy Act and Decree" (1988) definisce le responsabilità, le procedure autorizzative e I finanziamenti riguardo la gestione dei rifiuti radioattivi. L'Autorità di Sicurezza Nucleare finlandese (STUK) è responsabile, per conto del Ministero dell'Industria, del controllo della gestione dei rifiuti radioattivi. Per la gestione dello smaltimento dei combustibile irraggiato, i due operatori delle centrali hanno creato nel 1995 l'agenzia Posiva.

Gestione dei rifiuti radioattivi
I rifiuti radioattivi provenienti dal reattore sono gestiti direttamente dagli esercenti degli impianti e smaltiti in depositi realizzati nella roccia (granito) nei siti del reattore a circa 100 m di profondità. Il deposito a Olkiluoto (9.000 m3) è entrato in funzione nel 1992. Il deposito a Loviisa (11.000 m3) è operativo dal 1998. Alla fine del 1999, la situazione riguardo i rifiuti radioattivi in Finlandia era la seguente: · 2.400 m3 di LILW in depositi temporanei nelle centrali · 4.000 m3 di LILW smaltiti nei due siti delle centrali · 1.067 t di combustibile irraggiato nelle piscine di stoccaggio delle centrali · 40 m3 di rifiuti radioattivi di origine medico-industriale in un deposito centralizzato.

Smaltimento definitivo del combustibile irraggiato
Nel Maggio 1999, dopo un processo di selezione durato ca 12 anni, la Posiva (Organizzazione responsabile per lo smaltimento del combustibile irraggiato) ha presentato al Governo finlandese la proposta di Olkiluoto come sito per un impianto di smaltimento in profondità del combustibile irraggiato.
Nel Gennaio 2000, sia l'Autorità di Sicurezza Nucleare (STUK) che le Autorità locali di Olkiluoto hanno espresso pareri favorevoli al progetto.
Il 21 Dicembre 2000 il Governo ha approvato la Decisione di Principio sulla realizzazione a Olkiluoto di un deposito definitivo per il combustibile (dove già esistono due centrali nucleari). La decisione dovrà essere ratificata dal Parlamento entro la prima metà del 2001 e successivamente la Posiva potrà iniziare la costruzione di Laboratorio Sotterraneo per le prime investigazioni a 500 m di profondità. L'operatività del deposito finale è prevista per il 2020.




Il problema dello smantellamento degli armamenti nucleari, l' uranio altamente arricchito (HEU), il plutonio e il mox









fonte: A.N.P.A




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1. Cosa è la radioattività? e i suoi effetti?
2. L' uomo, le radiazioni corpuscolari ed elettromagnetiche, le radiazioni ionizzanti
3. Le applicazioni della radioattività e delle radiazioni ionizzanti
4. Cosa sono le scorie nucleari?
5. Cosa sono i rifiuti radioattivi? (definizione, classificazione, origine)
6. La gestione dei rifiuti radioattivi
7. Documentazione scientifica in merito alla materia "rifiuti nucleari"
8. Come si effettua rilevamento e la misurazione della radioattività? (cenni normativi, strumenti, unità di misura)



NORME
1. La scelta del sito per il deposito di rifiuti nucleari: dall' Enea alla Sogin
2. Scorie nucleari. Il Commissario e la Commissione
3. Il decreto-legge n. 314/03 e la legge di conversione n.368/03
4. Accordi, norme e raccomandazioni internazionali che non sono state rispettate nella legge 368/03
5. Risoluzione del Comitato delle Regioni (organo UE) n. 251 del 1998
6. Il Progetto europeo COMPAS
7. Riferimenti normativi in merito alla materia "rifiuti nucleari"
8. Guida Tecnica n. 26 - La gestione dei rifiuti radioattivi
9. Le Direttive Europee che disciplinano l’ accesso del pubblico all’ informazione ambientale
10. Il diritto alle informazioni e ai processi decisionali e le sue basi normative

QUESTIONE
SCORIE ITALIA
1. La commissione parlamentare d' inchiesta Scalia
2. La Task Force Enea
3. L' Inventario Nazionale dei Rifiuti Radioattivi - ENEA 2000
4. Il GIS (Sistema Informativo Geografico) della Task Force Enea
5. Il GIS (Sistema Informativo Geografico) del GSP3 - SITO
6. Carlo Jean, un Generale molto militare, poco nucleare...
7. I mille incarichi del prof. Paolo Togni - vice della Sogin e tanto altro...
8. La Sogin Spa e il nucleare in Italia
9. Le attività della Sogin
10. Il parere che Carlo Rubbia ha esposto in Parlamento
11. Il parere degli esperti: J.K. Mitchell, B. De Vivo, P.Risoluti, T. Regge
12. Quali fattori per la scelta: scientifici? ...o forse politici?
13. Il referendum sul nucleare del 1987
14. Mappa degli attuali depositi di materiale radioattivo in Italia
15. La situazione in Italia dei rifiuti radioattivi
16. Studio Sogin per la localizzazione del sito a Scanzano Ionico - relazione integrale
17. Studio Sogin per la localizzazione del sito a Scanzano Ionico - appendice finale
18. Workshop internazionale sul decommissioning degli impianti nucleari - Roma 2004

DOSSIER ITALIA
1. L' ecomafia dei rifiuti in Italia
2. Il traffico di materiale ferroso contaminato alle fonderie
3. Navi affondate e sospetti: i traffici di rifiuti pericolosi e radioattivi
4. La legge-delega sull'ambiente: effetti, personaggi, valutazioni
5. Il Ministro dell’Ambiente Matteoli: paralisi o no?
6. La costruzione del "sito unico": l'Impregilo e la B.N.L. in prima linea?
7. A Taranto una base USA per i sottomarini nucleari?
8. Il rischio attentati terroristici legati ai depositi di scorie radioattive

DOSSIER MONDO
1. La situazione in Europa dei rifiuti radioattivi
2. I depositi per lo smaltimento dei rifiuti nucleari nel mondo
3. Il problema delle scorie radioattive in USA
4. Il problema delle scorie radioattive in Russia
5. L'impianto di Sellafield in Gran Bretagna per il trattamento di rifiuti nucleari
6. Lo smantellamento degli arsenali nucleari, l' uranio altamente arricchito (HEU), il plutonio e il mox
7. Il costo per la conservazione e lo smaltimento definitivo del materiale radioattivo

PROGETTI
SPERIMENTALI
E ALTERNATIVI
1. Lo smaltimento sotto i fondali marini
2. La "trasmutazione" dei nuclei radioattivi a vita media-lunga in elementi stabili e il "motore" di Rubbia
3. Il Sole come discarica per le scorie nucleari
4. L'uso civile e bellico dell' uranio impoverito (il "prodotto di scarto")
5. Il batterio che ripulisce dalla radioattività




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last update January 2006 :: online since 19 December 2003
 
Re: la politica e il nucleare cosa ne pensate

Prima dell'aggiornamento del sito avevamo fatto una discussione simile (il titolo del post riguardava le fonti rinnovabili, ma si era parlato di nucleare) ed io allora ero completamente contrario al ritorno al nucleare, difendendo a spada tratta le fonti rinnovabili (che volete sono un laureando in ingengeria ambientale). Ma il tempo passa e si cresce e le vedute si allargano(e le speranze vengono distrutte)..beh..è palese aihmè che le energie rinnovabili non possono da sole coprire tutto il fabbisogno di energie che oggi l'italia richiede, l'unica cosa che possono fare è "dare una mano". Possono essere utilizzate per azzerare o diminuire la spesa delle singole famiglie (come nel caso di Ema), oppure possono diminuire la spesa dell'italia per l'acquisto di energia dai paesi esteri. Purtroppo l'italia in questo periodo non se la passa tanto bene, il debito pubblico è quello che è, e la spesa per l'acquisto di energia dall'estero è davvero enorme ed elimindandola si potrebbe tirar su un pochino la testa.
Con tutto questo non voglio dire che sono COMPLETAMENTE a favore del nucleare, purtroppo le esperienze passate mi portano ad essere timoroso, ho paura delle classiche cose "all'italiana". Il problema che mi affligge riguarda lo smaltimento delle scorie nucleari!!!!
Se ci fosse l'assoluta tranquillità che tutto venga fatto nel pieno rispetto delle norme..beh..firmerei subito!!! Se i siti scelti per mettere le scorie siano davvero adatti, come hanno fatto vedere il svezia..che ben venga!!
La domanda è: a cosa è disposto il governo (o chi da le autorizzazioni e controlla) pur di fare le centrali nucleari????
 
Per chi ha voglia di leggere senza pregiudizi.

La sfida tra nucleare e solare
Le alternative al nucleare esitono. Se in Italia fosse concretamente proponibile, dovremmo considerare che una uguale o superiore generazione elettrica sarebbe producibile dopo il 2020 con l'energia solare e le altre rinnovabili. L'editoriale di Gianni Silvestrini. Il dibattito sul nucleare va affrontato in maniera razionale, analizzando tutte le implicazioni connesse con il rilancio di questa filiera tecnologica.
Innanzitutto chiarendo tempi ed entità del contributo che potrebbe venire dalla realizzazione di un programma atomico. Infatti, questo non servirà a soddisfare né gli obbiettivi di Kyoto e nemmeno quelli del 2020 (come alcune incaute dichiarazioni di uomini politici lasciano trapelare). Lo stesso studio di fattibilità presentato nei giorni scorsi dall’Edison prevede che, in caso di un iter senza inconvenienti o contestazioni, la prima elettricità nucleare sarebbe immessa in rete nel 2019. Pensare che tutto vada liscio in un paese in cui è problematico localizzare un inceneritore di rifiuti o un parco eolico, appare francamente difficile.

Dunque parliamo di un contributo nucleare che, in presenza di una forte o coesa volontà politica e di un ampio consenso sociale, potrebbe progressivamente crescere nel periodo 2020-2040 con una produzione che, nell’ipotesi avanzata da Edison, potrebbe essere di 80-140 TWh/anno. Un valore rilevante in grado di soddisfare, nel caso più spinto, un terzo della domanda elettrica complessiva.

La domanda che ci dobbiamo porre allora è: esistono alternative serie e credibili in questo arco temporale? Eolico innovativo o geotermia profonda potrebbero riservare delle sorprese, ma l’unica tecnologia da cui ci si può aspettare contributi significativi sul medio e lungo periodo è il solare. Un solare fotovoltaico casalingo, eventualmente abbinato ad un mix fotovoltaico/termodinamico sviluppato nei paesi arabi e nel Nord Africa.
In presenza di drastiche riduzioni dei prezzi, la produzione solare potrebbe infatti arrivare a coprire percentuali non marginali della domanda. Considerando il raggiungimento degli obbiettivi alla fine del prossimo decennio indicati nel position paper del governo italiano (8.500 MW) e un tasso medio annuo di crescita della potenza installata del 20% tra il 2020 e il 2030, si arriverebbero a generare in Italia 70 TWh. E’ interessante notare come questo valore equivarrebbe alla produzione di 7 centrali nucleari da 1.300 MW, il numero di impianti che realisticamente si potrebbero costruire nel nostro paese entro il 2030. Nel decennio successivo, in presenza di costi solari decisamente competitivi, il contributo potrebbe salire notevolmente, anche in abbinamento alla generazione di idrogeno mediante elettrolisi dell’acqua, fatto questo che consentirebbe di supplire alla discontinuità della fonte solare.

Ma quale superfici si dovrebbero impegnare per generare quote importanti di energia solare? Per coprire, per assurdo, tutta la domanda elettrica italiana prevedibile sul lungo periodo occorrerebbe una superficie quadrata di meno di 100 km di lato. Considerando le vaste aree di terreni marginali, un impiego su larga scala del solare non sarebbe dunque teoricamente impraticabile. Naturalmente, poi, una quota della produzione solare potrebbe derivare dalle installazioni integrate sugli edifici. Secondo uno studio della Iea, il potenziale teorico delle superfici del parco edilizio utilizzabili per il solare in Italia supererebbe i 1.000 km2, corrispondenti ad una produzione di oltre 120 TWh/a.

Passando poi al contesto internazionale, vale la pena citare i risultati di uno studio commissionato dal Ministero dell’Ambiente tedesco, Trans-Mediterranean Interconnection for Concentrating Solar Power. A partire dal 2020 potrebbero essere trasferiti in Europa attraverso cavi ad alta tensione a corrente continua 60 TWh/a di elettricità solare per arrivare a 700 TWh/a nel 2050. Analogamente, dai Balcani potrebbero attivarsi importazioni rilevanti di energia idroelettrica o eolica.
Dunque, nel periodo nel quale la produzione nucleare potrebbe dare il suo contributo in Italia, cioè nei decenni successivi al 2020, esistono serie possibilità di apporti solari di analoga o superiore entità. Naturalmente andrebbe affrontato l’aspetto economico delle diverse scelte. E questo è un altro tassello interessante della disfida tra nucleare e rinnovabili che affronteremo in un prossimo commento.

Gianni Silvestrini

26 marzo 2008
 
io sono favorevolissimo al nucleare, ma contrario alla gestione italiana.
A mio avviso la classe politica attuale non è assolutamente in grado di gestire una risorsa molto redditizia, ma di delicatissima gestione; se già un termovalorizzatore viene visto come qualcosa di alieno non oso immaginare una centrale nucleare.
In un paese dove la burocrazia e la mentalità sono retrogade(64% di carico fiscale sui carburanti con un gruppo di gestione Eni e trivellazione Saipem tra i più grandi al mondo...), meglio continuare a comprarla da chi la sa gestire(francia et simila...)
L'italiano deve prima toccare il fondo... e forse poi si "può"trovare una soluzione.
 
Re: la politica e il nucleare cosa ne pensate

Tilo86 ha scritto:
Hai ragione Flagg teoricamente le centrali a fusione non producono scorie però appunto sono ancora in fase sperimentale e cmq che siano o no chiacchere io sono contrario alle centrali a FISSIONE perchè sarebbero anacronistiche (e piene di problemi come postato sopra) si alla ricerca per quelle a fusione ma siamo parecchio distanti e al momento l'italia ha bisogno di energia e credo che in italia convenga investire nell'energia idroelettrica che già adesso produce circa il 15% del fabbisogno potenziando questa sviluppando progetti fermi da 40 ANNI (ed è una energia INFINITA) e cercando di fare quello che sta facendo tutta europa credo che sia la cosa ottimale.
Saluti a tutti

No Tilo il resto d'Europa si sta mobilitando da tempo per tornare in modo piu' consistente al nucleare a fissione. Inghilterra, Francia, Spagna e Germania in testa. In UK te lo posso assicurare al 100%.
In Italia, come ti ho gia' detto, io credo che le centrali a fissione non le faranno ma continuerano a comprare parte di quelle francesi...
L'energia nucleare non e' solo una fonte energetica per il consumo della popolazione ma ti porta anche molti soldi, necessari per la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie. Inoltre rende molto piu' indipendenti dal petrolio e quindi da tutte le annesse speculazioni....

Ciao.
 
Assolutamente contrario,non da assolutamente energia capace di accontentare tutti.Siamo un paese fantastico noi,incapace di rinnovarsi,si dice che per il solare ci vuole tanto tempo per poterci dare energia,falso,invece ce ne vuole molto di più per costruire una centrale nucleare circa 15 anni,ma nn crediate che bisogna farne qualcuna per poter dare energia sufficiente,ci prendono per il culo dx e sx ma noi siamo poco informati,ignoranti su molte cose utili,allora l'unica cosa che sappiamo fare e seguire quello che dicono i nostri politici,pensando ancora che dicano cose intelligenti ma non è così,la nostra classe politica è ignorante,ma molto probabilmente rappresenta il cittadino medio.saluti.
vedete queso video magari le idee si schiariscono....
http://youtube.com/watch?v=fzVQ05DZkZM&feature=related
 
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