Carissimi, in merito alla proposta di referendum per l'abrogazione della legge statale 157/1992, vorrei quantomeno rassicurarvi che, nel caso del raggiungimento delle 500.000 firme entro i 90 giorni richiesti per indire il referendum, secondo l'articolo 75 della Costituzione sarebbe comunque necessario che in fase di voto partecipasse almeno la metà degli aventi diritto (su un corpo elettorale di quasi 51 milioni di persone, vorrebbe dire oltre 25 milioni di cittadini), dovrebbe poi essere favorevole il 50%+1 di questi.
Su questo ci tengo ad evidenziare che alla Camera è passata *in prima lettura* una proposta di riforma costituzionale il cui scopo è di ridurre questo quorum al 25% degli aventi diritto, tema su cui ho fatto una grandissima battaglia presentando un emendamento per impedire l'abbassamento del quorum che purtroppo è stato bocciato anche con il voto della lega. Quindi alla Camera, in prima lettura e' passata la riduzione del quorum al 25% dell'elettorato (che per questo referendum *vorrebbe dire circa 12 milioni di cittadini anziché 25 milioni*).
In ogni caso vi rassicuro che essendo una proposta di riforma costituzionale, necessita di ben due letture per aula (quindi deve essere approvata al Senato, ritornare in approvazione alla Camera e nuovamente al Senato), ad oggi è ancora ferma in prima lettura al Senato (atto Senato 1089) ed anche qualora venisse confermata nei successivi passaggi, la riforma andrebbe a valere su tutti i referendum ad essa successivi, quindi dovrebbero ripresentare la richiesta di referendum e raccogliere nuovamente le firme.
Maria Cristina Carretta