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A cura di Antonio BUONO*

Il Movimento politico Scelta Etica, ha posto tra le sue principali iniziative, la necessità improrogabile di salvaguardare la natura e tutto ciò che riguarda l’inquinamento e il degrado ambientale. I mari, i fiumi ed i boschi riversano in uno stato pietoso e nessuno prende alcun tipo di provvedimento.
Considerando che gli stessi ambientalisti, scendono ovunque in piazza solo per chiedere firme contro la caccia, (come fosse una priorità assolutamente necessaria) noi cacciatori, fortemente interessati ai problemi seri che attanagliano i nostri luoghi e l’intero pianeta , attraverso i social, con filmati, foto e articoli atti a segnalare realtà a dir poco vergognose, restiamo determinati nel denunciare tutto ciò rappresenta un grave danno per l’ecosistema.
Tra le tante emergenze, e verso le quali ancora nessuno si decide a prendere seri provvedimenti, c’è il gravissimo problema delle microplastiche.
Mangiare pesce continua ad essere considerata una scelta salutare e meno dannosa per l’ecosistema rispetto al consumo di carne. Anche per questo oggi il suo consumo è in costante aumento. Viene addirittura considerato come una sorta di compromesso anche dal punto di vista etico, visto che spesso si pensa ai pesci come esseri non senzienti e che non soffrono.
Tuttavia questa non è la realtà dei fatti e anzi, è vero il contrario .
E’ provato che i pesci hanno l’anatomia necessaria per provare dolore ed inoltre reagiscono consciamente a stimoli dolorosi. Non solo, in questi anni la scienza ha dimostrato che alcune specie di pesci sono capaci di utilizzare strumenti, cooperare socialmente e mostrare perfino coscienza di sé.
È inconcepibile che miliardi di esseri, capaci di provare dolore, vengano trattati alla stregua di oggetti e perfino lasciati morire di asfissia, in quella che poi diventa una agonia interminabile.
Molti pensano che mangiare pesce non costringa gli animali a vivere in condizioni terribili come quelle degli allevamenti intensivi. Non è così…
Premesso che la pesca rimane una pratica che causa patimenti e agonie agli animali catturati, oggi il mercato ittico non vede i bottini dei pescherecci come prima fonte di approvvigionamento, difatti il 51% del pesce pescato, viene dall’acquacoltura.
Gli animali tenuti nelle vasche subiscono trattamenti del tutto analoghi a quelli degli stabilimenti di mucche, polli e maiali!
I pesci contengono microplastiche e sostanze nocive.
Per coloro i quali mangiare pesce è un abitudine, le particelle di materiale plastico ingerite in un anno possono essere anche 11.000.
Oggi non sappiamo l’effetto di questi corpi estranei nell’organismo degli esseri umani. Vengono inglobate dai tessuti e dimenticate dal nostro corpo? Causano infiammazioni? Escono prodotti chimici da queste particelle? Non lo sappiamo, ma di sicuro, considerato l’aumento del materiale plastico riversato in mare, in futuro la densità di plastica nei pesci è destinata a salire e così anche nel corpo di chi la ingerisce.
A ciò si aggiungono gli effetti dei gas rilasciati nell’atmosfera dalle attività industriali, che attraverso la pioggia finiscono nei mari, aumentando le quantità di mercurio, coloranti e diossine nei pesci pescati.
Mangiare pesce non è quindi solo una scelta etica, non è solo una scelta ecologica e, non è nemmeno solo una scelta salutare.
Va tanto di moda chiedere firme per quesiti referendari contro la caccia ed i cacciatori, mai nessun ambientalista che proponga iniziative serie perché il mare possa smettere di essere una vergognosa discarica di spazzatura galleggiante. Si pensa solo a fermare la caccia come fosse la panacea di tutti i mali per l’intero pianeta!


*Cacciatore a vita
Portavoce Nazionale Movimento politico Scelta Etica
Coordinatore MSE Ischia
 

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