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interessante,come sempre!
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[h=1]Stasera lo spettacolo delle Quadrantidi, le stelle cadenti di una costellazione scomparsa[/h][h=2]Il nome “Quadrantidi” si deve al Quadrante Murale, una costellazione che è stata cancellata dai cataloghi negli anni ’30 e le sue stelle “riciclate” nella costellazione di Boote[/h]4 gennaio 2016
[h=2]Il nome “Quadrantidi” si deve al Quadrante Murale, una costellazione che è stata cancellata dai cataloghi negli anni ’30 e le sue stelle “riciclate” nella costellazione di Boote[/h]Lo sciame meteorico delle “Quadrantidi” ha avuto il suo picco questa mattina all’alba e sarà ancora visibile dopo il tramonto, meteo permettendo. Durante il picco delle Quadrantidi, le prime stelle cadenti del 2016, si possono osservare circa 100 meteore all’ora anche se non sono molto luminose e quindi “non paragonabili alle Perseidi o alle Geminidi,” dichiara l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope. Lo sciame è prodotto “dai detriti lasciati dall’asteroide 2003EH1 che è il relitto di una cometa osservata nel ‘400 da astronomi cinesi e giapponesi“.Il nome si deve al Quadrante Murale, una costellazione che è stata cancellata dai cataloghi negli anni ’30 e le sue stelle “riciclate” nella costellazione di Boote. Il radiante (la direzione da cui sembrano provenire le stelle cadenti) sembra scaturire infatti dal Boote, un’area caratterizzata anche da un altro interessante evento astronomico: la presenza della “cometa di Natale”, C/2013 US10 Catalina.
Meteoweb
[h=2]Il nome “Quadrantidi” si deve al Quadrante Murale, una costellazione che è stata cancellata dai cataloghi negli anni ’30 e le sue stelle “riciclate” nella costellazione di Boote[/h]Lo sciame meteorico delle “Quadrantidi” ha avuto il suo picco questa mattina all’alba e sarà ancora visibile dopo il tramonto, meteo permettendo. Durante il picco delle Quadrantidi, le prime stelle cadenti del 2016, si possono osservare circa 100 meteore all’ora anche se non sono molto luminose e quindi “non paragonabili alle Perseidi o alle Geminidi,” dichiara l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope. Lo sciame è prodotto “dai detriti lasciati dall’asteroide 2003EH1 che è il relitto di una cometa osservata nel ‘400 da astronomi cinesi e giapponesi“.Il nome si deve al Quadrante Murale, una costellazione che è stata cancellata dai cataloghi negli anni ’30 e le sue stelle “riciclate” nella costellazione di Boote. Il radiante (la direzione da cui sembrano provenire le stelle cadenti) sembra scaturire infatti dal Boote, un’area caratterizzata anche da un altro interessante evento astronomico: la presenza della “cometa di Natale”, C/2013 US10 Catalina.
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